Notizie di spettacolo nelle Marche

Pasqua gioiosa per 41 nuclei famigliari di Valfornace. Nel corso di una sobria cerimonia, sono state consegnate le  41 Soluzioni Abitative Emergenziali  dell'area Giovanni XXIII, a ridosso del centro di Pievebovigliana. Clima festoso tra la popolazione che finalmente si riappropria delle proprie radici; dopo oltre un anno e mezzo, vissuto tra le strutture della costa o le sistemazioni autonome presso città anche distanti, l'agognato ritorno in paese. A consegnare le chiavi il sindaco Massimo Citracca, presenti anche le ditte esecutrici e il direttore dei lavori ing. Paolo Sabbatini, funzionario Erap. " Una bella festa e un bel regalo per 41 famiglie che rientrano- ha dichiarato il sindaco- E' un bel numero di casette ma,essendo circa 80 quelle che dobbiamo ancora consegnare, siamo circa a metà dell'opera. Confidiamo comunque di riuscire a completare l'opera tra il mese di aprile e metà maggio, in modo da riavere tutti i cittadini in paese e, dopo tante difficoltà, poter brindare tutti insieme al risultato ottenuto. Un ringraziamento alla Regione, all'impresa EV s.r.l. di Trecastelli, al direttore dei lavori e all'Erap, a tutte le maestranze che hanno reso possibile il rientro delle persone. Inconvenienti e problematiche nell'ultimazione dei lavori hanno fatto slittare le consegne; oggi - ha aggiunto il sindaco- è meglio non pensare al passato ma guardare al futuro. La vicinanza al vecchio centro abitato dell'area ha infatti richiesto ingenti opere; qui di fronte- ha spiegato- è stata portata via parte di una montagna, il vantaggio è che si è vicini ad una strada provinciale e tutta l'area delle 'casette ' risulta ben organizzata, ben vivibile dai cittadini e, immersa nello straordinario nostro paesaggio ".

Valfornace Sabbatini

Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore dei lavori ing. Paolo Sabbatini: " Anche per noi è un giorno di festa. Siamo riusciti a consegnare l'area Giovanni XXIII al completo. I lavori eseguiti in questo contesto sono stati particolarmente importanti e ci abbiamo messo del nostro per poter accelerare. Abbiamo raggiunto un bel traguardo e lo stesso auspichiamo per tutte le altre aree, così da permettere a tutti i cittadini di Valfornace di far ritorno alla loro terra e ad una dimensione di vita 'normale'. L'augurio è che possano superare serenamente questa prima fase dell'emergenza per  poter pensare alla ricostruzione e a tutto il resto che verrà". 

Valfornace Magaly

Valfornace area giovanni XXIII

Così come tutte le SAE del comune di Valfornace le 41 SAE consegnate sono state realizzate dalla ditta CNS; nella prima fase, l'area è stata urbanizzata dall'Erap con la preparazione della viabilità,  prima fase degli impianti e delle fondazioni, quindi,  a provvedere al montaggio delle 'casette' è stata la Ditta Internazionale, consorziata CNS. Con la conclusione di tutte le opere si è dunque giunti alla consegna agli assegnatari. All'appello mancano ora le 49 SAE dell'area di piazza Vittorio Veneto che verranno consegnate a metà maggio e, le 38 di Piani Campi, area ubicata nell'ex comune di Fiordimonte che si prevede potrà essere finalmente abitata dalla metà di aprile

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L'Assemblea legislativa delle Marche ha approvato la legge sulla tariffazione puntuale dei rifiuti. Un passo importante nel percorso di uniformità della tassa su tutto il territorio regionale, di riduzione dei rifiuti e della tassa a carico del cittadino, di salvaguardia dell’ambiente.” Grande soddisfazione nelle parole del Consigliere regionale Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente e primo firmatario della legge.

Sono felice che questa legge sia stata approvata, perché rappresenta il raggiungimento di un traguardo importante nella gestione dei rifiuti nelle Marche e pone la Regione stessa all'avanguardia nazionale essendo la prima in Italia ad aver agito così specificatamente su questo tema”.

La normativa promuove l'applicazione in ambito regionale della tariffa puntuale per incentivare il contenimento della produzione dei rifiuti e potenziare la pratica della raccolta differenziata.

Con queste norme - prosegue Bisonni – non si è potuto obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale, in quanto vietato dalla norma nazionale, ma per quanto di sua competenza, la Regione introduce e semplifica tutte le condizioni preliminari all'applicazione della stessa. Nello specifico si realizzeranno infrastrutture informatiche per l'implementazione del dialogo dei dati tra Comuni e Regione, verrà istituito un tavolo tecnico che, oltre alla funzione di monitoraggio e controllo, dovrà individuare gli indirizzi per porre i Comuni nelle migliori condizioni possibili e spingerli all'applicazione della tariffa puntuale. Sarà realizzata anche una campagna di comunicazione diretta ad informare e sensibilizzare gli utenti riguardo ai potenziali benefici della tariffa puntuale ed ai risultati raggiunti nei territori in cui essa viene applicata.”

Con la tariffa puntuale - conclude Bisonni - il cittadino è responsabilizzato: sa che diminuendo la quantità di rifiuti diminuirà la spesa, con la tassa attuale invece, può sentirsi legittimato a produrre quanti rifiuti vuole senza differenziarli. Questa legge, oltre a fornire gli strumenti per rendere omogenea la tariffa puntuale in tutto il territorio regionale, accelererà il passaggio alla tariffazione puntuale nel convincimento che questa modalità possa condurre ad una riduzione significativa dei rifiuti conferiti annualmente in discarica, allontanando così anche il pericolo di veder realizzato un inceneritore sul territorio regionale. I marchigiani da oggi, non solo saranno incentivati a separare meglio i loro rifiuti, ma finalmente riceveranno il giusto riconoscimento con una consistente riduzione della tassa in proporzione alla quantità dei materiali differenziati.”
g.g.

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Una casa museo per la popolazione Miskitu del Nicaragua. E' il progetto che sta portando avanti Giulia Trobbiani di Macerata dopo aver vissuto per 9 mesi con i componenti di quella popolazione indigena. E' stato proprio un progetto di volontariato europeo finanziata dall'Ue che le ha permesso di vivere questa esperienza e soprattutto di capire le condizioni in cui vive il popolo Miskitu, l'etnia indigena più numerosa del Nicaragua che vive sulla costa atlantica nella regione autonoma della Costa Caribe Nord. “Questa popolazione racconta Giulia Trobbiani – vive con la minaccia continua di un guerra civile con espropriazione delle terre da parte dei coloni, che sono persone provenienti dalla parte del pacifico con interessi commerciali, come ad esempio la vendita di legno, con il beneplacido silente del governo. In questi nove mesi, durante i quali mi sono innamorato del posto e delle persone e di capire a fondo le loro condizioni di vita, io ho realizzato un reportage fotografico in cui vengono alla luce le condizioni di emarginazione e povertà di questa etnia in un contesto di diseducazione totale. Rischiano addirittura di perdere la loro lingua per mancanza di istruzione ed educazione”.

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Per accendere i riflettori su questo popolo e per realizzare qualcosa di concreto, Giulia Trobbiani ha avviato un progetto, una mostra itinerante con l'obiettivo di raccogliere fondi per riaprire questa casa museo Tininiska nel cuore del capoluogo della regione, Puerto Cabesas, chiusa da tempo a causa del deterioramento: la struttura in legno sta marcendo a causa delle violente piogge e la rete di tubature e il tetto devono essere sostituiti. “Lo scopo afferma Giulia Trobbiani è di rivalutare la cultura indigena, fornire gli strumenti per un riscatto identitario e sociale a questa gente con attività di doposcuola, corsi di cultura, scrittura e lingua indigena. Vorrei anche aprire una piccola biblioteca. La casa museo è rivolta a tutte le fasce di età, in modo particolare alle fasce più deboli, i bambini e le donne”. Il reportage fotografico itinerante inizia questa sera a Macerata, al circolo culturale La Poderosa, con l'esposizione delle foto fino al 7 aprile. La mostra si sposterà poi a Porto Sant'Elpidio, a villa Barruchello, dal 14 al 21 aprile, e di seguito a Recanati dal 4 al 9 maggio. E' stata anche avviata un crowdfunding via web per raccogliere fondi on line sulla piattaforma “la rete del dono”.

