Nuova scuola Luzio: "Aperti a qualsiasi idea. Ancora tutto in divenire". ieri sera l'assemblea pubblica

Venerdì, 01 Giugno 2018 13:01 | Letto 1515 volte   Clicca per ascolare il testo Nuova scuola Luzio: "Aperti a qualsiasi idea. Ancora tutto in divenire". ieri sera l'assemblea pubblica “Siamo ancora aperti a qualsiasi idea. Per la nuova scuola ci sono continue evoluzioni”. Queste le parole del sindaco Rosa Pirmattei, ieri sera, in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal gruppo consiliare d’opposizione Centro Sinistra per San Severino. L’incontro è stato molto partecipato ed è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte per quanto riguarda la costruzione della nuova scuola Luzio. Fra le opzioni dell’amministrazione, per ora quella risultata più adeguata sarebbe un’area agricola tra il quartiere Glorioso e la frazione di Cesolo, dunque decentrata rispetto al centro, ma il primo cittadino ha garantito che sono ancora al vaglio tutte le possibilità e qualsiasi idea è comunque ben accetta. Tanti gli interventi a favore e contro l’allontanamento dal centro della scuola materna ed elementare. Ad aprire la discussione è stato Francesco Borioni, capogruppo del centro sinistra, secondo cui il dibattito sull’argomento è fondamentale “ perché la scuola è centro di aggregazione e interessa il futuro aspetto urbanistico della città. La normativa prevede che le aree scolastiche siano ben collegate con tutto il tessuto urbano. Fare una scuola non è solo una questione politica, perché le scuole devono poter essere usate ogni giorno non solo per fini scolastici. Per questo però devono essere anche accessibili e comode”. Americo Eugeni, membro del gruppo consiliare ha così avanzato diverse proposte: “Non decolla l’ipotesi di realizzare la scuola nell’area prevista nel piano regolatore (tra il Rione di Contro e la provinciale Settempedana)? L’ex Don Orione? E l’area circo? Se realizziamo la scuola lungo la piana di Cesolo, nel tempo la zona sarà completamente edificata, siamo sicuri che sia la prospettiva più giusta?”. Fra gli interventi più apprezzati, quello del sociologo Alberto Pellegrino, secondo cui San Severino deve approfittare della crisi delle grandi città per essere attraente agli occhi di chi vuol trasferirsi in provincia e anche del terremoto: “Possiamo sfruttare il terremoto per ridisegnare il piano civile e urbanistico della città, se non lo facciamo mancheremmo ad un appuntamento storico. Dobbiamo inoltre approfittare della fuga costante dalla città. San Severino - ha aggiunto - ha un grande valore urbanistico. Ha un centro con strutture di fondamentale importanza. Estrapolare la scuola elementare la questo contesto è un atto che va valutato attentamente”. Secondo Pellegrino, l’area del don Orione sarebbe adeguata poiché vicina ad un’altra scuola in via di ricostruzione, l’Itts Divini, alle strutture sportive comunali e ai giardini pubblici. “Il nostro tessuto urbanistico è invidiabile - è tornato a dire - e vogliamo allontanare i nostri bambini da tutto questo? I processi di socializzazione nascono nelle famiglie e a scuola non possiamo emarginare le giovani generazioni”. Il preside dell’istituto comprensivo Tacchi Venturi non è entrato nel dibattito sul dve la scuola debba sorgere, ma ha fatto presenti alcune caratteristiche che una scuola dovrebbe avere: innanzitutto più aule delle classi che la scuola ha, un auditorium, palestre e recinzioni per evitare atti di sciacallaggio. Inoltre, la nuova scuola dovrebbe poter accogliere anche gli studenti delle medie visto che fra qualche tempo la Tacchi Venturi avrà bisogno di un intervento di restauro.  “La nostra scuola - ha detto poi la maestra Alessandra Aronne - è un fiore all’occhiello per tutta la Regione perché la nostra offerta formativa è verticale, va dai 3 ai 14 anni e i progetti sono tutti condivisi. Dislocandone una parte potremmo mantenere questa qualità? E poi la nostra didattica è volta anche a far sì che i ragazzi conoscano e vivano la loro città. Partecipano al consiglio comunale, chiedono le cose che vorrebbero avere, perché la città fin ora gli ha dato questa opportunità.  Vogliamo una scuola a vocazione agricola? A Cesolo - ha concluso - ci starebbe bene, avremmo tanto spazio. Dobbiamo chiederci quale vocazione la città vuole avere dal punto di vista educativo”. Le mamme dell’Associazione 108 hanno invece sottolineato la necessità che, dovunque la scuola venga realizzata, garantisca la sicurezza dei bambini. Prima di dare la parola al sindaco, è intervenuto un altro consigliere d’opposizione, Massimo Panicari, da sempre favorevole alla proposta dell’amministrazione di spostare la scuola lungo la piana di Cesolo: “Lurbanistica è una scienza sublime ma anche empirica. Larea individuata dalla vecchia amministrazione oggi non ha più senso. Quando venne costruita la Luzio, quella era periferia e non possiamo negare che oggi la nostra realtà sia policentrica. Non esiste più solo la piazza. Interessante lidea del Don Orione, ma quanto costerebbe? Dobbiamo fare i conti della serva - ha aggiunto - e il prezzo di unarea agricola sarebbe irrisorio. Ho sollecitato anche uno studio che tenga conto dei mezzi di trasporto con i quali gli studenti raggiungono la scuola. Ho reputato lidea dellamministrazione molto seria, nonostante sia un loro strenuo oppositore”. Da parte sua il primo cittadino ha fatto sapere che purtroppo le precedenti ordinanze riguardanti la ricostruzione della Luzio presentavano alcune difformità e che l’ordinanza definitiva è arrivata soltanto pochi giorni fa. Manca ancora la circolare applicativa dell’ordinanza: “Abbiamo preso in considerazione quattro aree: oltre a quella lungo la piana di Cesolo, anche la ex Silga, l’area circo e quella già presente nel piano regolatore. Tuttavia la migliore è risultata la prima. Abbiamo anche valutato la demolizione della Luzio ma la sovrintendenza non ce lo consentirebbe. Per ora il finanziamento - ha continuato - è di 6.5 milioni di euro, e con questi soldi ci si fa poco. Per ricostruire intanto almeno la Luzio ci servirebbero 12 milioni, che abbiamo chiesto al Commissario per la ricostruzione. Siamo aperti a qualsiasi idea e abbiamo intenzione di realizzare vari progetti di fattibilità da presentare alla cittadinanza”.Gaia Gennaretti

