Notizie di spettacolo nelle Marche

Solenne cerimonia a Camerino in ricordo dei due giovani carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Liberto Corinto vittime di un efferato omicidio avvenuto nella notte del 29 marzo 1988 a Portaiano, nella campagna di Camerino.

Nel trentennale della scomparsa, alla presenza dei vertici dell' Arma dei carabinieri, delle autorità civili e militari locali, dopo la  messa celebrata dall'arcivescovo Brugnaro, nel centro comunità di San Paolo partecipata anche da numerosi studenti, il sacrificio dei due militari già insigniti  della medaglia d'argento al valore civile alla memoria, è stato commemorato dagli interventi delle autorità presenti. Alla toccante cerimonia ha partecipato Tiziano, fratello di Donato Chiarelli, accompagnato dai rispettivi familiari. 

Per celebrare la memoria dei due giovani carabinier,i una corona d'alloro è stata deposta accanto alla lapide della caserma provvisoria della Compagnia dei Carabinieri di Camerino. 

Ancora oggi, trascorsi trent' anni, quella tragica notte resta ben impressa nella mente dei camerinesi. "La generosità con la quale si sono dati in quell' ora, e,  la causa del bene -ha sottolineato nell' omelia l' arcivescovo Francesco- ,li ha resi così forti da affrontare il pericolo.

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L' energia del di più del quale erano portatori, ha permesso loro di avere un atteggiamento eroico e di sacrificarsi per noi, donando la loro vita" .

Dal presule un messaggio di Pasqua di ammonimento per tutti: " Chi ha avuto il coraggio di donarsi per gli altri ha scoperto il segreto della propria esistenza".Nella messa presieduta dal vescovo e concelebrata dai parroci del duomo e di San Venanzio, anche una preghiera speciale per tutti i tutori dell' ordine .

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Dopo la deposizione della corona d'alloro, hanno preso la parola nell'ordine il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, l'Ispettore regionale ANC Generale Tito Baldo Honorati, il Comandante della Legione Carabinieri Marche Generale di Brigata Fernando Antonio Nazzaro. Schierati sul piazzale antistante la caserma, una rappresentanza di militari della Compagnia Carabinieri di Camerino con il Ten. Roberto Cara, una delegazione del Co.Ba.R. della Legione Carabinieri Marche e le associazioni combattentistiche e d'arma.

" Di fronte a questo ricordo- ha detto il sindaco Pasqui- ho difficoltà a dire qualunque cosa. Ogni parola, perde di senso e di significato se non si va a vedere quel presente che è diventato presente di oggi e futuro, grazie all'eroismo  di due giovani uomini, espressione di veri valori e  sacrificatisi per noi. Oggi ricordo quei fatti di 30 anni fa come pagina di quel momento, del presente e del futuro- ha proseguito- ; pagine fatte di alto valore, di alto senso di responsabilità,  di rispetto verso la propria divisa e soprattutto verso il prossimo. Pagine che debbono essere alla base del futuro della nostra nazione. Camerino trent'anni fa si risvegliò senza riuscire a capire quello che stava accadendo, anche perchè è sempre stata una cittadina tranquilla. Dobbiamo essere orgogliosi di queste persone che portano con grande amore e senso di responsabilità la divisa; dobbiamo essere noi, istituzioni a tutti i livelli, in grado di mettere questi uomini nelle condizioni di esserci realmente vicini. Chiarelli e Corinto sono stati, sono e saranno sempre, cittadini di questa terra e saranno quell'esempio che dovremo tramandare ai nostri figli per far comprendere bene i valori di questa terra, dell'Italia e il futuro che ci deve aspettare". 

Dal Generale Tito Baldo Honorati un referente omaggio a tutti i presenti. " Quel tragico fatto- ha sottolineato- rappresenta un emblematico ed esemplare evento di quello che è il servizio quotidiano dei carabinieri. Un normale servizio operativo che può comportare rischi e possibili conseguenze : Camerino per noi è oggi una città sacra, bagnata del sangue di due giovanissimi che si sono donati per noi".

Un  commosso pensiero e affettuosa vicinanza sono stati rivolti a nome dell'Arma dal Comandante della Legione Marche Fernando Antonio Nazzaro, ai familiari dei due carabinieri vittime della furia omocida di un malvivente, caduti per mantenere fede al giuramento prestato e a quel complesso di principi e valori fondanti l'istituzione stessa: "onore, fedeltà, spirito di sacrificio, silente adempimento del dovere. Corinto e Chiarelli due eroi che fanno parte della folta schiera di Carabinieri caduti nell'adempimento del dovere- ha detto Nazzaro-; sono vittime valorose e decorate della storia secolare dell'Arma e della ininterrotta lotta contro ogni forma di prevaricazione".  

