“Nel pieno del loro splendore ci hanno lasciato i nostri amati alberi stroncati dall’indifferenza ai tanti appelli di salvezza. Europa Verde ne dà il triste annuncio. I funerali non saranno celebrati. Non fiori ma voti consapevoli”. Questo il messaggio sui necrologi comparsi ieri in giro per Tolentino dopo l’abbattimento di 9 alberi ai giardini John Lennon.
A realizzarli Europa Verde Tolentino dopo la battaglia per tentare di salvare quelle che ritengono essere piante quasi secolari e “in perfette condizioni di salute”.
“I soldi che l’amministrazione ha a disposizione per i lavori ai giardini - commenta Sandro Bisonni, di Europa Verde - avrebbero potuto essere usati per altre opere all’interno del parco. Non ci capacitiamo della ragione per cui queste piante, di circa 70-80 anni, siano state abbattute per essere sostituite da altre molto più piccole. Tra l’altro è stato chiesto secondo quale parere tecnico l’Unione Montana abbia dato il proprio parere favorevole all’abbattimento, ma al protocollo dell'Unione non è presente. Quindi l’amministrazione, dopo aver ottenuto l’autorizzazione e in seguito alle proteste, ha nominato un tecnico per effettuare una perizia. Ma questo si è ben guardato da scrivere che le piante fossero malate. Anzi, ha scritto che se certe piante dovessero rimanere isolate, essendo molto alte, potrebbero essere maggiormente soggette a problemi e potrebbe aumentare la loro pericolosità”.

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In tanti si sono mossi per questa causa, ben 14 comitati per la precisione, e Europa Verde ha persino presentato una petizione al Parlamento Europeo “ma anche questa ultima iniziativa sarà stata vana perché le piante sono state abbattute. Al di là dell’aspetto ambientale, in un periodo di crisi climatica in cui bisognerebbe piantare e non estirpare, c’è anche un legame affettivo, per questo abbiamo affisso i necrologi”.

Gaia Gennaretti


Sarà un appuntamento dal sapore autobiografico quello in programma sabato (alle 21:15) e domenica (alle 18) al Politeama di Tolentino. In scena andrà “La prima volta”, per la regia di Luigi Russo che vede protagonista Paolo Conticini, volto noto di teatro, cinema e tv.

“Abbiamo voluto inserire nella programmazione del Politeama - racconta Massimo Zenobi, direttore del teatro - anche uno spettacolo che avesse un volto popolare. Uno spettacolo nuovo, peraltro, dove Paolo Conticini racconta le sue prime volte che poi sono un po’ le prime volte di tutti”. La famiglia, gli studi, i suoi primi lavori, poi lincontro con Christian De Sica, che gli dà la possibilità di esprimersi come attore. È solo linizio di un percorso artistico in continua evoluzione, ricco di soddisfazioni nel cinema, in tv e in teatro.

“È uno spaccato di vita di un attore che ha iniziato e poi, grazie ad alcune sliding doors è riuscito a cambiare la propria vita, a raggiungere la popolarità. Ci racconterà delle sue prime volte in tanti campi, di come ha superato le difficoltà, le insicurezze, trasportandoci da momenti intensi ad altri più divertenti, non senza passare per momenti musicali perché Paolo è un artista completo”.

Il suo nome è connesso alla serie televisiva di Provaci ancora prof”, a teatro è stato protagonista di noti musical come The Full Monthy”, Mamma Mia!”, Vacanze Romane” e, tra le altre cose, ha presentato anche lo storico programma dedicato ai bambini Zecchino doro”.

Tra divertimento, poesia, esperienze difficili, alcune canzoni che hanno un particolare significato nella sua vita sarà un suggestivo viaggio nei suoi cinquant’anni di vita in cui ha imparato a fare della sua esistenza ciò che ha sempre sognato.

“L’appuntamento - torna a dire Zenobi - sta già riscuotendo successo visto che i biglietti sono quasi esauriti. Qualora vi fosse una novità da parte del Governo rispetto all’ampliamento della capienza delle sale, potremo persino avere più pubblico rispetto a quello che ci immaginiamo oggi”. È possibile acquistare i biglietti al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, oppure online allindirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Il costo è di 15 euro + prev. L’accesso a teatro sarà consentito nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, pertanto solo ai possessori del Green Pass.

Gaia Gennaretti
Faccia a faccia con un ladro. È accaduto sabato mattina a Tolentino, poco prima di mezzogiorno, quando una casalinga 70enne, durante le pulizie, ha avvertito strani rumori provenire dalla camera da letto. Un rapinatore si era introdotto in casa passando dalla finestra, ma la padrona lo ha messo prontamente in fuga.

