Il sindaco farmacista sulle mascherine: "I prezzi dovevano essere regolati dall'inizio"

Martedì, 28 Aprile 2020 10:42 | Letto 2028 volte   Clicca per ascolare il testo Il sindaco farmacista sulle mascherine: "I prezzi dovevano essere regolati dall'inizio" Limposizione, da parte del Governo, del prezzo delle mascherine a 50 centesimi più IVA ha fatto discutere sia i consumatori che i rivenditori.I primi perchè non hanno mai trovato mascherine a quel prezzo, i secondi perchè nelle settimane trascorse hanno pagato quel prodotto, allingrosso, a più del doppio di quanto ora viene imposto per il dettaglio.Lo spiega Luca Maria Giuseppetti, il sindaco farmacista di Caldarola, che condanna le scelte del Governo, in tal senso, dallinizio dellemergenza: Quando abbiamo cominciato a chiedere le mascherine per i nostri clienti - spiega - non era facile reperirle e, per questo motivo, molte aziende hanno chiesto la riconversione per produrle. Questo però ha creato una situazione di incertezza sullefficacia dei materiali utilizzati per la prevenzione e, al tempo stesso, il prezzo non è stato mai calmierato. Alcune fatture che mi sono arrivate - precisa - dimostrano che abbiamo pagato le mascherine, ai fornitori, quasi il doppio e a volte il triplo del prezzo oggi stabilito dal Governo per il cliente.Il rivenditore che le ha pagate 1.80 euro più IVA ora è costretto a venderle a 60 centesimi. Non mi sembra giusto - denuncia - nonostante lo Stato ci chieda di fare la domanda per il rimborso con la copia dello scontrino e la fattura. Mi sembra una presa in giro - denuncia - . Certe scelte dovevano essere fatte prima, ora preferisco non chiedere il rimborso, ma venderle comunque al prezzo imposto per essere vicino ai clienti.Quello che cra indignazione tra i rivenditori è il pensiero che i clienti possano aver creduto che la colpa fosse dei commercianti: Lo Stato che si trova sempre a chiudere la stalla quando i buoi sono usciti - prosegue il sindaco farmacista - .Questa situazione esiste da mesi. Bisognava pensarci prima e bisognava imporre alle ditte che hanno chiesto la riconversione i prezzi calmierati.Ora non è facile tornare a calmierare i prezzi, anche perchè i clienti pensano che il commerciante si sia approfittato, ma non è questa la realtà.Giulia Sancricca
L'imposizione, da parte del Governo, del prezzo delle mascherine a 50 centesimi più IVA ha fatto discutere sia i consumatori che i rivenditori.
I primi perchè non hanno mai trovato mascherine a quel prezzo, i secondi perchè nelle settimane trascorse hanno pagato quel prodotto, all'ingrosso, a più del doppio di quanto ora viene imposto per il dettaglio.
Lo spiega Luca Maria Giuseppetti, il sindaco farmacista di Caldarola, che condanna le scelte del Governo, in tal senso, dall'inizio dell'emergenza: "Quando abbiamo cominciato a chiedere le mascherine per i nostri clienti - spiega - non era facile reperirle e, per questo motivo, molte aziende hanno chiesto la riconversione per produrle.
Questo però ha creato una situazione di incertezza sull'efficacia dei materiali utilizzati per la prevenzione e, al tempo stesso, il prezzo non è stato mai calmierato.
Alcune fatture che mi sono arrivate - precisa - dimostrano che abbiamo pagato le mascherine, ai fornitori, quasi il doppio e a volte il triplo del prezzo oggi stabilito dal Governo per il cliente.
Il rivenditore che le ha pagate 1.80 euro più IVA ora è costretto a venderle a 60 centesimi. Non mi sembra giusto - denuncia - nonostante lo Stato ci chieda di fare la domanda per il rimborso con la copia dello scontrino e la fattura. Mi sembra una presa in giro - denuncia - . Certe scelte dovevano essere fatte prima, ora preferisco non chiedere il rimborso, ma venderle comunque al prezzo imposto per essere vicino ai clienti".
Quello che cra indignazione tra i rivenditori è il pensiero che i clienti possano aver creduto che la colpa fosse dei commercianti: "Lo Stato che si trova sempre a chiudere la stalla quando i buoi sono usciti - prosegue il sindaco farmacista - .
Questa situazione esiste da mesi. Bisognava pensarci prima e bisognava imporre alle ditte che hanno chiesto la riconversione i prezzi calmierati.
Ora non è facile tornare a calmierare i prezzi, anche perchè i clienti pensano che il commerciante si sia approfittato, ma non è questa la realtà".

Giulia Sancricca

Letto 2028 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo