Notizie di spettacolo nelle Marche
Buone notizie dalla casa di riposo di Sarnano dove oggi termineranno l'incarico i medici militari intervenuti a seguito del focolaio che aveva interessato la struttura.
"L'aeronautica militare era intervenuta con una dottoressa e due infermiere - dice il sindaco Luca Piergentili - . Grandi professioniste che hanno portato avanti con dedizione questo lavoro e l'organizzazione della struttura.
Ad oggi registriamo 5 positivi, ma eravamo arrivati ad averne più di 20.
Essendo la situazione in via di risoluzione, da oggi l'esercito lascerà la nostra casa di riposo per dedicarsi a situazioni più complicate.
Io ringrazio le tre professioniste e chi ha portato avanti con forza di volontà e professionalità questa attività: l'aeronautica militare, l'Asur, il personale del Comune e della Pars che lavorano sulla stuttura quotidianamente.
Ci auguriamo - conclude - di poter annunciare presto una casa di riposo covid free".

GS

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La nomina di Commendatore della Repubblica a Giuseppa Fattori, la 98enne di Fiastra che tutti conoscono come nonna Peppina, anche per il decreto nato in suo nome, è il riconoscimento della voglia di restare nella terra natìa che caratterizza tutti coloro che, come lei, non hanno concesso al terremoto di portar via i ricordi e l'amore per la montagna.
"Queste terre sono abitate da tante altre 'nonne Peppina'. Gente che decide di restare ma a cui ora vanno garantiti i servizi".
Con queste parole il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, non si fa scappare l'occasione per puntare anche lui l'accento sul depauperamento dell'ospedale di Camerino, punto di riferimento sanitario di tutto l'entroterra, e sulla necessità di mantenere tutti i servizi necessari.
"Il riconoscimento conferito alla nostra nonna Peppina - dice il sindaco - è in rappresentanza di tutto il territorio; la riconoscenza di quello che significa davvero essere resilienti, essere attaccanti ad un territorio, alle proprie radici.
Il mio ringraziamento deve unirsi a quello delle altre amministrazioni che devono riconoscere in nonna Peppina molti loro concittadini.
Ringraziamo il presidente Sergio Mattarella ed il prefetto Flavio Ferdani che hanno portato avanti insieme a noi questo percorso, ma ringraziamo anche tutti coloro che dovrebbero essere commendatori come la nostra Giuseppa Fattori.
Lei - spiega - ha portato avanti una battaglia importante, ma non vorrei focalizzarmi solo su di lei perchè di persone così ce ne sono tante.
Ora per tutelare queste persone la battaglia dobbiamo farla noi, continuando a ribadire che non ci vengano tolti i servizi".
Si concentra sull'ospedale di Camerino il primo cittadino di Fiastra: "L'ospedale non è di Camerino - dice - ma del territorio montano e tutti noi dobbiamo essere in prima fila per rivendicare che l'ospedale funzioni. Se vogliamo che tutte le 'nonne Peppina' restino in questi territori dobbiamo dare i sevizi".

