Consiglio fiume, lo scontro è sulla Don Bosco. Pd: "Se l'avessero tolta dal PSR lo avremmo votato"
25 Giu 2021
Un consiglio comunale fiume, finito oltre la mezzanotte, dove non si poteva che arrivare allo scontro per via di quello che ormai da tre anni rappresenta lo scoglio più grande per Tolentino: la delocalizzazione della scuola Don Bosco in zona Pace, nel campus scolastico.
Lo conferma il consigliere dem Fulvio Riccio con un annuncio su Facebook in cui dice addio alla struttura scolastica in questione: “Si sono discusse molte proposte importanti – dice - , alcune positive, come ad esempio il Regolamento per l'attivazione dell'unità cinofila a Tolentino e lo statuto per la Fondazione Tacci Porcelli, entrambe votate all'unanimità, altre meno positive.
Ovviamente lo scontro vero si è concentrato sulla delocalizzazione della scuola Don Bosco, posta all'interno del PSR (Piano straordinario ricostruzione). Finalmente ieri abbiamo capito una cosa: la scuola Don Bosco è sicura (per questo i bambini ci possono andare tranquillamente anche ora) e lo potrebbe diventare ancor più successivamente ad una ristrutturazione. Queste le parole dei tecnici comunali – racconta - .
La delocalizzazione è quindi una scelta politica di questa amministrazione che preferisce avere una scuola in periferia che in centro. Purtroppo i numeri erano dalla parte della maggioranza – ammette - che ha votato compatta e convintissima sulla loro proposta. È stato perfino richiesto dalla minoranza di tirar fuori dal PSR la questione scolastica per votarlo tutti insieme, perché il resto del PSR era condivisibile, e rinviare la delocalizzazione. Purtroppo, come spesso accade, ci è stato risposto picche.
Quindi – conclude - dite addio alle scuole Don Bosco e Bezzi perchè non esisteranno più. Ciascun consigliere di maggioranza si assumerà per il futuro le proprie responsabilità per questa scelta”.
Ieri, sulla questione scolastica era intervenuto anche Nazzareno Tiranti del Comitato che era sorto a difesa della storica struttura: “Dopo aver ascoltato la presentazione del PSR – aveva scritto - , strumento pensato dalla struttura commissariale per velocizzare l'iter della ricostruzione dei centri storici, voglio fare delle semplici considerazioni: capire cosa c'entra la delocalizzazione della scuola Don Bosco con il PSR; come si può pensare di valorizzare e rivitalizzare il centro storico eliminando dei servizi strategici, come ad esempio una scuola; perché – si chiede - , nonostante immobili e terreni di proprietà, il Comune di Tolentino acquisterà un terreno da privati per 2 milioni di euro, per delocalizzare la Don Bosco ed un immobile dalla Curia (ora inagibile causa sisma) dove delocalizzare la scuola Bezzi; perché – prosegue nei quesiti - , a detta della giunta tolentinate, l'edificio della scuola Don Bosco non può essere adeguata sismicamente mentre si può adeguate sismicamente lex edificio delle ex Maestre Pie Venerini dove si vuol spostare la scuola Bezzi pur essendo entrambi vincolati dalla Sovrintendenza delle belle arti”.
Tutte domande che più volte i contrari a questa decisione hanno sollevato alla maggioranza ma che, come più volte ribadito anche dal sindaco Giuseppe Pezzanesi, non hanno scalfito la decisione della giunta su questo tema.
GS
Lo conferma il consigliere dem Fulvio Riccio con un annuncio su Facebook in cui dice addio alla struttura scolastica in questione: “Si sono discusse molte proposte importanti – dice - , alcune positive, come ad esempio il Regolamento per l'attivazione dell'unità cinofila a Tolentino e lo statuto per la Fondazione Tacci Porcelli, entrambe votate all'unanimità, altre meno positive.
Ovviamente lo scontro vero si è concentrato sulla delocalizzazione della scuola Don Bosco, posta all'interno del PSR (Piano straordinario ricostruzione). Finalmente ieri abbiamo capito una cosa: la scuola Don Bosco è sicura (per questo i bambini ci possono andare tranquillamente anche ora) e lo potrebbe diventare ancor più successivamente ad una ristrutturazione. Queste le parole dei tecnici comunali – racconta - .
La delocalizzazione è quindi una scelta politica di questa amministrazione che preferisce avere una scuola in periferia che in centro. Purtroppo i numeri erano dalla parte della maggioranza – ammette - che ha votato compatta e convintissima sulla loro proposta. È stato perfino richiesto dalla minoranza di tirar fuori dal PSR la questione scolastica per votarlo tutti insieme, perché il resto del PSR era condivisibile, e rinviare la delocalizzazione. Purtroppo, come spesso accade, ci è stato risposto picche.
Quindi – conclude - dite addio alle scuole Don Bosco e Bezzi perchè non esisteranno più. Ciascun consigliere di maggioranza si assumerà per il futuro le proprie responsabilità per questa scelta”.
Ieri, sulla questione scolastica era intervenuto anche Nazzareno Tiranti del Comitato che era sorto a difesa della storica struttura: “Dopo aver ascoltato la presentazione del PSR – aveva scritto - , strumento pensato dalla struttura commissariale per velocizzare l'iter della ricostruzione dei centri storici, voglio fare delle semplici considerazioni: capire cosa c'entra la delocalizzazione della scuola Don Bosco con il PSR; come si può pensare di valorizzare e rivitalizzare il centro storico eliminando dei servizi strategici, come ad esempio una scuola; perché – si chiede - , nonostante immobili e terreni di proprietà, il Comune di Tolentino acquisterà un terreno da privati per 2 milioni di euro, per delocalizzare la Don Bosco ed un immobile dalla Curia (ora inagibile causa sisma) dove delocalizzare la scuola Bezzi; perché – prosegue nei quesiti - , a detta della giunta tolentinate, l'edificio della scuola Don Bosco non può essere adeguata sismicamente mentre si può adeguate sismicamente lex edificio delle ex Maestre Pie Venerini dove si vuol spostare la scuola Bezzi pur essendo entrambi vincolati dalla Sovrintendenza delle belle arti”.
Tutte domande che più volte i contrari a questa decisione hanno sollevato alla maggioranza ma che, come più volte ribadito anche dal sindaco Giuseppe Pezzanesi, non hanno scalfito la decisione della giunta su questo tema.
GS
Si sente male mentre guida, l'auto sbanda e si ferma sulla corsia di sorpasso.
Attimi di paura intorno alle 13 lungo la superstrada Valdichienti, all'altezza dell'uscita Tolentino Ovest. Un automobilista, a bordo di una Volkswagen, ha accusato un malore mentre viaggiava insieme ad un suo collega in direzione mare.
