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Una stella è andata in cielo”. È questo il titolo dell’evento in programma venerdì 10 agosto alle 21.30 nel giardino dell’ex chiesa di San Sebastiano a Belforte del Chienti. Una serata in cui si conosceranno diverse realtà che si sono rese utili ai centri colpiti dal sisma.
Un evento misto di poesia e immagini di bellezza per portare un messaggio di rinascita dopo il terremoto.
Tutto sotto il cielo della notte di San Lorenzo.
L’idea nasce per ricordare la figura di una donna e al tempo stesso la forza, la spinta al bene delle persone che credono che in questa vita il contributo di uno possa mettere in moto la solidarietà di molti.
Si chiamava Milva Dossena, era di Galgagnano in provincia di Lodi, ed è scomparsa il 15 febbraio scorso.
Donna impegnata come volontaria del centro antiviolenza di Lodi, si è mossa in prima linea quando ad ottobre 2016 la nostra terra è stata colpita dal sisma, acquistando prodotti di aziende enogastronomiche marchigiane e mettendo in contatto associazioni e Comuni per inviare aiuti nelle nostre città.
Milva amava molto le Marche e il maceratese in particolare lo visitava ogni estate.
Quella che si svolgerà a Belforte del Chienti venerdì 10 agosto, non sarà una semplice serata “celebrativa” ma un momento di socialità e di ripartenza, un' occasione per ringraziare l’impegno di Milva e della sua famiglia con un evento che racchiude i suoi  interessi e quelli di cittadini che impiegano una parte del loro tempo a favore della comunità.
Alla serata interverranno Lucia Nardi, poetessa e Art Director, Gabriella Accoramboni de "La voce del cuore per la chirurgia”.  Il documentarista Manuele Mandolesi, regista del video "La Vulnerabilità della Bellezza”, spiegherà la nascita del suo progetto presentando il teaser del docufilm girato nei luoghi del sisma.
Sarà poi trasmessa una video-testimonianza dei volontari "Operativi al massimo” di Lodi.
La giovane vissana Alessandra Antonini parlerà del progetto #vitadipaese e di come dal dramma si possa passare alla rinascita. 
Sarà presente Roberto Paoloni, sindaco di Belforte del Chienti, che ha appoggiato l’idea della serata insieme al presidente della Pro Loco, Alessandro Trucchia.
Al termine dell'evento ci sarà una degustazione di dolci offerti dal panificio locale Montanari e di vernaccia.
Per l'occasione, grazie alla collaborazione di Alfonso Caputo, sarà possibile visitare la mostra personale "Path to harmony" di Ravikumar Kashi, India, esposta negli spazi del museo MIDAC di San Sebastiano. 
L’evento, presentato da Barbara Olmai e Giulia Sancricca, sarà trasmesso in diretta sulle frequenze di RadioC1 in Blu.
 
una stella è andata in cielo

Risolto il dilemma: Gianluca Pasqui si ricandiderà per le prossime comunali del 2019. Manca un anno allo scadere del mandato e le voci iniziavano già a dare per conclusa l’esperienza politica del primo cittadino di Camerino fermo restando l’ipotesi che avrebbe potuto candidarsi per le regionali del 2020.

Ma Pasqui ha deciso di esserci ancora, per dare continuità al processo di ricostruzione.

“In realtà - afferma - l’ultimo pensiero che ho è quello rivolto alla candidatura in questo momento. Mi interessa di più dedicarmi a problemi e questioni concrete. Tuttavia ho una risposta da dare senza la minima esitazione: mi ricandiderò a sindaco del mio Comune per un motivo semplice, che è quello morale, di coscienza. Voglio dare continuità ad un percorso difficile come quello della ricostruzione”.

Pasqui non nega di sentirsi pronto anche per nuovo sfide e forse, dice, avrebbe anche potuto essere il momento giusto ma per questo passo in avanti ha deciso di attendere, “perché ho l’obbligo di guardare i figli della mia terra e dare tutto me stesso per i prossimi anni alla ricostruzione. Sempre che i cittadini mi vogliano ancora come sindaco - precisa - e il bello della democrazia è proprio la possibilità di scelta. Se non dovessero scegliere me, sarò libero di affrontare altri percorsi ma è ovvio che rimarrò a disposizione per il bene della mia città e dei miei concittadini. Questi ultimi mi hanno sempre dimostrato un grande affetto e attaccamento alla mia persona - sottolinea - mi hanno sempre sostenuto ogni volta che ho chiesto un consenso. Non posso deludere nessuno, ci sono, ci metterò ancora la mia faccia”.

