Spaghetti a colazione, la protesta singolare di un ristorante sarnanese

Mercoledì, 04 Novembre 2020 11:43 | Letto 4268 volte   Clicca per ascolare il testo Spaghetti a colazione, la protesta singolare di un ristorante sarnanese Prendere le difficoltà con il sorriso sembra essere tipico dei marchigiani. Lo scriveva Leopardi che Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo e i suoi conterranei pare lo abbiano preso in parola.La terra di lavoratori e attenti alla buona cucina, la terra che non si è lasciata fiaccare nemmeno dal sisma, accoglie con un sorriso, seppur amaro, anche le restrizioni dovute alla seconda ondata della pandemia.Sono i ristoratori, infatti, a sorprendere con le loro iniziative che hanno il sapore della protesta, ma nel modo che solo chi lavora e non si lascia scoraggiare può mettere in atto.Dopo la filastrocca, in rima marchigiana, scritta dallo staff del ristorante Junò di San Severino (Articolo in uscita domani sul settimanale LAppennino Camerte) cè chi si spinge oltre e decide di offrire gli Spaghetti a colazione.Si chiama così, infatti, lo strano appuntamento organizzato dal ristorante Ai Pini di Sarnano per sabato prossimo alle 6 di mattina: Dopo 40 anni di ristorazione - ironizza il titolare Luciano Capomasi - ho scoperto che posso aprire il locale alle 5 del mattino, non si sa mai: voglio fare una prova sulla risposta dei clienti.Poi la denuncia: Nelle piccole realtà come la nostra - dice - non ha senso chiudere la sera. Non siamo a Milano, da noi la sera è più tranquilla che a pranzo. Il grido di allarme arriva da un centro, Sarnano, che dalla scorsa estate fino agli ultimi weekend aveva registrato numeri da record in quanto a presenza turistica: Ci eravamo ripresi ad agosto - prosegue il ristoratore - , ma non si può lavorare un mese per recuperare le perdite di tre mesi di fermo e poi ricominciare da capo.Con la chiusura serale siamo su una perdita del 60%. Pieno lappoggio da parte del sindaco, Luca Piergentili: La situazione è particolare - ammette - e la fantasia che ci mettono i nostri operatori testimonia il loro amore per il mestiere che svolgono e per la cucina. Vogliono avere la possibilità di andare avanti. La stagione è stata ottima: abbiamo avuto turisti che dopo la visita si fermano dai nostri ristoratori. Quella di Capomasi è una protesta sui generis che accogliamo in maniera favorevole, perchè riteniamo che alcuni passaggi del Dpcm siano poco chiari e plausibili. Giulia Sancricca
Prendere le difficoltà con il sorriso sembra essere tipico dei marchigiani. Lo scriveva Leopardi che "Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo" e i suoi conterranei pare lo abbiano preso in parola.
La terra di lavoratori e attenti alla buona cucina, la terra che non si è lasciata fiaccare nemmeno dal sisma, accoglie con un sorriso, seppur amaro, anche le restrizioni dovute alla seconda ondata della pandemia.
Sono i ristoratori, infatti, a sorprendere con le loro iniziative che hanno il sapore della protesta, ma nel modo che solo chi lavora e non si lascia scoraggiare può mettere in atto.
Dopo la filastrocca, in rima marchigiana, scritta dallo staff del ristorante Junò di San Severino (Articolo in uscita domani sul settimanale L'Appennino Camerte) c'è chi si spinge oltre e decide di offrire gli "Spaghetti a colazione".
Si chiama così, infatti, lo strano appuntamento organizzato dal ristorante Ai Pini di Sarnano per sabato prossimo alle 6 di mattina: "Dopo 40 anni di ristorazione - ironizza il titolare Luciano Capomasi - ho scoperto che posso aprire il locale alle 5 del mattino, non si sa mai: voglio fare una prova sulla risposta dei clienti".
Poi la denuncia: "Nelle piccole realtà come la nostra - dice - non ha senso chiudere la sera. Non siamo a Milano, da noi la sera è più tranquilla che a pranzo". 
Il grido di allarme arriva da un centro, Sarnano, che dalla scorsa estate fino agli ultimi weekend aveva registrato numeri da record in quanto a presenza turistica: "Ci eravamo ripresi ad agosto - prosegue il ristoratore - , ma non si può lavorare un mese per recuperare le perdite di tre mesi di fermo e poi ricominciare da capo.
Con la chiusura serale siamo su una perdita del 60%". 
Pieno l'appoggio da parte del sindaco, Luca Piergentili: "La situazione è particolare - ammette - e la fantasia che ci mettono i nostri operatori testimonia il loro amore per il mestiere che svolgono e per la cucina. Vogliono avere la possibilità di andare avanti. La stagione è stata ottima: abbiamo avuto turisti che dopo la visita si fermano dai nostri ristoratori. Quella di Capomasi è una protesta sui generis che accogliamo in maniera favorevole, perchè riteniamo che alcuni passaggi del Dpcm siano poco chiari e plausibili". 

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