Da Milano la solidarietà raggiunge ancora una volta Pieve Torina. Ambientazione e scenografia suggestive per il “Concerto alla Luna” che si è tenuto ieri sera all’aeroporto militare di Linate, nell’anno del cinquantenario dello sbarco dell’uomo sulla luna.
Patrocinato dai comuni di Milano e Segrate l’evento è stato organizzato in collaborazione tra Fondazione Francesca Rava e Aeronautica Militare; uno scopo benefico alla base dell’iniziativa e, in particolare, il sostegno a Pieve Torina e alla raccolta fondi a favore della costruzione di un nuovo centro civico -sportivo nel paese dell’entroterra maceratese che, con il 90 % di distruzione, è tra i più colpiti dal sisma.
Il Centro polifunzionale sarà ad uso dei ragazzi delle scuole primarie secondarie e di tutta la cittadinanza.
Un altro grande traguardo  a favore dei bambini e della comunità  da parte della Fondazione Francesca Rava che a Pieve Torina ha ricostruito già una bellissima scuola per l’infanzia, ottava struttura scolastica realizzata dalla Fondazione nelle zone del Centro Italia colpito dal sisma del 2016. A rappresentare l’intera comunità a Milano il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, che dal palco ha rinnovato la propria gratitudine per un segnale concreto che abbraccia la sinergia di Fondazione Rava e Aeronautica Militare


“Un altro passo in avanti nella ricostruzione del paese e - ha commentato il sindaco Alessandro Gentilucci - un’altra testimonianza del fatto che, di fronte ad una politica governativa silente e poco incisiva, se non vi fossero questi segni di solidarietà non avremmo futuro”.

Aperto da un incontro divulgativo scientifico con gli interventi del cosmonauta Ten. Col. Walter Villadei, in fase di addestramento per una missione spaziale e del  Ten. Col. Daniele Mocio, meteorologo ed esperto di Space Weather (meteorologia dello spazio)dell’Aeronautica Militare, l’evento è proseguito con un concerto di brani tematici dedicati alla Luna eseguiti dalla Fanfara della 1^ Regione Aerea.
C.C.


Associazione di Intesa Sindacale degli Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti interprovinciale delle Marche. Si chiama così la neonata associazione che vuole far sentire la voce degli ingegneri e degli architetti liberi professionisti del territorio. A presiederla sarà Roberto Di Girolamo che da tempo si spende non solo per la ricostruzione ma anche per rendere note le difficoltà che questa categoria di professionisti sta incontrando nel portare avanti e, in alcuni casi, nel far partire la ricostruzione. Inarsind Marche è rivolto quindi solo ai liberi professioniti ed è una articolazione locale dell’associazione nazionale di cui ha adottato lo statuto nella seduta assembleare degli iscritti del 28 marzo 2019. L’associazione è apolitica ed apartitica, ha lo scopo di tutelare gli interessi morali, intellettuali, economici e professionali degli iscritti operanti in ogni settore dell’ingegneria e dell’architettura. Particolare spinta alla nascita dell’associazione regionale è venuta dal sisma del 2016 e dalla complessa normativa emanata per la ricostruzione.

Gli iscritti intendono perseguire gli scopi dell’associazione lavorando in sinergia con tutte le figure istituzionali che concorrono alla formazione del quadro normativo di settore, mettendo a disposizione la professionalità dei propri iscritti in tutti i consessi dove vengono prese decisioni in merito alle normative riguardanti la libera professione. Oltre al presidente di Girolano, il direttivo è composto dall'architetto Fernando De Santis (vice presidente), l’ingegnere Sara Ricca (segretario), l’ingegnere Renzo Crucianelli (Tesoriere) e l’architetto Paolo Capriotti (consigliere). "Abbiamo voluto fare questo passo - spiega il presidente - per fare da pungolo ulteriore alle problematiche della libera professione che è quella più maltrattata dalle normative attuali. Cercheremo di far valere la voce e il peso di questo gruppo di professionisti che si impegnano per il territorio. Ci presenteremo sicuramente a tutti gli ordini, quello degli ingeneri e quello degli architetti, per farci conscere e fare in modo di essere i loro portavoci. Il malessere c'è, e c'è soprattutto nell'ottica della ricostruzione post sisma con tutte le problematiche che stiamo affrontando".

g.g.

