Gli ambiti territoriali sociali 16 - 17 e 18 si mobilitano a sostegno dell'accoglienza della popolazione ucraina in fuga dal dramma del conflitto. Primi interventi concreti in campo, in particolare per offrire una risposta ai bisogni educativi e sociali dei bambini.  
"Come sempre accade- afferma il coordinatore degli ATS Valerio Valeriani -, le principali vittime sono le persone più fragili e prima di tutto i bambini, sia perchè rischiano di perdere la vita, sia perchè vivono lo strappo degli affetti, perdono le loro case, perdono il diritto a giocare, a istruirsi e a crescere nel proprio ambiente.
Stiamo assistendo, oltre che ad un terribile massacro di civili, anche ad una migrazione grandissima. Come prime misure - spiega Valeriani -, gli Ambiti Sociali di Camerino e, a seguire anche quelli di San Severino Marche e San Ginesio, hanno attivato una prima azione d'intervento.
Da Camerino in particolare il comitato dei sindaci ha proposto una prima misura concreta, scaturita dalla decisione di dedicarci soprattutto ai bambini che stanno raggiungendo l'Italia e che arriveranno, pensando di mettere risorse per un primo pronto intervento sociale, così da continuare a rispondere in qualche modo ai bisogni sociali ed educativi.
Ad esempio - continua il coordinatore-, risorse per pagare la retta per l'accesso all'asilo nido e la mensa, risorse per poter pagare la possibilità di frequentare un'attività sportiva, per beni di prima necessità , messa in sicurezza delle persone, insieme a tutto quello che si farà sull'accoglienza. Accanto a queste abbiamo considerate anche risorse per la mediazione linguistica- culturale, in maniera tale da facilitare appunto l'accoglienza che dovrà essere organizzata anche nei nostri territori.
Quest'azione - aggiunge- l'abbiamo poi replicata negli ambiti di San Severino Marche e San Ginesio e abbiamo previsto complessivamente la somma di circa  40mila euro,  come prima misura degli ATS proprio per favorire la risposta possibile ai bisogni educativi e sociali delle bambine e dei bambini che stanno arrivando. È chiaro che poi c'è bisogno di tante altre azioni: serve aprire dei corridoi umanitari, serve soprattutto che cessi la guerra. Le scelte fatte, comprese quelle di armare i civili- sottolinea il dott. Valerinai -, credo stiano esponendo ancora di più ad un massacro terribile una parte molto grande della popolazione che ora è nel conflitto. Serve cessare le armi il prima possibile mentre è necessario che noi utilizziamo risorse materiali, non per le armi ma per l'accoglienza - conclude il cooordinatore degli ATS- . Necessario è che noi facciamo anche uso di tutte le risorse mentali, emozionali, cognitive e di tutta l'energia che abbiamo, per far cessare le armi il prima possibile".
 c.c,   