“Siamo ancora aperti a qualsiasi idea. Per la nuova scuola ci sono continue evoluzioni”. Queste le parole del sindaco Rosa Pirmattei, ieri sera, in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal gruppo consiliare d’opposizione Centro Sinistra per San Severino. L’incontro è stato molto partecipato ed è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte per quanto riguarda la costruzione della nuova scuola Luzio. Fra le opzioni dell’amministrazione, per ora quella risultata più adeguata sarebbe un’area agricola tra il quartiere Glorioso e la frazione di Cesolo, dunque decentrata rispetto al centro, ma il primo cittadino ha garantito che sono ancora al vaglio tutte le possibilità e qualsiasi idea è comunque ben accetta.

Tanti gli interventi a favore e contro l’allontanamento dal centro della scuola materna ed elementare.

Ad aprire la discussione è stato Francesco Borioni, capogruppo del centro sinistra, secondo cui il dibattito sull’argomento è fondamentale “ perché la scuola è centro di aggregazione e interessa il futuro aspetto urbanistico della città. La normativa prevede che le aree scolastiche siano ben collegate con tutto il tessuto urbano. Fare una scuola non è solo una questione politica, perché le scuole devono poter essere usate ogni giorno non solo per fini scolastici. Per questo però devono essere anche accessibili e comode”.

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Americo Eugeni, membro del gruppo consiliare ha così avanzato diverse proposte: “Non decolla l’ipotesi di realizzare la scuola nell’area prevista nel piano regolatore (tra il Rione di Contro e la provinciale Settempedana)? L’ex Don Orione? E l’area circo? Se realizziamo la scuola lungo la piana di Cesolo, nel tempo la zona sarà completamente edificata, siamo sicuri che sia la prospettiva più giusta?”.