GS 

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Sale anche tra i cittadini la preoccupazione dopo il grido d'allarme lanciato dal sindaco Sandro Sborgia sul rischio che corre l'ospedale di Camerino. Grave la situazione del reparto di ortopedia dove col trasferimento di un medico resterebbe una sola professionalità al lavoro. Intanto i cittadini hanno accesso la discussione sui social ed è da qui che il camerte Angiolo Napolioni ha deciso di far sentire la sua voce per non lasciare nulla di intentato a favore del mantenimento di una struttura sanitaria che è a servizio dell'intera montagna. In particolare, sulla risoluzione delle varie problematiche legate al presidio sanitario, viene richiesta maggiore attenzione da parte dei rappresentanti politici  locali che attualmente siedono in Regione.
"Il problema è serio - afferma Angiolo Napolioni - Non possiamo restare indifferenti. Questa struttura fondamentale insiste su un angolo delle Marche che purtroppo è da sempre dimenticato. Ma il presidio ospedaliero è prioritario e prioritario deve essere il suo mantenimento rispetto a qualsiasi altra iniziativa relativa sia alla ricostruzione sia al ripristino di attività precedenti quali ad esempio il tribunale o altri progetti fantasmagorici come le carceri. Io penso che con una popolazione nel territorio di 7- 8 mila abitanti la cui età media è superiore ai 65 annin un presidio ospedaliero come quello di Camerino sia fondamentale per la tutela e la salvaguardia della salute di tutta la cittadinanza e dell'intera comunità dell'entroterra.
In questa particolare situazione - continua Angiolo Napolioni-  utilizzarlo o sotto-utilizzarlo per il covid-19 oppure magari per altre estranee finalità  che non sono ancora a nostra conoscenza,  mi sembra sbagliato. Abito a due passi dall'ospedale e vedo che tutte le notti passano eliambulanze. Voli notturni d'addestramento dicono , ma che  danno a pensare che  fra poco, mi si passi la battuta, anche per un' unghia incarnita corriamo il rischio di essere portati all'ospedale di Ancona o Macerata e, questo io non riesco a tollerarlo. Anche perchè essendo le competenze della sanità tutte regionali, i nostri neo-eletti rappresentanti regionali, nelle persone degli ex sindaci di Camerino Gianluca Pasqui, attuale consigliere e Vice presidente del Consiglio regionale  e Renzo Marinelli, debbono fornirci dei chiarimenti- prosegue il camerte-.Debbono farci conoscere quali siano le intenzioni chiare della Regione riguardo al presidio ospedaliero di Camerino. Credo che davvero non possano esimersi dal darci una risposta esauriente ed esaustiva".
Un accorato appello che sembra stia già sortendo degli effetti e focalizzando l'attenzione di altri camerinesi decisi a sostenere questa ennesima battaglia nell'interesse di un territorio.
"Non credo molto nei comitati ma è certo che non possiamo restare inermi e invece cercare di fare tutto il possibile  per salvaguardare il nostro diritto alla salute e preservare una stuttura eccellente - aggiunge Napolioni-. La mia opinione è che quando sono tanti galli a cantare non si fa mai giorno ma, a monte di tutto, c'è sicuramente la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che l'ospedale di Camerino corre grossi rischi. Siamo riusciti a salvarlo dopo il terremoto del 1997 ma adesso ci ritroviamo nella stessa e identica, se non peggiore, situazione. Oltre al terremoto che è tornato a colpirci, questa volta c'è anche il Covid che per noi è significato occupare il 60% delle struttura ospedaliera con pazienti covid portati da altri comuni, pazienti che tra l'altro potrebbero essere comodamente collocati  a Civitanova nella mega-struttura appositamente creata o in altre strutture sanitarie. Portarli qui per impedire alla cittadinanza e alla popolazione locale di usufruire di servizi fondamentali mi sembra davvero assurdo. Quindi ripeto, vorrei dei chiarimenti esaustivi dai nostri rappresentanti regionali, anche perché il territorio montano è molto vasto e i comuni coinvolti sono numerosi. Credo che la questione debba coinvolgere anche i sindaci dei piccoli comuni della Montagna che, tranne qualche caso, non sembra siano molto interessati ad un problema che, come ho già detto, è assolutamente  prioritario". 
Non molla la presa il sindaco Sandro Sborgia che più volte è tornato a gridare l'urgenza di ristabilire la funzionalità dell'ospedale, nell'interesse di tutto l'entroterra, sottolineando la necessità di una forte coesione da parte di tutti. 