 

La cerimonia si è conclusa con l'esecuzione dell'inno alla Virgo Fidelis.

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Ha concluso la sua "partita" Enrico Bucossi, improvvisamente scomparso all'età di 66 anni, lasciando nel dolore la moglie Alessandra, i figli Elisabetta ed Emanuele, la mamma Claudia, la sorella Flavia, le nipoti Sofia e Sara e i tanti amici e appassionati di calcio. Perchè proprio il calcio era la grande passione di Enrico, infermiere per 40 anni presso il reparto di oculistica dell'ospedale di Macerata fino al giorno del pensionamento nel 2013. Tifoso del Milan ha giocato in diverse squadre della provincia, tra cui Camerino, Sarnano, Monte San Martino, prima di intraprendere la carriera di allenatore. Ha insegnato calcio nei settori giovanili di Chiesanuova e Passo di Treia per poi sedere su diverse panchine, iniziando proprio da Sarnano. Oltre al calcio fattivo il suo impegno nelle iniziative della Pro loco di Cessapalombo, paese che lo ricorda con affetto e commozione e che lo ha saluterà per l'ultima volta domani, martedì 27 marzo, alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di Cessapalombo.

 

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Allievi 1996.97

 

Chiesanuova Esordienti stagione 2002/03

 

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Chiesanuova Esordienti stagione 2003/04

 

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Chiesanuova Esordienti stagione 2004/05

 

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Chiesanuova Giovanissimi stagione 1998/99

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Chiesanuova Giovanissimi stagione 2000/01

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Chiesanuova Giovanissimi stagione 2001/02

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Chiesanuova Pulcini stagione 2003/04

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Lunedì, 26 Marzo 2018 13:24

Un nuovo ascensore per il "Girasole"

Un nuovo ascensore per i ragazzi del Centro diurno “Il Girasole”. E’ il dono che la società Kone, leader internazionale nel settore degli ascensori, delle scale, dei tappeti mobili e delle porte automatiche per edifici, ha deciso di fare alla comunità settempedana gravemente colpita dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.

La donazione, ufficializzata dall’amministratore delegato di Kone Spa, Angelo Bosoni, è stata formalizzata nel corso di una piccola cerimonia ufficiale tenutasi nella sede provvisoria del Municipio da una delegazione della impresa che ha sede a Pero, in provincia di Milano, che è stata ricevuta dall’assessore comunale ai Servizi Sociali, Vanna Bianconi, e dal responsabile dell’ufficio Sisma.

L’ascensore, completo di incastellatura metallica, verrà installato presso i locali dell’ex chiostro del santuario del Glorioso dove il Comune di San Severino sta realizzando opere di riqualificazione e riuso anche degli annessi locali del Lazzaretto.

Gli spazi, attualmente interessati dai lavori di recupero, verranno messi a disposizione degli utenti del Centro diurno “Il Girasole” costretti, a causa delle scosse dell’ottobre dello scorso anno, a lasciare la sede storica di via Salimbeni.
g.g.

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La comunità di Caldarola piange la scomparsa di Riccardo Donati, deceduto all'età di 64 anni all'ospedale regionale di Torrette dove si trovava ricoverato a causa di una grave malattia scoperta la scorsa estate.

Di professione ingegnere e insegnante presso l'Itis di San Severino Marche, lascia la moglie Enrica Battellini, i figli Beatrice, Alessandro, Raffaella, Ettore, la nipotina Emma, la mamma Etruria, le sorelle Caterina e Umberta e i tanti amici che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Uomo poliedrico e dai molteplici interessi Riccardo Donati è stato protagonista della vita civile e sociale di Caldarola.

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Consigliere comunale, presidente dell'US Caldarola, membro delle sezioni Avis e Aido, di cui il padre Alessandro fu fondatore, era anche impegnato nella vita della parrocchia, in cui esercitava il ministero di lettore ed era membro del Consiglio Pastorale e del Consiglio Affari Economici, nonchè nella vita della diocesi. Nel ricordo del sindaco Luca Giuseppetti, amico di tante avventure giovanili e di diverse esperienze, emergono anche curiosità come i due soprannomi, Spitz e Bergomi, con cui Riccardo Donati veniva chiamato dagli amici, per la somiglianza, data dai baffi, con il calciatore dell'Inter, campione del mondo del 1982, e con il nuotatore statunitense vincitore di 7 medaglie d'oro alle olimpiadi di Monaco del 1972.