L'auto ha sbandato ed il passeggero è riuscito a fermare il mezzo sulla corsia di sorpasso.
Nel frattempo, le altre auto sono riuscite ad evitare lo scontro ed alcuni automobilisti si sono fermati per prestare i primi soccorsi.
Immediatamente è stato allertato il 118, ma in attesa dell'arrivo dei sanitari sono stati gli automobilisti a tirare fuori dall'auto il guidatore e a stenderlo a terra.
I sanitari del 118 lo hanno trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.
GS


Attimi di paura intorno alle 13 lungo la superstrada Valdichienti, all'altezza dell'uscita Tolentino Ovest. Un automobilista, a bordo di una Volkswagen, ha accusato un malore mentre viaggiava insieme ad un suo collega in direzione mare.
L'auto ha sbandato ed il passeggero è riuscito a fermare il mezzo sulla corsia di sorpasso.
Nel frattempo, le altre auto sono riuscite ad evitare lo scontro ed alcuni automobilisti si sono fermati per prestare i primi soccorsi.
Immediatamente è stato allertato il 118, ma in attesa dell'arrivo dei sanitari sono stati gli automobilisti a tirare fuori dall'auto il guidatore e a stenderlo a terra.
I sanitari del 118 lo hanno trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.
GS


Presentato a Tolentino il Programma Straordinario per la Ricostruzione (PSR), strumento necessario alla formalizzazione alla realizzare gli obiettivi della ricostruzione.
I PSR sono stati introdotti con l’obiettivo di dotare i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici di uno strumento di programmazione delle attività della ricostruzione, con valenza urbanistica nelle parti in cui autorizza gli interventi edilizi in deroga alla pianificazione urbanistica comunale e territoriale, nei limiti previsti dalla legge.
Particolare attenzione è rivolta ai centri storici, tra cui quello di Tolentino. “Il PSR – riferisce il sindaco Giuseppe Pezzanesi – interviene su un luogo identitario per la nostra città, della nostra cultura, del nostro fare e del nostro essere. È un’occasione per agire non in maniera disgiunta e separata ognuno per conto suo, ma per comparti dove privati e pubblico si mettono d’accordo e dove non necessariamente tutto si ricostruisce esattamente com’era, ma creando nuovi spazi che rendono i centri storici ancora più attraenti. Abbiamo tranquillamente condiviso con i comitati di quartiere, con i tecnici e con i cittadini alle terme di Santa Lucia questo momento di programmazione consapevole e straordinaria.
I PSR potranno promuovere progetti e azioni di livello intercomunale, materiali e immateriali, quali la realizzazione di un’opera di interesse territoriale o la centralizzazione di servizi pubblici che richiedono formule non più convenzionali in grado di adattarsi alla tipologia e alla distribuzione dell’utenza, per contrastare la dispersione e l’abbandono dei territori marginali. Tali documenti hanno anche un ruolo strategico nella ridefinizione della rete dei sottroservizi in chiave smart-grid, favorendo l’interramento delle linee aeree di alimentazione energetica e telefonica, nell’ottimizzazione delle reti e nell’introduzione intensiva di linee ad alta connettività.
“La Tolentino che verrà – aggiunge Pezzanesi – sarà una cittadina dove non ci saranno più figli e figliastri, ossia palazzi vetusti e abbandonati a sé stessi che non splendono di luce propria. Sarà possibile vivere il centro storico come un salotto di casa con una spiccata vitalità commerciale, nuovi servizi attrattivi per i giovani insieme a rinnovati spazi per attività commerciali e uffici, garantendo pulizia e bellezza. Ci prepariamo a vivere un periodo di grande restyling e soprattutto consegneremo alle nuove generazioni e alle nuove amministrazioni che seguiranno tanto lavoro già finanziato e tante cose da fare per il bene della città e del nostro entroterra”.
Marco Morosini
I PSR sono stati introdotti con l’obiettivo di dotare i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici di uno strumento di programmazione delle attività della ricostruzione, con valenza urbanistica nelle parti in cui autorizza gli interventi edilizi in deroga alla pianificazione urbanistica comunale e territoriale, nei limiti previsti dalla legge.
Particolare attenzione è rivolta ai centri storici, tra cui quello di Tolentino. “Il PSR – riferisce il sindaco Giuseppe Pezzanesi – interviene su un luogo identitario per la nostra città, della nostra cultura, del nostro fare e del nostro essere. È un’occasione per agire non in maniera disgiunta e separata ognuno per conto suo, ma per comparti dove privati e pubblico si mettono d’accordo e dove non necessariamente tutto si ricostruisce esattamente com’era, ma creando nuovi spazi che rendono i centri storici ancora più attraenti. Abbiamo tranquillamente condiviso con i comitati di quartiere, con i tecnici e con i cittadini alle terme di Santa Lucia questo momento di programmazione consapevole e straordinaria.
I PSR potranno promuovere progetti e azioni di livello intercomunale, materiali e immateriali, quali la realizzazione di un’opera di interesse territoriale o la centralizzazione di servizi pubblici che richiedono formule non più convenzionali in grado di adattarsi alla tipologia e alla distribuzione dell’utenza, per contrastare la dispersione e l’abbandono dei territori marginali. Tali documenti hanno anche un ruolo strategico nella ridefinizione della rete dei sottroservizi in chiave smart-grid, favorendo l’interramento delle linee aeree di alimentazione energetica e telefonica, nell’ottimizzazione delle reti e nell’introduzione intensiva di linee ad alta connettività.
“La Tolentino che verrà – aggiunge Pezzanesi – sarà una cittadina dove non ci saranno più figli e figliastri, ossia palazzi vetusti e abbandonati a sé stessi che non splendono di luce propria. Sarà possibile vivere il centro storico come un salotto di casa con una spiccata vitalità commerciale, nuovi servizi attrattivi per i giovani insieme a rinnovati spazi per attività commerciali e uffici, garantendo pulizia e bellezza. Ci prepariamo a vivere un periodo di grande restyling e soprattutto consegneremo alle nuove generazioni e alle nuove amministrazioni che seguiranno tanto lavoro già finanziato e tante cose da fare per il bene della città e del nostro entroterra”.
