Il "tocco" di Unicam, un lancio per la vita. In oltre 400 per la "Festa della laurea"

Sabato, 22 Settembre 2018 18:49 | Letto 2789 volte   Clicca per ascolare il testo Il "tocco" di Unicam, un lancio per la vita. In oltre 400 per la "Festa della laurea"  Non rinunciare mai ad un sogno, solo perché pensi che ti ci vorrà troppo tempo per realizzarlo. Il tempo passerà comunque. Con questa frase di Nazim Hickmet, lemozionato rettore Claudio Pettinari, ha inaugurato la coloratissima cerimonia di consegna delle pergamene di laurea, davanti ad un parterre decisamente affollato. Circa 400 i laureati presenti, sul   totale dei 1289 che hanno raggiunto la mèta nellanno accademico 2017-2018.  Motivi di spazio e di sicurezza non hanno permesso di accoglierli tutti,  ma limpatto scenico dellarea del Campus, ha sicuramente restituito unimmagine grandiosa e imponente. Alla grande festa che, ovviamente in forma diversa, si tiene a Camerino da 700 anni,  hanno partecipato  intere famiglie e numerosi  amici dei neo-dottori, provenienti da tutto il mondo. A rendere ancora più suggestiva la cerimonia, gli interventi al microfono della dott.ssa Antonietta Lombardozzi e del prof. Ezio Bartocci. Partiti da laureati alluniversità di Camerino, hanno raggiunto ruoli  di assoluto prestigio professionale nei rispettivi campi. Toccante e significativa la testimonianza della dottoressa Antonietta Lombardozzi, laureata in chimica ad Unicam, e, oggi direttore tecnico superiore della Polizia di Stato, responsabile del laboratorio chimico Forense dei Gabinetti interregionali di Polizia scientifica per il Piemonte  e per la Val dAosta, nonché  dirigente del Gabinetto di Torino. Altra autorevole esperienza quella raccontata dal professor Ezio Bartocci, laureato in informatica ad Unicam  e oggi professor associato presso la Cyber - Physical Systems Research Division della facoltà di Informatica dellUniversità di Vienna. Alla presenza del Pro Rettore vicario Graziano Leoni e dei Direttori delle Scuole d’Ateneo, introdotti dai canti intonati dal Coro Universitario diretto dal maestro Luciano Feliciani, si è potuti entrare nel vivo della grande festa che ha tributato un saluto speciale anche ai docenti Mario Cocchioni. e Sandro Frigio e, ai tecnici  Anna Maria Antonini. e Tiziano Pennesi,.che hanno lasciato il servizio nel corso dell’ultimo anno. La consegna dei diplomi di laurea- ha detto il rettore- è  forse il momento più bello, perché significa avere compiuto pienamente il proprio lavoro.  Significa vedere concretizzati i propri obiettivi, aver lavorato pienamente per il progresso e per la crescita della nostra società. Un diploma  è un qualcosa di veramente importante-  ha sottolineato Pettinari, ricordando letimologia greca della parola e il documento degli inizi del primo millennio che veniva dato  a coloro a cui veniva assegnata la cittadinanza romana. Nel  Medioevo il diploma era poi un importante lasciapassare per messaggeri e viaggiatori. Oggi è un documento che attesta il conseguimento di un importantissimo titolo di studio e- ha continuato -, a pensarci bene, è sempre un bel lascia passare per diffondere e portare ovunque la cultura, la conoscenza, la scienza .  Voi siete la centralità delle università che  non esistono senza studenti, come non esisterebbero senza docenti e soprattutto non esisterebbero senza laureati.  Andare alluniversità significa diventare grandi, autonomi, indipendenti; significa talvolta cadere e, altrettante volte rialzarsi e ripartire con slancio per seguire i propri sogni.  Ecco lobiettivo di un ateneo e, gli sforzi di tutte le sue componenti debbono essere  proprio quello di farvi comprendere che anche nel momento più basso della  vita, quando tutto sembra andare male quando tutto va a fondo, si può scalciare, si può rialzare la testa e  puntare verso lalto;  si può far tesoro dellesperienza e parlare della conoscenza,  vero strumento di lavoro e vero successo. Il rettore ha poi evidenziato come arrivare alla laurea segni la fine di uno dei momenti più belli e ricchi di emozioni e  linizio di una nuova vita proiettata verso un lavoro ma che la formazione che si è ricevuta non servirà solamente al lavoro e alla  specializzazione.  Siete stati formati, educati e preparati per contribuire agli obiettivi e gli scopi del pianeta. Non basta raggiungere gli obiettivi individuali, occorre  che  essi siano integrati, condivisi, rafforzati con gli obiettivi del pianeta e, piuttosto, con gli obiettivi delluniverso che è l’insieme di più cose.  Questo è il vero significato della parola universitas. Per questo vi invito ad essere insieme sempre e il più possibile coesi tra voi e a lavorare insieme. Prima della consegna dei diplomi ai 400 tra laureate e laureati delle cinque Scuole d’Ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie). il prof. Pettinari ha posto laccento sullimportanza del trasferimento di esperienze, di insegnamenti, di conoscenze e di obiettivi,  tra genitori e figli , tra docenti e studenti,  tra persona e persona.  Un qualcosa che  deve sempre caratterizzare la vostra vita per far crescere il vostro Paese. Non basta solamente essere teneri con voi; dobbiamo porvi al centro della nostra vita. Voi siete la parte migliore di noi e, solo in voi la nostra vita si compie e assume pieno valore. Lemozionante lancio dei tocchi in aria,  ha poi concluso la bellissima e impecccabile cerimonia.  Carla Campetella