" I problemi sono quelli che  tutti sapete- afferma il primo cittadino Sandro Sborgia -. Abbiamo un reparto di ortopedia che sta per perdere una sua unità e dunque non sarà più in grado di adempiere a tutte le funzioni alle quali ha adempiuto fino a qualche mese fa, prima della nuova riconversione di quello che hanno chiamato, un reparto dell'ospedale. Di fatto invece l'ospedale è sostanzialmente svuotato di tutte le professionalità e in particolar modo della Rianimazione che non consente di poter adempiere alle funzioni che un normale ospedale deve assolvere. Poi c'è il trasferimento del medico dell'ortopedia che di fatto comporterà  l'impossibilità di lavorare e la chiusura di quel reparto, a meno che non si intervenga con delle misure che al momento non sembrano assolutamente nei pensieri di chi gestisce sia la direzione regionale che la direzione provinciale della sanità.
Questo preoccupa - continua Sborgia- perché sono delle professionalità che non si trovano dietro l'angolo; già è difficile reperirle in situazione di normalità, ma noi invece ce le facciamo scappare. Io credo che questo sia un danno gravissimo che noi dobbiamo assolutamente evitare ed è per questo motivo che stiamo cercando in qualche modo di alzare la voce proprio perché non si può permettere che nel silenzio più assoluto e più assordante si dia luogo alla chiusura del reparto di ortopedia dell'ospedale Camerino". 
Alla nota polemica del circolo di Forza Italia di Camerino che punta il dito anche sulla poca attenzione che l'amministrazione avrebbe dedicato all'ospedale di Camerino, il sindaco Sborgia risponde che non è questo il tempo di litigare.
"Francamente credo che occorre occuparsi dei problemi che abbiamo, anzichè seguire le sciocchezze che vengono dette.  Tutta la cittadinanza sa benissimo che cosa abbiamo fatto come amministrazione, quanto ci siamo impegnati per l'ospedale e come l'abbiamo trovato al nostro insediamento. I problemi dell'ospedale sono nati da parecchio tempo- prosegue il sindaco-. Non sono problemi sorti in questo momento; sono cause che hanno origini lontane.  Porto ad esempio la chiusura della Unità di Terapia Intensiva Coronarica, avvenuta nel dicembre 2017 nel silenzio più assordante. Nessuno ne sapeva nulla. Ma posso fare riferimento anche al fatto che a maggio del 2019 la Cardiologia era senza quattro unità di personale con tutte le problematiche legate al funzionamento H12 e tutti gli sforzi fatti da noi per far sì che arrivassero altri cardiologi. Per non parlare delle criticità della Radiologia. Per spiegare cosa abbiamo trovato, ricordo che nessuno si era mai curato addirittura di sistemare la porta d'ingresso all'ospedale che non si apriva. Dunque, stiamo parlando del nulla. Ora io capisco che queste cose danno fastidio e  che quando c'è qualcuno che se ne interessa, capisco che  questo possa creare imbarazzo. Immagino l’imbarazzo di chi non è stato in grado assolutamente di dare risposte quando c'era bisogno e non è in grado di dare risposte soprattutto in questo momento così difficlie. Io invece penso che non è questo il tempo delle polemiche. Non è il tempo dei bisticci. Qui c' è una città che sta vivendo una grave difficoltà dovuta al terremoto, dovuta alla ricostruzione e dovuta anche al fatto che rischiamo di perdere un servizio fondamentale per la collettività- Non è il momento delle polemiche- rimarca Sborgia-. Questo è il momento dell'unità del richiamo all'interesse della cittadinanza. E' il momento di far sentire uniti la nostra voce. Io credo che tutte queste sciocchezze contribuiscano solo ad indebolirci. 
Mi auguro che il buon senso prevalga, che finalmente si mettano da parte queste inutili e sterili polemiche, per fare l'interesse di tutta la collettività. La realtà è sotto gli occhi di tutti e tutti la conoscevano, per cui non c'è neppure bisogno di rispondere.
La situazione che viviamo richiede veramente di essere più uniti che mai perché l'ospedale è di tutti, è della città, della comunità e di tutta l'aria interna della montagna- conclude Sandro Sborgia- E dobbiamo tutti  fare in modo che il nostro ospedale sia preservato, che continui ad esercitare quella attività fondamentale che ha svolto fino a prima di questa pandemia e che , anche nella pandemia, deve poter assicurare le cure a chi è meno avvantaggiato o a chi si trova nei posti più disagiati. Questo è un impegno di tutti noi e dobbiamo assolutamente fare in modo che questa struttura continui a vivere”.