Marco Morosini
Non si placano le polemiche relative alla riqualificazione dei giardini John Lennon di Tolentino. L’associazione “Città in Comune” contesta il progetto definitivo approvato dall’amministrazione con delibera del 30 aprile scorso con particolare riferimento all’abbattimento di 12 alberi in quanto ritenuti malati e pericolosi per la pubblica incolumità. “Nonostante la rassicurazione di nuove piantumazioni, di fronte a tale scelta, molti cittadini hanno iniziato a manifestare forti perplessità. Da più fronti sono giunte al sindaco richieste di ulteriori verifiche ed impegno a trovare soluzioni diverse dall'abbattimento delle piante”, scrive l’associazione in una nota.
Con determina dirigenziale dell’8 giugno 2021 il Comune ha conferito ad un professionista un incarico per un relazione tecnica ed una indagine botanico-vegetazionale per le specie interessate dal progetto di riqualificazione. “L' associazione Città in Comune e tutti i cittadini che hanno a cuore il verde e che comprendono pienamente il valore degli alberi – prosegue la nota - auspicano vivamente che tale perizia induca la nostra amministrazione a trovare altre soluzioni, a prendersi cura delle piante malate e ad occuparsi seriamente della dovuta manutenzione”.
Marco Morosini
Con determina dirigenziale dell’8 giugno 2021 il Comune ha conferito ad un professionista un incarico per un relazione tecnica ed una indagine botanico-vegetazionale per le specie interessate dal progetto di riqualificazione. “L' associazione Città in Comune e tutti i cittadini che hanno a cuore il verde e che comprendono pienamente il valore degli alberi – prosegue la nota - auspicano vivamente che tale perizia induca la nostra amministrazione a trovare altre soluzioni, a prendersi cura delle piante malate e ad occuparsi seriamente della dovuta manutenzione”.
Marco Morosini
Tolentino, Città in Comune prosegue con "ascolto e dialogo". A fine mese l'assemblea degli iscritti
15 Giu 2021
“Va avanti il tesseramento che permette di essere protagonisti da subito per la costruzione di una città aperta”. Lo ha fatto sapere con una nota stampa il direttivo di Città in Comune Tolentino. L’associazione mette l’accento sulla volontà di portare avanti la sua campagna di ascolto, “fortemente voluta e che ha coinvolto decine di persone e associazioni”.
Città in Comune, nella nota, mette in evidenza quello che sarebbe emerso negli ultimi anni, ovvero “una scarsa capacità di ascolto da parte dell’attuale amministrazione e la necessità che la macchina comunale si munisca, in futuro, di una figura capace di dialogare e far dialogare il complesso e articolato mondo associativo locale, motore pulsante della nostra comunità, fatto di tante cittadine e cittadini che quotidianamente si adoperano per rendere Tolentino più bella e vivibile”.
Dai momenti di confronto e di dialogo portati avanti dall’associazione, intanto, “nasceranno proposte che, nei prossimi mesi, illustreremo pubblicamente – prosegue la nota – anche con l’aiuto di chi finora ha mostrato apprezzamento per il nostro approccio nuovo, inclusivo e partecipato: si sono infatti formati a seguito di queste esperienze dei gruppi di lavoro interni che si occuperanno di sociale, ambiente, cultura e sport, urbanistica, comunicazione, formazione, sanità e lavoro”.
I temi maggiormente toccati da Città in Comune, come sottolineato da Nicola Serrani, firmatario della nota, sono stati quelli del campus scolastico, della messa in sicurezza della Biblioteca Filelfica, del mondo del lavoro, “in relazione anche agli episodi di caporalato in città”, della sanità, dell’ambiente, della cultura, dello sport e del tempo libero.
L’invito dell’associazione ai suoi tesserati è quello “di partecipare agli incontri e alla costruzione delle idee e delle proposte per il programma – affermano – . Il progetto è assolutamente inclusivo ed aperto a tutti coloro che vorranno fare parte di questo cammino comune verso Tolentino 2022”.
Fissato, intanto, anche l’appuntamento “per la prossima assemblea degli iscritti e simpatizzanti, in programma per mercoledì 30 giugno alle 21 e 30”.
l.c.
Città in Comune, nella nota, mette in evidenza quello che sarebbe emerso negli ultimi anni, ovvero “una scarsa capacità di ascolto da parte dell’attuale amministrazione e la necessità che la macchina comunale si munisca, in futuro, di una figura capace di dialogare e far dialogare il complesso e articolato mondo associativo locale, motore pulsante della nostra comunità, fatto di tante cittadine e cittadini che quotidianamente si adoperano per rendere Tolentino più bella e vivibile”.
Dai momenti di confronto e di dialogo portati avanti dall’associazione, intanto, “nasceranno proposte che, nei prossimi mesi, illustreremo pubblicamente – prosegue la nota – anche con l’aiuto di chi finora ha mostrato apprezzamento per il nostro approccio nuovo, inclusivo e partecipato: si sono infatti formati a seguito di queste esperienze dei gruppi di lavoro interni che si occuperanno di sociale, ambiente, cultura e sport, urbanistica, comunicazione, formazione, sanità e lavoro”.
I temi maggiormente toccati da Città in Comune, come sottolineato da Nicola Serrani, firmatario della nota, sono stati quelli del campus scolastico, della messa in sicurezza della Biblioteca Filelfica, del mondo del lavoro, “in relazione anche agli episodi di caporalato in città”, della sanità, dell’ambiente, della cultura, dello sport e del tempo libero.
L’invito dell’associazione ai suoi tesserati è quello “di partecipare agli incontri e alla costruzione delle idee e delle proposte per il programma – affermano – . Il progetto è assolutamente inclusivo ed aperto a tutti coloro che vorranno fare parte di questo cammino comune verso Tolentino 2022”.
Fissato, intanto, anche l’appuntamento “per la prossima assemblea degli iscritti e simpatizzanti, in programma per mercoledì 30 giugno alle 21 e 30”.
l.c.
“Uno spettacolo a cielo aperto”. È ciò che Tolentino promette di essere per questa estate 2021 dove la pandemia non ferma il cartellone degli eventi realizzato grazie alla collaborazione di tutti gli assessorati, insieme alle associazioni del territorio.
Lo ha presentato questa mattina il vicesindaco Silvia Luconi, insieme ai colleghi Andrea Crocenzi, Giovanni Gabrielli, Fausto Pezzanesi, Francesco Pio Colosi e Monia Prioretti. Assente, per il lutto che l’ha colpita nei giorni scorsi, l’assessore Silvia Tatò che, come ha detto il vicesindaco “ha avuto un ruolo fondamentale nella stesura del cartellone”.
Diversi gli appuntamenti in programma fino a settembre, presentati dopo il successo del primo mercoledì di shopping che si è svolto questa settimana: “Avevamo aperto un tavolo con i commercianti - dice Silvia Luconi - per poter avviare questa collaborazione. È stata una piccola notte bianca: c’è tanta voglia di ripartire e si è visto. Dalla prossima settimana, oltre agli eventi organizzati dai locali, ci saranno anche serate pensate dal Comune”.