A Camerino, Macerata e Civitanova sono attivi i servizi innovativi di “Ambulatorio Area 3” che gratuitamente, in completo anonimato e senza bisogno di impegnativa, si rivolgono ai giovani fino ai 25 anni in ambito di dipendenze e abusi. Nei 3 ambulatori dislocati nelle tre città, situati in uno spazio vicino a quello dei Servizi per le Dipendenze ma diverso, è possibile confrontarsi con medici, psicologi e assistenti sociali su problematiche inerenti alcol, sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo, ma anche relative all’uso ossessivo di smartphone, web e tecnologie.
L’iniziativa, resa possibile dalla Regione Marche, nasce grazie al Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Area Vasta 3 in sinergica collaborazione con gli Ambiti Territoriali Sociali 16 17 18 (tramite anche gli sportelli del progetto “family point”) e con l’associazione GLATAD Onlus di Tolentino.
“E’ un servizio che abbiamo sollecitato e contribuito a costruire ormai da diverso tempo- spiega il dr. Valerio Valeriani coordinatore degli ATS 16-17 e 18 e referente scientifico del progetto – Più volte infatti abbiamo detto che la parte più carente riguarda i servizi per l’adolescenza; finché i ragazzini sono piccoli e seguiti nel percorso scolastico, tutto sommato gli interventi sanitari sono abbastanza presenti ma poi c’è  il rischio che i ragazzi possano essere ripresi solo in una fase avanzata dopo che il problema si è verificato. Quindi abbiamo cercato di costruire degli ambulatori con la presenza di personale medico psichiatra, psicologi, infermieri e assistenti sociali in maniera tale da poter intercettare in maniera molto precoce il problema che ha a che fare con le dipendenze in generale, da sostanze ma anche da alcool o soprattutto da nuove tecnologie, così da poterlo risolvere quando ancora non è troppo grave. E per fare questo- precisa Valeriani- abbiamo collegato i tre ambulatori con i family point. Ad esempio, l’ambulatorio di Camerino che è a servizio dei tre ambiti sociali 16-17-18  è in rete con i servizi dei family point che abbiamo già a Camerino- San Severino, Matelica, Castelraimondo dove sono presenti psicologi e sociologi in grado di intercettare in maniera leggera il bisogno a livello precoce. Quando il problema inizia ad essere un po’ più importante e necessita di una presa in carico un po’ più complessa, si attiva pertanto l’Ambulatorio che è organizzato in maniera assolutamente privata, con assoluta garanzia della privacy e senza bisogno di liste d’attesa né impegnative. Qui viene fatta la consulenza per affrontare e gestire il problema prima che diventi troppo grave. In particolare gli Ambulatori Area 3 si propongono di offrire aiuto per le dipendenze da sostanze, alcool e problemi emergenti riferiti alle nuove tecnologie, compresa la recente tendenza all’isolamento sociale che si sta affermando e non solo tra i giovanissimi, chiamata sindrome di hikikomori e che ha a che fare proprio con il ritiro, la chiusura e soprattutto l’eccesso di utilizzo dei social e delle tecnologie, ivi compreso tutto ciò che a che fare con  il gioco d’azzardo. Un servizio che dunque svolge un ruolo sanitario e sociale ed è di facile accesso: può essere infatti attivato, sia con un messaggio diretto anche watshapp al numero 370.3657199, scrivendo una mail all’indirizzo ambulatorioarea3@gmail.com, attraverso i nostri canali social: Facebook, Instagram, Tik Tok, o rivolgendosi agli sportelli family point.
L’attivazione del servizio è naturalmente possibile anche attraverso il medico di famiglia e il proprio pediatra e riguarda ragazze e ragazzi fino a 25 anni di età e le loro famiglie. Ci tengo a dire che qualora il genitore avesse anche solo la necessità di informazioni, tramite il family point potrà  passare all’ambulatorio e, a seconda del bisogno, potrà attivarsi l’ambulatorio in modo da offrire una precoce risposta. Fortemente promosso dagli Ambiti Sociali questo servizio è molto importante anche perché si rivolge ad un’ area poco presidiata; proprio per questo motivo, insieme al dr. Gianni Giuli direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche, alcuni mesi fa abbiamo deciso di programmare una prima apertura su Camerino e poi a seguire a Macerata e Civitanova. Lo sportello di Camerino si rivolge in particolare alle persone che abitano nel Distretto di Camerino e dunque ambito di San Severino Marche e anche San Ginesio”.

Tra gli altri problemi emergenti  e spesso poco conosciuti per i quali Area 3 è in grado di offrire un aiuto, la nomofobia (paura di rimanere sconnessi), il vamping (abuso di tecnologia nelle ore notturne), la dipendenza da social network, da videogiochi, da porno o da shopping online. L’ambulatorio Area 3 va dunque ad ampliare un Servizio che il Dipartimento Dipendenze Patologiche offriva già ai minorenni, volendo ora creare un luogo più attento e più accogliente che offra un dialogo con adolescenti e giovani fino ai 25 anni, in quanto maggiormente esposti ai nuovi stili di vita digitali. Il personale è dunque a disposizione per aiutare i ragazzi o i loro familiari a riconoscere i comportamenti a rischio e fornendo loro supporto, precoce e specifico, indirizzando eventualmente anche alle altre realtà del territorio più adatte alla problematica riportata: importante quindi la collaborazione con Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera scelta, Neuro-pischiatri Infantili, Istituti Scolastici, enti locali e associazionismo.