C.C.
Pubblicato in Cronaca
Difronte alla crisi economica e sociale che stiamo attraversando, come dice Papa Francesco “Ritorniamo a sognare”. Certamente “La strada verso un futuro migliore” è lunga ed è fatta di piccoli ed importanti passi. Va in questa direzione il progetto “Lavoro e Dignità”, promosso e sostenuto da S.E. Francesco Massara, Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e Vescovo di Fabriano-Matelica.
Ne abbiamo parlato con Don Marco Strona, direttore della Caritas Fabriano-Matelica che sta portando avanti il progetto
. “Grazie anche al contributo dei fondi 8 per mille della Chiesa Cattolica, erogati tramite la Caritas italiana, cerchiamo di presentare un progetto chiaro, il cui obiettivo è di finanziare 20 tirocini lavorativi nelle aziende, con la speranza di un'assunzione. Noi pagheremo di fatto i sei mesi di tirocinio e di stipendio alla persona che va a lavorare, l’azienda non pagherà nulla. Il progetto è rivolto sia ai giovani che agli adulti. Abbiamo deciso di finanziare 14 borse rivolte al mondo giovanile e 6 a quello adulto. Ovviamente è un segno, cerchiamo di dare una risposta nel piccolo come chiesa.”

Il progetto è rivolto alle persone disoccupate e inoccupate residenti nel territorio della diocesi di Fabriano-Matelica. Una particolare attenzione sarà data a coloro che vivono in condizione di vulnerabilità e disagio socio economico. “Questo mese di febbraio-prosegue Don Strona- è un tempo per la raccolta delle domande, dei curricula, dopodiché inizieremo a dialogare con le aziende e poi una volta fatta la prima cernita, inizieremo con le aziende i vari progetti, per poi vedere quando possono iniziare i tirocini.” Per maggiori informazioni si può chiamare la Caritas al numero 0732 22429, oppure scrivere all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o visitare la pagina Facebook “Caritas Fabriano Matelica”. Ricordiamo che le candidature sono aperte fino al prossimo 28 febbraio.



Barbara Olmai
Pubblicato in Diocesi
A Roma nella sede di Palazzo Valentini in presenza e online si è tenuto un incontro che ha portato alla firma di un accordo per rafforzare la vigilanza sulla ricostruzione post Sisma 2016.  

L’intesa è stata firmata dal Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, il Presidente dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, Domenico Arcuri, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, e i presidenti delle regioni coinvolte, Marco Marsilio per l’Abruzzo, Nicola Zingaretti per il Lazio, Francesco Acquaroli per le Marche, e Donatella Tesei per l’Umbria.

L’attività di alta sorveglianza sugli appalti pubblici della ricostruzione nelle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici 2016-2017 si riqualifica nel segno dell’efficienza. Considerata la forte semplificazione dell’attività edilizia introdotta nel 2020 con le nuove leggi e le Ordinanze del Commissario, cui sta seguendo una crescita consistente degli appalti, l’Autorità Anti corruzione, lo stesso Commissario e Invitalia, che agisce come centrale di committenza, hanno sottoscritto oggi un nuovo accordo che rafforza e al tempo stesso velocizza i controlli preventivi di legalità.

Una delle principali novità dell’accordo riguarda proprio il coinvolgimento dei presidenti delle Regioni, in qualità di Vice-Commissari, sia per il ruolo delle Regioni nella ricostruzione delle aree interessate dal sisma, sia per la funzione di coordinamento verso i soggetti attuatori e delle centrali di committenza, ferma restando la supervisione del Commissario Straordinario.

Altra novità riguarda la verifica di legittimità preventiva dell’UOS, l’Unità Operativa Speciale dell’Anac, che si concentrerà sugli interventi più rilevanti e sull’esecuzione dei contratti, con riguardo anche al rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza. Un’attività che già nei mesi scorsi ha portato a una drastica riduzione del contenzioso legale sugli appalti legati alla ricostruzione.