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È da oggi disponibile sul sito del MIUR l’avviso pubblico che stanzia circa 145 milioni di euro in favore degli enti locali per effettuare le verifiche per la valutazione del rischio sismico e la progettazione di eventuali interventi di adeguamento nelle scuole che si trovano all’interno delle zone 1 e 2. Di questi, 100 milioni sono messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e 45 dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il 20% delle risorse MIUR viene destinato ai Comuni delle quattro Regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) colpite dai terremoti del 2016 e del 2017.

“Ancora una volta - dichiara la Ministra Valeria Fedeli - manteniamo un impegno, dimostrando quanto prioritaria sia per noi l’edilizia scolastica. Garantire sicurezza, ambienti decorosi e innovativi alle nostre giovani e ai nostri giovani è fondamentale, oltre che funzionale all’apprendimento e all’istruzione di qualità che vogliamo fornire loro. Questo avviso pubblico, che ci vede collaborare con il Dipartimento Casa Italia, ci consente di intervenire nelle aree più fragili del nostro Paese, in maniera strategica, per adeguare le nostre scuole rispetto al rischio sismico. Vogliamo che il tempo trascorso dietro i banchi sia sicuro e proficuo per le alunne e gli alunni, che le famiglie e le comunità scolastiche possano riconoscere il ruolo di centro aggregativo, di luogo protetto e saldo dei nostri istituti scolastici. All’inizio di quest’anno abbiamo firmato due importanti decreti che consolidano questo percorso e rafforzano la nostra intenzione, il primo per le indagini diagnostiche sui solai, il secondo per interventi di miglioramento e adeguamento antisismico. Continuiamo a destinare risorse a questo settore e ad orientarle in base alle reali esigenze del Paese”.

Gli enti locali proprietari di uno o più edifici scolastici di ogni ordine e grado, che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 e censiti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, possono richiedere il finanziamento per le verifiche di vulnerabilità sismica e, qualora fosse necessario, per le progettazioni di eventuali interventi di adeguamento antisismico. La graduatoria dei beneficiari verrà definita in base ai criteri indicati nell’avviso pubblico, tra cui la vetustà degli edifici, la quota di cofinanziamento, l’appartenenza alla zona sismica 1 o 2, la tipologia costruttiva e di progettazione.

A selezione conclusa, la graduatoria predisposta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca verrà trasferita al Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che provvederà a finanziare, nell’area di propria competenza e con le proprie risorse, le verifiche di vulnerabilità e la progettazione di eventuali interventi di adeguamento degli edifici scolastici che si trovano nella zona sismica 1.

Le domande ammesse al finanziamento in zona 1 che eccederanno la quota di risorse a disposizione del Dipartimento Casa Italia saranno finanziate dal MIUR, che provvederà ad autorizzare le verifiche di valutazione del rischio sismico e le eventuali progettazioni anche nella zona 2, sempre in base alla graduatoria e nei limiti delle risorse disponibili. I contributi saranno erogati da Cassa depositi e prestiti direttamente agli enti locali.

Il contributo per la progettazione sarà riconosciuto per l’importo richiesto solo se, dopo la verifica di vulnerabilità, l’indice di rischio risulterà inferiore allo 0,8 (e quindi sarà necessario sviluppare la progettazione di adeguamento sismico). Non sarà riconosciuto, invece, se l’ente locale deciderà di predisporre una nuova costruzione piuttosto che un intervento di adeguamento sismico, in quanto non conveniente.

