Domenico Tranzocchi, “Il Presidente del cratere” e l’orgoglio di vivere in montagna

Martedì, 23 Marzo 2021 15:35 | Letto 1775 volte   Clicca per ascolare il testo Domenico Tranzocchi, “Il Presidente del cratere” e l’orgoglio di vivere in montagna “O reagisci alle avversità, oppure ne viene risucchiato. Io ho scelto subito di aggredire la situazione, ho cercato di darmi da fare. Dopo i primi 15 giorni dal terremoto ho cercato di organizzarmi, lavorando anche altri tipi di materiali. Bisogna cercare sempre di trovare nuovi stimoli ed energie dentro di noi. Non bisogna mai abbattersi.” Parole di Domenico Tranzocchi “Il Presidente del cratere”! “E’ un appellativo che mi è stato dato da un amico. Quando cè stato il terremoto, il Governo Renzi parlò di “cratere” riferito ai comuni colpiti dal terremoto ed io sulla mia pagina facebook battevo sempre su questa storia: “noi del cratere”…e allora mi hanno messo questo soprannome!” Domenico vive e lavora a Valfornace. E’ un artigiano, un orafo ed ha una gioielleria. “Qua c’è un po’ di speranza. Nella piazza che per tanti anni è sempre stata isolata, praticamente desolata dopo il terremoto, ritorna a vivere. Il mese scorso cè stata anche linaugurazione dell’ufficio postale che si è spostato dalla zona container a qui. Poi la ricostruzione sta partendo, vedo qualche cantiere, è iniziata la ricostruzione pesante e anche quello dà speranza per il futuro.” In questo periodo in cui non ci sono le cerimonie il lavoro di Domenico, che porta avanti con sua moglie e aiutati anche dal figlio, ha registrato un calo di circa il 50%. “E’ dal 1996 che abbiamo aperto la partita IVA. Questanno faccio le nozze dargento. Sembrerà assurdo ma abbiamo comprato un macchinario nuovo per fare altri tipi di lavorazione. Piuttosto che stare con le mani in mano, aspettare che arrivi il cliente, sono io che cerco di proporre nuove lavorazioni su altre cose.” Domenico prima del terremoto viveva con la sua famiglia in una casa in paese, danneggiata dalle scosse insieme al negozio. Fortunatamente in quel periodo stava realizzando un’altra casa dove ha trasferito anche l’attività, dopo aver trascorso 7 mesi a Porto SantElpidio. “Con la pandemia si riscopre anche limportanza dei piccoli comuni. Sono ottimista per le nostre zone. Per i prossimi 15, 20 anni, ci sarà offerta di lavoro se comincia veramente la ricostruzione. Si aggiungeranno famiglie. Qui da noi si vivono emozioni tutti i giorni, è una vita a misura d’uomo.” Il suo atteggiamento propositivo Domenico lo riversa nei social, strumento che gli è stato utile per il lavoro ed anche per promuovere il suo paese. “Il presidente” pubblica belle foto paesaggistiche, ha lorgoglio di essere un abitante della montagna. Quando gli chiedo cosa significa per lui “Prima le persone”, titolo della rubrica dice: “Prima di tutto deve venire la persona. Anche adesso in periodi di pandemia, dopo i tagli alla sanità, dovrebbero arrivare prima le persone, si dovrebbe pensare alla salute della gente, bisogna dare dignità alle persone con il lavoro, bisogna dargli la possibilità di curarsi come avveniva negli anni ‘80-‘90, dove ce ne erano tanti di più di posti letto e le strutture erano meno privatizzate. Da me vengono anche persone anziane che si fermano mezzora a parlare, le persone sono sole. Questo succedeva anche prima della pandemia, facevo una riparazione, ci mettevo pochi minuti e non facevo pagare niente, allora il giorno dopo mi portavano le uova delle galline. Questa è la vita dei piccoli paesi dove prima vengono le persone. Da noi ci stanno ancora quei valori che mi piace. Quando uscivo la mattina anche per andare al bar a prendere un caffè o a farmi una partita a carte la sera, c’era la gioia di stare insieme. Prima vengono i rapporti umani e poi il resto”.Barbara OlmaiAltri approfondimenti su LAppennino Camerte in uscita giovedì prossimo
“O reagisci alle avversità, oppure ne viene risucchiato. Io ho scelto subito di aggredire la situazione, ho cercato di darmi da fare. Dopo i primi 15 giorni dal terremoto ho cercato di organizzarmi, lavorando anche altri tipi di materiali. Bisogna cercare sempre di trovare nuovi stimoli ed energie dentro di noi. Non bisogna mai abbattersi.”