Referenti degli ambulatori sono la Dr.ssa Tania Colotti per Macerata, la Dr.ssa Elisabetta Di Marco per Camerino e la Dr.ssa Maria Francesca Falleroni per Civitanova Marche.
La Dr.ssa Maria Assunta Evangelista è referente dell’intero progetto.
c.c.
Approvato l'incremento dei posti disponibili per il centro diurno Alzheimer di Camerino. Ne dà notizia, accogliendo con soddisfazione il risultato, il coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale di Camerino Valerio Valeriani. "C'era grande attesa per questo riscontro positivo - afferma- Era infatti partito da più di un anno il percorso per ampliare la disponibilità dei posti e nella struttura vanno anche eseguiti dei lavori. In riferimento ai malati di Alzheimer per tutto il distretto noi abbiamo infatti una convenzione per soli 10 posti che vorremmo portare a 20 ed è per questo che servirebbero dei lavori di ampliamento  sull'edificio.  Nel frattempo- continua Valeriani- avevamo comunque fatto richiesta per arrivare temporaneamente al numero di 15 posti disponibili; nei giorni scorsi abbiamo ricevuto conferma e proprio oggi c'è stata la firma della convenzione per questo passaggio da 10 a 15.
Per il Centro diurno Alzheimer di Camerino- sottolinea- è il riconoscimento sia della necessità di un servizio come quello che viene offerto di cui viene ad essere dunque ridotta la lista d'attesa di persone che vorrebbero potervi usufruire , sia un riconoscimento della qualità del servizio riabilitativo che, ricordo, fa riferimento al progetto Isra di Treviso e quindi- conclude Valeriani-  nel prendersi cura della persona con demenza senile o Alzheimer, non svolge un ruolo di pura assistenza ma una serie di attività volte a ritardare gli effetti della malattia. Una notizia dunque estremamente positiva che accogliamo con soddisfazione".
c.c.

Lunedì 13 luglio riapriranno a Camerino il Centro diurno Alzheimer e Centro Socio Educativo Riabilitativo per diversamente abili “Millecolori”.
Mai interrotta e proseguita in maniera costante attraverso monitoraggio e contatto a distanza in collaborazione con le famiglie, la ripresa delle attività delle due strutture sociosanitarie avviene in condizioni di massima sicurezza, al termine di un faticoso e complesso percorso organizzativo. Data la particolarità del lavoro che viene svolto all’interno dei due Centri e del profilo fragile degli ospiti, molto macchinosa si è rivelata tutta la procedura di adeguamento, in osservanza delle limitazioni e delle rigorose misure richieste per la riattivazione in sicurezza, tanto che ad oggi in Regione, poche sono le strutture simili ad essere ripartite.

“In attuazione della delibera regionale 600 che ha definito le modalità per la riapertura delle attività dei Centri, prevedendo la possibilità di uno svolgimento in presenza laddove si possano garantire delle condizioni abbastanza articolate, ovvero il mantenimento di un’assistenza a distanza – spiega il coordinatore dell’ATS Valerio Valeriani- la UOSeS (Unità Operativa Sociale e Sanitaria) ha approvato i piani di riapertura di entrambi i centri di Camerino. Tutti gli ospiti e tutti gli operatori sono stati sottoposti a tampone: un’operazione questa che ha richiesto tre giornate piene e la preziosa collaborazione del Distretto e dell’Usca (unità speciale di continuità assistenziale) ai quali va il nostro ringraziamento. La procedura non è stato semplicissima – continua Valeriani-; alcune delle persone infatti presentano una disabilità grave e pensavamo che fosse pressoché impossibile sottoporli a tampone e che inevitabilmente qualcuno non avrebbe potuto rientrare nelle strutture. In realtà, tutti gli ospiti, sia gli utenti del Centro Alzheimer sia le persone disabili, hanno effettuato il tampone, compresi naturalmente gli operatori delle strutture.
Si riparte dunque il 13 luglio e le modalità sono per forza di cose molto diverse rispetto al passato. I gruppi sono molto più piccoli: 5 utenti al giorno su un totale di 19, potranno essere presenti nel Centro Alzheimer tuttavia, per favorire una presenza e una risposta a tutti, le aperture del centro diurno sono state ampliate anche al sabato. Altri 4 utenti dello stesso centro, continueranno invece con un servizio domiciliare- prosegue il dottor Valeriani-.
Rientreranno viceversa tutti i 16 utenti del Centro Socio educativo Riabilitativo “Millecolori”. Il loro ingresso avverrà nel numero di 8 al giorno e, anche in questo caso, sono stati ampliati gli orari, in maniera tale da garantire un servizio a tutti gli ospiti. Per entrambe le strutture è previsto il triage in accesso e in uscita, la misurazione della temperatura, la presenza di dispositivi di protezione, il servizio di trasporti con la sanificazione dei mezzi, degli ambienti e dei laboratori dopo ogni trasporto, ogni utilizzo e ogni attività svolta”. La ripresa delle attività nelle due strutture ha dunque richiesto del tempo, sia a causa della complessità delle normative e delle procedure, sia in considerazione della particolare fragilità degli ospiti. “Seppure l’allarme pandemico si sia allentato conclude Valeriani- non possiamo assolutamente abbassare la guardia: si tratta di un’utenza fragile alla quale si debbono garantire condizioni di massima sicurezza”.
c.c.

