Notizie religiose nelle Marche
Una struttura temporanea da destinare a casa di riposo per almeno 25 posti, tanti quanti ne aveva la precedente sede di Nocelleto danneggiata dal terremoto. È la richiesta fatta al servizio regionale e al dipartimento nazionale di Protezione civile da parte dell'amministrazione comunale di Castelsantangelo sul Nera, comune tra i più colpiti dagli eventi sismici del 2016. Confida nel fattivo impegno del Presidente e dell'esecutivo regionale il sindaco Mauro Falcucci: " Come è noto- spiega il primo cittadino di Castelsantangelo- siamo stati i primi ad essere evacuati in quanto il 24 agosto la nostra casa di riposo era già inagibile. In quel periodo gli anziani ospiti furono immediatamente trasferiti in vari posti; alcuni rimasero a Pievge Torina, altri pasrtirono per macerata, altri ancora  raggiunsero Potenza Picena. Per svariate ragioni  è accaduto che nel tempo non si sia riusciti a riunirli in un unico luogo tutti insieme- continua Falcucci-. Soltanto nel 2018 ci è stata riservata una piccola parte all'ospedale di Matelica. Si pensava di poter far prima anche con i tempi, ma considerato anche quello che sta purtroppo succedendo a causa di questa terribile pandemia, abbiamo pensato ad una struttura temporanea non solo per soddisfare la lunga lista di attesa di nuovi accessi  ma almeno per riportare a casa i nostri anziani".
Per la realizzazione di una struttura definitiva i tempi sarebbero troppo lunghi; la stima è di due- tre anni.
"Nel frattempo abbiamo ritenuto opportuno  fare questa richiesta di una delocalizzazione temporanea sul nostro terreno e  naturalmente una volta realizzata quella definitiva, la struttura temporanea verrà rimossa- conclude Falcucci-. Cerchiamo di riportare occupazione e anziani a casa nostra, cerchiamo  di liberare anche il nosocomio di Matelica che come è noto ha bisogno di essere ristruttturato quanto prima per altre ragioni".

c.c.
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Approvato dal Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, con proprio decreto, il progetto esecutivo di 100mila euro per i lavori di risanamento del piano viabile in più tratti della provinciale 17 “Camerino-Serravalle”.

L’intervento rientra tra quelli previsti nel programma triennale e viene finanziato con risorse proprie dell’Ente. La provinciale 17 si estende per circa 9 km e collega Camerino con la statale 77, in località Bavareto di Serravalle del Chienti: l’intervento dell’Amministrazione provinciale interessa il primo tratto, più deteriorato, in direzione Morro.

“Abbiamo previsto questi lavori straordinari nel bilancio di previsione di quest’anno - dichiara Pettinari -. L’intervento viene finanziato con l’avanzo vincolato dell’Ente, costituito dai ricavi delle vendite delle case ex cantoniere, avvenute ad ottobre scorso

c.c.
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Una convenzione tra Regione e diversi ordini professionali marchigiani che possa, da un lato, accelerare la campagna vaccinale e, dall’altro, alleggerire sia a livello temporale, sia a livello di abbattimento dei costi la Regione da un onere che si sta dimostrando eccessivamente gravoso per le sue sovraccariche e sottodimensionate strutture sanitarie. È lo scenario che si sta delineando in questi giorni all’assessorato alla sanità delle Marche, ed è una decisione che necessariamente deve attivare delle riflessioni sotto diversi profili.

Il modus operandi ipotizzato dall’amministrazione Acquaroli prevedrebbe, qualora l’afflusso delle dosi dovesse rivelarsi congruo o superiore alle aspettative, che gli ordini professionali si occupino, appoggiandosi a strutture private a loro discrezione, della somministrazione dei vaccini ai propri iscritti. Sostanzialmente si tratterebbe di delegare una fetta della campagna vaccinale al privato, con gli ordini professionali a fare da intermediario. 