Fra gli interventi più apprezzati, quello del sociologo Alberto Pellegrino, secondo cui San Severino deve approfittare della crisi delle grandi città per essere attraente agli occhi di chi vuol trasferirsi in provincia e anche del terremoto: “Possiamo sfruttare il terremoto per ridisegnare il piano civile e urbanistico della città, se non lo facciamo mancheremmo ad un appuntamento storico. Dobbiamo inoltre approfittare della fuga costante dalla città. San Severino - ha aggiunto - ha un grande valore urbanistico. Ha un centro con strutture di fondamentale importanza. Estrapolare la scuola elementare la questo contesto è un atto che va valutato attentamente”. Secondo Pellegrino, l’area del don Orione sarebbe adeguata poiché vicina ad un’altra scuola in via di ricostruzione, l’Itts Divini, alle strutture sportive comunali e ai giardini pubblici. “Il nostro tessuto urbanistico è invidiabile - è tornato a dire - e vogliamo allontanare i nostri bambini da tutto questo? I processi di socializzazione nascono nelle famiglie e a scuola non possiamo emarginare le giovani generazioni”.

Il preside dell’istituto comprensivo Tacchi Venturi non è entrato nel dibattito sul dve la scuola debba sorgere, ma ha fatto presenti alcune caratteristiche che una scuola dovrebbe avere: innanzitutto più aule delle classi che la scuola ha, un auditorium, palestre e recinzioni per evitare atti di sciacallaggio. Inoltre, la nuova scuola dovrebbe poter accogliere anche gli studenti delle medie visto che fra qualche tempo la Tacchi Venturi avrà bisogno di un intervento di restauro. 

“La nostra scuola - ha detto poi la maestra Alessandra Aronne - è un fiore all’occhiello per tutta la Regione perché la nostra offerta formativa è verticale, va dai 3 ai 14 anni e i progetti sono tutti condivisi. Dislocandone una parte potremmo mantenere questa qualità? E poi la nostra didattica è volta anche a far sì che i ragazzi conoscano e vivano la loro città. Partecipano al consiglio comunale, chiedono le cose che vorrebbero avere, perché la città fin ora gli ha dato questa opportunità.  Vogliamo una scuola a vocazione agricola? A Cesolo - ha concluso - ci starebbe bene, avremmo tanto spazio. Dobbiamo chiederci quale vocazione la città vuole avere dal punto di vista educativo”.

Le mamme dell’Associazione 108 hanno invece sottolineato la necessità che, dovunque la scuola venga realizzata, garantisca la sicurezza dei bambini.

Prima di dare la parola al sindaco, è intervenuto un altro consigliere d’opposizione, Massimo Panicari, da sempre favorevole alla proposta dell’amministrazione di spostare la scuola lungo la piana di Cesolo: “L'urbanistica è una scienza sublime ma anche empirica. L'area individuata dalla vecchia amministrazione oggi non ha più senso. Quando venne costruita la Luzio, quella era periferia e non possiamo negare che oggi la nostra realtà sia policentrica. Non esiste più solo la piazza. Interessante l'idea del Don Orione, ma quanto costerebbe? Dobbiamo fare i conti della serva - ha aggiunto - e il prezzo di un'area agricola sarebbe irrisorio. Ho sollecitato anche uno studio che tenga conto dei mezzi di trasporto con i quali gli studenti raggiungono la scuola. Ho reputato l'idea dell'amministrazione molto seria, nonostante sia un loro strenuo oppositore”.

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Da parte sua il primo cittadino ha fatto sapere che purtroppo le precedenti ordinanze riguardanti la ricostruzione della Luzio presentavano alcune difformità e che l’ordinanza definitiva è arrivata soltanto pochi giorni fa. Manca ancora la circolare applicativa dell’ordinanza: “Abbiamo preso in considerazione quattro aree: oltre a quella lungo la piana di Cesolo, anche la ex Silga, l’area circo e quella già presente nel piano regolatore. Tuttavia la migliore è risultata la prima. Abbiamo anche valutato la demolizione della Luzio ma la sovrintendenza non ce lo consentirebbe. Per ora il finanziamento - ha continuato - è di 6.5 milioni di euro, e con questi soldi ci si fa poco. Per ricostruire intanto almeno la Luzio ci servirebbero 12 milioni, che abbiamo chiesto al Commissario per la ricostruzione. Siamo aperti a qualsiasi idea e abbiamo intenzione di realizzare vari progetti di fattibilità da presentare alla cittadinanza”.
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