Notizie di spettacolo nelle Marche

Presentato ufficialmente il bus della Contram che porterà in giro per l’Italia e l’Europa l’immagine di Caldarola. L’obiettivo, mettere in evidenza le bellezze del territorio.

“Quello della Contram - ha detto il sindaco Luca Giuseppetti - è un bel dono e un’opportunità. La foto del paesaggio, del castello, della stanza del paradiso, faranno il giro dell’Europa. È una pubblicità, anche se stiamo attraversando un momento non felice. Il sisma ha fatto danni immensi quindi dovremo impiegare tanta voglia per ritornare a come eravamo. Sarà un’opportunità perché chi vorrà potrà comunque venirci a trovare”.

Giuseppetti ha ricordato la necessità che le persone, i turisti, vengano a visitare i territori colpiti dal sisma che “forse ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto capire la bellezza che abbiamo”. Ha poi ricordato e ringraziato la Contram per la vicinanza e l’operatività fin dai primi istanti dell’emergenza: “ nel momento più critico si è attivata e ha permesso a molti concittadini dislocati sulla costa di venire a Caldarola e poi tornare negli alloggi. È stato un momento di panico ma la presenza della Contram è stata essenziale e la loro vicinanza ci dà la carica per andare avanti”.

Presente alla presentazione del bus che riporta sulla scocca le immagini di Caldarola, anche il vicesindaco Debora Speziani: “è una bellissima iniziativa. Le persone potranno vedere come era Caldarola e come noi ci auguriamo che possa tornare. Speriamo anche che i nostri ragazzi possano usarlo per girare e allargare i loro orizzonti”.

A concludere, il presidente dell’azienda, Stefano Belardinelli che ha ricordato l’impegno di Contram nel guardare al futuro, alle energie rinnovabili, a nuovi carburanti e alle nuove tecnologie: “Siamo approdati sugli smartphone con una nuova app con gli orari aggiornati in tempo reale. Stiamo investendo su nuovi mezzi. Ma il futuro - ha sottolineato - lo guardiamo anche dalla storia. Noi partiamo da un territorio bellissimo, distrutto dal terremoto, e dobbiamo portare in tutta Europa le sue immagini. È importante far conoscere le nostre ricchezze”.  
g.g.

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“Noi vogliamo e pretendiamo di rimanere in montagna. È un nostro diritto sancito dalla Costituzione e vogliamo esercitarlo fino in fondo”. Con queste parole il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha concluso il suo discorso prima di consegnare le ultime 40 soluzioni abitative emergenziali. Con la mattinata di oggi, è stata ultimata la consegna delle 63 casette che il Comune aveva richiesto, per le frazioni di Gualdo e Nocria e per il capoluogo.

Sono quindi 62 i nuclei familiari che tornano ad abitare Castelsantangelo, 125 persone, che si vanno ad aggiungere alle 15 le cui abitazioni non hanno subito danni dal terremoto.

Alla cerimonia hanno preso parte, insieme al sindaco Falcucci, l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Oliviero Olivieri.

Dopo il taglio del nastro per l’area Sae, sono stati inaugurati anche un prefabbricato adibito ad ambulatorio medico, donato dalla Prefabbricati Ferrocostruzioni, dalla città di Portogruaro, dal comitato festeggiamenti Marina di Lugugnana e dall’associazione Proloco Portogruaro; e anche una struttura polivalente nei pressi delle casette di 110 metri quadri, donata dall’associazione Solidarietà Vigolana, dall’amministrazione comunale di Altopiano della Vigolana e da quella di Revò, dalla Proloco di Revò e dalla Cavit Trento.

 

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Presenti anche tante altre delegazioni di amministrazioni e associazioni che sono state vicine al Comune di Castesantangelo negli ultimi 19 mesi.