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Materiale didattico per i bambini della scuola dell'infanzia di Valfornace è stato donato nei giorni scorsi, grazie agli aiuti raccolti dall'Associazione 108 Una Scuola per la vita di San Severino, attiva da tempo nella raccolta di aiuti di solidarietà i bambini dei centri colpiti dal terremoto. Due stampanti, carta, cartucce, cornici, leggio, tanti contenitori e scaffalature metalliche, una macchina fotografica Polaroid sono arrivati per permettere ai piccoli alunni di realizzare tante attività legate alla scoperta della natura, al riciclo degli oggetti, all'osservazione ed allo sviluppo della creatività, costruendo racconti fatti di immagini, canzoni e parole. Il direttivo dell'associazione settempedana è venuto a conoscenza di questo progetto dall'insegnante Paola Gerini, attiva presso la scuola di Valfornace, e come volontaria nell'entroterra da diverso tempo, per aiutare i compaesani colpiti dal terremoto.

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L'Associazione 108 Una scuola per la vita ha già realizzato diversi progetti di solidarietà per le scuole dei paesi colpiti dal terremoto, avendo come obiettivo prioritario quello di aiutare i bambini, sensibilizzando su temi quali la sicurezza scolastica e la qualità della vita dei più piccoli. A Valfornace grazie alla struttura provvisoria donata da Salini Impregilo, i bambini della scuola dell'infanzia, della primaria e della secondaria hanno a disposizione una struttura dignitosa dove trascorrere le ore di lezione, che ha permesso loro di tornare alla normalità, dopo i mesi difficili trascorsi sotto le tensostrutture, realizzate da ministero dell'Interno e Croce Rossa subito dopo le scosse. Consegnati anche alcuni giubbini e tute donati dalla società calcistica Settempeda. 

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“Vogliamo rafforzare il concetto dell’imprenditore agricolo a presidio del territorio e collaborare con l’amministrazione per l’economia di San Severino” . Parola di Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata e presidente della sezione di San Severino, che nei giorni scorsi insieme al direttivo comunale ha incontrato il sindaco Rosa Piermattei e la giunta comunale per riallacciare il dialogo interrotto a causa del terremoto. Anzitutto da Coldiretti c’è stato il plauso per la conferma degli spazi adiacenti il chiostro di San Domenico per il mercato di  Campagna Amica (secondo sabato del mese). Inoltre si sono toccati vari temi sui quali c’era già stato l’impegno da parte dell’amministrazione comunale: dalle forniture per le mense scolastiche di prodotti a filiera corta alla possibilità per le attività agricole di poter lavorare a fianco del Comune per liberare strade in caso di neve o di smottamenti, potatura, manutenzione del verde pubblico sia in aree urbane che rurali, eccetera.

“Abbiamo condiviso la volontà – spiega Fucili – di intervenire sulla viabilità, soprattutto quella rurale. San Severino ha un territorio molto vasto e spesso i collegamenti tra il paese, le frazioni e le aziende agricole o gli agriturismo sono difficili. Le imprese chiedono che le risorse straordinarie del sisma già stanziate per il ripristino della viabilità siano utilizzate anche per le frazioni più sperdute dove ci sono imprese agricole che fanno ricettività turistica e vendita diretta”. La giunta si è inoltre impegnata a far partecipare Coldiretti alle iniziative comunali e ad appoggiare le battaglie della categoria per tutelare la qualità del cibo, l’alimentazione salutare come, ad esempio, la petizione “Stop al cibo falso” per chiedere all’Unione Europea l’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in vendita.

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Ha appena concluso la sua esperienza al Cet, la rinomata scuola del maestro Mogol, il giovane settempedano Riccardo Brandi, 21 anni e studente alla facoltà di giurisprudenza e al conservatorio di Fermo, dove prende lezioni di clarinetto. “Un’esperienza fortissima - dice - quella del Cet”, una scuola che vanta molti docenti di fama e spessore. 

 

Riccardo Brandi, come è nata la possibilità di vivere l’esperienza alla scuola del maestro Mogol?