In quel momento è scattata l’operazione dei carabinieri: a mettere in difficoltà il malvivente, infatti, è stata la posizione della casa, proprio vicino ad un bar. Le urla della donna hanno insospettito un cliente del locale che, vedendo un carabiniere in borghese passare in quella zona, ha fatto partire l’allarme. Il militare ha, dapprima, tenuto d’occhio i movimenti del rapinatore, e contemporaneamente avvertito i colleghi della Stazione che sono intervenuti.

In poco tempo i carabinieri sono riusciti a raggiungere il malvivente, bloccarlo ed indentificarlo. Si tratta di un 27enne di origine albanese, residente da anni in Italia, S.G. le sue iniziali. Le ipotesi di reato a carico del giovane sono di tentato furto, aggravato da violenza sulle cose. Il 27enne, già noto alle Forze dell’Ordine e all’Autorità Giudiziaria, si trova agli arresti domiciliari in attesa di convalida da parte della Procura della Repubblica di Macerata.

l.c.


Raccontare e valorizzare, attraverso la pratica cinematografica, le esperienze virtuose del territorio in campo ambientale e civico, fornendo ai giovani gli strumenti professionali legati

al filmmaking e allo storytelling.

È questo l’obiettivo che si pone il progetto lanciato da Officine Mattòli di Tolentino e Yuk! Film, sostenute dal ministero per le politiche giovani e dalla Regione Marche.

Insieme, infatti, hanno messo in campo un laboratorio aperto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che vogliono cimentarsi in questa disciplina, mettendo però le storie dell’entroterra maceratese al centro di “Cinque pezzi facili”, cioè cinque documentari da 3 minuti.

“Abbiamo deciso di lanciare questo breve laboratorio – dice il coordinatore, Damiano Giacomelli - che si svolgerà nei mesi di ottobre e novembre in diversi centri del cratere sismico. Siamo partiti dal ‘cinema della realtà’. Dall’invitare i partecipanti, residenti nelle Marche, a ricercare personaggi e situazioni virtuose dal punto di vista civico o del rapporto con l’ambiente, proporceli, e andare insieme a i tutor a realizzare piccoli documentari da 3 minuti. Ci sembrava il metodo più diretto per i giovani che si approcciano per la prima volta al cinema. Saranno appuntamenti a cadenza settimanale e, nelle serate successive alle lezioni, ci saranno dei momenti aperti al pubblico.

Interverrà una gran parte dei documentaristi regionali e sarà l’occasione per approfondire e incontrare un cinema meno presente nei circuiti tradizionali, ma molto importante per il racconto del territorio”.

E a proposito del racconto del territorio, la scelta che assume un duplice valore è quella di raccontare una zona ferita come quella del cratere. Perché il cinema e le immagini possono essere uno strumento importante per mantenere accesi i riflettori su questa tematica: “Il cinema è ancora lo strumento più potente che può raccontare questo territorio – spiega Giacomelli - , attraverso la costruzione di una storia, individuando personaggi che in questo caso sono realmente operativi sul territorio, e anche attraverso scelte estetiche, come gli ambienti da raccontare e la scelta di come inquadrarli.

Questo cambia la percezione finale degli spettatori. Una riflessione che va ben oltre l’aspetto tecnico, ma abbraccia una attitudine a raccontare con onestà, trasparenza e senso civico il nostro territorio”.

GS
Condannata per concorso in violenza sessuale su minori continuata, si spostava sul territorio nel tentativo di eludere l’arresto e la carcerazione. Questo fino a ieri, quando una donna quarantenne, di cui gli inquirenti hanno reso note le iniziali (F.R.W.), è stata rintracciata a Tolentino.

La donna, su cui grava una pena a sette anni e sei mesi di reclusione, dopo essere stata condannata con sentenza passata in giudicato, era destinataria di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Pesaro, luogo in cui viveva al tempo dei fatti. Proprio per eludere la misura detentiva si era spostata nel maceratese, dove sono stati i militari del Comando di Tolentino, in collaborazione con quelli della Stazione di Caldarola, a rintracciarla e provvedere ad associarla alla Casa Circondariale di Bologna.

l.c.
Nell’ambito delle attività e dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando provinciale di Macerata i Carabinieri della stazione di Corridonia, in esecuzione di un ordine di revoca dell’affidamento in prova emesso dall’ufficio di sorveglianza di Macerata, hanno arrestato un cittadino italiano, 43enne, nativo di Lecco ma residente a Serravalle di Chienti, già ospite di una comunità di prevenzione ed assistenza per il reinserimento sociale, in relazione a precedenti condanne in materia di sostanze stupefacenti. L'uomo è stato trasferito alla casa circondariale di Fermo.

I Carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Tolentino unitamente a quelli della stazione di Caldarola hanno arrestato, su ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del tribunale di Pesaro, una donna italiana, 40enne, residente a Tolentino. La donna infatti doveva espiare 7 anni e 6 mesi di reclusione per concorso in violenza sessuale ed è stata associata alla casa circondariale di Bologna. (articolo approfondito al seguente link http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/15149-condannata-per-violenza-sessuale-su-minori-40enne-fermata-a-tolentino)

Infine i militari della stazione di Matelica hanno denunciato in stato di libertà un cittadino italiano 23enne, romano d’origine ma residente a Esanatoglia. Il giovane, a seguito di controllo, è stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina ed hashish.

c.c.

  
“Un incontro cordiale, all’insegna della massima stima e fiducia che lega da dieci anni le nostre figure”. Lo ha detto Stefano Gobbi a proposito del tavolo a cui hanno seduto proprio il presidente dell’ASSM e il sindaco della città di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi.

Le ragioni d’essere di questo incontro erano gli interrogativi nati dopo l’uscita da Forza Italia di Daniele Pinciaroli, Alessia Pupo e proprio Stefano Gobbi. In quanto presidente della municipalizzata tolentinate, Gobbi rappresenta una diretta emanazione dell’amministrazione Pezzanesi. La fuoriuscita da un partito – quello berlusconiano – che ha da poco ricostituito il gruppo consiliare in appoggio all'attuale amministrazione, ha attivato delle riflessioni sul futuro del rapporto tra, appunto, Giuseppe Pezzanesi e Stefano Gobbi, che quattro anni fa fu candidato con la civica "Tolentino nel cuore" del primo cittadino.

Dubbi immediatamente fugati proprio dallo stesso Gobbi: “Sotto il profilo del rapporto con il sindaco (Giuseppe Pezzanesi, ndr) non cambia assolutamente nulla. Sono dieci anni che le nostre figure rappresentano e ricoprono ruoli politici di rilievo in città: ci legano assoluto rispetto e condivisione. Le legittime domande che il sindaco mi ha posto sulle mie intenzioni – prosegue Stefano Gobbi – , hanno immediatamente lasciato il posto a discorsi ben più importanti, come i progetti e la programmazione futura che riguardano la città. Il mio rapporto con l’amministrazione non cambia, continua a esserci collaborazione tra me e la giunta Pezzanesi. L’uscita da Forza Italia non riguarda assolutamente dinamiche interne al governo comunale, ma solamente questioni di partito. Con Pezzanesi ci siamo lasciati con l’intenzione di continuare i nostri incontri per parlare di una visione politica futura, con la cordialità e l’amicizia che ci lega da tempo”.

l.c.
Nel clima da pre campagna elettorale – si andrà alle urne nella primavera del 2022 – che si respira a Tolentino, sono molti i temi che infiammano il dibattito tra forze di minoranza e amministrazione. Dopo le ultime stilettate inferte dal Comitato di quartiere del centro storico in merito alla delocalizzazione dei servizi, la discussione si è di nuovo accesa intorno alla decisione di cedere la vecchia centrale elettrica. La scelta della giunta Pezzanesi di vendere lo stabile alla Coal e di destinarlo ad utilizzo commerciale non è piaciuta, in particolare, agli esponenti del Partito Democratico.

“Una manovra che priva il patrimonio edilizio comunale di un edificio simbolo – dice Fulvio Riccio, consigliere comunale del Pd – . La centrale elettrica è la rappresentazione fisica di un'eccellenza della città di Tolentino quale l’ASSM, destinarla all’utilizzo commerciale cedendola ad una catena di supermercati era una scelta, secondo me, evitabile. Oltre a non aver interpellato le associazioni di quartiere – spiega Riccio – , la decisione è sostanzialmente irreversibile. Credo che ci sarebbero state soluzioni diverse per non privare la città di un edificio che rappresenta la sua storia. È un modo di fare di questa amministrazione – sottolinea e conclude il consigliere dem – che non condividiamo. Lo abbiamo già visto nel caso dei giardini John Lennon o del forno crematorio. Vengono prese decisioni unilaterali, senza consultazione: da qui nascono malumori sia nelle minoranze, ma anche e soprattutto tra i cittadini”.

l.c.
“L’inevitabile declino a cui va incontro il centro storico è figlio di scelte urbanistiche e sociali anacronistiche e del progressivo svuotamento dei servizi che lo caratterizzano”. Questa la denuncia del comitato di quartiere del centro storico di Tolentino. L’invito che l’associazione rivolge all’amministrazione Pezzanesi è quello di una nuova politica di conservazione e di valorizzazione, utilizzando i fondi del Programma Straordinario per la Ricostruzione.

