“Devozione ducale, i dipinti del Monastero di Santa Chiara” da Camerino a Monte San Giusto

Venerdì, 15 Marzo 2019 17:24 | Letto 1738 volte   Clicca per ascolare il testo “Devozione ducale, i dipinti del Monastero di Santa Chiara” da Camerino a Monte San Giusto Il prossimo 6 aprile alle 16, al Museo di Palazzo Bonafede a Monte San Giusto sarà inaugurata la mostra “Devozione Ducale, i dipinti del Monastero di Santa Chiara a Camerino”, a cura di Pierluigi Moriconi e Stefano Papetti. Altri nomi d’eccezione che costituiscono il comitato scientifico sono quello di Giuseppe Capriotti (Unimc), Simone Settembri (dei Musei Vaticani), Sonia Melideo (Soprintendenza di Ancona) Monsignor Sandro Corradini e Giacomo Maranesi che hanno arricchito coi loro scritti il catalogo della mostra.   L’esposizione durerà fino al 16 giugno e ospiterà le tele del Monastero di Camerino danneggiato dal sisma. Fra le opere in esposizione, due grandi tele di Ernst Van Schayck, e Orazio Orazi oltre ad un ritratto di San Francesco d’Assisi attribuito al Guercino. “Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta della Soprintendenza di ospitare questa mostra - commenta il vicesindaco Mauro Spinelli -, un’occasione unica per valorizzare il nostro museo rafforzando il binomio con la chiesa di Santa Maria della Pietà dove si trova la pala di Lorenzo Lotto. Ringraziamo sentitamente Madre Chiara Laura Serboli e le sorelle povere del Monastero di Santa Chiara per la disponibilità a concedere queste splendide opere d’arte”. L’iniziativa è sostenuta dalla Cassa di Risparmio della Provincia di Fermo e dalle aziende Miami Srl e Eddy Ricami. “L’amministrazione di Monte San Giusto continua così ad investire nell’arte riconoscendone il ruolo centrale nella politica turistica e di promozione del territorio”.  Un nome d’eccezione quello di Stefano Papetti che lo scorso anno aveva curato la mostra “Da Guercino a Fontana”, realizzata dall’amministrazione sangiustese mentre la Chiesa di Santa Maria in Telusiano, dove è custodita la “Crocefissione” del Lotto, era chiusa a causa del sisma. “L’esposizione - dice Papetti - ha rappresentato per  molti turisti una valida alternativa alla contemplazione del capolavoro lottesco e per gli abitanti della cittadina una utile occasione per meglio conoscere il patrimonio storico-artistico conservato nella chiese di Monte San Giusto, consentendo il restauro dei dipinti che ornano il tempio di Sant’Agostino. Ma oggi che la “Crocefissione” di Lotto è tornata ad attrarre migliaia di turisti, grazie anche al volano pubblicitario della mostra di Macerata, Monte San Giusto non rinuncia a proporsi come meta di un qualificato turismo culturale”. Un dipinto di Orazio Orazi ritrae la morte di Camilla Battista Varano e proprio un particolare di quel quadro è stato usato come simbolo della mostra. “La santa è raffigurata in molti dipinti esposti a Monte San Giusto e spesso è rappresentata accanto al convento in cui visse, oggi danneggiato dal terremoto: tanto forte è stata nel corso del tempo la devozione popolare nei confronti della suora da venire interpretata coma una rappresentazione d ella sua morte un dipinto cinquecentesco che raffigura invece la “Dormitio Virginis”, probabile opera di un artista camerte influenzato da Bernardino di Mariotto”. Fra le opere che saranno esposte e provenienti da Camerino figurano anche una tela che ritrae San Francesco e la mostra è il frutto della generosità della madre superiora del convento di Camerino “che ha compreso come il relegare le opere darte rimosse dai locali danneggiati dal sisma in un deposito non visitabile - afferma Papetti - avrebbe costituito un ulteriore danno per lidentità culturale e religiosa della città ducale, già notevolmente penalizzata dai recenti eventi tellurici. Un esempio per tante altre istituzioni che hanno invece deciso di segregare in luoghi inaccessibili le opere darte di loro pertinenza, privando cittadini e  turisti della loro visione e favorendone l’oblio”. Gaia Gennaretti