Quale rinascita del territorio” il titolo della tavola rotonda tenutasi questa mattina nella Geotenda dell’area ex City Park a Camerino. Vi hanno preso parte Elio Cerri, Segretario Spi Cgil Marche, Daniel Taddei, Segretario Cgil Macerata, Stefano Tordini, segretario SPI Cgil Macerata, Sara Spuntarelli, docente Unicam in diritto amministrativo, Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti Territoriali sociali 16-17-18 e il segretario nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti. Poco prima l’inaugurazione della nuova struttura della Camera del Lavoro in località San Paolo, alla quale cittadini e pensionati, potranno rivolgersi e realizzata grazie alla raccolta fondi attivata dal Sindacato Pensionati Nazionale e Regionale.  

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Ad aprire il convegno- dibattito, moderato dalla giornalista Barbara Olmai, è stato l’intervento di Elio Cerri che ha inteso sottolineare la necessità di offrire opportunità ai giovani come stimolo a restare sul territorio e a credere nel futuro. Il segretario Spi Cgil Marche ha citato la positiva esperienza di due progetti nati per iniziativa di giovani subito dopo il sisma, quali quelli della “Favalanciata”, crema di fave che porta il nome di una frazione di Acquasanta Terme e del “Furgoncinema” un progetto itinerante che, grazie al sostegno di Unicam, raggiunge i paesi terremotati con film da proiettare, raccogliendo anche memorie e testimonianze degli abitanti per farle diventare documentari di vita. Tra i segnali di solidarietà a favore delle terre ferite, Cerri ha anche annunciato che il prossimo 14 giugno verrà consegnata la somma di 115 mila euro all’Unione Montana di Camerino per l’ampliamento del Centro diurno Alzheimer Millecolori. Un risultato raggiunto grazie ad una positiva campagna di raccolta fondi destinata ai servizi sociosanitari del territorio dell’entroterra.

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Difficoltà, perdita di lavoro, stordimento iniziale e coraggio ritrovato, nelle storie portate al tavolo da Sauro Bravi di Gagliole e dall’insegnante Clara Maccari di Camerino, che hanno riacquistato fiducia e stimolo nel mettersi al servizio degli altri, seppure evidenziando che tutto lo sforzo è stato sostenuto in perfetta solitudine e senza alcun sostegno da parte delle istituzioni.

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Di fronte al coraggio e alla capacità di resistenza delle persone che hanno subito un dramma, il Segretario di Cgil Macerata Daniel Taddei ha lamentato non solo la mancanza di prospettive e certezze ma soprattutto il fatto che le persone siano state umiliate “ portano avanti la loro lotta quotidiana nell’assenza e latitanza delle istituzioni e il loro senso di frustrazione si trasforma in rabbia, in intolleranza o rassegnazione. E’ questa la più grande preoccupazione- ha detto- Le persone si sentono sempre più sole e sempre meno rappresentate”. Della necessità di una tenuta sociale dei territori ha parlato anche Stefano Tordini, sottolineando la condizione di vita inaccettabile delle persone che si ritrovano private di tanti servizi e, richiamando alla necessità di mettere in campo azioni concrete che, da un lato siano capaci di superare la mancanza di coordinamento che porta a disperdere energie e, dall’altro possano garantire un futuro possibile per i territori: “ Bisogna creare le condizioni per far ritornare i cittadini ancora lontani dalle loro terre”. La professoressa Sara Spuntarelli ha poi ricordato le collaborazioni che l’università di Camerino, già dal 2014 porta avanti grazie alla Consulta per lo sviluppo, dalla quale potrebbero venire anche nuove esperienze da mettere a frutto insieme. La docente ha poi ricordato che di recente Giurisprudenza Unicam ha ricevuto nuovo accreditamento per il Corso di “Legalità, diritti e senso civico” ed è stato avviato il Centro interscuola di ricerche e formazione per lo studio delle mafie e fenomeni sociali devianti.

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Nell’approfondire il tema della ricostruzione, lo psicologo Valerio Valeriani, ha portato l’attenzione su casa, lavoro e servizi, evidenziando la necessità di pungolare la politica a fare le scelte opportune. “ Manca la funzione di ascolto e partecipazione delle persone- ha sottolineato- La conflittualità che si avverte sempre di più, parte dal sentirsi fortemente e doppiamente frustrati. La partecipazione nel decidere quale sarà la sorte delle nostre case è un bisogno vitale. Non si può espropriare le persone dal partecipare a questo processo decisionale. Questa è una fonte importante di frustrazione. Quello che manca è un’idea condivisa di futuro e di dove vogliamo andare ”. E i servizi sociali scivolati a valle hanno reso la comunità più fragile e , in uno skyline completamente cambiato c’è bisogno di una pianificazione integrata da costruire da qui a 20 anni.