 

A gennaio scorso ho partecipato ad un bando di concorso dell’associazione di San Severino Help Sos Salute e Famiglia, in collaborazione con la Fondazione Claudi e il Centro culturale Tarkovsky. L’ho vinta e il 28 gennaio sono partito. 

 

riccardo brandi

 

Come si sono svolti i corsi?

 

Io ho frequentato il corso per interpreti di musica leggera, 15 lezioni suddivise in tre fasi. La prima, di conoscenza fra noi allievi e i docenti. Abbiamo cantato dei pezzi del nostro repertorio ed avuto un primo giudizio. Poi i docenti ci hanno affidato dei compiti da svolgere a casa e da preparare per la seconda fase. Questa è durata quattro giorni, abbiamo presentato i due brani che ci avevano assegnato, e poi siamo partiti con i laboratori, sopratutto riguardanti l’interpretazione. Dopo la seconda fase, ci sono stati assegnati altri due brani da studiare e, dopo i laboratori sull’interpretazione, ciascuna di noi allievi ha scelto quello da interpretare durante il saggio finale che c’è stato domenica scorsa. Abbiamo sostenuto anche una prova d’esame che consisteva nell’imparare un pezzo di Mogol in un giorno e registrarlo in studio in circa 40 minuti di tempo. Io avevo “L’Aquila”, di Mogol-Battisti.

  

Che sensazioni hai provato?

 

È stata sicuramente una fortissima esperienza. Fin dall’inizio le docenti ci hanno spronato a far nostro il motto di Mogol e della scuola “disarmati per disarmare”. Ho imparato a liberarmi di tutte le maschere e le costruzioni che solitamente impediscono ad un interprete di trasmettere emozioni. In questo senso, andando avanti, nel cantare sono arrivato anche alle lacrime. 

 

Quindi ti sei emozionato mentre cantavi? 

 

È successo sì. Dal punto di vista emotivo è stata un’esperienza importante, anche perché mi ha permesso di conoscere tante persone. Essere immersi per alcuni giorni nella musica, 24 ore su 24 è stato fantastico. Eravamo ospiti della struttura alberghiera di Mogol e quindi una volta terminate le lezioni (dalle 9 alle 19) ci ritrovavamo insieme per creare musica e cantare insieme intorno ad un pianoforte o una chitarra. È successo anche che il cantante Giovanni Caccamo ci abbia raggiunto e si sia esibito con i suoi brani più belli. 

 

E il ritorno a casa?

 

Traumatico. Si avverte un gran senso di vuoto. Già alla fine delle prime due fasi mi sentivo strano, ma al rientro dall’ultima fase è stato un misto di tanti stati d’animo. 

 

C’è nel tuo futuro il canto?

 

Io coltivo la passione del canto da quando avevo 10 anni. Studiavo musica nella scuola della banda di San Severino già da sei anni e mi fu regalato il famoso ‘Canta Tu’. Ho iniziato così ma non ho mai frequentato corsi di canto, adesso spero di iniziarne uno il prima possibile.
Gaia Gennaretti

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Caldarola si prepara a vivere le festività pasquali, molto sentite nel paese dei cardinali Pallotta, nel solco della tradizione. Nella serata del Venerdì Santo avrà luogo la processione del Cristo morto con i quadri viventi della Via Crucis, giunta alla 52à edizione, lungo il percorso che dallo scorso anno ha subito modifiche a causa del terremoto che ha interdetto la zona del centro storico.
Lunedì 2 Aprile, giorno di Pasquetta, per i caldarolesi è anche la festa della Madonna del Monte, con la tradizionale processione solenne con l'immagine dipinta da Lorenzo D'Alessandro. A rendere piacevole la giornata di festa saranno gli eventi organizzati dal nuovo direttivo della Pro loco. Viale Umberto I sarà il centro di una giornata dedicata alle tradizioni e al divertimento. In mattinata mercatino di prodotti tipici, mentre dal pomeriggio saranno in funzione stand gastronomici e l'animazione con musica live con la band "Le fettine panate", spettacoli per bambini con il giullare Damiano Massaccesi, tanti giochi con il Ludobus, curato dal nuovo Oratorio Cristo Re, e un fantacastello gonfiabile per tutti i bambini.
"Riempiamo Caldarola di gente e di colori", è il motto della Pro Loco per tornare a dare vita e colore al paese.