Le ha fatto eco il consigliere delegato al Commercio, Andrea Crocenzi: “Molte attività avevano già programmato i propri eventi fino a fine luglio, ma dopo il successo di mercoledì molti altri si sono mossi per organizzare altre serate. È un grande stimolo per noi - ammette - e in questo periodo tutti gli uffici comunali si sono dati un gran da fare per rendere questa idea possibile”.
Novità di quest’anno gli spettacoli del Politeama organizzati all’aperto, in centro storico: “Noi siamo stati chiusi per lungo tempo - dice il direttore, Massimo Zenobi - , non abbiamo fatto molto. Anche se durante il lockdown abbiamo portato online 35 eventi.
Lo spettacolo dal vivo ci mancava e abbiamo accolto l’invito del Comune di arricchire il programma dell’estate tolentinate. Non abbiamo mai fatto spettacoli all’aperto e provare ci fa molto piacere. Presenteremo tre serate di diverso genere: cominceremo l’8 luglio in piazza Maurizi con Clara Galante e lo spettacolo “Totò e la malafemmena”. Poi al cortile di Palazzo Fidi, il 22 luglio, Antonella Fattori presenterà “Giro di vite” ed il 2 settembre uno spettacolo divertente con Roberto Ciufoli, Max Paiella e Simone Colombari che presentano “Oh! Dissea”.
Silvia Luconi ha proseguito sottolineando la collaborazione con gli altri assessorati: “Francesco Colosi sta organizzando il cinema all’aperto e, unitamente alle serate del cinema, porterà in città anche il tributo a Claudio Baglioni, grazie ai fondi delle Politiche giovanili.
Giovanni Gabrielli si occuperà della Cena in bianco alle terme Santa Lucia e sta pensando di invitare una cover di Peter Gabriel in occasione del Festival Genesis.
Quest’anno, infatti, dopo i primi anni in Umbra, questo Festival approda a Tolentino e coinciderà con la nostra notte bianca il 17 luglio, organizzata in collaborazione con la Pro Loco.
Ringrazio anche Monia Priorietti per la professionalità e la costanza che mette nell’aiutarci e un grazie particolare va, appunto, all’assessore Silvia Tatò che ha curato gran parte di questo cartellone”.
All’assessore Fausto Pezzanesi, invece, l’impegno nelle manifestazioni sportive come quelle dedicate agli appassionati di auto e moto d’epoca e “Tolentino Sprint” in programma il 27 giugno e dedicato all’atletica leggera.
“Esalteremo la pista d’atletica - dice Pezzanesi - con tanti giovani che si cimenteranno in questa disciplina cresciuta a Tolentino grazie all’impegno di Alessandro Fineschi che, con la sua associazione, è partito da pochi iscritti ed ora ha superato i cento. Lo sport - sottolinea - in città sta andando verso la direzione giusta”.

Cresce l’offerta culturale: "L’associazione Tolentino Arte e Cultura si mette a disposizione per le aperture serali - prosegue Silvia Luconi - . Quest’anno abbiamo il Museo del Mesolitico che sta avendo già una buona risposta e siamo in procinto di aprire una mostra temporanea, in via Filelfo, con le opere che prima erano a San Nicola.
Tornerà Maurizio Galimberti per una rappresentazione della sua opera, rievocando “San Nicola remade” di quattro anni fa.
Stiamo poi lavorando alla riapertura del Museo Archeologico al castello della Rancia, che è stato riallestito e rinnovato nelle grafiche, nei pannelli e nelle esposizioni.
Tante, infine, le attività alla sala letture nell’ex centrale per grandi e piccini.
Ci tengo a precisare - conclude il vicesindaco - che si tratta di un cartellone work in progress che vedrà, in queste settimane, l’aggiunta di nuovi eventi”.
GS
Lo ha presentato questa mattina il vicesindaco Silvia Luconi, insieme ai colleghi Andrea Crocenzi, Giovanni Gabrielli, Fausto Pezzanesi, Francesco Pio Colosi e Monia Prioretti. Assente, per il lutto che l’ha colpita nei giorni scorsi, l’assessore Silvia Tatò che, come ha detto il vicesindaco “ha avuto un ruolo fondamentale nella stesura del cartellone”.
Diversi gli appuntamenti in programma fino a settembre, presentati dopo il successo del primo mercoledì di shopping che si è svolto questa settimana: “Avevamo aperto un tavolo con i commercianti - dice Silvia Luconi - per poter avviare questa collaborazione. È stata una piccola notte bianca: c’è tanta voglia di ripartire e si è visto. Dalla prossima settimana, oltre agli eventi organizzati dai locali, ci saranno anche serate pensate dal Comune”.

Le ha fatto eco il consigliere delegato al Commercio, Andrea Crocenzi: “Molte attività avevano già programmato i propri eventi fino a fine luglio, ma dopo il successo di mercoledì molti altri si sono mossi per organizzare altre serate. È un grande stimolo per noi - ammette - e in questo periodo tutti gli uffici comunali si sono dati un gran da fare per rendere questa idea possibile”.
Novità di quest’anno gli spettacoli del Politeama organizzati all’aperto, in centro storico: “Noi siamo stati chiusi per lungo tempo - dice il direttore, Massimo Zenobi - , non abbiamo fatto molto. Anche se durante il lockdown abbiamo portato online 35 eventi.
Lo spettacolo dal vivo ci mancava e abbiamo accolto l’invito del Comune di arricchire il programma dell’estate tolentinate. Non abbiamo mai fatto spettacoli all’aperto e provare ci fa molto piacere. Presenteremo tre serate di diverso genere: cominceremo l’8 luglio in piazza Maurizi con Clara Galante e lo spettacolo “Totò e la malafemmena”. Poi al cortile di Palazzo Fidi, il 22 luglio, Antonella Fattori presenterà “Giro di vite” ed il 2 settembre uno spettacolo divertente con Roberto Ciufoli, Max Paiella e Simone Colombari che presentano “Oh! Dissea”.
Silvia Luconi ha proseguito sottolineando la collaborazione con gli altri assessorati: “Francesco Colosi sta organizzando il cinema all’aperto e, unitamente alle serate del cinema, porterà in città anche il tributo a Claudio Baglioni, grazie ai fondi delle Politiche giovanili.
Giovanni Gabrielli si occuperà della Cena in bianco alle terme Santa Lucia e sta pensando di invitare una cover di Peter Gabriel in occasione del Festival Genesis.
