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Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha inviato a tutti i Comuni del Parco, alle Regioni Marche e Umbria, alle province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Perugia, alle Unioni Montane e ai Comuni contigui, le misure di conservazione dei siti Natura 2000 per il deposito, presso i rispettivi Municipi, della documentazione indicata in oggetto al fine raccogliere le eventuali osservazioni nei tempi previsti.

Dalle lettura della copiosa documentazione, estremamente importante specialmente per i Comuni che hanno l’intero territorio nel perimento del Parco, si legge che tutti gli elaborati (Introduzione inclusa), regolamenti e norme prescrittive, richiamano sempre le misure che verranno indicate e/o previste nel PIANO DEL PARCO.

E’ a tutti noto che lo strumento essenziale, primario e vitale quale il PIANO DEL PARCO e le relative norme attuative, NON sono state ancora approvate.

Il Consiglio Direttivo, con Delibera n.59 del 18/11/2002, ha solo ADOTTATO il predetto strumento e le molteplici osservazioni che all’epoca pervennero non risultano che siano state né accolte, né respinte, e l’Ente opera da ben 14 anni con un Regolamento provvisorio.

Si prende altresì atto che il Ministero dell’Ambiente, inspiegabilmente, ad oggi non ha esercitato il potere sostitutivo previsto all’art. 12 (Piano del Parco), commi 3 e 5 delle Legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette) e aggiornata con la Legge 9 dicembre 1998, n. 426 e ss.mm.ii..

Il direttore Generale del Ministero ha chiarito con propria nota del 26/02/2016, dopo una specifica richiesta di questa Amministrazione, che la composizione della Commissione nulla osta del Parco deve essere composta da funzionari diversi tra coloro che trattano l’istruttoria della pratica e chi è chiamato ad esprimere il parere in Commissione; circostanza, invece, che era sempre in capo agli stessi funzionari. Oggi finalmente è stata modificata.

A tal proposito si sottolinea che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stato istituito con D.P.R. 06/08/1993, quindi da quasi 23 anni l’Ente è senza alcun documento oggettivo di pianificazione e senza un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili (Art. 12, Legge 394/91 - modificato dall'art. 2, comma 31, della legge 9 dicembre 1998, n. 426).

Istituire e normare, con divieti e sanzioni, misure di conservazione dei siti Natura 2000 su un territorio che ancora viene “governato” con un “regolamento provvisorio” in assenza di uno dispositivo fondamentale quale il predetto PIANO, per il quale la Norma di cui sopra assegnava perentoriamente 18 mesi dalla costituzione degli Organi di un Ente Parco, equivale non solo a disattendere la Legge, ma ad evitare quell’indispensabile confronto con gli Enti locali che hanno il

dovere di rappresentare le legittime aspettative di sviluppo delle comunità che insistono nell’area protetta.

Per tali ragioni abbiamo rappresentato l’impossibilità di avanzare osservazioni sugli elaborati in parola in quanto tutti fanno riferimento e/o demandano al PIANO DEL PARCO che è inesistente e che deve essere necessariamente propedeutico a qualsiasi ulteriore vincolo in aree del Parco a tutela integrale o parziale non ancora né definite, né regolamentate chiedendo una sospensione dell’iter amministrativo.

Uno esempio per tutti, vietare e sanzionare fino a 1.000 euro, come riportato nel Documento “C” relativo alle misure di conservazione generali e regolamentari (Cfr. art.14 citato documento) “l’accesso e la circolazione con biciclette o qualsiasi altro mezzo con ruote non a motore, è consentito esclusivamente nelle Zone B, C e D del Piano per il Parco lungo le strade, le piste e i sentieri esistenti e, in Zona A esclusivamente lungo le strade con carreggiata di ampiezza uguale a 2 metri.”

Conseguentemente, si vieta nelle zone A un transito al di fuori di percorsi che abbiano una larghezza inferiore ai 2 metri; ciò significa che nemmeno nei sentieri tracciati si può andare in bicicletta!

Si richiamano continuamente Zone A, B, C e D individuate nel Piano del Parco che NON ESISTE!

La vessazione nei confronti delle popolazioni residenti, degli appassionanti della natura e delle mountain bike continua, si richiamano articoli di Legge ma, nel contempo se ne eludendone altri, che vengono totalmente disattesi da chi ne chiede, invece, l’applicazione solo di alcuni.