"Le persone anziane fragili con alterazioni cognitive. Come intervenire nelle emergenze".
È questo il titolo del manuale presentato questo pomeriggio, in anteprima nazionale, alla caserma dei vigili del fuoco di Tolentino.
Un vademecum necessario soprattutto a chi interviene nei primi minuti dell'emergenza e, oltre alla situazione difficile, si trova ad entrare in contatto con persone fragili che hanno bisogno di una attenzione in più.
Dalla necessità di imparare quelle attenzioni e dalla richiesta di questi particolari arrivata da coloro che, negli ultimi tre anni dopo il sisma, si sono visti crollare gli unici punti fermi, è nato questo manuale.
Su indicazione dell'associazione Alzheimer Uniti Italia Onlus, presieduta da Manuela Berardinelli, da sempre impegnata in prima linea su questo fronte, è nato un opuscolo a cura dell'associazione Italiana di Psicogeriatria, della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, della Società Italiana di Psicologia dell'Invecchiamento, con la partecipazione dell'Ambito territoriale 16-17-18 della Regione Marche e dell'ISRAA di Treviso.

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"Parte da qui - ha detto Manuela Berardinelli - perchè da queste terre, simbolo della precarietà delle persone anziane che hanno vissuto il sisma, è nata l'idea del manuale. A gennaio sarà presentato all'Osservatorio nazionale dei vigili del fuoco.
È una grande soddisfazione perchè ci siamo fatti portavoce di una richiesta arrivata dai vigili del fuoco. Dopo la visita, a dicembre 2016, insieme al presidente dell'associazione Italiana di Psicogeriatria, Marco Trabucchi, nelle case di riposo dei luoghi colpiti dal sisma, ci siamo resi conto di quanto nel dramma ci fosse un dramma. La nostra è la provincia più colpita dell'Italia Centrale in termini di sfollati e case distrutte e una delle più longeve d'Italia. Abbiamo quindi compreso quanto, seppure nella grande generosità, il sistema fosse non formato e non adeguato ad affrontare tutto questo. Sia nell'emergenza, che nel post emergenza. Anche se credo che, dopo tre anni, l'emergenza ci sia ancora. Ho incontrato il responsabile dei vigili del fuoco per l'emergenza nella disabilità, Stefano Zanut, che mi ha spiegato come questo corpo sia molto formato nel soccorrere le persone disabili, ma si trovano invece sprovveduti di fronte alle persone con demenza. Abbiamo così accolto questo appello: le tre società scientifiche hanno aderito con grande disponibilità e abbiamo realizzato questo manuale, già operativo e concreto, e che sarà distribuito in tutte le caserme dei pompieri, ma riguarda tutti, perchè ognuno di noi si può trovare ad affrontare una situazione simile".
Illuminante l'intervento del presidente dell'associazione Italiana di Psicogeriatria, Marco Trabucchi: "È stato un lavoro molto accurato da parte delle tre società scientifiche - ha detto - per riuscire a mettere assieme poche nozioni, ma chiare e utili per i vigili del fuoco che si trovano ad intervenire nei primi momenti di emergenza, quando la persona anziana, in particolare con alterazioni cognitive, è ancora in una fase di disperazione. Bisogna ricordarsi che la forza di uomini grandi e significativi è importante, ma ci vuole anche la gentilezza, l'anziano è fragile e ha paura di tutto: uno sguardo amico, un sorriso, una carezza, anche nelle situazioni più drammatiche, possono valere molto".

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In una sala gremita, nonostante il giorno feriale, a dimostrare quanto sia diffusa questa problematica in questi territori, molti cittadini, ma anche i rappresentanti della protezione civile, dei comitati locali della Croce Rossa di San Severino e Tolentino e la presidente dell'Avis Comunale di Tolentino.
Ad aprire il convegno, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, il prefetto Iolanda Rolli, il consigliere provinciale Deborah Pantana, il comandante dei carabinieri della stazione di Tolentino Gaetano Barracane, Giovanna Faccenda di Area Vasta 3 e il presidente dell'Unione Montana Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti.
A chiarire il percorso che ha portato alla creazione del manuale, anche il comandante dei vigili del fuoco di Macerata, Antonio Giangiobbe, ed il responsabile dell'Ambito territoriale 16-17-18 della Regione Marche, Valerio Valeriani.

