Merce contraffatta in vendita online, tre denunce e sequestri per 60mila euro

Lunedì, 15 Febbraio 2021 12:49 | Letto 597 volte   Clicca per ascolare il testo Merce contraffatta in vendita online, tre denunce e sequestri per 60mila euro I finanzieri della Compagnia di Macerata hanno denunciato tre persone che gestivano unattività di vendita di capi contraffatti attraverso piattaforme virtuali di e-commerce. Sequestrati beni per circa 60.000 euro.I tre soggetti, due italiani ed un extracomunitario, molto esperti nell’utilizzo dei social network, acquistavano in paesi extracomunitari, come Turchia, Marocco e Cina, ingenti quantitativi di prodotti recanti marchi d’alta moda contraffatti, che arrivavano nel nostro Paese attraverso corrieri internazionali.Il pagamento dei prodotti ai propri fornitori veniva effettuato anticipatamente da parte dei tre, attraverso il servizio “money transfer”, oppure utilizzando la procedura “Paypal”.Lo stesso modus operandi veniva utilizzato per ricevere il pagamento da parte dei propri clienti dei prodotti contraffatti ordinati: infatti, gli indagati richiedevano in anticipo il pagamento del capo acquistato, facendo accreditare i relativi importi su carte di credito ricaricabili, rendendo, così, difficoltosa la possibile individuazione.Per verificare lautenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle maceratesi si sono, tra l’altro, avvalse di un consulente tecnico esperto informatico in materia di contraffazioni, appositamente nominato Pietro Dal Ben, il quale ha effettuato specifiche perizie su alcuni prodotti sequestrati nell’ambito di una perquisizione effettuata presso la residenza delle persone coinvolte.Le indagini  hanno permesso di risalire alla vendita di circa 12.000 capi contraffatti, costituiti, nella maggior parte dei casi, da “set” composti da scarpe, borsa e portafoglio, griffati, con un giro d’affari di circa 120.000 euro ed un profitto netto conseguito per circa 60.000 euro.Sono stati sequestrati i capi e oltre 6.000 euro, tra denaro detenuto su conti bancari e postali e gioielli, nonché di una porzione di due appartamenti siti nella provincia di Macerata, riconducibili ai soggetti implicati nell’attività illecita.
I finanzieri della Compagnia di Macerata hanno denunciato tre persone che gestivano un'attività di vendita di capi contraffatti attraverso piattaforme virtuali di e-commerce. Sequestrati beni per circa 60.000 euro.

I tre soggetti, due italiani ed un extracomunitario, molto esperti nell’utilizzo dei social network, acquistavano in paesi extracomunitari, come Turchia, Marocco e Cina, ingenti quantitativi di prodotti recanti marchi d’alta moda contraffatti, che arrivavano nel nostro Paese attraverso corrieri internazionali.

Il pagamento dei prodotti ai propri fornitori veniva effettuato anticipatamente da parte dei tre, attraverso il servizio “money transfer”, oppure utilizzando la procedura “Paypal”.

Lo stesso modus operandi veniva utilizzato per ricevere il pagamento da parte dei propri clienti dei prodotti contraffatti ordinati: infatti, gli indagati richiedevano in anticipo il pagamento del capo acquistato, facendo accreditare i relativi importi su carte di credito ricaricabili, rendendo, così, difficoltosa la possibile individuazione.

Per verificare l'autenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle maceratesi si sono, tra l’altro, avvalse di un consulente tecnico esperto informatico in materia di contraffazioni, appositamente nominato Pietro Dal Ben, il quale ha effettuato specifiche perizie su alcuni prodotti sequestrati nell’ambito di una perquisizione effettuata presso la residenza delle persone coinvolte.

Le indagini  hanno permesso di risalire alla vendita di circa 12.000 capi contraffatti, costituiti, nella maggior parte dei casi, da “set” composti da scarpe, borsa e portafoglio, griffati, con un giro d’affari di circa 120.000 euro ed un profitto netto conseguito per circa 60.000 euro.

Sono stati sequestrati i capi e oltre 6.000 euro, tra denaro detenuto su conti bancari e postali e gioielli, nonché di una porzione di due appartamenti siti nella provincia di Macerata, riconducibili ai soggetti implicati nell’attività illecita.


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