Bar e ristoranti, voglia di riaprire e tanta preoccupazione

Mercoledì, 13 Maggio 2020 15:48 | Letto 1880 volte   Clicca per ascolare il testo Bar e ristoranti, voglia di riaprire e tanta preoccupazione Tutti o quasi ai nastri di partenza. La cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid 19 subisce un’accelerazione e dal prossimo lunedì 18 maggio anche bar e ristoranti potranno riaprire al pubblico, sia pure nel rispetto dei protocolli. Ma proprio su questi regna, almeno al momento, troppa confusione, come sottolinea Fabio Domizi del ristorante “Da Pippo e Gabriella” a S. Angelo in Pontano. “Sembra quasi una lotta – dichiara – visto che in questi giorni stanno arrivando protocolli e norme, spesso tra loro divergenti, in cui è difficile districarsi. Quello che chiediamo è una maggiore chiarezza di informazioni”. Regole a parte il timore è forte tra gli operatori del settore. “Quello che maggiormente temiamo – è ancora Domizi a parlare – è che almeno nei primi periodi la gente non venga nei ristoranti per paura dei luoghi affollati, anche se tali non saranno. A fronte di spese fisse, che continueremo ad avere, non ci saranno purtroppo introiti adeguati”. Fabio DomiziUna scelta diversa è quella del ristorante “Villa Ninetta” a Caldarola. “Pensiamo in questi primi tempi di riaprire soltanto nel fine settimana – così Dino Casoni – seguendo l’evolversi della situazione come afflusso di clienti. Fortunatamente la nostra struttura è ampia e, anche se con il distanziamento dovremo ridurre il numero dei coperti, saremo in grado di riaprire. Penso, però, a tanti miei colleghi che con una capienza minore non riusciranno probabilmente a riaprire”. Serena CeriscioliPerplessità comuni sull’impatto che questa lunga chiusura produrrà sulla clientela anche da parte dei titolari di bar, come sottolinea Serena Cerescioli del Pop Cafè di Camerino. “Ci atterremo ai protocolli stabiliti – dichiara – anche se siamo consapevoli delle limitazioni che ciò comporta. Speriamo nel buon senso delle persone che dovranno abituarsi ad un nuovo modo di frequentare il bar. Il mio augurio è quello che torni la voglia di stare insieme, con tutte le precauzioni del caso, e che presto si possa tornare ad una parvenza di normalità”. Massimiliano Moretti e Yuri PesaresiA riaprire i battenti sarà anche il bar – pasticceria “Cappelletti” di Tolentino. “Finalmente ci stiamo organizzando per la riapertura – dichiara Yuri Pesaresi – anche se molto è ancora campato in aria. Nel frattempo, comunque, abbiamo istallato barriere protettive sul bancone del bar in modo che i clienti possano consumare in sicurezza, abbiamo distanziato i tavoli all’interno del locale e sicuramente sfrutteremo a dovere anche lo spazio esterno al locale. Naturalmente ci doteremo anche dei disinfettanti e di ogni altra accortezza che la normativa prevederà, anche se saremo costretti a lavorare in modo ridotto e questo provocherà criticità di carattere economico”. Sensazioni contrastanti e inevitabili preoccupazioni, unite alla forte volontà di ripartire quelle che dominano nei nostri interlocutori e che ben riassumono quanto stanno provando gli appartenenti ad una delle categorie maggiormente colpite dall’emergenza Coronavirus. f.u.
Tutti o quasi ai nastri di partenza. La cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid 19 subisce un’accelerazione e dal prossimo lunedì 18 maggio anche bar e ristoranti potranno riaprire al pubblico, sia pure nel rispetto dei protocolli. Ma proprio su questi regna, almeno al momento, troppa confusione, come sottolinea Fabio Domizi del ristorante “Da Pippo e Gabriella” a S. Angelo in Pontano. “Sembra quasi una lotta – dichiara – visto che in questi giorni stanno arrivando protocolli e norme, spesso tra loro divergenti, in cui è difficile districarsi. Quello che chiediamo è una maggiore chiarezza di informazioni”. Regole a parte il timore è forte tra gli operatori del settore. “Quello che maggiormente temiamo – è ancora Domizi a parlare – è che almeno nei primi periodi la gente non venga nei ristoranti per paura dei luoghi affollati, anche se tali non saranno. A fronte di spese fisse, che continueremo ad avere, non ci saranno purtroppo introiti adeguati”.

domizi
Fabio Domizi

Una scelta diversa è quella del ristorante “Villa Ninetta” a Caldarola. “Pensiamo in questi primi tempi di riaprire soltanto nel fine settimana – così Dino Casoni – seguendo l’evolversi della situazione come afflusso di clienti. Fortunatamente la nostra struttura è ampia e, anche se con il distanziamento dovremo ridurre il numero dei coperti, saremo in grado di riaprire. Penso, però, a tanti miei colleghi che con una capienza minore non riusciranno probabilmente a riaprire”.

serena ceriscioli
Serena Ceriscioli

Perplessità comuni sull’impatto che questa lunga chiusura produrrà sulla clientela anche da parte dei titolari di bar, come sottolinea Serena Cerescioli del Pop Cafè di Camerino. “Ci atterremo ai protocolli stabiliti – dichiara – anche se siamo consapevoli delle limitazioni che ciò comporta. Speriamo nel buon senso delle persone che dovranno abituarsi ad un nuovo modo di frequentare il bar. Il mio augurio è quello che torni la voglia di stare insieme, con tutte le precauzioni del caso, e che presto si possa tornare ad una parvenza di normalità”.

Yuri Pesaresi
Massimiliano Moretti e Yuri Pesaresi

A riaprire i battenti sarà anche il bar – pasticceria “Cappelletti” di Tolentino. “Finalmente ci stiamo organizzando per la riapertura – dichiara Yuri Pesaresi – anche se molto è ancora campato in aria. Nel frattempo, comunque, abbiamo istallato barriere protettive sul bancone del bar in modo che i clienti possano consumare in sicurezza, abbiamo distanziato i tavoli all’interno del locale e sicuramente sfrutteremo a dovere anche lo spazio esterno al locale. Naturalmente ci doteremo anche dei disinfettanti e di ogni altra accortezza che la normativa prevederà, anche se saremo costretti a lavorare in modo ridotto e questo provocherà criticità di carattere economico”. Sensazioni contrastanti e inevitabili preoccupazioni, unite alla forte volontà di ripartire quelle che dominano nei nostri interlocutori e che ben riassumono quanto stanno provando gli appartenenti ad una delle categorie maggiormente colpite dall’emergenza Coronavirus.

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