“Non vogliamo un centro storico più bello – afferma il Presidente del comitato, Luigino Luconi – , ma semplicemente più pulito, sicuro, funzionale, vivibile. Siamo venuti a conoscenza della disponibilità economica legata ai fondi europei per la ricostruzione e abbiamo partecipato a una riunione con l’amministrazione, dove ci è stato illustrato il programma. Un programma che però non ha tenuto conto delle istanze presentate dalle associazioni di quartiere e dei cittadini, visto che non ci sono tracce delle nostre idee. È una mancanza che continuiamo a denunciare, ma nonostante questo non veniamo mai presi in considerazione se non dopo che i progetti sono fatti e finiti – sottolinea Luconi – . Noi crediamo nella partecipazione attiva dei cittadini, è per questo che anni fa sono nati i comitati di quartiere. Vogliamo progetti mirati alla salvaguardia del centro storico, ma soprattutto concertati con i cittadini che vorremmo fossero maggiormente ascoltati. A volte sembra che questo non accada”.

l.c.

Sono solo tredici le iscrizioni per la sezione Moda del’Ipsia Frau di Tolentino, non abbastanza per formare una classe, almeno secondo l’Ufficio scolastico regionale. Così una studentessa disabile dell’alto maceratese, all’alba del suo percorso di studi superiori, sarebbe costretta a 180 km al giorno per frequentare la scuola dei suoi sogni. L’istituto più vicino sarebbe infatti quello di Civitanova.

Una difficoltà, l’ennesima per chi vive nell’entroterra, quella che la giovanissima è costretta ora ad affrontare per trovare il modo di studiare quello che vorrebbe. Non ci stanno però gli amministratori locali. I sindaci di Tolentino e Castelsantangelo sul Nera (la giovane dovrebbe essere residente proprio a Castelsantangelo, ndr), Giuseppe Pezzanesi e Mauro Falcucci, si sono immediatamente attivati. Particolarmente dure proprio le parole di Pezzanesi nei confronti dell’Ufficio scolastico regionale: “È aberrante – afferma il primo cittadino di Tolentino, Comune che ospita l’istituto scelto dalla ragazza – . Non ci sono altre parole per descrivere l’atteggiamento e soprattutto il modo di affrontare il problema da parte di Filisetti (direttore dell’USR, ndr). Le norme parlano chiaro: sulla base del decreto Sostegni e delle deroghe previste per chi vive nel cratere sismico, non ci sarebbero ostacoli alla formazione di un primo superiore al netto delle iscrizioni. Questo testimonia ancora una volta l’inadeguatezza del Direttore dell’USR e la sua assoluta mancanza di rispetto per i territori fortemente colpiti dal sisma – sottolinea Pezzanesi – . Garantire il diritto allo studio è una priorità. Insieme a Falcucci (sindaco di Castelsantangelo sul Nera, ndr) e al Presidente della Regione andremo in fondo a questa storia”.

Immediato anche il commento dello stesso Governatore, Francesco Acquaroli, che in mattinata ha affidato queste parole alla sua pagina Facebook: “Insieme all'assessore Giorgia Latini, abbiamo scritto al Ministro della Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi, per sottolineare una vicenda che racconta una problematica che vivono le Regioni con aree interne e montane – scrive Acquaroli sui social – . Comunità che annualmente vedono vacillare le scelte in materia scolastica e di diritto all'istruzione a causa di meri criteri matematici e numerici che non tengono conto delle particolarità dei nostri territori. […] Questa vicenda racconta una criticità che costantemente viviamo sui nostri territori, soprattutto quelli montani e colpiti dal sisma, dove ogni anno si lotta per garantire ai cittadini il minimo diritto allo studio e l'apertura delle classi. Abbiamo chiesto al ministro di verificare la possibilità di agire in deroga alla normativa, in attesa che si possa giungere a breve a un intervento legislativo che sia più aderente alle reali esigenze locali dei territori. È incredibile che nel 2021 non sia garantito a tutti il diritto allo studio e in particolare alle fasce di popolazione più fragili”.

l.c.

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