“Grazie per la vostra pazienza - ha esordito così il sindaco, rivolgendosi ai suoi cittadini -. Le istituzioni hanno il dovere di scusarsi per i ritardi, perché altre parole non ci sono. Oggi è una giornata importante, non può essere di festa perché di festa lo sarà quando vedremo le gru e le case verranno ricostruite. Però è una giornata importante - ha ribadito - perché ritorniamo tutti qui. Troppo pochi, lo sapevamo, eravamo pochi prima e il terremoto ci ha fatto perdere altre persone”. L’area in cui sono state edificate le Sae non era delle più semplici da lavorare, ma con il lavoro delle maestranze, è stato possibile alzarla e metterla in sicurezza dal rischio idraulico. Sono presenti anche tutti i servizi minimi, nella piazza Piccinini “ed anche una bella struttura donata dall’associazione Solidarietà Vigolana che sarà un punto di aggregazione, un luogo dove raccontarci. Noi vogliamo rimanere in montagna, lo pretendiamo, la Costituzione ce ne dà il diritto e vogliamo esercitarlo fino in fondo. Qualsiasi ombra, noi la fermeremo. C’è lavoro e cercheremo di portare altra occupazione - ha concluso - quella che basta per avere un territorio antropizzato. È la montagna italiana che va salvata”. 

Un momento particolare anche per il vescovo Brugnaro che, al termine della cerimonia di consegna degli attestati a tutte le istituzioni e associazioni che sono state vicine al Comune, ha voluto sottolineare l’importanza della solidarietà e della fratellanza: “Ciò che il terremoto ha rovinato sono le case, le chiese e quant’altro. Questo ha messo un po’ in crisi anche le nostre capacità relazionali nel senso della giustizia, della condivisione e della paura. Nella ricerca della propria casa, della propria sicurezza, il Signore ci permette di crescere anche attraverso l’esperienza negativa del terremoto. Crescita non è solo la socialità ma l’anima più grande che prevede anche la nostra Costituzione, ovvero la solidarietà tra cittadini, e la fraternità. Se ora abbiamo avuto le casette, bisogna che si arrivi anche a ricostituire i paesi, che ci appartengono. E in quanto ci appartengono, è dovere di tutti restituirli nella loro pienezza”.

 

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Da parte sua, il presidente Ceriscioli ha ribadito l’impegno della Regione per far sì che si semplifichino alcune leggi, in particolare quelle riferite ai vincoli paesaggistici, e sottolineato l’importanza di realizzare le aree Sae il più possibile vicine ai territori di appartanenza: “Procedendo con la ricostruzione abbiamo visto quali sono i nodi, di carattere paesaggistico. In questo territorio sono stati fatti piccoli abusi - ha spiegato - che le persone non sapevano nemmeno di fare, senza speculazione. Sono piccole cose. Andrebbe dato un premio a chi vive in questi territori, lo dico sempre, figuriamoci se i vincoli paesaggistici possono essere un problema. In ogni passaggio di legge noi abbiamo proposto la semplificazione di questi aspetti. È cambiato il Parlamento, speriamo ci sia una sensibilità adeguata perché significherebbe accelerare molte procedure di ricostruzione. Sulla questione casette - ha poi detto - fin ora sono state realizzate nei luoghi più vicini ai punti di origine, magari sacrificando la semplicità dell’intervento a favore di una vicinanza maggiore alla terra. Una scelta pagata in termini di tempo, di immagine della Regione se vogliamo e di polemiche, che però corrisponde ad un desiderio di profondo di lasciare le persone nei loro territori d’origine”.
g.g.

 

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Giornata memorabile per la città di Camerino. Consegnate a Morro le prime 7 delle 311 casette destinate alla popolazione. Presenti il presidente della Regione Ceriscioli, l'assessore Sciapichetti, il Capo della  protezione civile nazionale Borrelli e regionale Piccinini , il presidente del Consorzio Arcale Gervasi. Tante le autorità civili e militari presenti al grande giorno con il  sindaco Pasqui, il vice sindaco Lucarelli e gran parte dell'amministrazione comunale,l' arcivescovo Brugnaro, il rettore Pettinari e il prorettore Spaterna di Unicam. "Anche se si tratta di sole 7 Soluzioni Abitative Emergenziali -ha detto Pasqui-  siamo orgogliosi che la  consegna avvenga in una delle frazioni di Camerino". 