Siamo perfettamente d’accordo nel regolamentare tutte le attività produttive, culturali, tradizionali e ludiche, ma ciò deve avvenire previo confronto con i rappresentanti locali delle popolazioni attraverso, come già detto, un percorso che deve tradursi in un documento oggettivo di riferimento per tutti che ha un solo nome: PIANO DEL PARCO.

L’unico auspicio è che questa volta l’impegno preso dal Presidente del Parco Prof. Oliviero Olivieri durante un’assemblea pubblica tenutasi in occasione dell’iniziativa “Incontri…” sul tema “22 anni nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini” tenutosi presso questo Comune il 22 agosto 2015, si concretizzi.

Infatti, in quella sede affermò che entro il 31 maggio 2016 avremmo avuto approvato il Piano del Parco. Non abbiamo dubbi sulla parole del Presidente, ma ad oggi non risulta che siano state ancora valutate le osservazioni che pervennero nel lontano 2002!

Va in scena venerdì 15 aprile al teatro Giuseppe Verdi di Pollenza la commedia dialettale Ogghi a me…domà pure. L’opera, ultimo lavoro del Gruppo Teatro Totò, vede la regia di Aldo Pisani.

La vicenda narra di Franco, dipendente presso la ditta del futuro suocero, lavoratore attento,

integerrimo e scrupoloso, ma con una grande passione: il calcio! Quando un giorno si

troverà a scegliere tra il dovere e la sua passione, senza dubbio sceglierà quest’ultima.

Una decisione che finirà per travolgere e sconvolgere la sua vita lavorativa ed affettiva,

fino a quando interverrà un imprevisto, un colpo di scena…                                                                                                                  

La commedia si sviluppa attorno al tema del contrasto tra l’onestà di pochi (forse di

nessuno) e l’avidità di molti (forse di tutti). L’intera vicenda è un susseguirsi di situazioni

comiche che regalano allo spettatore una risata dietro l’altra, ma, come si sa, ridere è una

cosa seria.                                           

I due tempi dello spettacolo vedono impegnati sul palco Marco Scarponi, Nora

Crocetti, Paolo Carassai, Paolo Moretti, Aldo Pisani, Antonella Menichelli, Cristiana

Principi.

Le problematiche dell'entroterra, la questione sanità, i tagli ai servizi, la situazione finanziaria di molti comuni ed il dibattito relativo alle unioni o alle fusioni, le ormai imminenti elezioni amministrative. Questi alcuni degli argomenti discussi con il segretario regionale del Partito Democratico Francesco Comi, che ha rilasciato un'intervista esclusiva al nostro settimanale L'Appennino camerte. Nel numero in edicola sarà possibile leggere l'intero intervento del segretario regionale PD.

Segretario, l'entroterra maceratese, soprattutto nella sua zona montana, sta attaversando una crisi che sembra irreversibile sia sotto il profilo della natalità sia sotto quello dello smembramento dei servizi. Quale futuro per la nostro territorio ed in particolare per la sanità? 

Il destino dell'ospedale di Camerino è strettamente legato al territorio dell'entroterra. Il DM70 chiede bacini d'utenza e volumi di attività importanti da soddisfare come criterio da rispettare nell'allocazione e nel successivo mantenimento delle risorse. Per risorse intendo tipi di presidi ospedalieri e al loro interno Specialità e unita operative complesse, i così detti primari.
Esempio di questo schema è stata la questione dei punti nascita: più di 500 a tendere a regime a 1000, questa era la regola e il risultato è stato l'inevitabile chiusura.
Questi volumi sono difficilmente raggiungibili per i presidi montani di Camerino, Fabriano e Urbino.
Il citato Decreto Ministeriale ammette una possibile deroga per le zone disagiate o montane o le isole caratterizzate da bassa intensità demografica e da un sistema viario problematico.
Nessun bisogno di deroga invece per il sistema dell'emergenza - urgenza che è stata potenziata.
Il rispetto di queste regole rischia un impoverimento dell'offerta in tutte le aree interne.
IL PD delle marche è impegnato a garantire che Urbino, Fabriano, Camerino (San Severino) rimangono ospedali, in deroga, di primo livello. Come Segretario del PD sono impegnato e mi impegnerò nella ricerca di soluzioni che leghino in un solo destino l'intera fascia montana, da Nord a Sud. Questo legame, questo vincolo di specificità territoriale dovrà abbracciare tutti i temi siano essi sanitari, ambientali, logistici, culturali o economici.