Squadra che vince non si cambia: Pasqui non ha dubbi nemmeno su questo. Vuole partire da quella attuale ed è pronto a mettere tutto in discussione qualora ci fosse qualcuno non disposto a ridare la propria disponibilità: “Partirò ovviamente dai miei collaboratori, che hanno tutti la massima stima e fiducia. Se tanto si è fatto è stato proprio per la grande umiltà e voglia di esserci al di là delle ideologie, ma con un unico pensiero che si chiama Camerino. Partendo da loro - conclude - guardo al futuro. Se non daranno la loro riconferma è ovvio che mi sentirei di mettere in discussione tutto ma dò per scontato un percorso ancora da fare insieme”.

g.g.

Ad Esanatogliale dimissioni dell'assessore ai lavori pubblici e consigliere comunale Massimiliano Brandihanno scatenato un acceso dibattito da parte della minoranza in consiglio comunale . Nell'ultima seduta del consiglio è stato intanto votato all'unanimità l'atto di surroga con il quale Enzo Tempestini, primo fra i non eletti della lista civica, subentra a Brandi  nel ruolo di consigliereIl sindaco si è invece riservata  una valutazione più approfondita sulla persona da scegliere per l’attribuzione dell’assessorato ai lavori pubblici che sarà oggetto di una prossima decisione. Quanto alle dimissioni di Massimiliano Brandi, il sindaco Luigi Nazareno Bartocci, ne è molto dispiaciuto, ma ritiene che le divergenze di opinioni possano rientrare nelle normali vicende della politica." Si arriva ad un punto in cui accade che su alcune decisioni non si trovi l'accordo - spiega il primo cittadino di Esanatoglia-; puòsuccedere che si inneschino dei percorsi e valutazioni diverse e, non è escluso che possano nascere delle discussioni che talvolta riescono a rientrare, altre volte,  come nel caso di dimissioni, può succedere che al sindaco non resti che prenderne atto.  Nel caso specifico, mi dispiace molto umanamente anche per i vent’anni di percorso politico condivisi insieme all’assessore Brandi ma , purtroppo, non abbiamo più trovato punti di raccordo. D’altra parte nella sua lettera di rinuncia egli stesso è stato abbastanza chiaro; sono strade che ad un certo punto non si incontrano più e divergono per cui, è impossibile continuare. Ci sono parole dell’assessore che in parte non condivido ma ne prendo atto con dispiacere. Per quel che riguarda le critiche mossemi dalla minoranza- continua il sindaco- nel normale dibattito politico, si sa che il sindaco è in un certo senso la spugna che deve assorbire un po’ tutte le situazioni. Prendo le critiche allo stesso modo in cui ho risposto in consiglio comunale - aggiunge - nel senso che, personalmente il sindaco ha due doveri: l’uno cercare di tenere più unita possibile la maggioranza e , specialmente in un momento difficile comequello attuale e, non è sempre facile perché talvolta i personalismi rischiano di peggiorare i rapporti interpersonali; dall’altro, un primo cittadino, ha il dovere di pensare al bene della città e di impegnarsi in particolar modo adesso per tutto quel che riguarda la ricostruzione post sisma che sta assorbendo l’80 per cento delle energie di tutte le nostre amministrazioni. E' chiaro che questa è una situazione che può creare dei dissapori, essendo gioco forza, a causa del periodo particolare, che l’attenzione sia troppo accentrata sui sindaci. Per il resto continuo per la mia strada pensando che la maggioranza vorrà sostenere le mie scelte e condividerle. E’ normale – osserva Bartocci-che la minoranza debba fare il suo gioco anche se talvolta, rispetto al lavoro che si sta facendo, personalmente lo trovo un po’ troppo poco onesto, ma questa è solo una mia valutazione che sicuramente divergerà da quella della minoranza. Quanto all’assessorato ai lavori pubblici- conclude il sindaco- mi prenderò un po’ di tempo per riflettere serenamente sulla soluzione che riterrò la migliore per il comune, in base alle competenze, alla disponibilità e anche al rapporto politico. La nostra è una lista civica che, proprio per il rispetto del mandato elettorale, non può e non deve marcarsi, né da una parte, né da un’altra. Sicuramente dunque non sarà una scelta rivolta ad una parte politica piuttosto che all’altra ma semplicemente riservata ai due obiettivi di metter ancora insieme la maggioranza qualora ve ne fosse bisogno e ragionare per competenze e specificità del nome che andrò a scegliere".