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Nella foto sopra l'intervento del Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli

Sottolineando il massimo accordo con tutte le istituzioni, il sindaco ha evidenziato l'importanza di ricostituire socialità, obiettivo  alla base della stessa scelta delle aree SAE temporanee, vicine alle località d'origine della gente. " Abbiamo 12 aree SAE vicine alla città e nelle frazioni- ha dichiarato -; per realizzare il tutto c'è voluto del tempo, che non è troppo di più rispetto alla normalità operativa di altri comuni, avendo ognuno una sua problematica e una sua conformazione orografica.  Partendo da qui con un numero simbolico di casette, andiamo ad inaugurare quello che sarà il percorso di ripristino della socialità di questa terra. Il mio grande vanto- ha proseguito Pasqui- è quello di essere riusciti anche di fronte a numeri grandissimi, a non sprecare denaro pubblico. Se avessimo ordinato le SAE dopo la prima graduatoria nel mese di febbraio, avremmo commissionato 518 casette rispetto alle 311 delle quali c'era effettiva necessità; anche nell'emergenza ritengo che alcune linee guida, insieme a legalità e rispetto dei motivi economici, debbano essere portate avanti, di pari passo ai bisogni della gente.Questa è la grande soddisfazione, insieme a quello di oggi che è un punto di partenza e non di arrivo. Dobbiamo lottare insieme e questa comunità riuscirà a venirne fuori.  Solo insieme -ha ribadito- possiamo riuscire ad affrontare le tante problematiche di una situazione devastante  Pur tra tante difficoltà, siamo una comunità coesa e unita, pronta a farcela.. Porgo un augurio gioioso a coloro che rientrano e auspico che con le istituzioni ci si possa mettere ad un tavolo al fine di poter migliorare tutto quello che sarà migliorabile. Un anno fa a Camerino erano circa 7000 gli assistiti, oggi ne sono poco più di 3000 e, quello che mi auguro fortemente, è che vi siano giorno dopo giorno sempre più rientri di famiglie in città. La popolazione è provata ma sta reagendo a questa dura prova con la ferrea volontà di restituire ai propri figli quello che è stato costruito a costo di duri sacrifici". Dal sindaco parole di ringraziamento al presidente Ceriscioli per la battaglia che, nella riorganizzazione sanitaria, ha portato avanti per mantenere l'ospedale di Camerino quale presidio per l'intero territorio

" Oggi è il primo passo di un percorso che riserverà risposte puntuali per tutti- ha affermato il Governatore Ceriscioli- Con la consegna di oggi arriviamo a 1300 casette in una gara che è quella di risolvere i bisogni della comunità marchigiana. Guardare i lavori realizzati e le opere di urbanizzazione che sono state necessarie per impiantare le 7 casette di Morro, aiuta a comprendere meglio il valore delle scelte e quello che è stato fatto. Oggi è il giorno del risultato ottenuto grazie al contributo di tutti; essere in questa frazione significa anche cogliere il valore del paesaggio e dell'amore per le proprie radici. Si voleva restare qui e da qui si riparte; se si fosse scelta un'area in pianura, sarebbe stato più facile realizzare il tutto ma avremmo portato la gente a vivere da un'altra parte, le sette casette di Morro rappresentano invece la testimonianza più chiara del lavoro che è stato svolto, con una qualità alta delle opere di urbanizzazione dell'intero spazio che fa capire quanto abbiamo a cuore la ricostruzione dei territori. Continueremo con il nostro impegno cercando sempre diaffrontare insieme le problematiche e, con lo spirito di migliorare". 

" Sono particolarmente lieto di partecipare alla consegna delle prime 7 SAE di Camerino - ha dichiarato Borrelli- città che ha un considerevole numero di abitanti e per la quale l'amministrazione comunale,grazie ad una attività oculata, ci ha fatto risparmiare in termini economici e di consumo del suolo, Mi piace ricordare anche la collaborazione con l'università della quale in passato sono stato studente; noi dobbiamo lavorare molto  affinchè l'ateneo possa riprendersi e tutto il territorio possa ritornare alla normalità. Da parte del Dipartimento di Protezione civile garantiamo presenza e disponibilità per tutte le esigenze della gente di queste zone".

Spirito combattivo nelle parole del rettore Pettinari, fermamente convinto che si debba ripartire dalla residenzialità  sia per quanto riguarda i cittadini che gli stessi studenti " A fianco al nuovo Campus che si sta realizzando, metteremo strutture dove poter fare ricerca e didattica ed erogare servizi di alto livello qualitativo e, nell'immediato, sapendo di non poter rientrare a breve in zona rossa,  avremo bisogno di laboratori ed aule . Noi ci siamo e ci auguriamo di vivere sempre più spesso momenti gioiosi come quello di oggi e di immaginare un territorio ancora migliore di quello che era".