Il primo interrogativo che questa soluzione porta con sé è quello dell’eterna diatriba sull’effettiva efficacia del servizio sanitario pubblico. Come avrebbe potuto un apparato – costantemente e storicamente – intasato e sovraccarico, ottemperare alla mole di lavoro richiesta da una situazione emergenziale come quella causata dal Coronavirus? Come spesso accade la delega al privato è la strada più breve e più semplice. In linea teorica non ci sarebbero problemi: la privatizzazione risponde a logiche di ottimizzazione ed è capace di ridurre sprechi di tempo e denaro, ma la Regione è tenuta a esercitare una costante vigilanza per evitare il profilarsi di dinamiche che tendano a favoritismi di classe. Senza un adeguato controllo è semplice immaginare uno scenario in cui due persone non inserite tra le categorie a rischio, con l’unica discriminante dell’appartenenza o meno a un ordine professionale, possano ricevere in tempi diversi la somministrazione del vaccino, con logiche di classe non tollerabili in una società democratica.

In seconda battuta, l’eventuale campagna vaccinale delegata innesca domande legate ai criteri di definizione delle categorie prioritarie: le linee del Ministero della Salute sul completamento della Fase I della vaccinazione – quella che prevedeva la somministrazione agli operatori sanitari e socio-sanitari pubblici e privati, al personale e agli ospiti delle strutture per anziani e gli stessi anziani ultra ottantenni –, e gli indirizzi per la Fase II – pazienti con comorbilità, disabilità, gruppi sociodemografici proni a patologie, Forze dell’Ordine e operatori penitenziari, ultrasessantenni, lavoratori nel settore dei servizi essenziali – non prevedono deroghe. Conseguentemente la delega al privato tramite gli ordini professionali dovrebbe sottintendere l’appartenenza di questi a una delle categorie a rischio. L’esercizio logico che segue è intuitivo: tutti gli aventi diritto alla vaccinazione, ovvero appartenenti alle categorie previste dal Ministero, sarebbero già vaccinati, resterebbero gli iscritti agli ordini non appartenenti alle fasce indicate. Per quale motivo un professionista iscritto a un ordine dovrebbe avere la precedenza su un pari età che non gode della stessa posizione lavorativa? Si dovrebbe giustificare la priorità. È quanto ha tentato di fare Massimo Miani, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili, seguito dal dottor Carlo Cantalamessa, Presidente dell’ ODCEC di Ascoli Piceno: entrambi hanno sostenuto come la professione che rappresentano sia di primaria importanza per il paese, e questo articolo non intendere mettere in discussione né la nobiltà né l’utilità di una professione su un’altra, ma soltanto sottolineare uno scenario che, volenti o nolenti, andrebbe a vantaggio di una categoria solo in ragione dell’esistenza di un forte organo che la rappresenti.

In terza e ultima istanza va sottolineato il rischio dovuto a possibili scorciatoie non consentite. Ancora una volta è necessario che la Regione – è sua responsabilità – garantisca che nessun operatore della potenziale catena di deleghe trovi il modo di approfittare di una situazione emergenziale che tocca tutti e che rischia di rappresentare l’ennesimo capitolo farcito di favoritismi, classismo e discriminazione della nostra storia.

Il dottor Tommaso Pietropaolo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno, ha parlato di “scelta politica” dell’amministrazione: ancora, è legittima e giusta la ricerca di ottimizzazione dei costi, ed è quello che si chiede a un buon amministratore anche in situazioni non drammatiche come questa. Ma l’ottimizzazione deve e dovrà sempre essere subordinata al rispetto del principio di uguaglianza su cui si fonda il nostro Stato. Eventuali discriminazioni positive in ragione dell’appartenenza a una determinata categoria professionale potrebbe sembrare prerogativa dei regimi settecenteschi, non del ventunesimo secolo.

Lorenzo Cervigni


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È stato approvato e, dunque, finanziato dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione l’importo di 640mila euro per la demolizione del tribunale di Camerino, oggi in piazza Giuseppe Mazzini, nel cuore della zona rossa, in centro storico.

Si tratta dell’opera di abbattimento più grande dopo il sisma 2016. Una struttura, costruita nel 1966 ed inaugurata nel 1970, gravemente danneggiata dalle scosse che hanno provocato crolli e pareti esterne praticamente sventrate. La struttura si trova nel punto più alto della città ducale, dove partirà a giorni la ricostruzione del primo edificio privato che ospitava diverse famiglie e dove a breve si riuscirà a riaprire il tratto di via XX Settembre che si ricollega a corso Vittorio Emanuele II (tornato percorribile a fine gennaio), uscendo così, anch’esso fuori dalla zona rossa.