I funerali saranno celebrati domani, martedì 27, alle ore 16 a Caldarola presso il tendone Piemonte sito a fianco del modulo che dal giorno del terremoto funge da chiesa.

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Il Comune di San Severino ha emesso un nuovo avviso per l’appalto di lavori di messa in sicurezza, mediante demolizione, di alcuni edifici privati a seguito del terremoto dell’ottobre 2016. 

Le operazioni di abbattimento interesseranno tre immobili siti in viale Europa, dai civici 27-31, in via Settempeda, al civico n. 102, e in località Cagnore, dal civico numero 2 al 5. Per lo stabile di viale Europa l’importo delle opere, comprensivo degli oneri per la sicurezza, è di 40.985,13 euro, per quello di via Settempeda è di 95.850,40 euro mentre per quello in località Cagnore è di 82.724,68 euro.

Si tratta di tre distinti interventi di messa in sicurezza per i quali sarà possibile presentare manifestazione di interesse ad essere invitati per una o più procedure negoziate. I lavori dovranno essere portati a termine entro 15-20 giorni dalla data di consegna. Gli interventi sono finanziati con fondi della Protezione Civile. Per l’aggiudicazione si seguirà il criterio del prezzo più basso. Le richieste di partecipazione alla procedura vanno  presentate esclusivamente per posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le ore 13 del 9 aprile. Il responsabile unico del procedimento  è l’ing. Marco Barcaioni, responsabile dell’ufficio Sisma del Comune.
g.g.

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Il consorzio Arcale non ci sta. Non accetta e respinge al mittente le accuse che sono state rivolte alla società dalla Cgil di Macerata sulla vertenza Sae, le Soluzioni abitative di emergenza, iniziata a dicembre scorso con l'infortunio di Lucian, l'operaio che stava lavorando in uno dei tanti cantieri per realizzare le ormai arcinonte casette per i terremotati. Quell'incidente aveva aperto un universo, quello dei cantieri delle Sae appunto, fatto, secondo quanto ricostruito fino ad oggi dai sindacalisti della Cgil maceratese, di lavoro nero, di assente o errata contrattualizzazione dei lavoratori, di lavoro stroardinario o festivo non pagato, e chi più ne ha più ne metta, di cui sarebbero resposabili le società, ovvero Europa e Gestione, che hanno preso in subappalto il lavoro da Gips, consorziata di Arcale,  vincitrice dell'appalto della Protezione civile nazionale per la costruzione delle casette, che ha incaricato Gips di eseguire i lavori. Le vertenze che puntano a regolarizzare i lavoratori e a far riconoscere quanto a loro dovuto sono ancora aperte, alcune sono state portate a termine. Secondo la Cgil la partita è ancora aperta, perchè ci sarebbero delle verifiche in corso su altre società coinvolte nelle opere di costruzione delle Sae.

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Il consorzio stabile Arcale – spiega l'ingegnere Cristiano Costanzo – ha vinto l'appalto per la fornitura delle Sae. I lavori edili rappresentano il 20 per cento dell'appalto e una parte di questo 20 per cento è stata affidata alla consorziata Gips di Trento. L'impresa Europa (a cui Gips ha dato in subappalto alcuni lavori per la costruzone delle Sae ndr) è entrata in procedura di default. La proprietà è latitante e il consorzio Gips si è fatto carico del pagamento degli stipendi non versati”.

Nel frattempo, sempre secondo quanto ricostruito dalla Cgil, si è dimostrata inademmpiente sotto molti aspetti un'altra società che ha ricevuto in subappalto da Gips alcune lavorazioni, la Gesti One. Anche qui, per la Cgil, le lacune sono molte e gravi: ci sono delle posizioni di diversi lavoratori simili a quelle riscontrate con Europa. “Nel momento in cui sarà dimostrato quello che ci è stato sottoposto, dopo le opportune verifiche si provvederà a corrispondere quanto dovuto, come Gips ha già fatto. La Cgil ci dice che nei cantieri c'è lavoro nero e caporalato. Sottolineo – spiega Costanzo – che non c'è nessuna azione di caporalato, non l'avremmo mai tollerata. Dai controlli non risulta nulla. Abbiamo avuto le ispezioni di Anac, Guardia di Finanza, Asur, Ispettorato del lavoro: bene, dai controlli non è emerso nulla, solo alcune multe. I lavoratori che avevano un contrattro metalmeccanico, secondo un accordo sottoscritto in una riunione con Ance (Associazione nazionale costruttori edili), saranno spostati in contratto edile. Poi sarà una questione di livelli, ma è logico che non potranno essere tutti al terzo livello”.