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Presenti, tutti in divisa, nonostante lo sciopero odierno, i vigili del fuoco del territorio.
Una dimostrazione, la grande presenza di tutti, che, sebbene sia un territorio ferito e fragile per i motivi che tutti conoscono da tre anni, è anche un territorio pronto a stare vicino a chi è più debole.
Il posto giusto, quindi, da cui far partire un grande progetto necessario a tutta l'Italia.

L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione del settimanale L'Appennino Camerte.

Giulia Sancricca

Un ampio piano strategico territoriale, che guardi in avanti di un ventennio. A rivendicarlo è il dott.Valerio Valeriani, coordinatore di tre ATS che ha raccolto una serie di dati utili ad approfondire diversi aspetti della realtà post sisma riferita ai 34 comuni da lui coordinati. L’analisi dei numeri restituisce una fotografia del sociale molto problematica, dovuta forse alla mancanza di azioni incisive nelle varie fasi del post sisma, Chiusa la prima emergenza, l’attenzione dei media e della politica è andata scemando mentre è cresciuta la sofferenza delle comunità. Di qui la necessità di avere sotto mano numeri e dati su cui poter lavorare e cercare di dare risposta. Dei 30 mila sfollati delle Marche, lo studio evidenzia che circa 22 mila risiedono nei 34 comuni degli ATS 16-17 e 18 mentre l’ambito di Camerino ha il triste primato del 74 per cento delle persone fuori casa.
“Questo vuol dire che salta la comunità – dice lo psicologo e psicoterapeuta Valerio Valeriani-. Nei piccoli centri dove sono rimaste solo Sae, la vita è molto diversa da quella di altri comuni con danni minori: qui la comunità è in ginocchio. In emergenza si può stare solo per un tempo limitato, starci a lungo significa ammalarsi e i sintomi sono evidenti: aumento nell’utilizzo degli psicofarmaci e un più 70 per cento di ansiolitici nel solo distretto di Camerino. La fase di spaesamento iniziale- spiega lo psicologo- è stata sostituita dalla rabbia, ma poi, cosa più preoccupante è che si è passati alla sindrome da adattamento acuto per ridotta speranza”. Dal questionario sulle percezioni degli operatori socio sanitari nei vari ambiti, emerge che il 40 % delle persone ha perso casa, il 50 % ha ancora seri problemi legati al terremoto e nell’80 % dei casi, ha visto peggiorati i rapporti familiari e di lavoro. A fronte di un 80 % che vede peggiorata la salute fisica, per il 96 %il peggioramento è nella salute mentale e cognitiva, con inevitabile aumento di stati d’ansia, depressione, rabbia e malessere, per ridotte prospettive di futuro.
“La speranza delle persone – osserva Valeriani- non è tanto legata al fatto che non sono state portate via le macerie o non è stato messo un mattone, ma che non c’è percezione di dove andremo. La comunità è più fragile e, oltretutto, va drammaticamente calando: nei comuni del cratere in due anni si sono persi 8000 residenti. E’ cambiata la composizione media delle comunità: la popolazione è invecchiata ed è invecchiata male e, seppure non in assoluto, le persone rimaste hanno meno strumenti. Non abbiamo ricette – continua Valeriani - ma credo serva un patto con le comunità, un piano strategico territoriale di prospettiva. Non è stato fatto per le scuole, né per le residenze protette; mi sarei aspettata un'azione più incisiva che valorizzasse il ruolo degli organismi sovracomunali che avrebbe permesso una programmazione di ambito e di comunità. Più che altro si è trattato con i singoli comuni, all’interno invece di un patto strategico sovracomunale credo si possano valorizzare le diverse vocazioni di ogni singolo territorio. Serve un piano ampio che non riguardi solo il sociale ma che da qui a 20 anni, componga una filiera di interessi, valorizzi vocazioni e dia prospettive certe
Le scelte che arrivano da fuori a me preoccupano- conclude Valeriani- Mi riferisco a quella di una società blasonata come Nomisma che ha redatto e presentato lo scorso mese di marzo un piano di ricostruzione del Centro Italia. Alla voce “interventi sociali”, troviamo scritto che gli ambiti dei territori più colpiti delle Marche sono Macerata, Fermo e Ascoli. Abbiamo fatto notare a Nomisma che il dato è sbagliato invitando a correggerlo perché su 30mila sfollati, circa 22 mila stanno qui. Ebbene, il rapporto è stato rivisto e la correzione si è sostanziata nel dire che, è vero che il sisma ha colpito soprattutto gli ambiti di Camerino, San Severino e San Ginesio ma, spendere risorse in queste zone non è conveniente e che, per un investimento costi-ricavi, a loro serve un bacino di 25 mila- 30 mila abitanti. Morale della favola, i progetti (di coabitazione e strutture per anziani, sostenuti da grossi sponsor investitori) andranno a Macerata Fermo Ascoli, nonostante il progetto si chiami “Ripartire dopo il sisma”.
Carla Campetella
"Sisma, territorio e anziani fragili: il futuro dei servizi alla persona nell'alto maceratese". E' il titolo del convegno tenutosi a Camerino per iniziativa  dei sindacati dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil delle Marche. L'occasione del confronto,  la consegna finale della somma di 115.000 euro, raccolta grazie alla campagna nazionale di sottoscrizione pro terremotati avviata nel 2016 per progetti di sviluppo e ricostruzione nei territori colpiti dal sisma.
Risorse che hanno avuto per destinatario il Centro Diurno Alzheimer  "Tempo alle famiglie" dell'Unione Montana Marca di Camerino. Il contributo per iniziare i  lavori di ampliamento, consentirà di raddoppiare la capienza del  Centro, in maniera tale da permettere di frequentare a turno la struttura, ad  almeno una ventina di ospiti che ne hanno fatto richiesta.