“Compatibilmente con gli altri cantieri, cercheremo di partire quanto prima con l’abbattimento – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – L’importo destinato alla demolizione sarà di 640mila euro. La destinazione del palazzo e l’assetto urbanistico della piazza sarà, poi, deciso dai piani attuativi delle aree perimetrate che prevedono anche una fase di confronto diretto con i cittadini”.

Intanto proseguono le demolizioni in altre zone della città ducale, a ridosso delle mura cittadinee nelle frazioni. Nel cronoprogramma è, infatti, previsto l’abbattimento di altri palazzi. Parallelamente vanno avanti a passo spedito i lavori per la nuova sede provvisoria comunale, finanziata con i foni del sisma 2016 dalla Protezione Civile, nel quartiere Vallicelle, in cui saranno trasferiti tutti gli uffici dell’ente.
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Si apre alla partecipazione delle idee dei cittadini la valorizzazione di due quartieri storici della città di Tolentino.

In questi giorni i cittadini residenti nei quartieri "Fondaccio" e "Montecavallo" di Tolentino, riceveranno una lettera con la quale vengono informati dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi e dall’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi, che il Comune sta revisionando il proprio Piano Particolareggiato delle Aree Storiche - PPAS, teso a valorizzare il patrimonio storico esistente, tenendo conto delle necessità di ricostruzione post sisma 2016.

Questa valorizzazione e sostenibilità del Centro Storico – ricordano il Sindaco e l’Assessore - passa inevitabilmente attraverso la sua fruizione ed uso quale luogo di vita da incentivare rivitalizzandolo e rifunzionalizzandolo strategicamente per mezzo ad esempio di un rinnovato comfort abitativo che attiri giovani famiglie, di nuovi e qualificati spazi per una maggiore godibilità e sicurezza urbana, di nuove e integrate funzioni favorite dalla possibilità di adattamento dei contenitori privati e pubblici.

L'Amministrazione Comunale allo scopo ha attivato una ricognizione di proposte provenienti dai singoli cittadini e dai relativi tecnici, proprietari di immobili ubicati nelle zone "Fondaccio" e "Montecavallo" ed invita gli aventi diritto su immobili e aree ricadenti nelle zone, a far pervenire all'Ufficio Tecnico la propria proposta a richiedere un appuntamento di approfondimento delle tematiche. Le proposte possono essere presentate da soggetti privati singoli o riuniti in consorzio o associati tra loro, nonché società, enti o altri soggetti che godano della piena disponibilità degli immobili delle aree. Trattandosi di sola ricognizione, l'a.c. ricorda che le proposte pervenute costituiranno esclusivamente manifestazione di interesse senza in nessun modo rappresentare impegno concreto sia da parte del proponente che da parte dell'Amministrazione, la quale procederà alla loro valutazione sulla base degli obiettivi specifici, nonché proposti dalla Revisione ed Aggiornamento del PPAS, per poi promuovere eventuali specifiche azioni attuative.

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Monitoraggio sismico per la previsione e la protezione dai danni arrecati dal sisma: è questo il quadro all’interno del quale si inserisce l’installazione di nuovi sistemi a cura dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università degli Studi di Camerino, nell’ambito del progetto ARCH (Advancing Resilience of historic areas against Climate-related and other Hazards), un progetto finanziato nell’ambito del Programma Europeo Horizon 2020. L’obiettivo è quello di sviluppare strategie volte a migliorare la resilienza delle aree urbane e dei centri storici alle minacce indotte dai cambiamenti climatici e da rischi naturali, come quello sismico.

L’Ingegnere Antonio Costanzo, ricercatore INGV e responsabile scientifico per l’ente nel progetto ARCH ha commentato: “Sono state installate 14 stazioni accelerometriche per il monitoraggio degli effetti locali nel centro storico di Camerino e nelle zona urbana circostante in caso di eventi sismici con risentimento nell’area. Una rete che rappresenta un’importante e innovativa infrastruttura per il monitoraggio in tempo reale di aree storiche e centri urbani in Italia e in Europa, sia per la densità di stazioni della rete che per l’elevata valenza storico-architettonica del sito. Rappresenta una parte di un puzzle composto anche dal complesso sistema di acquisizione e processamento dei dati, con la finalità di fornire informazioni utili al sistema di supporto alle decisioni sviluppato da ENEA e UNICAM nell’ambito dello stesso progetto”.

