La Pasta di Camerino interviene al convegno Anci a 5 anni dal sisma

Giovedì, 21 Ottobre 2021 09:23 | Letto 1040 volte   Clicca per ascolare il testo La Pasta di Camerino interviene al convegno Anci a 5 anni dal sisma Il prossimo 26 ottobre nell’auditorium di Unicam si terrà un evento nazionale organizzato da Anci, Associazione dei Comuni a cinque anni dal terremoto  2016 che ha gravemente colpito il centro Italia e l’entroterra marchigiano in particolare.Federico Maccari, Ceo di Entroterra Spa – La Pasta di Camerino è l’imprenditore marchigiano “scelto” per portare la propria testimonianza e raccontare cosa ha significato fare impresa in questo quinquennio in pieno cratere sismico.“Ringrazio Anci Marche, così come il sindaco Sborgia e il Magnifico Rettore Pettinari per aver ritenuto che ciò che dirò possa contribuire al dibattito complessivo al quale parteciperanno illustri ospiti” – ha detto Maccari. “In questi anni le difficoltà sono state enormi e, alle macerie fisiche che questo sisma ha procurato distruggendo o danneggiando gravemente gran parte del centro storico di Camerino e di molti altri comuni dell’entroterra marchigiano, abbiamo assistito a un danno sociale rappresentato dalla disgregazione di gran parte della nostra comunità. Chi si è trasferito sulla costa dopo aver perso la casa, tornerà se troverà le condizioni, ma tante attività commerciali e piccole imprese hanno cessato l’attività e temo che non la riprenderanno a breve”.Entroterra Spa come principale azienda privata di Camerino ha provato a rilanciare il proprio impegno a favore della comunità. “All’indomani della scossa del 30 ottobre la mia famiglia ha annunciato l’ampliamento dello stabilimento produttivo raddoppiando la superficie coperta con l’obiettivo di assumere almeno altre 20 dipendenti. Allora, nel 2016 avevamo 45 dipendenti, 30 dei quali rimasti senza casa. Oggi ne abbiamo 75 tutti assunti a tempo pieno, con oltre il 70% di donne e con età media inferiore a 40 anni e progetti di vita importanti” – ha ricordato.Nel corso del suo intervento al convegno alla presenza del presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, del commissario per la ricostruzione del Sisma Centro Italia 2016, Giovanni Legnini, del capo Dipartimento per la Protezione civile Fabrizio Curcio, dei presidenti delle regioni Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria e dei presidenti delle rispettive Anci regionali, Maccari racconterà una storia di amore per il territorio e di voglia di contribuire alla sua rinascita.“Nello scoramento generale abbiamo voluto dare un segnale immediato – aggiunge – una reazione forse più di cuore che di testa perché poi ci siamo imbattuti nelle difficoltà per le carenze infrastrutturali, nella necessità di trovare nuovi fornitori, di convivere con una burocrazia impattante sul quotidiano di un’impresa e nell’incertezza di una ricostruzione che solo negli ultimi mesi mi consente di vedere molte gru al lavoro”. “Ai rappresentanti delle istituzioni – ha concluso - chiederò di ascoltare gli imprenditori e, per quanto possibile, assecondarne le richieste perché ricostruire le case e le città senza sostenere il tessuto imprenditoriale e commerciale locale sarebbe un esercizio costoso e probabilmente inutile. Senza lavoro non c’è futuro per i territori collinari e montani”.
Il prossimo 26 ottobre nell’auditorium di Unicam si terrà un evento nazionale organizzato da Anci, Associazione dei Comuni a cinque anni dal terremoto  2016 che ha gravemente colpito il centro Italia e l’entroterra marchigiano in particolare.

Federico Maccari, Ceo di Entroterra Spa – La Pasta di Camerino è l’imprenditore marchigiano “scelto” per portare la propria testimonianza e raccontare cosa ha significato fare impresa in questo quinquennio in pieno cratere sismico.

“Ringrazio Anci Marche, così come il sindaco Sborgia e il Magnifico Rettore Pettinari per aver ritenuto che ciò che dirò possa contribuire al dibattito complessivo al quale parteciperanno illustri ospiti” – ha detto Maccari. “In questi anni le difficoltà sono state enormi e, alle macerie fisiche che questo sisma ha procurato distruggendo o danneggiando gravemente gran parte del centro storico di Camerino e di molti altri comuni dell’entroterra marchigiano, abbiamo assistito a un danno sociale rappresentato dalla disgregazione di gran parte della nostra comunità. Chi si è trasferito sulla costa dopo aver perso la casa, tornerà se troverà le condizioni, ma tante attività commerciali e piccole imprese hanno cessato l’attività e temo che non la riprenderanno a breve”.

Entroterra Spa come principale azienda privata di Camerino ha provato a rilanciare il proprio impegno a favore della comunità. “All’indomani della scossa del 30 ottobre la mia famiglia ha annunciato l’ampliamento dello stabilimento produttivo raddoppiando la superficie coperta con l’obiettivo di assumere almeno altre 20 dipendenti. Allora, nel 2016 avevamo 45 dipendenti, 30 dei quali rimasti senza casa. Oggi ne abbiamo 75 tutti assunti a tempo pieno, con oltre il 70% di donne e con età media inferiore a 40 anni e progetti di vita importanti” – ha ricordato.

Nel corso del suo intervento al convegno alla presenza del presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, del commissario per la ricostruzione del Sisma Centro Italia 2016, Giovanni Legnini, del capo Dipartimento per la Protezione civile Fabrizio Curcio, dei presidenti delle regioni Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria e dei presidenti delle rispettive Anci regionali, Maccari racconterà una storia di amore per il territorio e di voglia di contribuire alla sua rinascita.

Nello scoramento generale abbiamo voluto dare un segnale immediato – aggiunge – una reazione forse più di cuore che di testa perché poi ci siamo imbattuti nelle difficoltà per le carenze infrastrutturali, nella necessità di trovare nuovi fornitori, di convivere con una burocrazia impattante sul quotidiano di un’impresa e nell’incertezza di una ricostruzione che solo negli ultimi mesi mi consente di vedere molte gru al lavoro”. “Ai rappresentanti delle istituzioni – ha concluso - chiederò di ascoltare gli imprenditori e, per quanto possibile, assecondarne le richieste perché ricostruire le case e le città senza sostenere il tessuto imprenditoriale e commerciale locale sarebbe un esercizio costoso e probabilmente inutile. Senza lavoro non c’è futuro per i territori collinari e montani”.

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