Cambi climatici e sbalzi di temperatura sempre più frequenti,mettono a repentaglio il raccolto delle piante che avevano già vegetato e le infiorescenze di questo periodo. A darci il quadro di una primavera un po' anomala e di una situazione che impensierisce gli imprenditori agricoli del territorio, è il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili
"Ormai purtroppo ci stiamo sempre più abituando a un cambiamento degli scenari - spiega Francesco Fucili- non ci sono più le classiche stagioni caratterizzate da clima mite ma si assiste a volte ad un passaggio repentino troppo repentino dall'inverno all'estate o piuttosto ai ritorni di freddo nei mesi primaverili che possono mettere a repentaglio alcuni raccolti e soprattutto determinate coltivazioni frutticole e orticole. Quest'anno in particolare- prosegue Fucili- abbiamo assistito nei mesi di gennaio e febbraio a delle temperature elevate che avevano fatto sì che alcune specie cominciassero una ripresa vegetativa e mi riferisco nella fattispecie ai frutteti e innanzitutto agli albicocchi che sono i primi a fiorire e anche ai ciliegi e alle visciole che sono molto presenti sul nostro territorio. I ritorni di freddo che ci sono stati nel mese di marzo prima, e successivamente anche nel mese di aprile fino ad una settimana fa, hanno in parte bruciato le gemme che già si erano schiuse e fatto perdere una buona parte di quei frutti che queste piante avrebbero poi dato. In parallelo - continua Fucili- ci sono stati dei danni anche per gli ortaggi, in quanto le piantine messe a terra e pronte da raccogliere, hanno subito i danni del gelo presentando delle bruciature, dunque si è perso parte del raccolto. Quello che un po' ci risolleva è che in questi giorni stiamo assistendo a delle piogge, seppure non eccessivamente copiose e che le temperature si sono riscaldate. Queste piogge stanno consendendo di tirare un sospiro di sollievo e in modo particolare a molti nostri produttori di colture estensive; penso a tutte le colture primaverili che sono state seminate, dal girasole al mais, dalla barbabietola da zucchero che è tornata sui nostri territori fino a tutti i cereali autunno/vernini che hanno bisogno d'acqua. Ricordiamo infatti che in questo periodo l'orzo e il grano duro di cui siamo grandissimi produttori hanno un fabbisogno idrico importante- conclude il presidente di Coldiretti Macerata-. Ne deriva che le piogge in questo periodo sono una cosiddetta manna dal cielo. Se non altro questo ci rincuora e ci fa guardare avanti con fiducia".
c.c.
Dopo i danni del gelo, manna per i raccolti le piogge d'aprile
Mercoledì, 28 Aprile 2021 12:31 | Letto 467 volte Clicca per ascolare il testo Dopo i danni del gelo, manna per i raccolti le piogge d'aprile Cambi climatici e sbalzi di temperatura sempre più frequenti,mettono a repentaglio il raccolto delle piante che avevano già vegetato e le infiorescenze di questo periodo. A darci il quadro di una primavera un po anomala e di una situazione che impensierisce gli imprenditori agricoli del territorio, è il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili Ormai purtroppo ci stiamo sempre più abituando a un cambiamento degli scenari - spiega Francesco Fucili- non ci sono più le classiche stagioni caratterizzate da clima mite ma si assiste a volte ad un passaggio repentino troppo repentino dallinverno allestate o piuttosto ai ritorni di freddo nei mesi primaverili che possono mettere a repentaglio alcuni raccolti e soprattutto determinate coltivazioni frutticole e orticole. Questanno in particolare- prosegue Fucili- abbiamo assistito nei mesi di gennaio e febbraio a delle temperature elevate che avevano fatto sì che alcune specie cominciassero una ripresa vegetativa e mi riferisco nella fattispecie ai frutteti e innanzitutto agli albicocchi che sono i primi a fiorire e anche ai ciliegi e alle visciole che sono molto presenti sul nostro territorio. I ritorni di freddo che ci sono stati nel mese di marzo prima, e successivamente anche nel mese di aprile fino ad una settimana fa, hanno in parte bruciato le gemme che già si erano schiuse e fatto perdere una buona parte di quei frutti che queste piante avrebbero poi dato. In parallelo - continua Fucili- ci sono stati dei danni anche per gli ortaggi, in quanto le piantine messe a terra e pronte da raccogliere, hanno subito i danni del gelo presentando delle bruciature, dunque si è perso parte del raccolto. Quello che un po ci risolleva è che in questi giorni stiamo assistendo a delle piogge, seppure non eccessivamente copiose e che le temperature si sono riscaldate. Queste piogge stanno consendendo di tirare un sospiro di sollievo e in modo particolare a molti nostri produttori di colture estensive; penso a tutte le colture primaverili che sono state seminate, dal girasole al mais, dalla barbabietola da zucchero che è tornata sui nostri territori fino a tutti i cereali autunno/vernini che hanno bisogno dacqua. Ricordiamo infatti che in questo periodo lorzo e il grano duro di cui siamo grandissimi produttori hanno un fabbisogno idrico importante- conclude il presidente di Coldiretti Macerata-. Ne deriva che le piogge in questo periodo sono una cosiddetta manna dal cielo. Se non altro questo ci rincuora e ci fa guardare avanti con fiducia.c.c.