Il Dottor Antonino D’Alessandro di INGV spiega: “L’integrazione di tali reti con la Rete Sismica Nazionale permetterà una migliore conoscenza del territorio, in particolare in termini di risposta sismica locale, e una più efficace gestione delle emergenze sismiche in caso di forti terremoti”.

I lavori di installazione delle stazioni sismiche sono stati eseguiti dall’Ing. Giovanni Vitale e dal Sig. Stefano Speciale, e supportata da remoto dal Dott. Sergio Falcone.

l.c.
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Tutti noi vorremmo tornare alla vita “normale” ed è diventato anche un obiettivo nazionale e regionale.

Raggiungere quell’ immunità di gregge che ci permetterebbe di tornare a vivere con meno paure e ristabilire così un clima più sereno. Per questo la regione Marche vuole vaccinare il maggior numero possibile di cittadini entro il mese di luglio. Le difficoltà non mancano e la prima è rappresentata dalla possibilità di superare le diecimila somministrazioni al giorno che attualmente il personale sanitario attualmente riesce a fare.

Per quando la distribuzione dei vaccini sarà a pieno regime, la regione sta predisponendo un protocollo d'Intesa che prevede di chiamare in causa direttamente le persone che devono ricevere il vaccino.

Ma come fare? A questo dubbio si cerca di dare risposta cercando di chiamare a raccolta gli ordini professionali, gli ordini industriali e i patronati. Ognuno di loro ha un elenco ben preciso di iscritti e di lavoratori che possono facilmente essere raggiunti.

L'accordo prevede la donazione dei vaccini agli ordini professionali degli avvocati, architetti, geometri, ingegneri e commercialisti che a loro spese provvedono a somministrare le dosi ai loro iscritti con un costo che varia dai 15 ai 20 euro. Per attuare il paino i professionisti dovranno trovare il personale sanitario e i locali adeguati dove svolgere le operazioni e a vigilare sarà l’Asur che avrà dato in precedenza anche l'assenso per l'idoneità. Ricordiamo che la regione consegnerebbe gratuitamente i vaccini e che i dettagli che saranno discussi la prossima settimana in un incontro programmato alla Camera di Commercio delle Marche dove si ritroveranno i diretti interessati.

“ Questa operazione – dichiara l’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini – è pensata per rispondere un arrivo massiccio di vaccini. Per il momento andiamo avanti con i nostri centri vaccinali, ma se dovessimo trovarci davanti a migliaia di dosi nei depositi potremmo fare scattare questo piano che ci aiuterebbe a raggiungere l’immunità di gregge che tutti vogliono.

Per quanto riguarda gli avvocati abbiamo sentito uno degli avvocati del foro di Macerata, l’ avvocato Giorgio di Tomassi.

Che giudizio da a questa iniziativa: “ho accolto con piacere questa notizia perché credo che nel comparto giustizia sia uno dei servizi essenziali per cui se è vero che è stata avviata la vaccinazione per giudici, magistrati e cancellieri penso che anche noi avvocati che operiamo quotidianamente all'interno del tribunale siamo esposti agli stessi rischi degli altri operatori, per cui la ritengo un'azione opportuna.

Lei nei giorni scorsi per lavoro si è recato in Sardegna, unica regione in Italia con il colore bianco. Cosa ha provato? Ho notato che c'è una situazione completamente diversa dalla nostra, si percepisce una tranquillità sicuramente diversa da quella che noi stiamo vivendo.

Hanno avuto un'attenzione diversa sulla prevenzione e per questo mi auguro che possano rimanere zona bianchi a lungo. 

M.S.