Quest’anno, infatti, dopo i primi anni in Umbra, questo Festival approda a Tolentino e coinciderà con la nostra notte bianca il 17 luglio, organizzata in collaborazione con la Pro Loco.
Ringrazio anche Monia Priorietti per la professionalità e la costanza che mette nell’aiutarci e un grazie particolare va, appunto, all’assessore Silvia Tatò che ha curato gran parte di questo cartellone”.
All’assessore Fausto Pezzanesi, invece, l’impegno nelle manifestazioni sportive come quelle dedicate agli appassionati di auto e moto d’epoca e “Tolentino Sprint” in programma il 27 giugno e dedicato all’atletica leggera.
“Esalteremo la pista d’atletica - dice Pezzanesi - con tanti giovani che si cimenteranno in questa disciplina cresciuta a Tolentino grazie all’impegno di Alessandro Fineschi che, con la sua associazione, è partito da pochi iscritti ed ora ha superato i cento. Lo sport - sottolinea - in città sta andando verso la direzione giusta”.

Cresce l’offerta culturale: "L’associazione Tolentino Arte e Cultura si mette a disposizione per le aperture serali - prosegue Silvia Luconi - . Quest’anno abbiamo il Museo del Mesolitico che sta avendo già una buona risposta e siamo in procinto di aprire una mostra temporanea, in via Filelfo, con le opere che prima erano a San Nicola.
Tornerà Maurizio Galimberti per una rappresentazione della sua opera, rievocando “San Nicola remade” di quattro anni fa.
Stiamo poi lavorando alla riapertura del Museo Archeologico al castello della Rancia, che è stato riallestito e rinnovato nelle grafiche, nei pannelli e nelle esposizioni.
Tante, infine, le attività alla sala letture nell’ex centrale per grandi e piccini.
Ci tengo a precisare - conclude il vicesindaco - che si tratta di un cartellone work in progress che vedrà, in queste settimane, l’aggiunta di nuovi eventi”.
GS
Grande affluenza per il primo mercoledì di shopping. Costantini: "C'è voglia di tornare a vivere"
10 Giu 2021
Buona la prima per l’avvio dei “Mercoledì di shopping sotto le stelle” che animeranno le sere tolentinati di giugno e luglio.
Nel rispetto delle norme anticontagio, le vie del centro di Tolentino sono tornate a vivere, rispecchiando la voglia di normalità di tanti cittadini, anche dei paesi vicini.
Lo conferma Tiziana Costantini, titolare del negozio “J&J” e componente del Comitato Commercianti centro storico: “Siamo felici di aver potuto riproporre questa iniziativa che ormai viene organizzata da diversi anni. È stato bello poterlo fare, soprattutto, in questi giorni dove si sente l’aria del ritorno alla vita.
Queste sono serate che non si concentrano solo sullo shopping, ma anche sulla cena all’aperto nei locali del centro e sull’intrattenimento (organizzato dagli esercenti che vengono rimborsati grazie ad un bando comunale ndr).
Ieri sera abbiamo visto molta gente tornare a riapprezzare queste piccole cose che prima ci sembravano scontate ed ora ci rendono ancora più felici.
Come primo appuntamento – confida – è stata registrata una grande affluenza e siamo soddisfatti. Visto che proseguirà per tutti i mercoledì di giugno e luglio sono sicura che l’afflusso crescerà di volta in volta”.
Una boccata d’aria al termine del secondo inverno difficile per i commercianti che hanno dovuto barcamenarsi tra chiusure e restrizioni: “C’è tanta voglia di tornare alla normalità – ammette Tiziana Costantini - . Noi facciamo la nostra parte: non abbiamo mai smesso di crederci, anche quando vedevamo un piccolo spiraglio per poter riaprire ci siamo impegnati per farlo. Abbiamo cercato tutte le soluzioni per poter accogliere nel modo giusto i clienti ed in questi giorni vediamo che il clima e gli orari più flessibili contribuiscono ad accrescere la voglia di uscire dei clienti”.
Grande affluenza, quindi, ma nel rispetto delle regole, come sottolinea il consigliere delegato al Commercio, Andrea Crocenzi: “Siamo molto soddisfatti della risposta che c’è stata – dice - , non solo per il dopo cena, ma anche per le attività che fanno ristorazione.
Abbiamo visto che le persone, pur di partecipare, stringono i denti e si adeguano alle regole anticontagio e questo ci rende orgogliosi.
Sicuramente – dice – i buoni risultati sono il frutto di un dialogo imbastito presto con i commercianti e si vede nel successo della pedonalizzazione serale del centro in questi appuntamenti estivi”.
Ma al centro del dibattito pubblico, negli ultimi tempi, c’era stato anche il nuovo piano parcheggi che, da un lato scontenta e dall’altro soddisfa cittadini e commercianti. Tiziana Costantini, dal canto suo, come commerciante e cittadina precisa: “Purtroppo una determinata situazione può comportare diversi risvolti e situazioni. Per quanto mi riguarda – dice – da tanti anni continuavamo a chiedere la mezz’ora gratuita per parcheggiare in centro ed ora che ci è stata finalmente concessa per me è positivo, così come lo è per i miei clienti. Vivo in centro da 16 anni e ho sempre pagato il parcheggio come residente, ora che invece lo abbiamo gratuito, se dovessi parlare dal mio punto di vista, da cittadina, dico che anche questo è un miglioramento.
Ognuno – conclude - nel suo ambito, può però avere il suo risvolto, che potrebbe essere contrario al mio”.
GS
Nel rispetto delle norme anticontagio, le vie del centro di Tolentino sono tornate a vivere, rispecchiando la voglia di normalità di tanti cittadini, anche dei paesi vicini.
Lo conferma Tiziana Costantini, titolare del negozio “J&J” e componente del Comitato Commercianti centro storico: “Siamo felici di aver potuto riproporre questa iniziativa che ormai viene organizzata da diversi anni. È stato bello poterlo fare, soprattutto, in questi giorni dove si sente l’aria del ritorno alla vita.
Queste sono serate che non si concentrano solo sullo shopping, ma anche sulla cena all’aperto nei locali del centro e sull’intrattenimento (organizzato dagli esercenti che vengono rimborsati grazie ad un bando comunale ndr).
Ieri sera abbiamo visto molta gente tornare a riapprezzare queste piccole cose che prima ci sembravano scontate ed ora ci rendono ancora più felici.
Come primo appuntamento – confida – è stata registrata una grande affluenza e siamo soddisfatti. Visto che proseguirà per tutti i mercoledì di giugno e luglio sono sicura che l’afflusso crescerà di volta in volta”.