Unione o fusioni di comuni? E' un cavallo di battaglia del Partito Democratico. E' sicuro sia la scelta giusta?

Qualunque valutazione va contestualizzata in un quadro della finanza pubblica caratterizzato da una congiuntura economica sfavorevole e da provvedimenti di riduzione costante della spesa pubblica. Ipotizzare processi di razionalizzazione della spesa che possano liberare risorse a vantaggio delle collettività locali anche attraverso l’incentivazione a processi di accorpamento e di fusione tra i comuni più piccoli, con inadeguate dimensioni, è necessario.

Non basta difendere un municipio, e la sua storia, se poi i cittadini se ne vanno in un centro più grande perché non hanno servizi adeguati.

Ma prima di promuovere una fusione tra piccoli comuni serve un progetto di aggregazione, un analisi seria dei bisogni, delle criticità e delle potenzialità di un territorio. La spinta alla fusione non può avvenire tra comuni non contigui e senza bacini di servizi comuni e solo per ottenere un finanziamento dal governo. A Tolentino ad oggi manca un progetto sostanziale di aggregazione con Camporotondo.

Molti comuni, tra cui anche Camerino e Tolentino, sono in crisi e rischiano il default. Dopo i tagli operati da governo e regione, cosa suggerisce per uscire da questa situazione?

Tutti i comuni sono in difficoltà. Nessuno escluso. Aumentano i bisogni e le domande di solidarietà. Diminuiscono le risorse. Chi amministra una comunità ha il dovere, oltre che l’onore, di andare oltre la gestione ordinaria del passato. Non basta più razionalizzare la spesa, ne ci si può limitare ad aumentare la pressione fiscale ai cittadini o ridurre i servizi. Servono soluzioni nuove e coraggiose. Purtroppo la classe dirigente non sempre è adeguata e troppo spesso è prigioniera di conservatorismi ed egoismi locali. La fusione è stata disciplinata nel 1990. in giro sento tanti buoni propositi ma poche azioni concrete.

Si fa seguito - in via cautelativa – alla richiesta di smentita pervenutaci dalla ditta Immobiliare Marchigiana srl relativa al comunicato stampa emesso dal Corpo Forestale dello Stato il 31 marzo 2016 in merito al sequestro di una centrale idroelettrica a monte dell'abitato di Sassoferrato. Nella nota si precisa che "è stato effettuato dal personale del Corpo Forestale dello Stato esclusivamente il sequestro preventivo di una paratia presente sul lato idrografico sinistro della diga del fiume Sanguerone prima del canale di approvvigionamento della centrale...Non corrisponde a verità, pertanto, che l'impianto al fine di produrre energia utilizzava le acque del torrente Sanguerone captando però l'intera portata del fiume e lasciando l'alveo completamente privo di acqua per circa 200 metri. Al contrario, come si evince dal verbale di sequestro, la secca del torrente Sanguerone è stata causata non dall'eccessivo sfruttamento del corso d'acqua per produrre energia bensì da una accidentale ostruzione della paratia sequestrata, dovuta probabilmente alle intense precipitazioni dei giorni precedenti che hanno portato con sè una massa notevole di detriti. Inoltre nessun danno è stato provocato dalla centrale idroelettrica all'ecosistema fluviale, come verrà dimostrato nel corso delle indagini".

I fatti risalgono al 2008, quando all’interno di un laboratorio tessile di Monsano i Carabinieri di Jesi scoprirono la presenza di numerosi lavoratori di origine cinese, molti dei quali senza permesso di soggiorno e alcuni gravati da provvedimenti di espulsione.

La proprietaria, all’epoca 46 enne, venne arrestata in flagranza di reato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Divenuta irrevocabile la sentenza i militari della Stazione di Jesi hanno, così, arrestato la cittadina cinese.