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“Una stagione di rinascita per le imprese, grazie alla rinnovata disponibilità di liquidità, necessita di prontezza e di collegamenti tra istituti di credito e imprese”. Con queste parole Gianluca Pesarini, presidente di Confidi Macerata ha introdotto e presentato, nel corso di una conferenza stampa, l’accordo nato tra l’associazione che presiede e la BCC di Recanati e Colmurano.

Pesarini ha parlato del tessuto economico maceratese, con le varie crisi che lo hanno colpito nello scorso decennio, da quella finanziaria del 2008, a quella del 2013, passando per il sisma fino alla pandemia, riconoscendo come il Recovery Plan possa favorire un rilancio deciso verso il futuro: “Il Recovery Plan e i conseguenti fondi europei sono strumenti che non erano a nostra disposizione in passato: questo rende la crisi pandemica diversa da quelle che l’hanno preceduta. In questo scenario di possibile rilancio, la nostra associazione avrà il compito di garante, di catalizzatore e di ponte tra le banche e i nostri 500 affiliati. La nostra credibilità ce lo permette”.

Sandro Bertini, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, ha sottolineato come le peculiarità del tessuto economico-aziendale delle Marche, e in particolare del maceratese, rendano necessari dei percorsi di rinnovamento orientati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità: “Le Marche sono la terra della piccola impresa, si parlava addirittura di un’azienda ogni nove abitanti. Questo non è necessariamente un vantaggio: molte delle aziende sono a basso tasso tecnologico, e questo le pone in una condizione di sofferenza. Per questo si è reso necessario rinnovare questa collaborazione con Confidi, in modo da trovare strategie che possano incontrare le esigenze dei piccoli imprenditori locali. Le manovre di accorpamento bancario non dovranno ostacolare la vicinanza tra gli istituti di credito e le imprese. Speriamo che questa sia una collaborazione duratura e fruttuosa”.

Leonardo Ruffini, direttore di Confidi Macerata ha illustrato uno degli strumenti nati da questo accordo: “Il Finanziamento Fast permetterà di ricevere finanziamenti per le imprese in maniera rapida, senza lungaggini, in ragione dell’affiliazione. Fino a 600mila euro per le imprese, con deroga in occasione di progettualità particolarmente meritevoli, di cui l’associazione si farà garante”.

Davide Celai, vicedirettore di BCC Recanati e Colmurano ha sottolineato l’importanza del rapporto tra associazioni, nella fattispecie Confidi, e istituti bancari: “Questi stretti rapporti dovranno far sì che si possano trasformare le situazioni di difficoltà in occasioni di rilancio: per questo BCC ha cambiato il suo approccio alla consulenza e ai rapporti creditore-cliente. Un orientamento relazionale, in cui la banca offre la sua rete e i suoi prodotti all’impresa, impegnandosi per una crescita sostenibile. Le nostre dodici filiali maceratesi, oltre a quella anconetana di Loreto, con la prossima apertura a Civitanova, offrono una rete che copre tutto il maceratese, in grado di offrire vicinanza e immediatezza nei servizi da rivolgere al cliente”.

l.c.
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A causa dell'esecuzione di un intervento di riparazione dell'acquedotto Collattoni che alimenta la città di Camerino e da eseguirsi in località Vallicelle, l'azienda gestore del Servizio idrico integrato ASSM informa che il giorno 23 marzo a partire dalle 8.30 e prevedibilmente fino alle ore 20.00 verrà interrotta l'erogazione diretta del servizio di distribuzione dell'acqua potabile a Camerino.
In caso di condizioni meteo avverse l'intervento sarà posticipato alla giornata successiva.
Essendo l'acquedotto di Collattoni  la principale addutrice dell'acqua potabile di Camerino, indirettamente interessate dall'interruzione saranno anche le frazioni di San Marcello Sentino Servola, Baregnano, Varano e San Luca. 
Non sono invece previste interruzioni di servizi per le frazioni di Morro, Calcina, Sant'Erasmo, Sellano, Selvazzano, Valle San Martino, Perito, Costa San Severo, San Gregorio, Pozzuolo, Teggiole,Statte.
Per limitare i disagi si chiede agli utenti di ridurre per quanto possibile il consumo di acqua potabile e di utilizzare i serbatoi di accumulo di cui gli impianti di utenza debbono essere dotati

c.c.


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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
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L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
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