Per consentire una più efficace azione di supporto, anche a seguito dell’incremento delle procedure di gara registrato negli ultimi mesi, sono state individuate le nuove soglie del valore economico sopra le quali si svolgerà il controllo degli atti di gara: 350.000 euro per affidamento di lavori; 100.000 euro per affidamenti di servizi e forniture, compresi quelli di ingegneria e architettura, e la progettazione; 100.000 euro per i subappalti in caso di lavori di oltre 1 milione di euro.

Potranno essere sottoposti a verifica preventiva anche schemi di bando per l’invito degli operatori economici riguardanti l’affidamento di servizi tecnici e lavori. Nel protocollo si introduce, infine, la possibilità da parte del Commissario Straordinario di richiedere un parere preventivo all’Autorità per l’emanazione delle ordinanze speciali in deroga, ai sensi dell’art. 11 del ‘decreto semplificazione’.

“Il controllo preventivo da parte di Anac è un utile presidio di legalità che può ben conciliarsi con la semplificazione amministrativa e l’accelerazione delle procedure necessarie alla ripresa economica del Paese- afferma la dichiarazione conglunta del presidente Anac, Giuseppe Busia, e del Commissario Straordinario, Giovanni Legnini- . Come delineato nell’atto sottoscritto oggi, legalità ed efficienza possono e debbono procedere insieme, in un nuovo modello di governo con più livelli di responsabilità ed un’equilibrata collaborazione tra le istituzioni”.

A margine della firma dell'accordo il Commissario Legnini ha anche fornito un aggiornamento dei numeri. Per la ricostruzione pubblica post sisma 2016 sono stanziati 2,2 miliardi di euro e le opere pubbliche fino ad oggi finanziate dalle ordinanze sono 1.288.
Nel 2020 la spesa effettiva erogata per i cantieri pubblici è stata di 283 milioni di euro, facendo registrare un +39% rispetto al 2019.
Legnini ha ricordato, inoltre, che a fine dicembre scorso i lavori conclusi erano 126, vale a dire +50% rispetto al 30 giugno sempre del 2020. Sempre in materia di numeri, l'Unità operativa speciale (Uos) - fa sapere l'Anac - ha avviato 460 procedure vigilate, a partire dal protocollo del dicembre 2016 e arrivando ad emettere più di 1.200 pareri. Lo scorso anno le procedure vigilate sono state 208, e 680 pareri emessi, con un tempo medio di circa 3 giorni lavorativi dal ricevimento della documentazione


C.C.


Pubblicato in Cronaca
Difronte alla crisi economica e sociale che stiamo attraversando, come dice Papa Francesco “Ritorniamo a sognare”. Certamente “La strada verso un futuro migliore” è lunga ed è fatta di piccoli ed importanti passi. Va in questa direzione il progetto “Lavoro e Dignità”. Ne abbiamo parlato con Don Marco Strona, direttore della Caritas Fabriano-Matelica che ha promosso il progetto. “Grazie anche al contributo dei fondi 8 per mille della Chiesa Cattolica, erogati tramite la Caritas italiana, cerchiamo di presentare un progetto chiaro, il cui obiettivo è di finanziare 20 tirocini lavorativi nelle aziende, con la speranza di un'assunzione. Noi pagheremo di fatto i sei mesi di tirocinio e di stipendio alla persona che va a lavorare, l’azienda non pagherà nulla. Il progetto è rivolto sia ai giovani che agli adulti. Abbiamo deciso di finanziare 14 borse rivolte al mondo giovanile e 6 a quello adulto. Ovviamente è un segno, cerchiamo di dare una risposta nel piccolo come chiesa.”