" Per la città di Camerino- ha detto l'arcivescovo Brugnaro- quello di oggi è un segno di continua ripresa e fiducia". Prima della consegna delle chiavi alle famiglie, il presule ha benedetto l'area. Tratto dal Vangelo di Luca il brano letto dall'arcivescovo che ne ha ricavato come fondamentali le parole della solidarietà e fraternità da considerare come dei gradini di perfezionamento della socialità".   

C.C.

arcivescovo

 

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Con la consegna delle ultime 23 casette dell'area Varano, il comune di Muccia raggiunge la totalità delle 163 SAE richieste per le sue aree. Alla cerimonia di consegna delle chiavi alle rispettive famiglie,  hanno presenziato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e l'assessore Angelo Sciapichetti, accanto al sindaco Mario Baroni, al direttore dei lavori Sabbatini, architetto Taffetani dell'Erap  al parroco don Gianni Fabbrizi.

Area più laboriosa quella di Varano rispetto alle altre zone SAE di Muccia, ha richiesto tempi più lunghi per essere urbanizzata e per la quale, a giorni, verrà completata l'asfaltatura. Ringraziamenti da parte del primo cittadino a tutte le maestranzee le ditte coinvolte a vario titolo nella realizzazione. 

"Un passo in avanti- ha commentato il sindaco Baroni- che ci permette di pensare con maggiore serenità a quelle che saranno le opere di ripresa e alla ricostruzione delle case danneggiate dei cittadini" 

Chiavi Muccia 

 Per le due aree di Pian di Giove e Varano è previsto anche un abbellimento con la messa a dimora di piante, la realizzazione di un piccolo parco giochi e area barbecue a disposizione della comunità. Un sovrappasso che supererà la vecchia statale 77, consentirà il collegamento tra le due aree SAE e l'area commerciale.

" La consegna delle ultime casette è un momento significativo- ha detto il presidente Ceriscioli- perchè permette a tutti di passare alla fase successiva; le attività di natura emergenziale conoscono dunque un passaggio successivo e le stesse casette rapprentano un passaggio temporale in quanto, l'obiettivo è quello di permettere alle persone di tornare a casa e, nel contempo, ci si può concentrare su quello che viene dopo. Mettiamno dunque la testa su un'altra fase che è quella della ricostruzione. L'ultima volta che siamo venuti a Muccia- ha sottolineato Ceriscioli- abbiamo preso tutte le pratiche che sono arrivate all'Ufficio della Ricostruzione aprendole una ad una, per vedere a che punto fossero. Abbiamo potuto notare che gran parte delle pratiche erano in integrazione della documentazione richiesta dal professionista, pratiche che dunque necessitano di una serie di ulòteriori tappe per essere completate. Mettere la testa un passo più in avanti, significa trovare anche il modo di gestire al meglio questa fase; grazie ad esempio al lavoro fatto per Muccia, abbiamo deciso di estendere anche al comune tutte le informazioni delle quali dispone l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione in modo tale che possa essere in grado di fornire chiarimenti sulle proprie pratiche al cittadino che li richieda. Un modo di lavorare  fortemente legati tra istituzioni che è di fondamentale importanza; noi lo abbiamo sperimentato ogni giorno, così lo hanno fatto coloro che hanno seguito i lavori e le ditte impegnate. La relazione tra istituzioni è positiva e vale a facilitare tutto quello che deve accadere; se c'è un nodo o una difficoltà, lo si affronta e si cerca di fare un passo in avanti e, andando avanti in questo modo, sono convinto che la prossima volta che saremo qui con il sindaco, magari sarà per visitare un paio di cantieri non più dell'emergenza ma della ricostruzione. Ed è importante sbloccare il percorso perchè fornisce  a tutti lo stimolo per presentare la propria pratica".

