Ai Castelraimondo l'amministrazione comunale ha deciso che  le scuole riapriranno regolarmente lunedì 7 novembre nelle loro sedi. In questi giorni i Tecnici Regionali inviati dal SOI hanno effettuato tutte le verifiche necessarie e constatato l'agibilità e la fruibilità delle strutture scolastiche comunali.  

Il servizio Scuolabus è assicurato in zona Monti, Ripalta, Poggio Annalisa, Feggiani, e nelle frazioni.

Non verrà effettuato il servizio scuolabus nelle aree interne al capoluogo, per via delle diverse zone rosse

E' garantito il servizio mensa.

Confermati i licenziamenti per i lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo. E’ l’esito dell’incontro che i rappresentanti sindacali hanno avuto con l’azienda al termine dell’assemblea dei lavoratori. L'azienda ha dunque dato notizia della conferma dei 71 licenziamenti, dopo il mancato accordo della scorsa settimana in Regione. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, valuteranno la possibilità di impugnare i provvedimenti di licenziamento, che sono stati rifiutati dai lavoratori.

“ Stiamo valutando insieme ai nostri legali se ci sono le condizioni per contestare e impugnare i licenziamenti”- dichiara Massimo Giacchetti segretario generale Filca Cisl Marche –“Siamo di fronte ad un atto di arroganza di un'azienda che non ha ascoltato nessuna delle ragioni del sindacato e dei lavoratori, inoltre, dal punto di vista dei rapporti con la Regione con le istituzioni e con la Provincia, vigileremo affinché la regione tenga fede a quanto dichiarato e cioè che nel caso di dismissione dell'attività e di licenziamento dei lavoratori- prosegue Giacchetti- l'azienda è obbligata ad avviare la bonifica prevista dell'autorizzazione ambientale, rilasciata dalla Regione. Altro aspetto importante è che vigileremo sulla Provincia perché l’azienda ha richiesto di poter utilizzare la cava del sito di Castelraimondo e, una delle condizioni per utilizzare la cava, è la capacità produttiva dell'azienda, quindi, la presenza di lavoratori in quel sito. Per noi, è un po' una contraddizione – afferma il segretario Filca Cisl-: da una parte si licenziano lavoratori e si racconta alla Regione che non c'è l’intenzione di riprendere l'attività produttiva a Castelraimondo ma, contemporaneamente, si chiede alla Provincia di poter utilizzare la cava. Su queste contraddizioni noi vigileremo e faremo in modo che gli enti preposti, facciano la loro parte verso la Cementir

CementirSacci, l’assessore Bravi: “Chiusura aziendale incomprensibile a fronte della manifestata disponibilità della Regione a garantire altri tre mesi di ammortizzatori sociali”

“O si riprende l’attività lavorativa, o si bonifica: una terza via non esiste”. Lo ribadisce l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, dopo che la Regione ha ufficialmente chiesto  alla CementirSacci di chiarire il futuro dello stabilimento di Castelraimondo.  “La lunga storia della Sacci ha sempre visto la Regione attenta e disponibile alle esigenze dell’azienda e dei lavoratori, attraverso il sostegno con gli ammortizzatori sociali per salvaguardare i livelli occupazionali e favorire la ripresa della capacità produttiva. Oggi invece viene dichiarato che lo stabilimento di Castelraimondo risulta strutturalmente eccedente rispetto alle strategie aziendali, nonostante che la Regione sia disponibile a garantire le risorse per altri tre mesi di cassa integrazione, consentendo così ai lavoratori almeno di poter beneficiare  della nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi), in vigore dal prossimo mese di gennaio. Stiamo parlando di settanta famiglie che, a breve, perderanno reddito, senza altre alternative. Alla CementirSacci, nell’incontro di venerdì scorso, abbiamo chiesto di inserire i lavoratori nelle opere di bonifica dell’impianto, se cesserà al produzione, ma anche su questo fronte è giunta una chiusura incomprensibile, che non lascia spiragli e che denota la non condivisione di una progettualità industriale”.