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I vertici provinciali della Cgil sostengono che voi abbiate negato l'esistenza dei lavoratori.

A noi non risulta ne lavoro in nero né che i lavoratori siano stati sottopagati o non pagati. Non possiamo negare l'esistenza dei lavoratori: c'è il docuento di ingresso al cantiere, il Pos. La Cgil non ci ha mai comunicato l'elenco dei lavoratori: il sindacato sostiene di averlo fatto per paura di ritorsioni e minacce nei confronti dei lavoratori. Ma noi dobbiamo sapere chi sono. Se vogliamo parlare di lavoro e turni, la Regione marche ci ha fatto un ordine di servizio per fare il secondo e il terzo turno proprio per accelerare i tempi. Fino al venerdì la turnazione riguardava tutti, il sabato e la domenica, invece, è stata fatta una rotazione proprio per favorire il riposo. Senza contare che a ottobre, novembre e dicembre le ore di luce per poter lavorare sono poche. Quindi mi sembra difficile poter affermare quello che sostiene la Cgil, cioè che le ore di lavoro durante il giorno fossero molte... Questo è il cantiere diffuso più grande d'Europa, ci sono 75 aree in tutto il cratere e non abbiamo abbiamo avuto infortui, solo una persona che è scesa dall'auto ed è scivolata sul ghiaccio. Abbiamo ricevuto ordini per 1543 Sae nelle Marche: 1347 casette sono state consegnate, ne mancano 250, per le quali siamo in attesa delle aree di urbanizzazione”.

 

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E' iniziato questa mattina il montaggio della palestra in viale Vittorio Veneto finanziata dalla società Inter con 200 mila euro. Il progetto era stato approvato nei mesi scorsi e dopo alcune settimane necessarie alla realizzazione dei servizi necessari, questa mattina sono stati posizionati la struttura in legno e il telone.

L'opera rientra tra le iniziative di solidarietà che sono state indirizzate ai comuni colpiti dal sisma del 2016. Infatti, a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 ci sono state molteplici iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni duramente colpite dal terremoto. Tra esse la campagna di solidarietà denominata “Un gol per ripartire” – progetto realizzato dalla compartecipazione della Football Club Internazionale Milano, di Suning Sports (azionista di maggioranza dell’Inter F.C.) e del Centro Sportivo Italiano – ha avuto come obiettivo non solo la gestione di una serie di iniziative itineranti nei territori colpiti dal terremoto, ma anche quella di contribuire in modo forte alla rinascita sociale e sportiva del territorio tolentinate.

La struttura, che è stata collocata sul vecchio campo da calcio in viale Vittorio Veneto ormai in disuso da tanti anni, il quartiere cittadino più danneggiato dal terremoto, servirà a sostenere le attività sportive scolastiche e anche delle tante associazioni sportive del territorio comunale.

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Le Marche tra le regioni su cui potrebbero precipitare i frammenti della stazione spaziale cinese Tiangong 1. Il rientro incontrollato della sonda potrebbe interessare nei giorni di Pasqua, in una finestra temporale che va dal 28 marzo al 4 aprile, le regioni a sud dell'Emilia Romagna, ma nelle 36 ore precedenti il rientro sarà possibile definire con maggiore precisione traiettoria di impatto al suolo e la finestra temporale. La nota è stata diffusa dalla Protezione civile nazionale ed inoltrata alle Regioni e ai ministeri. E' stato anche istituito il tavolo tecnico a cui prendono parte l'Agenzia spaziale italiana, il consigliere militare della Presidenza del Consiglio, i ministero dell'Interno, Difesa ed Esteri, Enac, Enav, Ispra, oltre alla Protezione civile, che ha diffuso un vademecum con le norme di protezione, evidenziando che “eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, in particolare sulle terraferma, sono assai rari”:

è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;

i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;

è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;

• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina. In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti.