 C.C.

Si è conclusa con significative scoperte la campagna di scavo 2018 condotta dall'Università di Macerata, in collaborazione con l'Istituto Archeologico di Tirana, in Albania meridionale. Ha riguardato le fortezze di Paleokaster e di Melan,  con  ricognizioni e rilievi topografici e indagini di insediamenti ellenistici nella valle del Drino. A Paleokastro gli scavi si sono concentrati nella porta ovest, ingresso principale alla fortezza romana, risalente agli inizi del IV secolo d.C., e nella chiesa interna alla fortezza edificata probabilmente nel V-VI secolo d.C.  Di grande valore scientifico la scoperta di un laterizio iscritto con la dedica dell'edificio di culto.

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Rilevanti, anche ai fini della programmazione di campagne di scavo future, le informazioni geofisiche, registrate all’interno della fortezza romana, dall’equipe dell’università di Camerino, composta dal prof. Pietro Paolo Pierantoni  e dalla dottoranda in Archaeological Geophysics Annalisa Ghezzi, sotto la guida del prof Antonio Schettino. 

"I dati di tipo magnetico e radar che abbiamo raccolto -spiega il prof. Antonio Schettino-  hanno consentito di ricostruire la struttura urbanistica dell'insediamento e la disposizione delle strutture romane sepolte, nonchè di far luce sulla possibilità che lo stanziamento fosse stato costruito su un insediamento ellenistico più antico, anche se su questo punto, riteniamo si debba ancora ragionare meglio. La struttura- continua Schettino - è quella tipica dei Castra Romani cioè delle fortezze romane fisse, a differenza delle altre mobili che erano invece costruite in legno per poi essere smontate.  Si tratta pertanto di un vero e proprio forte con delle mura di cinta, all'interno delle quali  si riconoscono tutte le strutture tipiche che vanno dall'abitazione del Capo militare, alle baracche dei soldati, alle officine e tutto questo l'abbiamo potuto riscontrare utilizzando sia dati magnetici che radar e  integrando i due tipi di dati.  L’obiettivo del nostro contributo è sempre quello di riuscire a fornire agli archeologi delle informazioni utili a capire cosa sia possibile trovare nel sottosuolo e dove è interessante scavare, in modo da evitare quello che è stato un po' l'approccio tradizionale dell'Archeologia del passato, basato su dati ipotetici di letteratura che invitavano ad andare a scavare in un certo punto,non sempre con risultati soddisfacenti.  Oggi  la Geofisica  ci permette di andare a colpo sicuro,  permettendo   nella maggior parte dei casi di vedere quello che c'è sotto i terreni. Quello che ci auguriamo- prosegue il professore-  è che questo tipo di importanti ricerche  possano continuare e che la campagna possa ricevere finanziamenti anche per il futuro. La valle del Drino e in generale  l'Albania meridionale a confine con la Grecia,  è  ricca di tesori archeologici; non dimentichiamo che era la via principale di accesso alla Grecia utilizzata dagli eserciti romani ed ha avuto delle città importanti quali Adrianopolis e la stessa città di Antigonéa,  fondata da Pirro e dedicata alla moglie Antigone che noi dell'università di Camerino, abbiamo già investigato nel 2015. Si tratta dunque di insediamenti  che, da un punto di vista archeologico, sono molto significativi, per cui ci piacerebbe si possa riuscire a reperire fondi, affinchè questo tipo di ricerche possa continuare".

scavi Albania

In pellegrinaggio nei territori colpiti dal sisma. Don Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, a San Severino e Camerino con i giovani della sua diocesi in preparazione all’incontro con Papa Francesco che si terrà a Roma l’11 e il 12 agosto. Sono 138 i giovani cremonesi in cammino insieme a monsignor Napolioni: il pellegrinaggio proposto dalla Pastorale giovanile è iniziato il 5 agosto con la prima tappa a Loreto ed è poi proseguito verso Recanati. Il 7 agosto il gruppo ha sostato a Macerata dove hanno incontrato la chiesa locale e il vescovo Nazzareno Marconi. Poi Tolentino e proprio oggi l’arrivo a San Severino, terra da cui Napolioni è partito per assumere il ruolo di vescovo di Cremona. Qui è stato per molti anni parrocco della parrocchia di San Severino Vescovo e nel tendone che oggi viene usato per le celebrazioni eucaristiche è stato accolto insieme ai suoi ragazzi intorno alle 12. Poi il gruppo ha pranzato alla scuola media Tacchi Venturi, e poi sarà accolto dall'amministrazione comunale. Nel pomeriggio è previsto anche un incontro con le suore del convento di Santa Chiara. 

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Infine, domani partiranno per Camerino. L’arcidiocesi camerte-settempedana è la terra d’origine del vescovo Napolioni, con cui la diocesi ha stretto un gemellaggio di solidarietà dopo il sisma. Qui è previsto l’incontro con le Clarisse e i Cappuccini di Renacavata.

“Abbiamo aderito alla proposta della Chiesa italiana - spiega don Antonio - di prepararci all’incontro con il Santo Padre facendo dei pellegrinaggi nel gesto di sinodo, cioè di camminare a piedi insieme. Abbiamo deciso di farlo nelle Marche perché il gemellaggio della diocesi di Cremona e quella di Camerino-San Severino fosse vissuto anche dai giovani. Stanno aprendo gli occhi su questa realtà, apprezzano la bellezza del nostro ambiente e andiamo avanti. L’attività è prevalentemente quella di camminare, ci sono momenti di riflessione ma pochi perché prevale lo stile dello stare insieme. Ci fermeremo con più calma a Camerino, venerdì, dove tireremo le fila approfondendo, con un piccolo ritiro spirituale, quello che hanno vissuto, anche perché abbiamo alle spalle il sinodo dei giovani fatto durante tutto lo scorso anno. E poi ci prepariamo all’incontro con il Papa”.
g.g.

 

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È il 10 settembre la data tanto attesa che vedrà il sipario del teatro Nicola Vaccaj di Tolentino alzarsi dopo dieci anni di fermo.
Lo ha annunciato oggi il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, nel corso di una conferenza stampa.

Significativa la data scelta per la riapertura che si collega a quella del 1797, quando proprio il 10 settembre, giorno in cui si festeggia San Nicola, il teatro fu inaugurato ufficialmente, pochi mesi dopo il passaggio di Napoleone Bonaparte.


“A festeggiare la riapertura del Vaccaj – ha anticipato il sindaco - anche un lancio di paracadutisti con il tricolore, l'immagine di San Nicola e la bandiera di Tolentino, oltre a un ricco programma di iniziative programmate per tutto il mese di settembre e ottobre, a cui farà seguito la nuova stagione teatrale.
Ho seguito la ricostruzione, passo passo, insieme a tutti coloro che erano deputati a seguire i lavori, in primis l'ing. Barbara Capecci, responsabile dei lavori e rup. Tutto è stato ricostruito “come era e dove era” ma migliorato grazie alla tecnologia, con servizi e sicurezza ulteriormente ottimizzati. Migliorata anche la fruibilità artistica e scenica. Per tutti questi motivi il Teatro Vaccaj è un esempio, anche a livello internazionale, su come si posa operare, dopo un fatto drammatico come un incendio, con grande attenzione fino al recupero totale dell'edificio, simbolo della città e non solo, in quanto un teatro utilizzato per la messa in scena di importanti spettacoli, a partire da quelli prodotti dalla Compagnia della Rancia che al Vaccaj ritrova la sua naturale collocazione e sede”.