La Regione Marche ha chiesto formalmente informazioni alla CementirSacci sul futuro dello stabilimento di Castelraimondo. Chiarito che non ci sono terze vie, l’azienda ha trenta giorni di tempo per decidere: riapertura o bonifica. La lettera della Regione, infatti, chiede all’azienda di esprimere o meno la volontà di proseguire con la produzione, altrimenti la Regione procederà alla richiesta di bonifica del sito. Allo stato attuale, infatti, sia da parte dell’azienda Sacci che della nuova società, non è stata mai manifestata la volontà di dismissione definitiva dell’attività. La Sacci aveva comunicato (nel 2015) la sospensione dell’attività produttiva e, successivamente (nel 2016), la cessione alla Cem (società interamente partecipata da Cementir Italia) del ramo di azienda costituito dalla produzione di cementi e calcestruzzi preconfezionati, del quale fa parte lo stabilimento di Castelraimondo. Sempre nel 2016, su sollecito della Regione, la Sacci comunicava che la CementirSacci era “subentrata, senza soluzione di continuità, nella titolarità di tutti i rapporti di lavoro” e di “non essere in grado di fornire utili notizie in ordine alle prospettive industriali del sito”. Informazioni che ora la Giunta regionale chiede formalmente alla CementirSacci per scongiurare, in caso di sospensione delle attività, pericoli per la salute pubblica. Entro marzo 2017 l’impianto deve adeguarsi alla normativa di settore, secondo le migliori tecniche disponibili (Bat Conclusions), introdotte dalla Commissione europea. Procedure da applicare “se nei piani industriali è previsto il mantenimento dell’installazione per la produzione del cemento”. Se invece è prevista la dismissione dell’impianto, sarà necessario procedere alla bonifica e alla messa in sicurezza dell’installazione. La lettera inviata dalla Regione segue l’incontro del 23 settembre scorso presso la Presidenza della Giunta regionale con i rappresentanti della CementirSacci, nel corso del quale è stata affrontata anche questa questione.

Salta l'accordo per salvare i posti di lavoro dei 71 addetti dell’ex cementificio Sacci di Castelraimondo acquisito dalla Cementir; è l'esito dell'incontro che si è avuto lunedi 26 settembre tra Regione Marche, responsabile del Personale e sindacati di categoria. L’ azienda non ha dunque ascoltato nessuna richiesta per salvare il lavoro e la produttività del cementificio. “ Purtroppo abbiamo “firmato” il mancato accordo sulla mobilità- afferma Jonatan Ghergo della Rsu dello stabilimento- A ottobre saremo tutti licenziati. Anche a fronte dell' ultima proposta della Regione che offriva (a noi e dunque anche all’azienda) tre mesi di cassa integrazione in deroga, per cercare di trovare un accordo, l'azienda ha rifiutato, motivo per cui ora è libera di licenziare. Non hanno minimamente considerato l’aspetto umano della vicenda- sottolinea Ghergo- e questo ci lascia con l’amaro in bocca” . Stand by del sito è quanto chiede l’azienda. Produzione o bonifica, nelle richieste della Regione.

“ Le autorizzazioni ambientali – spiega Ghergo- sono composte di alcune fasi: se l’azienda non si fa più carico di alcun lavoratore e continua con le procedure di chiusura, non ci sono più motivi per tenere uno stabilimento in stand by senza il personale; a questo punto la Regione è tenuta ad andare avanti con la procedura di bonifica, secondo le norme esistenti. Oggi era l’ultima occasione- dichiara il portavoce della Rsu- non ci resta che vigilare a che la Regione sia attenta nel percorso della vicenda Cementir- Sacci. Non vorremmo che l’azienda, una volta liberatasi di tutto il personale, abbia in realtà altre mire che aggravino di più la situazione. Al momento non siamo a conoscenza di progetti dell’azienda; quel che sappiamo è che noi chiedevamo di lavorare e seppure i problemi economici del momento non avrebbero permesso all’azienda di ripartire, magari si poteva riuscire a prendere del tempo, al fine di vagliare altre soluzioni. L’azienda invece- conclude Ghergo- non ha intenzione di riaprire, né adesso, né ha fornito indicazioni per il futuro. Quello che accadrà nel sito di Castelraimondo, non è dato sapere, ma quel che è sicuro è che in quella zona e in quello stabilimento, non ci sarà lavoro per moltissimi anni”.