Una boccata d’aria al termine del secondo inverno difficile per i commercianti che hanno dovuto barcamenarsi tra chiusure e restrizioni: “C’è tanta voglia di tornare alla normalità – ammette Tiziana Costantini - . Noi facciamo la nostra parte: non abbiamo mai smesso di crederci, anche quando vedevamo un piccolo spiraglio per poter riaprire ci siamo impegnati per farlo. Abbiamo cercato tutte le soluzioni per poter accogliere nel modo giusto i clienti ed in questi giorni vediamo che il clima e gli orari più flessibili contribuiscono ad accrescere la voglia di uscire dei clienti”.
Grande affluenza, quindi, ma nel rispetto delle regole, come sottolinea il consigliere delegato al Commercio, Andrea Crocenzi: “Siamo molto soddisfatti della risposta che c’è stata – dice - , non solo per il dopo cena, ma anche per le attività che fanno ristorazione.
Abbiamo visto che le persone, pur di partecipare, stringono i denti e si adeguano alle regole anticontagio e questo ci rende orgogliosi.
Sicuramente – dice – i buoni risultati sono il frutto di un dialogo imbastito presto con i commercianti e si vede nel successo della pedonalizzazione serale del centro in questi appuntamenti estivi”.
Ma al centro del dibattito pubblico, negli ultimi tempi, c’era stato anche il nuovo piano parcheggi che, da un lato scontenta e dall’altro soddisfa cittadini e commercianti. Tiziana Costantini, dal canto suo, come commerciante e cittadina precisa: “Purtroppo una determinata situazione può comportare diversi risvolti e situazioni. Per quanto mi riguarda – dice – da tanti anni continuavamo a chiedere la mezz’ora gratuita per parcheggiare in centro ed ora che ci è stata finalmente concessa per me è positivo, così come lo è per i miei clienti. Vivo in centro da 16 anni e ho sempre pagato il parcheggio come residente, ora che invece lo abbiamo gratuito, se dovessi parlare dal mio punto di vista, da cittadina, dico che anche questo è un miglioramento.
Ognuno – conclude - nel suo ambito, può però avere il suo risvolto, che potrebbe essere contrario al mio”.
GS
Questa sera il primo appuntamento con “I mercoledì dello shopping sotto le stelle” a Tolentino.
L'iniziativa, già avviata negli anni scorsi, prosegue anche in questa estate particolare con il rispetto delle norme anticontagio.
I negozi saranno aperti dalle 21.15 e le attività commerciali che vorranno organizzare dei momenti di intrattenimento saranno rimborsate da un bando istituito dall'assessorato al Commercio.
"Per questa sera - dice il consigliere delegato, Andrea Crocenzi - saranno tre i diversi appuntamenti musicali: in via Parisani, in piazza Martiri di Montalto e in via della Pace.
Il professor Giorgio Semmoloni - aggiunge - racconterà anche gli aneddoti storici legati alla città".
Non solo shopping, quindi, ma anche cultura: "Saranno aperti anche i musei e le mostre della città - aggiunge Crocenzi - . Abbiamo chiesto al Centro Teatrale Sangallo di rendere fruibile la mostra allestita al teatro Vaccaj per celebrare i 40 anni della scuola di teatro.
Così sarà data una offerta in più ai cittadini ed ai visitatori".
Si tratta di un piccolo passo verso la normalità che, sebbene con le dovute precauzioni, permetterà alla città di riacquisire la libertà del passeggio e dello stare in compagnia all'aria aperta.
Soprattutto sarà una boccata d'aria per i negozi che, al termine di un anno difficile, potranno guardare al futuro ed all'estate con uno stimolo in più.
GS
L'iniziativa, già avviata negli anni scorsi, prosegue anche in questa estate particolare con il rispetto delle norme anticontagio.
I negozi saranno aperti dalle 21.15 e le attività commerciali che vorranno organizzare dei momenti di intrattenimento saranno rimborsate da un bando istituito dall'assessorato al Commercio.
"Per questa sera - dice il consigliere delegato, Andrea Crocenzi - saranno tre i diversi appuntamenti musicali: in via Parisani, in piazza Martiri di Montalto e in via della Pace.
Il professor Giorgio Semmoloni - aggiunge - racconterà anche gli aneddoti storici legati alla città".
Non solo shopping, quindi, ma anche cultura: "Saranno aperti anche i musei e le mostre della città - aggiunge Crocenzi - . Abbiamo chiesto al Centro Teatrale Sangallo di rendere fruibile la mostra allestita al teatro Vaccaj per celebrare i 40 anni della scuola di teatro.
Così sarà data una offerta in più ai cittadini ed ai visitatori".
Si tratta di un piccolo passo verso la normalità che, sebbene con le dovute precauzioni, permetterà alla città di riacquisire la libertà del passeggio e dello stare in compagnia all'aria aperta.
Soprattutto sarà una boccata d'aria per i negozi che, al termine di un anno difficile, potranno guardare al futuro ed all'estate con uno stimolo in più.
GS
Una mostra virtuale alla scoperta dei lavori dei bambini della scuola “Don Bosco”. A Tolentino, gli alunni e le alunne delle elementari hanno partecipato al progetto “Cittadini 10 e lode”, affrontando i temi legati alla legalità.
Accompagnati dagli insegnanti, tutti i giovani studenti hanno riflettuto su diritti e doveri, sul valore delle regole, sulla consapevolezza del loro ruolo come strumento di aiuto della dignità. Ogni classe ha lavorato su un argomento, con ricerca, letture, elaborazioni e laboratori.
La mostra, virtuale, è visitabile al link https://we.tl/t-UiQthgJ5nL

l.c.
Accompagnati dagli insegnanti, tutti i giovani studenti hanno riflettuto su diritti e doveri, sul valore delle regole, sulla consapevolezza del loro ruolo come strumento di aiuto della dignità. Ogni classe ha lavorato su un argomento, con ricerca, letture, elaborazioni e laboratori.
La mostra, virtuale, è visitabile al link https://we.tl/t-UiQthgJ5nL

l.c.
Scuola Don Bosco, Città in Comune si appella all'amministrazione: "Riflettano sulla scelta"
01 Giu 2021
Di seguito la nota stampa di Città in Comune:
La delibera di giunta del 7 maggio, con cui si dà inizio alle procedure per l'acquisto di terreni in zona Oasi, ha riportato al centro del dibattito cittadino la questione dello spostamento della Scuola Don Bosco dal centro storico. Tale scelta, già palesata in modo nebuloso nel 2019, solleva non poche opposizioni e l'Amministrazione non condivide con i cittadini informazioni adeguate su queste scelte. Cosa sappiamo sulla questione?