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Con l'occasione , SPI FNP e UILP delle Marche hanno voluto  proporre una riflessione condivisa sul tema del futuro dei servizi socio sanitari per gli anziani nel territorio dell'entroterra maceratese,tra le zone più duramente colpite dal sisma. Introdotto da Stefano Tordini, Spi Cgil Macerata e coordinato da Manuel Broglia di  Uilp Uil Macerata, l'incontro ha visto gli interventi di  Valerio Valeriani, Coordinatore dell'Ambito territoriale sociale di Camerino, di Alessandro Gentilucci, Presidente dell'Unione Montana di Camerino, del  Direttore di ISTAO, Pietro Marcolini e del  Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. 
Hanno portato il loro saluto alla gremita platea, sono stati il Rettore di Unicam Claudio Pettinari e il Sindaco di Camerino Sandro Sborgia
Obiettivo del momento di confronto tra i principali soggetti istituzionali e sociali coinvolti nella rigenerazione del territorio, anche il cercare di focalizzare  una proposta strategica condivisa sul futuro assetto dei servizi per  indirizzarvi utilmente ed efficacemente le risorse disponibili.
" Importante avere queste occasioni  in cui, parti sociali, organizzazioni sindacali si confrontano su problemi reali  e necessità del vissuto- ha detto a conclusione dei lavori 
il Segretario della FNP Nazionale Marco Colombo- Come organizzazioni sindacali che vivono e praticano sul territorio,  siamo  nelle condizioni di dare una mano dentro le soluzioni che vengono prospettate e sulle quali operare. Siampo delle sentinelle in grado di cogliere i bisogni e trasformarli in soluzioni che, certamente in un territorio così devastato, risultano enormemente  accentuati  rispetto ad altre situazioni normali e tranquille". Al termine del convegno, la consegna  ufficiale dell'assegno al Centro Diurno Alzheimer 'Tempo alle famiglie' di Camerino.
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Ad esprimere il suo apprezzamento per l'iniziativa, anche il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. " Un contributo per l'ampliamento di una struttura che svolge un ruolo di fondamentale importanza, è sicuramente da sottolineare, perchè dà la possibilità di svolgere più servizi- ha detto-.  La scelta della Regione, è infatti di spingere molto sui servizi anche come fattore di rilancio del territorio e soprattutto di quest'area. Di certo- ha aggiunto- all'orizzonte si vedono delle nuvole e bisogna affrontarle per tempo prima che ci arrivino addosso. Il taglio di 5 miliardi e mezzo sulla Sanità pubblica che è stato preannunciato dal Governo al Mef, è un fatto molto preoccupante e, da questo punto di vista, vorrei vedere una reazione forte non solo dalla Regione ma da parte di tutti. Il sindacato dei pensionati è ovviamente in prima linea su questo, in quanto il taglio riguarda soprattutto la fascia più debole che è quella che paga la sanità perchè ne ha più bisogno".
Altre note dolenti evidenziate  dal Governatore delle Marche, il fatto che il Patto di Sviluppo per il territorio non abbia  ancora trovato a livello nazionale una benchè minima disponibilità  di un tavolo di ascolto  e, la mancata semplificazione sul sisma.
" Mantenendo le regole di oggi su una ricostruzione che era lenta- ha affermato- la ricostruzione resterà lenta. Sono tutti temi che restano per noi oggetto di battaglia, sui quali non ci arrendiamo ma che oggi, vediamo comunque come una preoccupazione".
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Taglio del nastro questa mattina per lo sportello "Family Point". Il punto d'ascolto è attivo nella struttura container dell'area del Vallicenter a Camerino. All'inaugurazione erano presenti il coordinatore degli Ambiti Sociali dr. Valerio Valeriani, il sindaco Gianluca Pasqui, la coordinatrice del Family Point dott.ssa Giorgia Pellegrini e i collaboratori del punto d'ascolto. Attivo oltre che nella città ducale anche presso i Centri per Famiglia di Matelica, Castelraimondo e San Severino Marche,  lo sportello,  come sottolineato dal dr. Valeriani, è un servizio di frontiera e di prossimità; uno spazio che consente di potenziare dei servizi di prima accoglienza nei confronti della popolazione e nel quale confluiscono più iniziative.  Due le tipologie di servizi che potranno essere offerti all'interno della postazione; oltre a quelli propri del "Family Point" è infatti presente anche l'operatore dello sportello ufficio di promozione sociale, punto di riferimento per  i cittadini della zona  in relazione a tutti i bisogni di  tipo sociale e  in particolare per l'area del disagio economico ( problematiche riguardanti reddito di cittadinanza, accesso ai servizi, assistenza domicilare, trasporti sociali ecc. ).  " Quanto all'importante iniziativa del Centro per famiglie "Family Point"  che abbiamo spinto in questi ultimi anni- ha spiegato Valeriani- si tratta di un servizio a bassa soglia che interviene prima che vi sia un'emergenza e  permette di mettere in atto prevenzione  e interventi precoci  più leggeri (non in luoghi sanitari) per  tutte  le situazioni iniziali di disagio legate a più fattori. Intorno ai Family Point sono poi creati più progetti che vanno dalle relazioni familiari al gioco d'azzardo, dalle dipendenze patologiche o ludopatie di vario tipo  al bullismo o al disagio psicologico provocato dalle difficoltà di chi vive il post sisma".