L'Associazione "Raffaello" ha la sua aiuola a Camerino, precisamente quella situata all'incrocio che conduce verso l'ospedale S. Maria della Pietà. "Un'idea nata quasi per spirito di emulazione – confida Nazzarena Barboni, mamma di Raffaello e anima dell'associazione che porta il suo nome – Vedendo quanto fatto dalla sezione Avis comunale nella zona di Madonna delle Carceri, abbiamo deciso anche noi come associazione di adottare un'aiuola anzitutto per rendere visibile la nostra presenza anche a Camerino. In secondo luogo, essendo l'aiuola situata in una zona di passaggio frequente, visto anche la vicinanza all'ospedale, è un modo per pubblicizzare la nostra associazione. Infine, è un invito per tutti coloro che conoscono l'associazione Raffaello e che si trovano a transitare lungo questa strada a rivolgere un pensiero ai bambini che soffrono". Un impegno per l'associazione, ma anche un monito di riflessione per tutti. Un ulteriore impegno che coinvolge i membri dell'associazione dopo l'inaugurazione, avvenuta lo scorso 20 maggio ad Ancona, della "Casa di Raffaello", una struttura messa a disposizione delle famiglie dei piccoli ricoverati nei reparti degli ospedali del capoluogo dorico. Una forte presenza sull'intero territorio marchigiano per un'associazione che, grazie anche a contributi volontari attraverso il 5x1000 e quant'altro, riesce a portare avanti numerose iniziative a sostegno dei piccoli che soffrono. Ultimo in ordine di tempo, per l'immediato futuro, un progetto, sostenuto anche dall'Università di Camerino, che vedrà Nazzarena e altri membri dell'associazione "Raffaello" recarsi in Siria per portare medicinali ai bambini delle zone maggiormente colpite dalla guerra. "Per questo – continua Nazzarena Barboni – intendo ringraziare il rettore di Unicam Flavio Corradini e il pro rettore Claudio Pettinari per il sostegno che mi stanno fornendo. Ovviamente ciò avverrà nei prossimi mesi, una volta che saremo riusciti ad organizzarci appoggiandoci ad una delle organizzazioni umanitarie che operano nel Medio Oriente". Motivo di orgoglio e di soddisfazione per Nazzarena Barboni l'essere stata chiamata da Sandro Parcaroli, presidente di "Marche in vetrina", alla serata svoltasi a Castelraimondo per premiare la nipote del genetista Nazzareno Strampelli e, soprattutto, per parlare delle iniziative realizzate e in fase di progettazione, dall'associazione Raffaello.

 

L'aiuola dell'Associazione Raffaello

 

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In Regione si è tenuto in incontro, a cui hanno preso parte l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi e l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, con le organizzazioni sindacali dell’azienda Sacci di Castelraimondo e una delegazione dei lavoratori i quali hanno rappresentato timori sul rischio licenziamenti di tutti i dipendenti già previsto in una procedura di mobilità che scatterà il 30 settembre prossimo. La Regione, condividendo la preoccupazione per tale rischio, convocherà un incontro urgente con la Cementir e la stessa Sacci per avere chiarimenti rispetto alle intenzioni in relazione al sito di Castelraimondo.  Tra l’altro, in quel sito è tuttora aperta una questione  legata ad autorizzazioni ambientali non ancora perfezionate, in questo senso la Regione vuole avere un quadro chiaro rispetto alla situazione occupazionale e ai progetti industriali di chi dovrebbe subentrare alla Sacci.


Approvata nell'ultima seduta del Consiglio Comunale di Castelraimondo la Convenzione per la Gestione associata del Servizio di Polizia Locale tra i comuni di Matelica, Castelraimondo e Pioraco e l'Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell'Esino.