La stazione spaziale si si chiama Palazzo Celeste, un nome che nasce dalla traduzione dal mandarino della parola Tiangong, ed è la prima stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 che sta rientrando nell’atmosfera.
Il ritorno sarebbe dovuto avvenire nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo 2016 è iniziata una lenta e progressiva discesa della stazione in modo incontrollato. Il ritorno sulla Terra della Tiangong 1 è comunque monitorato da diversi sensori di osservazione nel suo percorso orbitale che registrano la posizione ed il tasso di decadimento.

Gli eventuali frammenti che resisteranno all’attrito con l’atmosfera cadranno nella zona all’interno della fascia -44°S e +44°N di latitudine. L’area è molto ampia e costituita in gran parte da oceani e deserti, ma il raggio di impatto include anche zone di Stati Uniti, Brasile, India, Cina e Italia.
A causa della complessità dell'interazione fra la stazione spaziale e l'atmosfera terrestre, solo nelle ultimissime fasi del rientro si potranno definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte.

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Un corteo breve nel percorso, ma intenso nei contenuti quello che è stato organizzato ieri dal neonato comitato Noi Siamo Qui e dall'associazione L'Esistenza Ora di Macerata ai Giardini Diaz per ricordare Pamela Mastropietro e tutte le donne vittime di femminicidio. Oltre cento persone hanno sfilato all'interno dei Giardini, con striscioni e manifesti, per poi fermarsi al centro e raccogliere le testimonianza di alcuni maceratesi che hanno raccontato la realtà di Macerata, una città dove “droga, prostituzione e ludopatia” vivono in un sottobosco difficile da far emergere, come ha avuto modo di raccontare la professoressa Ester Sperandini. “Macerata non è una comunità tranquilla – ha proseguito l'insegnante – ed è arrivato il momento di dire le cose come stanno, altrimenti qui stiamo solo a prendere freddo”.

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La manifestazione aveva lo scopo di tenere accese le luci sui fatti di Macerata, sul drammatico omicidio di Pamela Mastropietro, avvenuto il 30 gennaio scorso, e sugli eventi che hanno portato altre donne, i cui nomi erano elencati in altrettanti cartelli, ad essere vittime di femminicidio.

Al corteo, oltre ai responsabili del comitato e dell'associazione, erano presenti anche Deborah Pantana, consigliere comunale a Macerata di Forza Italia, Carla Messi, del Movimento 5 Stelle, Anna Menghi e il vicesindaco Stefania Monteverde. Nel corso della manifestazione la consigliera Pantana ha annunciato che l'8 aprile si svolgerà un convegno a Macerata con Alessandro Meluzzi, psichiatra e scrittore.

Abbiamo creato un comitato, Noi siamo qui, a cui si stanno aggregando - racconta Orietta Quarchioni, presidente dell'associazione L'Esistenza Ora - anche altre città proprio per non spegnere le luci sia sui fatti accaduti a Pamela sia sugli altri omicidi che sono accaduti in Italia. La mamma di Pamela è distrutta dal dolore. E' stato commesso verso questa ragazza un omicidio con modalità efferate, paurose. I familiari chiedono che sia fatta chiarezza su quanto avvenuto e chiedono giustizia con una pena certa”.

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Civitanova Marche ospita oggi pomeriggio la Fanfara dei Carabinieri a cavallo del IV Reggimento di Roma, manifestazione organizzata in collaborazione con Anc di Civitanova, Montecosaro e Morrovalle e Arma.

Ospitare la Fanfara dei Carabinieri a cavallo di Roma – ha detto il sindaco Ciarapica - è un onore per l'Amministrazione comunale che rappresento e un appuntamento prezioso per la nostra città. La manifestazione è legata alla memoria del maresciallo Sergio Piermanni, medaglia d'oro al Valor Militare, di cui lo scorso 18 maggio è stato celebrato il quarantennale della tragica morte. Voglio ringraziare Roberto Ciccola, organizzatore impeccabile di eventi istituzionali ricchi di significato per la storia cittadina, l'associazione carabinieri che collabora costantemente con il nostro Comune, il maggiore Enzo Marinelli e il collega Reano Malaisi. Questo evento è il risultato di quanto si può fare per il territorio se si lavora in sinergia, e il segnale che insieme si possono raggiungere traguardi davvero importanti anche sul fronte dello sviluppo dei servizi”.

La Fanfara partirà dal Varco sul Mare, per arrivare al monumento Piermanni sul lungomare sud, dove verrà osservato un minuto di silenzio, e percorrere via Santorre di Santarosa, viale Vittorio Veneto, via Lauro Rossi, corso Umberto I, la sede del Comune e poi di nuovo, dal vialetto sud al punto di partenza.

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