Parole di Domenico Tranzocchi “Il Presidente del cratere”! “E’ un appellativo che mi è stato dato da un amico. Quando c'è stato il terremoto, il Governo Renzi parlò di “cratere” riferito ai comuni colpiti dal terremoto ed io sulla mia pagina facebook battevo sempre su questa storia: “noi del cratere”…e allora mi hanno messo questo soprannome!” Domenico vive e lavora a Valfornace. E’ un artigiano, un orafo ed ha una gioielleria. “Qua c’è un po’ di speranza. Nella piazza che per tanti anni è sempre stata isolata, praticamente desolata dopo il terremoto, ritorna a vivere. Il mese scorso c'è stata anche l'inaugurazione dell’ufficio postale che si è spostato dalla zona container a qui. Poi la ricostruzione sta partendo, vedo qualche cantiere, è iniziata la ricostruzione pesante e anche quello dà speranza per il futuro.”

In questo periodo in cui non ci sono le cerimonie il lavoro di Domenico, che porta avanti con sua moglie e aiutati anche dal figlio, ha registrato un calo di circa il 50%. “E’ dal 1996 che abbiamo aperto la partita IVA. Quest'anno faccio le nozze d'argento. Sembrerà assurdo ma abbiamo comprato un macchinario nuovo per fare altri tipi di lavorazione. Piuttosto che stare con le mani in mano, aspettare che arrivi il cliente, sono io che cerco di proporre nuove lavorazioni su altre cose.”

Domenico prima del terremoto viveva con la sua famiglia in una casa in paese, danneggiata dalle scosse insieme al negozio. Fortunatamente in quel periodo stava realizzando un’altra casa dove ha trasferito anche l’attività, dopo aver trascorso 7 mesi a Porto Sant'Elpidio. “Con la pandemia si riscopre anche l'importanza dei piccoli comuni. Sono ottimista per le nostre zone. Per i prossimi 15, 20 anni, ci sarà offerta di lavoro se comincia veramente la ricostruzione. Si aggiungeranno famiglie. Qui da noi si vivono emozioni tutti i giorni, è una vita a misura d’uomo.”

Il suo atteggiamento propositivo Domenico lo riversa nei social, strumento che gli è stato utile per il lavoro ed anche per promuovere il suo paese. “Il presidente” pubblica belle foto paesaggistiche, ha l'orgoglio di essere un abitante della montagna. Quando gli chiedo cosa significa per lui “Prima le persone”, titolo della rubrica dice: “Prima di tutto deve venire la persona. Anche adesso in periodi di pandemia, dopo i tagli alla sanità, dovrebbero arrivare prima le persone, si dovrebbe pensare alla salute della gente, bisogna dare dignità alle persone con il lavoro, bisogna dargli la possibilità di curarsi come avveniva negli anni ‘80-‘90, dove ce ne erano tanti di più di posti letto e le strutture erano meno privatizzate. Da me vengono anche persone anziane che si fermano mezz'ora a parlare, le persone sono sole. Questo succedeva anche prima della pandemia, facevo una riparazione, ci mettevo pochi minuti e non facevo pagare niente, allora il giorno dopo mi portavano le uova delle galline. Questa è la vita dei piccoli paesi dove prima vengono le persone. Da noi ci stanno ancora quei valori che mi piace. Quando uscivo la mattina anche per andare al bar a prendere un caffè o a farmi una partita a carte la sera, c’era la gioia di stare insieme. Prima vengono i rapporti umani e poi il resto”.

Barbara Olmai

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