Giulia Sancricca

Mille volumi di favole e letteratura per bambini e ragazzi sono stati donati dall’Istituto comprensivo “Francesco Cazzulani” di Lodi alla biblioteca comunale di San Severino grazie al coinvolgimento della onlus Beth Shalom, associazione che già in passato si era resa protagonista di altre iniziative solidali a favore della comunità settempedana. 

I libri sono stati consegnati nel corso di una cerimonia tenutasi alla presenza del sindaco, Rosa Piermattei, dell’assessore comunale alla cultura, Vanna Bianconi, del presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, del presidente dell’associazione Beth-Shalom, e del responsabile della Chiesa Cristiana Evangelica di San Severino, Massimo Mansi.

Subito dopo le prime scosse del 2016 il dirigente scolastico dell’Istituto “Cazzulani”, Demetrico Caccamo, insieme al personale docente della scuola lombarda aveva avviato una raccolta di libri per far sentire concretamente la vicinanza degli studenti lodigiani ai bambini e ai ragazzi delle zone terremotate del Centro Italia.I volumi sono arrivati fino a San Severino essendo la biblioteca comunale una delle poche della zona cratere rimaste agibili a seguito del sisma.

La parrocchia di San Martino e Beato Ugolino in Fiegni di Fiastra, in collaborazione con l’associazione La Casa dei Sentieri - Convento di Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina e con il Patrocinio del Comune di Fiastra, propone un cammino di tre giorni, a piedi, in gruppo, a contatto con la natura, scandito da momenti di riflessione, spazi di silenzio e di incontro.

Il tema scelto è quello della fragilità umana e della fragilità della terra con le riflessioni di padre Ermes Ronchi e di Marina Marcolini, autori del loro ultimo libro “il vangelo della terra”.

Il percorso sarà, in alcuni momenti, animato anche con attività artistico- espressive da Stefania Pietrani e Francesca Abignente e i partecipanti saranno accompagnati dalla guida Michele Sensini.

Percorreremo sentieri, carrarecce e strade attraverso il territorio dell’alto maceratese dal Santuario di Macereto di Visso al Santuario del Beato Ugolino di Fiastra, sperimentando il lento, ma tenace, avvicinarsi ad una mèta, per ritrovare il senso del proprio cammino nella vita, per conoscere meglio i luoghi, le persone e le realtà locali che dopo il terremoto del 2016 cercano di ricostituire il proprio tessuto comunitario, sociale ed economico.

Il trekking si articola in tre tappe:

  • Venerdì 7 settembre: dal Santuario di Macereto a Pintura di Bolognola;
  • Sabato 8 settembre: da Pintura di Bolognola a Fiastra;
  • Domenica 9 settembre: da Fiastra al Santuario del Beato Ugolino di Fiegni

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al 339 6216801

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Marina Marcolini insegna letteratura italiana nella facoltà di lettere e filosofia dell'università di Udine come professore aggregato. Ha pubblicato saggi critici e commenti sulla letteratura dal '700 al '900; di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa indagando il rapporto tra spiritualità e linguaggio poetico (saggio critico introduttivo all'opera completa di Davide Maria Montagna, Stupore, Servitium, 2010). Dal 2009 ha collaborato con padre Ermes Ronchi come autrice della trasmissione televisiva di Rai Uno «Le ragioni della speranza», commento al Vangelo della domenica, e alla rivista «I luoghi dell'infinito».

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Ermes Ronchi, frate dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, ha compiuto gli studi filosofici e teologici a Roma presso la Pontificia facoltà teologica Marianum; inoltre a Parigi, all'Institut Catholique e alla Sorbona, ha approfondito le scienze religiose e antropologiche. I suoi grandi maestri sono stati padre Giovanni Vannucci e David Maria Turoldo. Collabora con diverse riviste e giornali e per cinque anni ha curato il commento al Vangelo della domenica per la trasmissione “A sua immagine” su Rai Uno ed è autore di numerosi libri. Dal 2016 risiede nella sua nuova Comunità di Santa Maria del Cengio - Isola Vicentina

 locandina trekking biblico dei Monti Sibillini

 

 

Il suono del violino, le stelle cadenti e uno spuntino di mezzanotte in mezzo a un meraviglioso uliveto. Sono gli ingredienti di una "pozione magica" che renderanno fantastica, unica, la notte più romantica dell'anno, quella di San Lorenzo. L’appuntamento è per venerdì 10 agosto nell'azienda di Cinzia Anibaldi, che si trova in località Biagi di San Severino e a organizzarlo è la start up innovativa nata da un'idea del maceratese Giacomo Andreani, noto ai più forse per essere stato a lungo il presidente del club di tifosi, "Lube nel cuore".