Il dottor Valerinai

 

Al  punto d'ascolto gratuito e su prenotazione, aperto al mattino per tre giorni a settimana, si potranno rivolgere adulti, anziani, single e coppie, neogenitori, famiglie e genitori separati. All'interno della postazione,  sarà adisposizione un'equipe fissa  formata da un sociologo, due psicologi e un'addetto alla comunicazione. L'equipe si occupa anche di strutturare  progetti su più livelli con interventi rivolti alle scuole e alle famiglie e, nei casi più gravi, collabora con i servizi sanitari per l'attivazione di interventi più complessi. Soddisfazione è stata espressa dalla coordinatrice Giorgia Pellegrini per essere riusciti, grazie alla disponibilità dell'amministrazione comunale,  a garantire di nuovo il servizio di prossimità,già attivo in precedenza a Camerino per diversi mesi nella postazione del piazzale del Contram. " Da qui un punto d'ascolto che ci consentirà di poter bloccare e trattare varie  situazioni di disagio. Un servizio complesso perchè siamo una famiglia noi come equipe e lavoriamo a favore di tutta l'età che include una famiglia, dai più piccoli ai più grandi e in ogni momento della vita delle persone". Anticipato dal dottor Valeriani anche un accordo con Anteas per favorire il trasporto sociale delle persone.  Ringraziamenti al coordinatore d'ambito sociale e a tutti gli operatori sono stati rivolti dal sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che nel suo intervento ha inteso evidenziare il ruolo fondamentale dei servizi sociali. " Un settore che oggi più che mai sentiamo la necessità di averlo stabile, concreto e competente su un territorio che vive tuttora grandissime difficoltà e, il fatto che non si riesca purtroppo ancora a vedere una ricostruzione delle case, ci fa pensare che questa necessità di assistenza sarà presente ancora per diversi anni a venire.  Il sociale è dunque una delle prime problematiche sulle quali dovremo lavorare  per aiutare le nostre comunità  dunque, non posso che ringraziare tutti voi operatori che pur nelle ristrettezze delle finanze economiche, mettete ogni giorno a disposizione le vostre competenze per offrire un utile supporto alle persone". 