Il progetto è rivolto alle persone disoccupate e inoccupate residenti nel territorio della diocesi di Fabriano-Matelica. Una particolare attenzione sarà data a coloro che vivono in condizione di vulnerabilità e disagio socio economico. “Questo mese di febbraio-prosegue Don Strona- è un tempo per la raccolta delle domande, dei curricula, dopodiché inizieremo a dialogare con le aziende e poi una volta fatta la prima cernita, inizieremo con le aziende i vari progetti, per poi vedere quando possono iniziare i tirocini.” Per maggiori informazioni si può chiamare la Caritas al numero 0732 22429, oppure scrivere all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o visitare la pagina Facebook “Caritas Fabriano Matelica”. Ricordiamo che le candidature sono aperte fino al prossimo 28 febbraio.


Barbara Olmai

pag32

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Il Vice Questore Maurizio Marcucci, Dirigente dell'Ufficio Immigrazione, ha raggiunto la meritata pensione 
Nel rispetto delle norme anti-Covid che non hanno consentito neanche di offrire il classico rinfresco, è stato salutato con una cerimonia solenne dal Questore Vincenzo Trombadore e dai Funzionari Dirigenti della Questura di Macerata.

Una lunga carriera la sua,  iniziata 34 anni fa con il primo incarico alla Questura di Cuneo ove ricopriva compiti di Dirigente D.I.G.O.S., di Funzionario Addetto alla Divisione Anticrimine e Squadra Mobile. Successivamente, quello di Dirigente dell’Ufficio Personale della medesima Questura con concomitante incarico di Dirigente la Sezione Polizia Postale di Cuneo sino al novembre del 1994 quando veniva assegnato al Compartimento Polizia Stradale per le Marche di Ancona ove ricopriva l’incarico di Direttore del 1° Settore.

Dal dicembre 1998 assumeva l’incarico di Funzionario Addetto alla Sezione Polizia Stradale di Ancona sino all’aprile dell’anno 2000 quando venne trasferito alla Questura di Macerata per svolgere le funzioni di Dirigente delle Volanti, di Vice Capo Gabinetto e Responsabile Ufficio Stampa.

Dal giugno del 2003, ricoprival’incarico di Dirigente D.I.G.O.S. mantenendo gli ulteriori incarichi di Vice Capo Gabinetto – Responsabile Ufficio Stampa e Dirigente dell’Ufficio Personale sino al novembre del 2006 allorché veniva destinato allo svolgimento dell’attuale funzione di Dirigente dell’Ufficio Immigrazione con contestuali compiti di Funzionario Sovrintendente la Sezione Polizia Postale di Macerata e successivi, concomitanti incarichi di Dirigente dell’Ufficio Tecnico Logistico Provinciale e di Dirigente Supplente la Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale.

Nel dicembre del 2016, gli è stata concessa l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con attestato consegnatogli dal Prefetto di Fermo in considerazione della stima e dell’ottima reputazione di cui gode per l’impegno dimostrato nelle attività di servizio essendogli riconosciuto un alto senso del dovere e uno spirito di sacrificio per essersi efficacemente adoperato, tra l’altro, in soccorso delle popolazioni alluvionate in Piemonte nell’anno 1994 e di quelle terremotate nelle Marche sia nell’anno 1997 che nel 2016. In detta occasione, per l’attività di responsabile del coordinamento di tutte le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine e soccorso pubblico, svolta in Provincia di Macerata a seguito del grave sisma dell’ottobre 2016, gli veniva tributato sia un Encomio, sia l’ulteriore attestazione di pubblica benemerenza da parte del Dipartimento della Protezione Civile.

Il Questore dottor Vincenzo Trombadore, nel saluto, ne ha tracciato il percorso dentro l’Istituzione ricordando la competenza, la professionalità e l’equilibrio nelle tante mansioni espletate in questi anni a servizio della collettività. 

Da citare anche i numerosi servizi di tutela dell’ordine pubblico svolti dal predetto funzionario che gli sono valsi anche gli attestati di benemerenza per lungo impiego in tali servizi sia di primo che di secondo livello da parte del Capo della Polizia tra cui ipiù importanti eseguiti dal dottor Marcucci: il vertice di Napoli denominato “3° Global Forum“ del 17 marzo 2001, servizi in Val di Susa nell’area cantiere T.A.V, la “manifestazione per la casa” tenutasi in Roma il 12 aprile 2014, l’Expo di Milano del 2015 e il Giubileo straordinario della Misericordia in Roma sempre nell’anno 2015 entrambi qualificati come “Grandi eventi”.

