Frode da tre milioni di euro in due call center, 5 persone denunciate e sequestro beni

Giovedì, 29 Febbraio 2024 11:12 | Letto 444 volte   Clicca per ascolare il testo Frode da tre milioni di euro in due call center, 5 persone denunciate e sequestro beni Scoperta dalla Guardia di Finanza di Macerata una frode da tre milioni di euro nel settore dei call center. Nel mirino, due aziende operanti a Civitanova; cinque le persone denunciate, sequestrati immobili e beni per un valore di 300mila euro.  I Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche, hanno approfondito la posizione delle due società di capitali,che presentavano rilevanti indici di pericolosità fiscale  Le indagini hanno permesso di rilevare che le due società  per l’abbattimento delle imposte dovute, avevano utilizzato in compensazione,crediti d’imposta per oltre 1,3 milioni di euro, scaturiti dal sostenimento di costi per circa 3 milioni di euro relativi ad attività di ricerca e sviluppo e, connessi perlopiù a spese di formazione della forza lavoro. L’analisi della documentazione contabile acquisita e delle dichiarazioni rilasciate dal personale dipendente di entrambe le imprese, ha consentito ai Finanzieri di constatare che lattività di formazione del personale in realtà non era mai stata effettuata  Sono state così denunciate a piede libero  cinque persone per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e di indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti, tra cui due professionisti responsabili di aver asseverato il sostenimento dei costi oggetto della frode. Inoltre, i militari  hanno avviato mirate attività di verifica nei confronti delle due società coinvolte nella frode, che si sono concluse con la constatazione complessiva di una base imponibile sottratta a tassazione pari a circa 3 milioni di euro, di I.V.A. non versata per oltre 1,5 milioni di euro e di crediti d’imposta indebitamente compensati per oltre 1,5 milioni di euro. Su richiesta della Procura della Repubblica di Macerata, Il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, finalizzato alla confisca, ha disposto il sequestro preventivo del profiitto del reato fino alla concorrenza dell’imposta evasa, pari ad oltre 2,9 milioni di euro. I militari hanno quindi sottoposto a sequestro le quote di proprietà degli indagati relative a 26 immobili per un valore complessivo di circa 300 mila euro, le loro disponibilità finanziarie per complessivi 220 mila euro e, previa apertura di una cassetta di sicurezza, anche  21 oggetti d’oro, tra cui collane, bracciali, orecchini e collier. L’operazione di servizio – si legge in una nota del Comando Provinciale di Macerata – si inserisce nella capillare azione di controllo condotta dal Corpo a contrasto delle frodi in materia di crediti d’imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese.
Scoperta dalla Guardia di Finanza di Macerata una frode da tre milioni di euro nel settore dei call center. Nel mirino, due aziende operanti a Civitanova; cinque le persone denunciate, sequestrati immobili e beni per un valore di 300mila euro. 
 
I Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche, hanno approfondito la posizione delle due società di capitali,che presentavano rilevanti indici di pericolosità fiscale 

Le indagini hanno permesso di rilevare che le due società  per l’abbattimento delle imposte dovute, avevano utilizzato in compensazione,crediti d’imposta per oltre 1,3 milioni di euro, scaturiti dal sostenimento di costi per circa 3 milioni di euro relativi ad attività di ricerca e sviluppo e, connessi perlopiù a spese di formazione della forza lavoro.

L’analisi della documentazione contabile acquisita e delle dichiarazioni rilasciate dal personale dipendente di entrambe le imprese, ha consentito ai Finanzieri di constatare che l'attività di formazione del personale in realtà non era mai stata effettuata 

Sono state così denunciate a piede libero  cinque persone per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e di indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti, tra cui due professionisti responsabili di aver asseverato il sostenimento dei costi oggetto della frode.

Inoltre, i militari  hanno avviato mirate attività di verifica nei confronti delle due società coinvolte nella frode, che si sono concluse con la constatazione complessiva di una base imponibile sottratta a tassazione pari a circa 3 milioni di euro, di I.V.A. non versata per oltre 1,5 milioni di euro e di crediti d’imposta indebitamente compensati per oltre 1,5 milioni di euro.

Su richiesta della Procura della Repubblica di Macerata, Il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, finalizzato alla confisca, ha disposto il sequestro preventivo del profiitto del reato fino alla concorrenza dell’imposta evasa, pari ad oltre 2,9 milioni di euro.

I militari hanno quindi sottoposto a sequestro le quote di proprietà degli indagati relative a 26 immobili per un valore complessivo di circa 300 mila euro, le loro disponibilità finanziarie per complessivi 220 mila euro e, previa apertura di una cassetta di sicurezza, anche  21 oggetti d’oro, tra cui collane, bracciali, orecchini e collier.

L’operazione di servizio – si legge in una nota del Comando Provinciale di Macerata – si inserisce nella capillare azione di controllo condotta dal Corpo a contrasto delle frodi in materia di crediti d’imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese.

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