La donna, che dovrà scontare 3 anni e 28 mesi di reclusione è stata condotta al carcere di Pesaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Avrebbe fruttato diverse migliaia di euro il colpo messo a segno nella notte ai danni del Bar dell'area di servizio Tamoil di Colbuccaro di Corridonia. Forzando la porta d'ingresso, ignoti malviventi si sono introdotti all'interno dei locali, portando via i soldi contenuti all'interno delle macchinette videopoker e cambia monete. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Corridonia e Mogliano che stanno svolgendo le indagini per risalire agli autori.

RATATA’ al via. Macerata Capitale del Fumetto

Da  giovedì 14 aprile Macerata sarà la capitale del fumetto e della street art, con RATATA’ Festival, promosso dall’associazione Ratatà con il sostegno del Comune. Mostre, incontri, workshop, laboratori dedicati al mondo del fumetto, dell’arte e della Street Art si susseguiranno in 18 location cittadine nei quattro giorni del festival, fino al 17 aprile.

   Ricchissimo il programma per questa terza edizione che nasce totalmente rinnovata e colma di novità, divenendo a tutti gli effetti itinerante e intrecciata al tessuto urbano maceratese.

Tra queste la mostra mercato nei locali dell’ex Upim in via Matteotti 1, una ricca vetrina con 110 editori indipendenti, illustratori, collettivi e artisti provenienti da tutta Italia e da tutta Europa che saranno presenti a Ratatà con le loro auto produzioni.

All’interno della mostra mercato, che aprirà i battenti venerdì 15 aprile alle 16 (aperta sabato 16 aprile dalle ore 10 alle ore 20,30 domenica 17 aprile dalle ore 10 alle ore 20), sarà anche disponibile un ricco bookshop con una selezione dei progetti e delle produzioni più interessanti del panorama indipendente italiano e internazionale.

L'esplorazione dei differenti aspetti del disegno prosegue anche quest'anno tramite interventi urbani di artisti murali che ridisegnano superfici cittadine e luoghi del festival. Grazie alla collaborazione tra Ratatà e POP UP! Arte Contemporanea nello Spazio Urbano, le Marche si arricchiscono di nuove opere d'Arte Urbana per mano degli artisti Hitnes, Lui Gig, Andrea Casciu, Geometric Bang, Patrizia Mastrapasqua, ampliando l'itinerario-galleria d'arte pubblica POP UP! TOUR che ad oggi conta 24 opere d'arte di artisti internazionali disseminate su tutto il territorio regionale. L'intervento murale di Hitnes verrà realizzato tramite la collaborazione ed il contributo della cooperativa la Meridiana.

Una vera e propria caccia all'uomo da parte dei carabinieri di Jesi nella periferia della città, che ha visto impegnati oltre una decina di militari. Alla fine due cittadini italiani di 32 anni e un cittadino albanese di 38 anni sono stati arrestati per tentata rapina. Tutto è partito dalla richiesta di intervento da parte di un cittadino pakistano, il quale, poco prima, aveva sorpreso tre individui mentre gli rubavano una vecchia Fiat Punto, riuscendo a bloccarne uno mentre gli altri due erano riusciti a fuggire. I militari sono riusciti ad individuarli successivamente nell'abitazione di uno dei due e a mettergli le manette ai polsi.

Probabilmente un guasto all'impianto elettrico, che ha provocato un cortocircuito all'interno del vano motore, la causa dell'incendio di una vettura in via dei Velini a Macerata. Le fiamme hanno avvolto una Fiat Panda Young, provocando danni alla parte anteriore del veicolo e all'abitacolo. Immediato l'allarme da parte del proprietario del mezzo con i vigili del fuoco prontamente intervenuti sul posto per domare le fiamme e mettere in sicurezza la zona.

E’ morto all’ospedale di Torrette, dopo giorni di agonia, il cingolano Duilio Fraticelli. Il 76enne era rimasto vittima di un gravissimo incidente mentre in località Marcucci stava lavorando sul suo terreno con la motozappa, quando ne ha perso il controllo. L’agricoltore era rimasto incastrato con una gamba sotto al mezzo agricolo che si era ribaltato. In condizioni gravissime era stato trasportato all’ospedale di Torrette e sottoposto ad intervento chirurgico per l’amputazione di parte dell’arto. Nelle ultime ore l’aggravamento delle sue condizioni e il decesso. La salma, a disposizione delle autorità giudiziarie, non è stata ancora restituita alla famiglia

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