Nell’assolvimento dell’incarico di Dirigente dell’Ufficio Immigrazione, il funzionario in argomento, animato da spirito di iniziativa, massima competenza e zelo, ha sempre operato con piena dedizione ottenendo lusinghieri apprezzamenti ministeriali per gli ottimi risultati raggiunti e l’elevata capacità professionale manifestata. Basti citare la gestione degli onerosi impegni scaturiti dalla ben nota emergenza profughi che, soprattutto nel mese di luglio del 2015, aveva fortemente interessato anche questo capoluogo registrando un esponenziale arrivo di cittadini pachistani c.d. “extra sbarchi” con picchi di presenze che toccavano anche le 30/35 unità i quali stazionavanoper giorni e notti innanzi la sede dell’Ufficio Immigrazione al fine di richiedere protezione internazionale causando gravose ricadute sulla intera attività dell’Ufficio.

Solo la più che efficace e tempestiva azione amministrativa posta in essere riusciva a decantare possibili e negativi risvolti sull’ordine e la sicurezza pubblica.
c.c.

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L’Altonera, che comprende i comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, prima del terremoto viveva principalmente di turismo e dell’indotto generato dal settore. Oggi nei tre comuni ci sono 2 alberghi delocalizzati, diversi bed & breakfast e poche altre opportunità di pernottare. Un problema questo che interessa non solo i turisti o i proprietari delle seconde case che per seguire i lavori di ricostruzione si devono recare sul posto ma anche le ditte che stanno pian piano arrivando su questi territori per la ricostruzione post terremoto e che si auspica nel prossimo futuro saranno sempre di più.

Nella frazione di Gualdo, a Castelsantangelo sul Nera, da agosto 2019 ha aperto la “Cascina dell'Orso, un b&b gestito da Stefania Servili che, oltre ai problemi causati dal sisma, ha dovuto fare i conti con i disagi causati dalla strada provinciale 136 Pian Perduto che da lì porta a Castelluccio di Norcia. Un lavoro il suo condizionato anche dalle aperture e chiusure di questa strada interessata dal ripristino post terremoto, una arteria molto transitata soprattutto d’estate, dai turisti che amano la montagna e la natura. “Questa estate dopo la riapertura della strada, io e le altre attività economiche abbiamo lavorato molto. E’ stato un lavoro molto intenso ma concentrato in due mesi”. Poi la strada il 30 agosto 2020 è stata di nuovo chiusa per riaprire definitivamente lo scorso 2 dicembre. Per Stefania e per le altre attività che vivono di turismo, settembre e ottobre potevano essere mesi di lavoro perché questi luoghi sono molto visitati ma purtroppo tra blocchi stradali e le restrizioni per la pandemia, tutto è complicato e per lei risulta anche più difficile- “Il bed and breakfast non è un un'attività di impresa, non c'è partita IVA e quindi non è compresa tra le attività che possono chiedere ristori”.

Ma Stefania, un passato da fotografa professionista, con la passione per la fotografia naturalistica, non si è data mai per vinta. La continua corsa ad ostacoli l’ha vissuta da anni, da quando ha deciso di delocalizzare la struttura dalla frazione di Vallinfante a Gualdo, un posto di frontiera. Nonostante tutto, lei ci crede ad un futuro da vivere in montagna e quando le chiedo la sua sensazione e la sua speranza lei dice “Il mio augurio è che finisca questa situazione critica pandemica. Adesso la strada finalmente è aperta e quindi dal momento che si ritornerà alla normalità sono sicura che si ricomincerà a lavorare.”