"Cominciamo dal violinista - spiega Giacomo - perché sarà con noi un talento eccezionale, le sue note ci rapiranno. Parliamo di Valentino Alessandrini, marchigiano d'origine, 24 anni, sempre in giro per il mondo per tenere concerti importanti. Ma è la prima volta che si esibisce sulla sommità di un colle, un posto straordinario, illuminato solo dalla luna”. L'archetto del suo violino comincerà a suonare a mezzanotte e mezza e proseguirà a oltranza fino alle 2. “Un tempo dedicato alla sua musica, alle stelle e ai desideri inespressi dei partecipanti". Il tutto si svolgerà in un uliveto da favola, quello dell’imprenditrice settempedana Cinzia Anibaldi; la serata avrà inizio alle con un buffet a base di prodotti tipici: ci saranno quelli dell'azienda ospitante, i salumi e altro della Fattoria di Francesco Fucili e i vini della Cantina degli Anibaldi. Terminata la degustazione, si risalirà il colle lungo un viale illuminato da lumini; neppure una decina di minuti a piedi e si arriverà in cima per ammirare le stelle ascoltando musica moderna arrangiata in chiave classica. Un sogno, tant’è che il titolo dell’iniziativa è "Sogno di una notte d'estate".

"Lo scopo della start up Expirit - spiega Giacomo Andreani - è quello di sviluppare progetti e proposte che diano valore ad aree rurali meno conosciute dell'Italia, a cominciare dalle Marche e dal territorio ferito dal terremoto. Aree ricche di aziende che vantano prodotti tipici di grande qualità, legati sia all'agricoltura sia all'artigianato, e che meritano di essere valorizzati. Expirit è un po' l'acronimo di quanto vogliamo fare - aggiunge - ovvero coniugare l'esperienza, lo spirito dei nostri imprenditori con l'italianità che loro rappresentano per tirar fuori, far emergere l'Italia autentica". Per maggiori informazioni sulla serata contattare il 340.8796974 di Giacomo Andreani.
g.g.

I Carabinieri della Compagnia di Camerino guidata dal Capitano Roberto Nicola Cara, sono riusciti ad individuare gli autori di un furto di gasolio agricolo avvenuto lo scorso 30 giugno ai danni dell’azienda Angelici di Fiordimonte, nel comune di Valfornace. In quell’occasione erano stati asportati oltre 30 litri di Gasolio dalla pompa utilizzata nell’azienda come rifornimento per i propri mezzi agricoli. A poco più di un mese i carabinieri sono riusciti a risalire agli autori del furto: si tratta di due fratelli di nazionalità marocchina, rispettivamente di 30 e 21 anni residenti a Terni. I titolari dell’azienda avevano prontamente denunciato quanto accaduto e l’attività d’indagine portata avanti dalla compagnia Carabinieri di Camerino, anche attraverso l’acquisizione di immagini dalle telecamere posizionate lungo le strade, ha permesso di raggiungere il buon esito dell’operazione, a testimoniare che, pur trattandosi di un furto di modesta  entità  la collaborazione dei cittadini con le forze dell'ordine, può fare molto, rafforzando le azioni di tutela e controllo del territorio sul fronte della garanzia della sicurezza. I titolari dell’azienda infatti ricordavano bene il tipo di auto, una Mercedes,  su cui i due si erano allontanati, anche se non erano riusciti ad annotarne il numero di targa. In verità , come raccontato dall'anziano proprietario, già una decina di giorni prima del furto, i due avevano raggiunto la zona , fermandosi proprio nella campagna da loro coltivata. Dapprima, avevano chiesto al figlio di poter acquistare dei prodotti dell’orto e, lamentando poi di essere a corto di carburante, il figlio aveva rifornito la loro auto di circa 5 litri di gasolio. I due dunque avevano ben memorizzato la situazione, tornando qualche giorno dopo per mettere in atto il furto. 

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