“La convenzione ha durata di almeno tre anni – ha spiegato l'assessore Roberto Pupilli - e intende coordinare i servizi di Polizia Locale dei comuni aderenti per creare un modello valido per future forme associative più evolute, prevedendo infatti la possibilità di eventuale ingresso di altri enti, nell'ottica di una realizzazione dei servizi ottimale ed improntata al decentramento, nei principi di maggiore efficacia ed efficienza, di collaborazione tra enti locali, razionalizzazione dei costi e flessibilità degli operatori. Si cerca inoltre di rispondere nel breve periodo alle esigenze temporanee dei piccoli comuni, nell'ottimizzazione del servizio di polizia locale nell'ambito sovracomunale di Matelica, Castelraimondo e Pioraco, in relazione alle necessità sociali e geografiche dei territori confinanti”.

La funzione rimane in capo ai singoli comuni. È individuato il responsabile nel Comandante del Corpo di Polizia Locale del comune di Matelica, dove ha sede il sistema direzionale della gestione associata. L'intervento dell'Unione Montana ha lo scopo di stabilire un migliore coordinamento ed una promozione delle attività ed investimenti. L'Unione provvederà all'assunzione a tempo determinato degli adetti. Alla convenzione potranno aderire in futuro altri comuni appartenenti all'Unione Montana che ne manifesteranno la volontà.

Un importante convegno si svolgerà a Castelraimondo sabato 18 giugno alle ore 16 al Teatro Comunale in Piazza della Repubblica. Si intitola “Piccoli comuni, 6000 campanili: soppressione o libera fusione?” ed è promosso da Unpli Macerata e dalla Pro Loco di Macerata in collaborazione con la Pro Loco Castelraimondo, il patrocinio del Comune di Castelraimondo, del Consiglio Regionale, Assemblea legislativa delle Marche e la Regione Marche ed il supporto del Relais Borgo Lanciano di Castelraimondo.

Dopo il saluto istituzionale, interverranno sul tema gli illustri relatori, instaurando un confronto costruttivo e divulgativo sul tema del convegno; la dottoressa Roberta Bisello, segretario generale dei comuni di Acquacanina, Fiastra e Castelraimondo, l'avvocato Moreno Misiti, sindaco del comune di Sirolo, componente della direzione nazionale dell'Associazione Nazionale piccoli comuni d'Italia, Giampiero Feliciotti, presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, dott. Fiorello Primi, presidente dell'associazione “I borghi più belli d'Italia”, Gianfranco Fisanotti, presidente dell'Unionturismo, l'onorevole Piergiorgio Carrescia, il senatore Remigio Ceroni e l'onorevole Emanuele Lodolini, primo firmatario della proposta di legge sui Piccoli Comuni.

Subito al lavoro l'amministrazione del comune di Castelraimondo. A meno di una settimana dalle elezioni ecco la composizione della giunta del sindaco Renzo Marinelli.

Ricoprirà anche il ruolo di vicesindaco Esperia Gregori, assessore con deleghe a Servizi Sociali, Sanità, Problematiche della Terza Età, Politiche Giovanili, Istruzione e Volontariato.

Patrizio Leonelli, assessore con deleghe Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Ambiente, Gestione del Territorio, Urbanistica.

Roberto Pupilli, assessore con deleghe a Protezione Civile, Polizia Urbana e Municipale, Servizi Cimiteriali, Sicurezza, Traffico, Viabilità

Elisabetta Torregiani, assessore con deleghe a Cultura, Sport, Turismo, Tempo libero e Servizi Ecologici.

Saranno affidati in seguito incarichi anche ai consiglieri, in base alle competenze personali e alla preparazione di ciascuno di essi.

È stato anche convocato il primo consiglio comunale, per venerdì 17 giugno alle ore 21 presso il Teatro Comunale in Piazza della Repubblica. All'ordine del giorno l'esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità degli eletti, il giuramento del sindaco, la comunicazione della nomina della giunta comunale e del vicesindaco, l'elezione del presidente del consiglio comunale e della commissione elettorale comunale.

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