Non rinunciare mai ad un sogno, solo perché pensi che ti ci vorrà troppo tempo per realizzarlo. Il tempo passerà comunque". Con questa frase di Nazim Hickmet, l'emozionato rettore Claudio Pettinari, ha inaugurato la coloratissima cerimonia di consegna delle pergamene di laurea, davanti ad un parterre decisamente affollato. Circa 400 i laureati presenti, sul   totale dei 1289 che hanno raggiunto la mèta nell'anno accademico 2017-2018.  Motivi di spazio e di sicurezza non hanno permesso di accoglierli tutti,  ma l'impatto scenico dell'area del Campus, ha sicuramente restituito un'immagine grandiosa e imponente. Alla grande festa che, ovviamente in forma diversa, si tiene a Camerino da 700 anni,  hanno partecipato  intere famiglie e numerosi  amici dei neo-dottori, provenienti da tutto il mondo. A rendere ancora più suggestiva la cerimonia, gli interventi al microfono della dott.ssa Antonietta Lombardozzi e del prof. Ezio Bartocci. Partiti da laureati all'università di Camerino, hanno raggiunto ruoli  di assoluto prestigio professionale nei rispettivi campi.

Festa Laurea 3Toccante e significativa la testimonianza della dottoressa Antonietta Lombardozzi, laureata in chimica ad Unicam, e, oggi direttore tecnico superiore della Polizia di Stato, responsabile del laboratorio chimico Forense dei Gabinetti interregionali di Polizia scientifica per il Piemonte  e per la Val d'Aosta, nonché  dirigente del Gabinetto di Torino. Altra autorevole esperienza quella raccontata dal professor Ezio Bartocci, laureato in informatica ad Unicam  e oggi professor associato presso la Cyber - Physical Systems Research Division della facoltà di Informatica dell'Università di Vienna. Alla presenza del Pro Rettore vicario Graziano Leoni e dei Direttori delle Scuole d’Ateneo, introdotti dai canti intonati dal Coro Universitario diretto dal maestro Luciano Feliciani, si è potuti entrare nel vivo della grande festa che ha tributato un saluto speciale anche ai docenti Mario Cocchioni. e Sandro Frigio e, ai tecnici  Anna Maria Antonini. e Tiziano Pennesi,.che hanno lasciato il servizio nel corso dell’ultimo anno.

festa laurea rettore" La consegna dei diplomi di laurea- ha detto il rettore- è  forse il momento più bello, perché significa avere compiuto pienamente il proprio lavoro.  Significa vedere concretizzati i propri obiettivi, aver lavorato pienamente per il progresso e per la crescita della nostra società. Un diploma  è un qualcosa di veramente importante"-  ha sottolineato Pettinari, ricordando l'etimologia greca della parola e il documento degli inizi del primo millennio che veniva dato  a coloro a cui veniva assegnata la cittadinanza romana. " Nel  Medioevo il diploma era poi un importante lasciapassare per messaggeri e viaggiatori. Oggi è un documento che attesta il conseguimento di un importantissimo titolo di studio e- ha continuato -, a pensarci bene, è sempre un bel lascia passare per diffondere e portare ovunque la cultura, la conoscenza, la scienza .  Voi siete la centralità delle università che  non esistono senza studenti, come non esisterebbero senza docenti e soprattutto non esisterebbero senza laureati.  Andare all'università significa diventare grandi, autonomi, indipendenti; significa talvolta cadere e, altrettante volte rialzarsi e ripartire con slancio per seguire i propri sogni.  Ecco l'obiettivo di un ateneo e, gli sforzi di tutte le sue componenti debbono essere  proprio quello di farvi comprendere che anche nel momento più basso della  vita, quando tutto sembra andare male quando tutto va a fondo, si può scalciare, si può rialzare la testa e  puntare verso l'alto;  si può far tesoro dell'esperienza e parlare della conoscenza,  vero strumento di lavoro e vero successo". Il rettore ha poi evidenziato come arrivare alla laurea segni la fine di uno dei momenti più belli e ricchi di emozioni e  l'inizio di una nuova vita proiettata verso un lavoro ma che la formazione che si è ricevuta non servirà solamente al lavoro e alla  specializzazione.  "Siete stati formati, educati e preparati per contribuire agli obiettivi e gli scopi del pianeta. Non basta raggiungere gli obiettivi individuali, occorre  che  essi siano integrati, condivisi, rafforzati con gli obiettivi del pianeta e, piuttosto, con gli obiettivi dell'universo che è l’insieme di più cose.  Questo è il vero significato della parola universitas. Per questo vi invito ad essere insieme sempre e il più possibile coesi tra voi e a lavorare insieme". Prima della consegna dei diplomi ai 400 tra laureate e laureati delle cinque Scuole d’Ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie). il prof. Pettinari ha posto l'accento sull'importanza del trasferimento di esperienze, di insegnamenti, di conoscenze e di obiettivi,  tra genitori e figli , tra docenti e studenti,  tra persona e persona.  " Un qualcosa che  deve sempre caratterizzare la vostra vita per far crescere il vostro Paese. Non basta solamente essere teneri con voi; dobbiamo porvi al centro della nostra vita. Voi siete la parte migliore di noi e, solo in voi la nostra vita si compie e assume pieno valore".

L'emozionante lancio dei tocchi in aria,  ha poi concluso la bellissima e impecccabile cerimonia.

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