In più occasioni il Sindaco ha dichiarato di voler utilizzare i fondi stanziati per il sisma non per l'edificio esistente ma per una nuova Scuola Don Bosco presso il centro commerciale. Sempre in modo vago si afferma di voler costruire una nuova scuola materna al posto dell’edificio occupato dalle suore Pie Venerini, in cui dovrebbero trovare posto anche alcune classi “distaccate” della nuova Don Bosco, senza però offrire altri dettagli. Quest'ultimo passaggio, inoltre, costituirebbe una scelta onerosa di dubbio risparmio, in quanto lo stabile in questione andrebbe acquisito e adattato, dirottando parte dei fondi per il sisma per questa operazione. In più, questa scelta si porterebbe dietro lungaggini burocratiche non certo meno complesse di altre in un momento in cui sarebbe opportuno compiere scelte che permettano di accorciare i tempi della ricostruzione.
Tali decisioni sono poco condivisibili e pongono problemi alla città che proviamo a delineare.
Le motivazioni “tecniche”…
La prima domanda che ci poniamo è: perché non si è scelto di utilizzare i fondi stanziati per recuperare lo stabile della Don Bosco? Nell'edificio, messo in sicurezza a seguito di immediati interventi post sisma 2016, sono infatti collocate alcune classi ed è irragionevole sostenere l’impossibilità di adeguarlo (cioè raggiungere il livello di sicurezza rispetto agli eventi sismici come richiesto dalla normativa per le nuove costruzioni). Se non è sicuro, e mai potrà esserlo, perché ospita ancora alcune classi? In più, già l’ex assessore Alessandro Massi ricordava come per la Soprintendenza l'edificio sia recuperabile.
Le motivazioni dietro una tale scelta non coincide nemmeno con quelle che hanno spinto a progettare il nuovo Campus per gli istituti superiori, cioè dotarli di strutture adeguate come la palestra. La scuola Don Bosco dispone già di laboratori, impianti sportivi e anche di un'ampia area verde, patrimonio non solo degli studenti, ma della città tutta.
La scelta in questione è inoltre parte del Programma Straordinario per la Ricostruzione (PSR) di Tolentino. L'ordinanza n. 107 sui PSR ha però l’intento di semplificare le procedure di ricostruzione soprattutto dei centri storici e la proposta dell'Amministrazione di delocalizzare la Don Bosco in periferia va in direzione opposta adducendo impossibilità tecniche quando meno discutibili.
La questione urbanistica…
In secondo luogo, la Don Bosco sorge, secondo il PRG di Tolentino, in zona “A” e per tali aree (art. 19, comma 4, L.R. n. 34/92): “la pianificazione deve essere rivolta: al recupero degli edifici esistenti ed alla riutilizzazione del patrimonio edilizio; al completamento delle zone parzialmente utilizzate; al completamento delle opere di urbanizzazione”. Delocalizzare la scuola pare in contrasto con la norma così come la mancanza di un chiaro progetto per un edificio che rimarrebbe vuoto. Un progetto che, se esiste, non è comunque stato condiviso con la cittadinanza. In più, lo spostamento pone un’ulteriore questione urbanistica: l’inevitabile variazione degli “standard urbanistici” per la zona “A”, per cui le attrezzature scolastiche sono: “servizi di interesse locale”, cioè servizi primari distribuiti capillarmente sul territorio.
Questa variazione è certamente possibile per via di quanto disposto nel PSR, ma ancora una volta stupisce che si possa compiere una scelta così rilevante senza interrogarsi sulla sua effettiva “bontà” e in contrasto con quanto la norma ci pare indichi chiaramente.
Il consumo di suolo…
Un terzo aspetto, oltre i tecnicismi, è di prospettiva e di idea di città. Colpisce indubbiamente il perdurare di scelte, come quella richiamata, che continuano il tendenziale consumo di suolo in un momento in cui si dovrebbe puntare a ridurre, riusare e riciclare anche il consumo degli spazi urbani.
È infatti inammissibile che nel 2021 si facciano scelte speculative e basate sulla cementificazione, come negli anni ’60 del boom edilizio. Scelte scellerate allora ed ancor più oggi in cui si è consapevoli di come il territorio e il suolo vadano preservati per via degli essenziali servizi ecosistemici che forniscono e l'insistere di pezzi della storia materiale di una popolazione.
L'intervento in questione sembra inoltre l'ennesimo passo verso il processo di gentrificazione del centro storico e la compartimentazione della città. Quest’ultima soluzione è stata ampiamente adottata in passato, portando dei risultati pessimi ed evidenti agli occhi di tutti, eppure, si insiste nel rifuggire l’ottica della mixité funzionale, più lungimirante e adeguata al momento storico che stiamo vivendo.
In conclusione
Alla luce di queste riflessioni, molti sono gli interrogativi che sorgono in merito alla questione. Perché il Sindaco ha comunque deciso di perdurare in una scelta non condivisa, ignorando anche l’importante mobilitazione del Comitato Don Bosco, che raccolse 2.200 firme in opposizione alla delocalizzazione della scuola? Quanti e quali plessi rimarranno effettivamente nel centro storico? Nella nuova scuola materna quante classi “distaccate” della primaria e secondaria della nuova Don Bosco ci saranno? Sono domande, queste, che per i cittadini rimangono non risposte, dato che il progetto non è stato divulgato.
In più, se i fondi destinati alla riparazione verranno impiegati per la nuova costruzione, non si rischia di non disporre dei finanziamenti necessari per i vecchi edifici? Quale sarà dunque il destino di questi complessi che rischiano di essere le ennesime strutture inutilizzate all'interno di un centro storico già impoverito di servizi e luoghi di interesse? A tal proposito, esiste un programma organico di rilancio del Centro Storico in grado di restituire linfa vitale alla parte più antica di Tolentino?
Lanciamo quindi un appello all'Amministrazione, esortando a riflettere sulla scelta e a prendere in considerazione le criticità e preoccupazioni sollevate, sia dai cittadini, che dalle forze politiche in modo trasversale, e dare risposte puntuali sulle questioni rimaste non chiare. Tutto ciò al fine di favorire e garantire le condizioni per un vero coinvolgimento e confronto tra l’Amministrazione Comunale e tutta la cittadinanza, dal momento che le scelte che si prenderanno condizionano irrimediabilmente la vita delle generazioni attuali e future della nostra città.