Barbara Olmai

Approfondimento su L’Appennino Camerte in uscita giovedì prossimo.
Pubblicato in Cronaca
La struttura commissariale per la ricostruzione post sisma ha organizzato con Anci Marche un seminario di approfondimento con gli uffici tecnici dei comuni del cratere della regione.  “Grazie al lavoro congiunto – ha detto il Commissario Straordinario alla riocostruzione Giovanni  Legnini – abbiamo inaugurato una stagione di semplificazioni normative che, per quanto concerne la ricostruzione privata, ora deve procedere con la redazione di un Testo Unico che renda la realizzazione dei lavori facilmente gestibile per i tecnici e per i cittadini attraverso procedure chiare, semplici e celeri”. All’incontro ha partecipato anche Guido Castelli, Assessore Regionale alla Ricostruzione, che ha rimarcato l’importanza dell’implementazione del personale per procedere alla ricostruzione pubblica. Da Anci Marche è arrivato l’appello a ritenere "la partita della ricostruzione una opportunità e una responsabilità che deve passare attraverso la fiducia verso i professionisti esterni che lavoreranno a stretto contatto con gli uffici tecnici dei comuni ma attraverso anche la consapevolezza che il successo della ricostruzione passerà soprattutto dalla capacità di tutti, Comuni in primis, di continuare a fare la propria parte"- ha detto Augusto Curti, membro della Cabina di Coordinamento Sisma per le Marche.

La Presidente Mancinelli ha più volte ricordato che "il riordino e il completamento del quadro normativo insieme alle risorse finanziarie a disposizione mettono in condizione di far procedere speditamente la ricostruzione e che ogni altro eventuale intoppo sarebbe da addebitarsi all’incapacità di taluno e non ai dubbi interpretativi o agli appesantimenti burocratici tante volte invocati ma in questo caso ormai risolti".

L’incontro è proseguito con il confronto tra gli stessi delegati dei Comuni con i referenti tecnici della struttura commissariale.

Pubblicato in Cronaca
Prosegue a Macerata il "Progetto Scuole sicure" attraverso l'implementazione e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza. 
Approvato dalla Prefettura, il progetto prevede l’installazione di telecamere ad alta risoluzione nei pressi del terminal degli autobus e in via Cioci. Le  stesse, negli ultimi mesi del 2020, sono state inoltre posizionate nei pressi del Monumento alla Resistenza, nei pressi di piazza Pizzarello e collegate alla centrale operativa della Polizia locale.

Le telecamere, quattro, saranno fondamentali per contrastare i fenomeni criminosi o di illegalità come quelli legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e, in questo periodo di emergenza sanitaria, anche per evidenziare eventuali assembramenti.
telecamerequattro

«Grazie al progetto “Scuole Sicure” avremo un maggiore controllo in luoghi sensibili come quelli del terminal degli autobus e di via Cioci e in questo modo implementiamo e rafforziamo il presidio del territorio – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Proprio lo scorso 2 ottobre, insieme al prefetto Flavio Ferdani, abbiamo firmato il protocollo d’intesa relativo alla prevenzione dei fenomeni di spaccio nei pressi degli istituti scolastici».
telecameretre

«Si tratta di un progetto importante che ci permette di implementare la sicurezza e il controllo del territorio con una particolare attenzione ai nostri giovani – ha aggiunto l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale Paolo Renna -. Si è aggiunto un altro tassello in una zona che in passato è balzata alle cronache per arresti relativi allo spaccio».
telecameredue
«I punti in cui sono stati posizionati gli occhi elettronici sono stati individuati in accordo con la Questura e con tutte le forze di polizia – ha spiegato il comandante della Polizia locale Danilo Doria -. Il monitoraggio permetterà di tenere sotto osservazione sia i fenomeni di spaccio e gli assembramenti ma anche la viabilità. Le telecamere infine sono collegate con le centrali operative oggetto del Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Prefettura».

Questa prima parte del progetto, del valore di 16mila euro e portata avanti dalla Polizia locale di Macerata, è il primo passaggio del Progetto “Scuole Sicure” e sarà interamente finanziata dal Ministero dell’Interno.
c.c.
Pubblicato in Politica

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