C.C.

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Un’altra giornata di festa stamattina a San Severino. Questa volta per l’inaugurazione del nuovo centro diurno per disabili Il Girasole, frutto dei tanto discussi Sms Solidali ma anche a tante donazioni. 

Una ripartenza con tante novità per l’importante struttura socio sanitaria che si occupa di circa 25 ragazzi disabili e che ora si trova nel complesso del santuario del Glorioso, dopo i lavori di riqualificazione.

“Chiedo scusa se per un anno avete sofferto - ha detto il sindaco Rosa Piermattei rivolgendosi a operatori, ragazzi e genitori - ma penso che questa struttura vi ripaghi delle vostre sofferenze. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno partecipato a realizzare tutto questo, abbiamo fatto il meglio che potevamo. I ragazzi sono qui già da agosto e venendo a trovarli ho visto quanto bisogno avessero di questo posto”.

Negli spazi del chiostro e dell’ex Lazzaretto del Glorioso sono stati predisposti anche gli spazi per il progetto “Dopo di noi”, per la residenzialità di ragazzi che hanno problemi familiari.

Tutta l’opera di riqualificazione è costata circa 60mila euro, di cui 40mila di Sms Solidali e il restante di donazioni. 

“Spero che questi ragazzi - ha concluso il primo cittadino - vivano un ambiente tranquillo, felice e familiare”.

SSC 2304

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“Il centro diurno riparte con spazi e dimensioni per tante attività - ha spiegato Valerio Valeriani, coordinatore d’ambito -. Da gennaio il “Dopo di noi” con i primi 5 ospiti. Per quanto riguarda il centro diurno i ragazzi staranno qui dal lunedì al venerdì per 7 ore al giorno. Con questa nuova sede abbiamo potuto aumentare le ore agli operatori e assumerne altri. C’è un’aula informatica, palestra, laboratori espressivi, creativi e artistici, attrezzature multimediali, oltre ad attività esterne grazie al nuovo pulmino acquistato con la vendita del libro di Giammario Borri”.

Ma dopo questo ampliamento non ci si fermerà qui, infatti si sta già lavorando per introdurre anche attività volte all’inserimento lavorativo dei ragazzi, con spazi per laboratori di falegnameria e ceramica, una serra e magari degli animali.

Durante la mattinata, prima del taglio del nastro, sono stati ringraziati con un piccolo omaggio Giammario Borri, la Cna regionale e provinciale, Cooss Marche, gli Ex allievi Don Gnocchi, il Comune di Cervia, Porto Recanati Solidale, la Fondazione Vertical, Francesca Forconi e un paio di giovani richiedenti asilo che hanno lavorato per la sistemazione del verde al Glorioso e anche in centro storico. 

A concludere gli interventi molto brevemente il vicesindaco Vanna Bianconi: “Essendo un luogo del cuore, abbiamo fatto tanto ma c’è molto di più da fare”.

g.g.

Frutto dei tanto discussi Sms Solidali, insieme ad alcuni fondi ricevuti direttamente dal Comune, domani sarà inaugurato il nuovo centro per disabili "Il Girasole". L'appuntamento è alle 11, negli spazi ricavati all’interno del chiostro e dell’ex lazzaretto del santuario di Santa Maria del Glorioso che il Comune di San Severino, dopo il terremoto, ha voluto mettere a disposizione gratuitamente a favore degli ospiti del Centro diurno, completo di nuovi locali destinati al progetto “Dopo di Noi” per le persone con disabilità prive di assistenza familiare.

Dopo un restauro conservativo, eseguito dall’impresa Carlini Olindo, gli ospiti del complesso avranno a disposizione tre camere tutte nuove, per un totale di cinque posti letto. La nuova ala conterà anche una sala polifunzionale con i relativi servizi.

Alla cerimonia del taglio del nastro prenderanno parte il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Vanna Bianconi, il presidente dell’Unione Montana Alte Valli del Potenza, Esino e Musone, Matteo Cicconi, il coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale di San Severino Marche, Valerio Valeriani. G.G.

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