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Le conclusioni finali sono state tratte da Ivan Pedretti, tornato a sottolineare come l’apertura della nuova sede della camera del lavoro di Camerino, rappresenti una resistenza sociale del territorio. “ E’ un segnale importante che testimonia come in un paese delle aree interne dove c'è stato il terremoto si può continuare a vivere ma bisogna investirci.”. Per il segretario nazionale Spi, occorre costruire un'idea di futuro partendo dall'ascolto dei bisogni delle persone residenti..Lo stesso, ha evidenziato la necessità di costituire una piattaforma sociale. "Il sindacato è un agitatore sociale che deve chiamare i soggetti competenti a fare scelte e provare a costruire delle risposte innovative.” Pedretti ha parlato dell'università di Camerino come di un punto di attrazione per sviluppare quella spinta innovativa necessaria, capace di favorire le nuove generazioni fornendogli i giusti strumenti. "L’energia incontenibile dei ragazzi rappresenta la forza, il motore del cambiamento che tiene conto della sua storia e della sua memoria. Il Segretario ha inoltre evidenziato che in questi territori martoriati dal sisma molte istituzioni se ne vanno, mentre lo Spi Cgil resta guardando avanti e cercando di usare l'energia che ha a disposizione per creare una comunità sociale da reinventare.

"Bisogna ragionare come comunità; occorre un percorso partecipato ma è necessaria la volontà politica e una pianificazione partecipata.Tanti sono i bisogni necessari, dalla sanità al lavoro, dall’assistenza alle esigenze della scuola a quelle della popolazione più anziana e, da parte nostra, vogliamo essere presenti e provare a dare il nostro contributo”.

A conclusione dell’incontro, Ivan Pedretti ha consegnato le bandiere dell'Europa,ai rappresentanti delle sedi provinciali 

C.C.

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 “Per la prima volta la Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha chiesto alla Commissione competente di valutare i nostri emendamenti al decreto Crimi sul sisma. Il sostegno ricevuto oggi è un segnale molto importante perché rimette al centro del dibattito politico e istituzionale la ricostruzione post terremoto. Un sostegno reale che porterà l’approvazione di un documento nella prossima seduta. Un confronto al quale sono stati invitati anche il sottosegretario Crimi e il capo della Protezione Civile Borrelli, dai quali la Conferenza si attende risposte adeguate e celeri”, così il Presidente Luca Ceriscioli, intervenendo a Roma alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni.

“Con i nostri emendamenti vogliamo assicurare la possibilità di lavorare alle imprese del territorio nelle opere pubbliche – ha detto Ceriscioli – Ci auguriamo che almeno la metà di tutti i lavori che saranno necessari per la ricostruzione sarà assegnata alle imprese delle 4 regioni del cratere.   

Vogliamo poter reclutare personale, da mettere a disposizione dell'Ufficio per la Ricostruzione, in forme più flessibili perché il meccanismo della mobilità da altri enti non funziona. Potremmo avere a costo zero 100 persone in più che lavorano con risorse già stanziate. Chiediamo anche lo sblocco dei 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Camera dei deputati per investimenti sul personale, il ripristino dell'intesa con le Regioni per l'approvazione delle ordinanze, e lo stanziamento di fondi statali per l'attuazione del Patto per la Ricostruzione”.

Andando nel dettaglio il presidente ha illustrato una serie di proposte condivise con il tavolo tecnico dei sindacati e delle categorie economiche. In particolare:  autocertificazione presentata da un progettista per la ricostruzione 'leggera' privata e produttiva, affidamento di servizi e lavori con procedura negoziata fino a 5 milioni di euro per le opere pubbliche, ripristino dell'intesa con i presidenti delle Regioni per approvare le ordinanze.

Si faccia a Camerino, anziché a Senigallia, la mostra sulle "51 opere d’arte lesionate ". La proposta e la provocazione, viene dall’’architetto Luca Maria Cristini , docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e a lungo Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Camerino –San Severino Marche.