La delibera di giunta del 7 maggio, con cui si dà inizio alle procedure per l'acquisto di terreni in zona Oasi, ha riportato al centro del dibattito cittadino la questione dello spostamento della Scuola Don Bosco dal centro storico. Tale scelta, già palesata in modo nebuloso nel 2019, solleva non poche opposizioni e l'Amministrazione non condivide con i cittadini informazioni adeguate su queste scelte. Cosa sappiamo sulla questione?
In più occasioni il Sindaco ha dichiarato di voler utilizzare i fondi stanziati per il sisma non per l'edificio esistente ma per una nuova Scuola Don Bosco presso il centro commerciale. Sempre in modo vago si afferma di voler costruire una nuova scuola materna al posto dell’edificio occupato dalle suore Pie Venerini, in cui dovrebbero trovare posto anche alcune classi “distaccate” della nuova Don Bosco, senza però offrire altri dettagli. Quest'ultimo passaggio, inoltre, costituirebbe una scelta onerosa di dubbio risparmio, in quanto lo stabile in questione andrebbe acquisito e adattato, dirottando parte dei fondi per il sisma per questa operazione. In più, questa scelta si porterebbe dietro lungaggini burocratiche non certo meno complesse di altre in un momento in cui sarebbe opportuno compiere scelte che permettano di accorciare i tempi della ricostruzione.
Tali decisioni sono poco condivisibili e pongono problemi alla città che proviamo a delineare.
Le motivazioni “tecniche”…
La prima domanda che ci poniamo è: perché non si è scelto di utilizzare i fondi stanziati per recuperare lo stabile della Don Bosco? Nell'edificio, messo in sicurezza a seguito di immediati interventi post sisma 2016, sono infatti collocate alcune classi ed è irragionevole sostenere l’impossibilità di adeguarlo (cioè raggiungere il livello di sicurezza rispetto agli eventi sismici come richiesto dalla normativa per le nuove costruzioni). Se non è sicuro, e mai potrà esserlo, perché ospita ancora alcune classi? In più, già l’ex assessore Alessandro Massi ricordava come per la Soprintendenza l'edificio sia recuperabile.
Le motivazioni dietro una tale scelta non coincide nemmeno con quelle che hanno spinto a progettare il nuovo Campus per gli istituti superiori, cioè dotarli di strutture adeguate come la palestra. La scuola Don Bosco dispone già di laboratori, impianti sportivi e anche di un'ampia area verde, patrimonio non solo degli studenti, ma della città tutta.
La scelta in questione è inoltre parte del Programma Straordinario per la Ricostruzione (PSR) di Tolentino. L'ordinanza n. 107 sui PSR ha però l’intento di semplificare le procedure di ricostruzione soprattutto dei centri storici e la proposta dell'Amministrazione di delocalizzare la Don Bosco in periferia va in direzione opposta adducendo impossibilità tecniche quando meno discutibili.
La questione urbanistica…
In secondo luogo, la Don Bosco sorge, secondo il PRG di Tolentino, in zona “A” e per tali aree (art. 19, comma 4, L.R. n. 34/92): “la pianificazione deve essere rivolta: al recupero degli edifici esistenti ed alla riutilizzazione del patrimonio edilizio; al completamento delle zone parzialmente utilizzate; al completamento delle opere di urbanizzazione”. Delocalizzare la scuola pare in contrasto con la norma così come la mancanza di un chiaro progetto per un edificio che rimarrebbe vuoto. Un progetto che, se esiste, non è comunque stato condiviso con la cittadinanza. In più, lo spostamento pone un’ulteriore questione urbanistica: l’inevitabile variazione degli “standard urbanistici” per la zona “A”, per cui le attrezzature scolastiche sono: “servizi di interesse locale”, cioè servizi primari distribuiti capillarmente sul territorio.
Questa variazione è certamente possibile per via di quanto disposto nel PSR, ma ancora una volta stupisce che si possa compiere una scelta così rilevante senza interrogarsi sulla sua effettiva “bontà” e in contrasto con quanto la norma ci pare indichi chiaramente.
Il consumo di suolo…
Un terzo aspetto, oltre i tecnicismi, è di prospettiva e di idea di città. Colpisce indubbiamente il perdurare di scelte, come quella richiamata, che continuano il tendenziale consumo di suolo in un momento in cui si dovrebbe puntare a ridurre, riusare e riciclare anche il consumo degli spazi urbani.
È infatti inammissibile che nel 2021 si facciano scelte speculative e basate sulla cementificazione, come negli anni ’60 del boom edilizio. Scelte scellerate allora ed ancor più oggi in cui si è consapevoli di come il territorio e il suolo vadano preservati per via degli essenziali servizi ecosistemici che forniscono e l'insistere di pezzi della storia materiale di una popolazione.
L'intervento in questione sembra inoltre l'ennesimo passo verso il processo di gentrificazione del centro storico e la compartimentazione della città. Quest’ultima soluzione è stata ampiamente adottata in passato, portando dei risultati pessimi ed evidenti agli occhi di tutti, eppure, si insiste nel rifuggire l’ottica della mixité funzionale, più lungimirante e adeguata al momento storico che stiamo vivendo.
In conclusione
Alla luce di queste riflessioni, molti sono gli interrogativi che sorgono in merito alla questione. Perché il Sindaco ha comunque deciso di perdurare in una scelta non condivisa, ignorando anche l’importante mobilitazione del Comitato Don Bosco, che raccolse 2.200 firme in opposizione alla delocalizzazione della scuola? Quanti e quali plessi rimarranno effettivamente nel centro storico? Nella nuova scuola materna quante classi “distaccate” della primaria e secondaria della nuova Don Bosco ci saranno? Sono domande, queste, che per i cittadini rimangono non risposte, dato che il progetto non è stato divulgato.
In più, se i fondi destinati alla riparazione verranno impiegati per la nuova costruzione, non si rischia di non disporre dei finanziamenti necessari per i vecchi edifici? Quale sarà dunque il destino di questi complessi che rischiano di essere le ennesime strutture inutilizzate all'interno di un centro storico già impoverito di servizi e luoghi di interesse? A tal proposito, esiste un programma organico di rilancio del Centro Storico in grado di restituire linfa vitale alla parte più antica di Tolentino?
Lanciamo quindi un appello all'Amministrazione, esortando a riflettere sulla scelta e a prendere in considerazione le criticità e preoccupazioni sollevate, sia dai cittadini, che dalle forze politiche in modo trasversale, e dare risposte puntuali sulle questioni rimaste non chiare. Tutto ciò al fine di favorire e garantire le condizioni per un vero coinvolgimento e confronto tra l’Amministrazione Comunale e tutta la cittadinanza, dal momento che le scelte che si prenderanno condizionano irrimediabilmente la vita delle generazioni attuali e future della nostra città.