Cambi climatici e sbalzi di temperatura sempre più frequenti,mettono a repentaglio il raccolto delle piante che avevano già vegetato e le infiorescenze di questo periodo. A darci il quadro di una primavera un po' anomala e di una situazione che impensierisce gli imprenditori agricoli del territorio, è il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili
"Ormai purtroppo ci stiamo sempre più abituando a un cambiamento degli scenari - spiega Francesco Fucili- non ci sono più le classiche stagioni caratterizzate da clima mite ma si assiste a volte ad un passaggio repentino troppo repentino dall'inverno all'estate o piuttosto ai ritorni di freddo nei mesi primaverili che possono mettere a repentaglio alcuni raccolti e soprattutto determinate coltivazioni frutticole e orticole. Quest'anno in particolare- prosegue Fucili- abbiamo assistito nei mesi di gennaio e febbraio a delle temperature elevate che avevano fatto sì che alcune specie cominciassero una ripresa vegetativa e mi riferisco nella fattispecie ai frutteti e innanzitutto agli albicocchi che sono i primi a fiorire e anche ai ciliegi e alle visciole che sono molto presenti sul nostro territorio. I ritorni di freddo che ci sono stati nel mese di marzo prima, e successivamente anche nel mese di aprile fino ad una settimana fa, hanno in parte bruciato le gemme che già si erano schiuse e fatto perdere una buona parte di quei frutti che queste piante avrebbero poi dato. In parallelo - continua Fucili- ci sono stati dei danni anche per gli ortaggi, in quanto le piantine messe a terra e pronte da raccogliere, hanno subito i danni del gelo presentando delle bruciature, dunque si è perso parte del raccolto. Quello che un po' ci risolleva è che in questi giorni stiamo assistendo a delle piogge, seppure non eccessivamente copiose e che le temperature si sono riscaldate. Queste piogge stanno consendendo di tirare un sospiro di sollievo e in modo particolare a molti nostri produttori di colture estensive; penso a tutte le colture primaverili che sono state seminate, dal girasole al mais, dalla barbabietola da zucchero che è tornata sui nostri territori fino a tutti i cereali autunno/vernini che hanno bisogno d'acqua. Ricordiamo infatti che in questo periodo l'orzo e il grano duro di cui siamo grandissimi produttori hanno un fabbisogno idrico importante- conclude il presidente di Coldiretti Macerata-. Ne deriva che le piogge in questo periodo sono una cosiddetta manna dal cielo. Se non altro questo ci rincuora e ci fa guardare avanti con fiducia".
c.c.
"Ormai purtroppo ci stiamo sempre più abituando a un cambiamento degli scenari - spiega Francesco Fucili- non ci sono più le classiche stagioni caratterizzate da clima mite ma si assiste a volte ad un passaggio repentino troppo repentino dall'inverno all'estate o piuttosto ai ritorni di freddo nei mesi primaverili che possono mettere a repentaglio alcuni raccolti e soprattutto determinate coltivazioni frutticole e orticole. Quest'anno in particolare- prosegue Fucili- abbiamo assistito nei mesi di gennaio e febbraio a delle temperature elevate che avevano fatto sì che alcune specie cominciassero una ripresa vegetativa e mi riferisco nella fattispecie ai frutteti e innanzitutto agli albicocchi che sono i primi a fiorire e anche ai ciliegi e alle visciole che sono molto presenti sul nostro territorio. I ritorni di freddo che ci sono stati nel mese di marzo prima, e successivamente anche nel mese di aprile fino ad una settimana fa, hanno in parte bruciato le gemme che già si erano schiuse e fatto perdere una buona parte di quei frutti che queste piante avrebbero poi dato. In parallelo - continua Fucili- ci sono stati dei danni anche per gli ortaggi, in quanto le piantine messe a terra e pronte da raccogliere, hanno subito i danni del gelo presentando delle bruciature, dunque si è perso parte del raccolto. Quello che un po' ci risolleva è che in questi giorni stiamo assistendo a delle piogge, seppure non eccessivamente copiose e che le temperature si sono riscaldate. Queste piogge stanno consendendo di tirare un sospiro di sollievo e in modo particolare a molti nostri produttori di colture estensive; penso a tutte le colture primaverili che sono state seminate, dal girasole al mais, dalla barbabietola da zucchero che è tornata sui nostri territori fino a tutti i cereali autunno/vernini che hanno bisogno d'acqua. Ricordiamo infatti che in questo periodo l'orzo e il grano duro di cui siamo grandissimi produttori hanno un fabbisogno idrico importante- conclude il presidente di Coldiretti Macerata-. Ne deriva che le piogge in questo periodo sono una cosiddetta manna dal cielo. Se non altro questo ci rincuora e ci fa guardare avanti con fiducia".
c.c.
Letto 467 volte
Pubblicato in
Cronaca
Etichettato sotto