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L'Assemblea legislativa delle Marche ha approvato oggi la legge sulla tariffazione puntuale dei rifiuti. Un passo importante nel percorso di uniformità della tassa su tutto il territorio regionale, di riduzione dei rifiuti e della tassa a carico del cittadino, di salvaguardia dell’ambiente.” Grande soddisfazione nelle parole del Consigliere regionale Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente e primo firmatario della legge.

Sono felice che questa legge sia stata approvata, perché rappresenta il raggiungimento di un traguardo importante nella gestione dei rifiuti nelle Marche e pone la Regione stessa all'avanguardia nazionale essendo la prima in Italia ad aver agito così specificatamente su questo tema”.

La normativa promuove l'applicazione in ambito regionale della tariffa puntuale al fine di incentivare prioritariamente il contenimento della produzione dei rifiuti e potenziare la pratica della raccolta differenziata. 

Con queste norme - prosegue Bisonni – non si è potuto obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale, in quanto vietato dalla norma nazionale, ma per quanto di sua competenza, la Regione introduce e semplifica tutte le condizioni preliminari all'applicazione della stessa. Nello specifico si realizzeranno infrastrutture informatiche per l'implementazione del dialogo dei dati tra Comuni e Regione, verrà istituito un tavolo tecnico che, oltre alla funzione di monitoraggio e controllo, dovrà individuare gli indirizzi per porre i Comuni nelle migliori condizioni possibili e spingerli all'applicazione della tariffa puntuale. Sarà realizzata anche una campagna di comunicazione diretta ad informare e sensibilizzare gli utenti riguardo ai potenziali benefici della tariffa puntuale ed ai risultati raggiunti nei territori in cui essa viene applicata.”

Con la tariffa puntuale - conclude Bisonni - il cittadino è responsabilizzato: sa che diminuendo la quantità di rifiuti diminuirà la spesa, con la tassa attuale invece, può sentirsi legittimato a produrre quanti rifiuti vuole senza differenziarli. Questa legge, oltre a fornire gli strumenti per rendere omogenea la tariffa puntuale in tutto il territorio regionale, accelererà il passaggio alla tariffazione puntuale nel convincimento che questa modalità possa condurre ad una riduzione significativa dei rifiuti conferiti annualmente in discarica, allontanando così anche il pericolo di veder realizzato un inceneritore sul territorio regionale. I marchigiani da oggi, non solo saranno incentivati a separare meglio i loro rifiuti, ma finalmente riceveranno il giusto riconoscimento con una consistente riduzione della tassa in proporzione alla quantità dei materiali differenziati.”
g.g.

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Continua l'azione di contrasto dei carabinieri di Civitanova Marche allo spaccio di stupefacenti.

I militari della Compagnia di Civitanova Marche, nel corso della tarda mattinata di ieri, durante un’attività finalizzata alla repressione dell’attività di spaccio di stupefacenti e di reati contro la persona e il patrimonio, in Corso Garibaldi, hanno individuato tre magrebini che alla vista dei militari cercavano se la sono data a gambe. Il tentativo di fuga è durato poco: immediatamente bloccati, sono stati identificati e sottoposti a perquisizione personale. Si tratta di tre tunisini di 30, 24 e 20 anni, recentemente sbarcati in Italia e trovati in possesso di alcuni grammi di hashish e marijuana, divisi in dosi, e della somma di 160 euro ritenuta frutto dell'attività di spaccio. Alla luce dello stato di clandestinità, dopo averli denunciati per detenzione a fini di spaccio, sono state avviate le pratiche per l’espulsione con l’Ufficio immigrazione della questura di Macerata. Ricevuta la conferma della disponibilità di posti presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Torino, questa mattina i tre tunisini sono stati trasferiti nella struttura per il successivo rientro in patria.

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