 “Va benissimo che degli enti delle associazioni propongano di fare delle mostre nel nostro territorio- afferma l’architetto- Il tema della mostra è il restauro di 51 opere d’arte lesionate e, a dire il vero, sul fatto che siano veramente tutte lesionate ho le mie perplessità, ma questo è un altro discorso. Il fatto che comunque ci sia questa volontà di collegare la mostra agli eventi sismici, mi ha fatto riflettere, nel senso che probabilmente questa mostra sarebbe meglio farla a Camerino. Trovo che un luogo così profondamente colpito nel proprio patrimonio e nella sua intimità anche nelle abitazioni, meriterebbe attenzione. Noto purtroppo un forte senso di sfiducia in città e credo che una bella mostra fatta in quel luogo, possa attrarre turismo, possa riportare Camerino al centro dell'attenzione di coloro che amano il patrimonio culturale. Penso che potrebbe essere un vero e proprio aiuto a questa città e, quanto al possibile contenitore – continua Cristini- ricordo che il terremoto del 1997 portò un'associazione lodevole come il Rotary a donare un immobile che poi nel tempo è stato utilizzato e che, ancora oggi, contiene la Biblioteca Valentiniana. Si tratta di mettere su un prefabbricato, un edificio di basso costo che sono sicuro che molti enti caritatevoli sarebbero disposti a realizzare. Una mostra allestita in un prefabbricato di quel genere - prosegue l’architetto-, intanto potrebbe attrarre turismo quest'estate e fare sì che le attività ricettive e commerciali della città possano tirare un respiro di sollievo e poi, una volta terminata la mostra che secondo i progetti dovrebbe andare a Roma, il luogo creato potrebbe comunque rimanere come contenitore per le opere d'arte meravigliose della pinacoteca civica di Camerino che, segregate ora in un deposito, attendono che il loro spazio fisico torni di nuovo agibile. Visto come stanno andando le cose, credo che per il ritorno alla normalità ci vorranno anni per cui - conclude l’architetto Cristini-, terminata la mostra, dentro questo spazio museale si potrebbe allestire almeno una scelta di opere della pinacoteca civica, ricostituendo, anche se non completamente, un museo della città di Camerino per dare in futuro la possibilità ai turisti, agli studiosi e a tutti coloro che vogliano ammirare le opere del 400 camerte, un luogo dove poterlo fare”.

 

Carla Campetella

“Camerino. Idee per la ripartenza”, è il  titolo dell'incontro organizzato dall'associazione Io non crollo per questo sabato 30 marzo alle ore 17.30 presso la palestra della scuola Ugo Betti in via Medici a Camerino. Se ne parlerà  grazie all'intervento di esperti nelle materie del diritto, dei  beni artistici e architettonici,  della pericolosità sismica, delle fragilità sociali. Coordinata dalla giornalista Rai Patrizia Senatore, la conferenza prevede gli interventi della dott.ssa Maria Giannatiempo Lopez, già funzionario della Sovrintendenza, dello storico dell’arte don Sandro Corradini, di Giuliana Grifantini e Pamela Accaramboni del Dipartimento Salute Mentale Area Vasta 3, dei docenti Unicam Lucia Ruggeri ed Emanuele Tondi e, della dottoranda Unicam Silvia Montecchiari.

“ Vuole essere il primo di una serie di appuntamenti rivolti alla cittadinanza sul tema della ripartenza- spiega il presidente Claudio Cingolani- Rivestita di questo significato è la stessa apertura del locale “in Centro” in piazza San Domenico, in quanto è nostro  desiderio lanciare degli spunti di riflessione e idee concrete per poter far ripartire la vita comunitaria e le attività della città.  Lo scopo- continua Cingolani-  è proprio di ragionare insieme su quello che potrebbe essere lo sviluppo della città , in particolare sotto il profilo del lavoro della ricostruzione materiale e della spinta alla ricostituzione del tessuto sociale, aspetti per la cittàdi primaria importanza in questi anni a venire. Si parlerà dello sviluppo dei progetti per la ristrutturazione delle case, della problematica dei finanziamenti degli enti pubblici, delle urgenti questioni legate alla ricostruzione del tessuto sociale e del  recupero dei palazzi del centro storico ma anche, di come trovare delle attività legate alla cultura e ai beni architettonici,  in modo che, superando le difficoltà,  Camerino possa diventare  un centro culturalmente attrattivo come lo è sempre stato". 

Carla Campetella

Ombre nei cantieri della Ricostruzione post sisma. Sospesi i lavori dei cantieri della Basilica di San Nicola di Tolentino e quelli di un'opera pubblica nel comune di Valfornace. La Prefettura di Caserta ha emesso un' interdittiva antimafia nei confronti della ditta Eni s.r.l che, avendo effettuato il maggior ribasso, era risultata aggiudicataria. Secondo quanto riferito da Cgil, manca la certificazione antimafia dell'azienda ( che evidentemente non ha niente a che vedere con Eni S,P.A), attiva nei due cantieri grazie ad una semplice autocertificazione. Già negli ultimi mesi  Cgil Macerata  aveva denunciato anomalie, segnalando più volte la presenza di un quadro preoccupante, oggi purtroppo confermato. 