Il prossimo 6 aprile alle 16, al Museo di Palazzo Bonafede a Monte San Giusto sarà inaugurata la mostra “Devozione Ducale, i dipinti del Monastero di Santa Chiara a Camerino”, a cura di Pierluigi Moriconi e Stefano Papetti. Altri nomi d’eccezione che costituiscono il comitato scientifico sono quello di Giuseppe Capriotti (Unimc), Simone Settembri (dei Musei Vaticani), Sonia Melideo (Soprintendenza di Ancona) Monsignor Sandro Corradini e Giacomo Maranesi che hanno arricchito coi loro scritti il catalogo della mostra.  

L’esposizione durerà fino al 16 giugno e ospiterà le tele del Monastero di Camerino danneggiato dal sisma. Fra le opere in esposizione, due grandi tele di Ernst Van Schayck, e Orazio Orazi oltre ad un ritratto di San Francesco d’Assisi attribuito al Guercino.

“Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta della Soprintendenza di ospitare questa mostra - commenta il vicesindaco Mauro Spinelli -, un’occasione unica per valorizzare il nostro museo rafforzando il binomio con la chiesa di Santa Maria della Pietà dove si trova la pala di Lorenzo Lotto. Ringraziamo sentitamente Madre Chiara Laura Serboli e le sorelle povere del Monastero di Santa Chiara per la disponibilità a concedere queste splendide opere d’arte”. L’iniziativa è sostenuta dalla Cassa di Risparmio della Provincia di Fermo e dalle aziende Miami Srl e Eddy Ricami. “L’amministrazione di Monte San Giusto continua così ad investire nell’arte riconoscendone il ruolo centrale nella politica turistica e di promozione del territorio”. 

Un nome d’eccezione quello di Stefano Papetti che lo scorso anno aveva curato la mostra “Da Guercino a Fontana”, realizzata dall’amministrazione sangiustese mentre la Chiesa di Santa Maria in Telusiano, dove è custodita la “Crocefissione” del Lotto, era chiusa a causa del sisma. “L’esposizione - dice Papetti - ha rappresentato per  molti turisti una valida alternativa alla contemplazione del capolavoro lottesco e per gli abitanti della cittadina una utile occasione per meglio conoscere il patrimonio storico-artistico conservato nella chiese di Monte San Giusto, consentendo il restauro dei dipinti che ornano il tempio di Sant’Agostino. Ma oggi che la “Crocefissione” di Lotto è tornata ad attrarre migliaia di turisti, grazie anche al volano pubblicitario della mostra di Macerata, Monte San Giusto non rinuncia a proporsi come meta di un qualificato turismo culturale”.

Un dipinto di Orazio Orazi ritrae la morte di Camilla Battista Varano e proprio un particolare di quel quadro è stato usato come simbolo della mostra. “La santa è raffigurata in molti dipinti esposti a Monte San Giusto e spesso è rappresentata accanto al convento in cui visse, oggi danneggiato dal terremoto: tanto forte è stata nel corso del tempo la devozione popolare nei confronti della suora da venire interpretata coma una rappresentazione d ella sua morte un dipinto cinquecentesco che raffigura invece la “Dormitio Virginis”, probabile opera di un artista camerte influenzato da Bernardino di Mariotto”.

Fra le opere che saranno esposte e provenienti da Camerino figurano anche una tela che ritrae San Francesco e la mostra è il frutto della generosità della madre superiora del convento di Camerino “che ha compreso come il relegare le opere d'arte rimosse dai locali danneggiati dal sisma in un deposito non visitabile - afferma Papetti - avrebbe costituito un ulteriore danno per l'identità culturale e religiosa della città ducale, già notevolmente penalizzata dai recenti eventi tellurici. Un esempio per tante altre istituzioni che hanno invece deciso di segregare in luoghi inaccessibili le opere d'arte di loro pertinenza, privando cittadini e  turisti della loro visione e favorendone l’oblio”.

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