Taglio Muccia

Un percorso che non sarà breve anche perchè le aree perimetrate richiederanno tempi e procedure amministrative molto robuste da seguire. " Ma se noi non perdiamo nessun passaggio- ha aggiunto Ceriscioli- potremo passare dall'uno all'altro senza problemi: oggi la fine dell'emergenza, domani i cantieri delle leggere e, dopodomani la parte più pesante che è quella delle perimetrazioni, in un continuo che deve vedere la massima collaborazione. Per quanto rigurda le SAE noi dobbiamo delle scuse ai cittadini in relazione ai tempi che non sono mai quelli che avremmo voluto. L'importanza dei lavori fatti testimonia che si tratta di opere che hanno richiesto grande impegno e tempo per essere realizzate. Mi auguro che per voi che rientrate inizi un'altra fase. Tornare alla dinamica della vita familiare, alla relazione di comunità, significa sentire che si è ancora più vicini ad un punto più avanzato. Noi continueremo a mettere tutto l'impegno, garantendo presenza, continuità e spirito costruttivo. Se saremo uniti- ha concluso il presidente della Regione- saremo in grado di affrontare positivamente tutto il percorso. E' con questo spirito di condivisione che vogliamo proseguire ad affrontare uno alla volta tutti i problemi di un'emergenza che per la regione, è la più grande dopo la guerra". 

C.C.

 

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Servizio di controllo del territorio quella pianificata dai carabinieri della compagia di Macerata durante la notte appena trascorsa. L'operazione è stata messa voluta dal maggiore Luigi Ingrosso: obiettivo dell'intervento contrastare il fenomeno dei furti nelle abitazioni, visto che alcuni centri compresi nel territorio della compagnia, tra cui il capoluogo, sono stati oggetto nelle ultime settimane di raid ladreschi in case ed appartamenti. Il servizio straordinario di controllo del territorio ha coinvolto il nucleo operativo e radiomobile e il personale delle stazioni di Montecassiano, Macerata, Pollenza, Treia e Cingoli.

Durante il servizio sono stati impegnati dodici militari che hanno controllato 90 automezzi, più di 100 persone; sono state anche elevate 11 contravvenzioni per infrazioni al codice della strada, è stata sequestata anche un'autovettura che era sprovvista della necessaria assicurazione.

s.c.

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Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto sulle colline della contrada Bura di Tolentino oltre 1500 persone, quest’anno la Sacra Rappresentazione popolare della Passione di Cristo deve misurarsi con il maltempo.

I componenti dell’associazione Don Primo Minnoni, promotori dell’evento dal 2002, non si sono lasciati scoraggiare e sono già da settimane impegnati nell’organizzazione coadiuvati dai tecnici, dai figuranti, da numerosi volontari e professionisti che ogni anno si uniscono per portare avanti questa tradizione, nata negli anni sessanta per opera del parroco a cui l’organizzazione ha dedicato il nome.

Quest’anno sono oltre 150 i figuranti-narratori che si ritroveranno questa sera alle 21 nelle suggestive colline della campagna di Tolentino, che torneranno ad essere il teatro naturale della Passione di Cristo.

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Anche per questa 17esima edizione l’associazione promotrice della Passione vuole continuare il percorso di inclusione intrapreso negli ultimi anni valorizzando al meglio il senso di appartenenza ad una comunità che vede nei valori della condivisione e della solidarietà i veri motori dell’auspicabile ricostruzione.

Molte associazioni del territorio, volontari, professionisti, scuole e aziende, cittadini hanno aderito all’invito della coesione: Avis Tolentino, Avis San Severino Marche, Cb Club Maceratese, Circolo Culturale Tullio Colsalvatico, Istituto Istruzione Superiore F. Filelfo, Pro Loco TCT, diversi Comitati di Quartiere e Contrada di Tolentino, Fotoclub Diaframmazero, Agesci Tolentino 1 (gruppo scout), Cai San Severino Marche che effettuerà un’uscita in notturna con gli iscritti al club alpino verso le colline della Bura la sera della rappresentazione.

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Alcuni studenti dell’Istituto Francesco Filelfo di Tolentino hanno partecipato ad un laboratorio sulla comunicazione ospitato a scuola. Il pubblico li ritroverà all’ingresso della collina che accoglie l’evento, saranno loro i “presentatori” della Passione.

Con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Tolentino, la macchina organizzativa sta andando avanti cercando di curare ogni dettaglio, grazie anche alla sapiente regia di Ada Borgiani. Insieme ai promotori, quest’anno la regista ha deciso di valorizzare il raccoglimento partecipativo del pubblico, elemento tra i fondamentali dell'impostazione registica de" La Passione di Cristo", attraverso una diffusione capillare dell'impianto fonico che, per la prima volta, accompagnerà lo spettatore in un tunnel sonoro conducendolo dall'orto degli ulivi alla collina del Calvario. 

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Anche per questa edizione ci saranno numerose navette utilizzate nella gestione dell’arrivo del pubblico già dalle 20 dall’ex consorzio della città, dalla strada appena sottostante l’entrata verso la contrada e dal parcheggio delle Terme di Santa Lucia. Il presidente dell’associazione Don Primo Minnoni Giovanni Ciarapica, ringrazia quanti hanno collaborato alla realizzazione, in special modo gli sponsor, le associazioni partecipanti, i figuranti, il parroco Don Andrea Leonesi e chiunque ha voluto donare il proprio utile impegno.

Una storia fatta di “Passione”. I numeri dell’evento.

Vestiti: 220 di cui circa 30 per i piccoli figuranti, 6 prove nel 2018 con i figuranti: 12 le navette a disposizione fornite gratuitamente da soggetti pubblici e privati; 1 km e 200metri il percorso della collina della Bura dove si svolge la rappresentazione, accuratamente pulito da sterpaglie da parte degli organizzatori; 3000 le brochure divulgative stampate; 40 i manifesti; oltre 20 le associazioni e le organizzazioni di diverso tipo di cui l’associazione si avvale; oltre 350 gli amici sulla pagina facebook; più di 2000 le foto di archivio dell’associazione dagli anni 60 ad oggi. Oltre 500 gli scatti realizzati lo scorso anno dal Fotoclub Diaframmazero; 4 i figuranti che hanno vestito in questi anni i panni di Gesù. Per la 17esima edizione sarà nuovamente Leonardo Brini.

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Sono stati ultimati nei giorni scorsi i lavori, commissionati dalla Provincia di Macerata, per il risanamento della frana al Km.0+500 della strada provinciale Gualdo-Penna San Giovanni al Km.0+500 nel Comune di Gualdo.

Le opere appaltate prevedevano la realizzazione di un muro in cemento armato fondato su pali lungo 32 metri, la successiva ricostruzione del corpo stradale, il rifacimento della zanella e la posa in opera di barriere di sicurezza.

I lavori, consegnati alla fine di novembre dello scorso anno e conclusi in anticipo rispetto al crono programma, sono stati realizzati dalla ditta Metalstrade srl di Perugia per un importo complessivo di 120.000 euro.

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Venerdì, 23 Marzo 2018 18:16

Un corteo per ricordare Pamela Mastropietro

Per continuare a tenere i riflettori accesi sulla morte di Pamela Mastropietro, la giovane romana uccisa a Macerate e ritrovata fatta a pezzi in due valige nelle campagne di Pollenza il 31 gennaio scorso, l'associazione l'Esistenza Ora di Macerata, che si occupa di violenza su donne, uomini e minori, e il comitato Noi Siamo Qui, di cui l'associazione fa parte, promuovono per domani, sabato 24 marzo, alle 15.30, partendo dai Giardini Diaz, “un corteo silenzioso – scrive la presidente Orietta Quarchioni – in modo che non si spengano i riflettori sulla morte assurda di Pamela Mastropietro, chiedendo verita, giustizia e legalità per Pamela e per tutte quelle vittime che troppo spesso vengono dimenticate. Il primo comitati si è formato a Macerata, ma si stanno unendo diverse città italiane. In concomitanza con la manifestazione di Macerata, un corteo si svolgerà anche a Padova, partendo dal piazzale della stazione”.

La stessa associazione, lo scorso mese di febbraio, pochi giorni dopo l'omicidio della giovane, aveva organizzato un corteo, al quale aveva preso parte anche la madre della ragazza.

 

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Tolentino piange la scomparsa di Enzo Francesconi, 68 anni, insegnante e giornalista. Francesconi, malato da tempo, è deceduto oggi a Tolentino, in quella città che lo ha visto protagonista per tanti anni sia nel ruolo di educatore sia in quello di giornalista. Come insegnante, ha lavorato per diverso tempo alla locale scuola media Lucatelli. Nell'ultimo periodo della carriera, ha ricoperto il ruolo di dirigente in un istituto comprensivo di Pollenza e poi a Tolentino, proprio alla Lucatelli. Come giorlanista, è stata una delle figure più attive a Tolentino in ogni settore. I colleghi lo considerano l'apripista dei radio e telecronisti per il suo impegno nel seguire e raccontare gli incontri di calcio del Tolentino con le prime emittenti televisivie e radiofoniche locali, quando non c'erano i telefonini e per trovare un collegamento si utilizzavano metri e metri di filo trovando la collaborazione di qualche appassionato che permetteva di agganciare quel filo all'apparecchio telefonico della propria abitazione. La passione per lo sport si è poi estesa anche alla cronaca, quando per qualche anno ha collaborato con le Gazzette di Longarini proprio come corrispondente da Tolentino. Un giornalista a tutto tondo che ha lasciato il segno in questa città.

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Grande appassionato delle vicende cittadine e di sport ha lungamente collaborato con l’Unione Sportiva Tolentino. Dopo essere stato nella redazione sportiva delle prime radio libere tra cui Radio Onda e poi Multiradio, facendo le radiocronache, vero “antesignano” dell’informazione aveva anche collaborato con le prime emittenti televisive tra cui anche Tv Ras e VideoTolentino. Per diversi anni è stato corrispondente per il Corriere Adriatico e la Gazzetta di Macerata. Iscritto all’Ordine del Giornalisti dal 1991.

E’ stato il direttore responsabile di diverse testate giornalistiche tra cui la rivista nazionale “Energie” che raccoglieva studi, ricerche e scienza dello spirito, dell’Informatore Cittadino, l’house organ edito negli anni ’80 e ’90 dal Comune di Tolentino e inviato a tutte le famiglie residenti e dell’Informatore Sportivo distribuito ogni domenica alla Stadio Della Vittoria negli anni ‘90.

Enzo Francesconi ha partecipato attivamente alla vita sociale cittadina, scrivendo di cronaca e soprattutto di sport e ha contribuito fattivamente alla formazione di tantissimi giovani studenti.

Vedovo della signora Marisa Luconi, lascia i figli Francesco e Michela.

I funerali si terranno domani sabato 24 marzo, alle ore 11, alla chiesa Santa Famiglia.

Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi esprime il suo cordoglio personale, dell’Amministrazione comunale e della città tutta per la prematura scomparsa di Enzo Francesconi, “un uomo che ha sempre partecipato da protagonista alle vicende della Comunità tolentinate, assicurando una informazione imparziale e rispettosa dei fatti. Da sottolineare il suo impegno dimostrato come insegnante e dirigente scolastico, attività svolte con grande professionalità e dedizione. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze”. Anche l’Ufficio Stampa e il Centro Stampa del Comune di Tolentino ricordano Enzo Francesconi con cui hanno collaborato nella redazione di diverse pubblicazioni. Dotato di grandi doti umane e simpatia, ha sempre operato con professionalità e preparazione, contribuendo alla realizzazione di prodotti editoriali di grande qualità, sia nei contenuti che nella veste grafica. Indimenticabile il suo sorriso pieno di simpatia e ottimismo.

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Sono stati appaltati i lavori per un laboratorio emergenziale per macchine utensili dell'ITIS Divini di San Serverino Marche. La realizzazione dell'opera, che ha un costo complessivo di 90.000 euro, è stata affidata alla ditta BP costruzioni sas di Paldetti Alessandro di Corridonia. La costruzione è stata resa possibile grazie al finanziamento concesso dal MIUR; "subito dopo aver avuto notizia della concessione della sovvenzione – ha riferito il Presidente  Pettinari-, l'ufficio appalti dell'Ente ha immediatamente dato corso all'iter appena concluso." Il laboratorio, la cui struttura sarà in acciao ed avrà una grandezza di circa 90 mq, verrà istallato nel cortile della scuola Luzio attuale sede provvisoria anche dell'ITIS Divini. La consegna dei lavori è stata fissata per il 3 aprile ed il laboratorio dovrebbe essere fruibile già dai primi di maggio.

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