"E' dal novembre 2017 che stiamo denunciando gravi irregolarità nei cantieri delle Sae e in quelli  della ricostruzione - afferma Daniel Taddei, segretario generale della CGIl MacerataL' interdittiva della Prefettura di Caserta è l'ennesima conferma che il sistema non funziona. Già in precedenza un'altra ditta che faceva capo a Salvatore Piccolo aveva  lavorato nei cantieri delle Sae  e- continua Taddei-  anche in quel caso gli operai avevano denunciato che a dirigere i lavori in realtà non era Salvatore Piccolo, titolare dell'impresa, ma il fratello Raffaele,attualmente imputato per turbativa d'asta, appalti pilotati, corruzione e turbativa d'asta nell'inchiesta Nazionale denominata "The Queen istruita dalla Dda di Napoli. Il problema è che per gli appalti di Tolentino e Valfornace, le Amministrazioni comunali hanno proceduto correttamente e con una procedura ordinaria. La ditta in questione Eni s.r.l, dal dicembre 2017  aveva richiesto l'iscrizione alla 'White List' della Prefettura di Caserta e, solo ultimamente la stessa prefettura ha emesso l'interdittiva antimafia. Va anche detto - aggiunge Taddei - che un mese fa portammo a fare delle deposizioni 4 lavoratori che avevano lavorato sia su Tolentino che su Val Fornace con un'altra ditta, in regola con le certificazioni antimafia; gli operai affermavano che non era Salvatore Piccolo il vero gestore, bensì il fratello Raffaele, attualmente imputato in processo". Le indagini da parte della Procura di Macerata sono anche riferite ad un'altra ditta che ha lavorato nei cantieri delle SAE con tre persone sospettate  "La fase delle indagini preliminari per quanto riguarda quest''inchiesta è stata chiusa;  attualmente invece resta ancora aperta  l'inchiesta che riguarda una ditta che ha operato nei vari subappalti di Arcale e i cui i reati contestati sono intermediazione di manodopera, minacce, appropriazione indebita e, soprattutto il reato più grave, è quello di riciclaggio".

Secondo Cgil, con la bozza del Decreto sisma,i timori di infiltrazioni oltretutto potrebbero anche aumentare per il possibile allentamento dei controlli che potrebbe rendere più facile aggirare le normative antimafia. 

"La preoccupazione vera e propria riguarda proprio la ricostruzione - sottolinea Taddei-  perché da una parte non è ancora iniziata a regime e, dall'altra, se si pensa di farla partire allargando ancora di più le maglie e dando la possibilità a ditte irregolari di infiltrarsi nei subappalti o negli appalti stessi, il danno sarà gigantesco perché qui non parliamo di 'casette' che comunque gli sfollati hanno diritto ad averle a regola d'arte; qui  parliamo di ricostruzione vera e propria e di abitazioni che dovranno avere agibilità per poter sostenere una scossa, pari di magnitudo a quella che le ha  lesionate nell'ordine di un 6.5.  Si pensi- conclude Taddei-  che quella  parte che stiamo affrontando adesso, è una piccola goccia nel grande oceano del più grande cantiere d''Europa che sarà quello della Ricostruzione.  Il quadro normativo non può derogare ai controlli, non può aumentare la possibilità di fare appalti o procedure direttamente negoziate, perché questo non fa ache aumentare il rischio di corruzione e di logiche clientelari". 

C.C.

San Nicola 2

Appuntamento al Centro Fiere di Villa Potenza di Macerata il 5-6-7 aprile per la tradizionale rassegna di Expo Edile, l'evento sui materiali e le tecnologie per l'edilizia e l'ambiente costruito, una vetrina delle novità, un'occasione di networking per la filiera delle costruzioni che vede protagoniste le aziende, un'iniziativa di riferimento per il mercato delle costruzioni del Centro Italia. Expo Edile è un evento specializzato per la presentazione di materiali, tecnologia ed impiantistica innovativa che verte principalmente sui seguenti settori: riqualificazione energetica, recupero e protezione sismica, ricostruzione. Il mercato delle costruzioni è in una fase di trasformazione, tutta la filiera sta vivendo questa fase di transizione verso nuovi modi di produzione. Gli operatori del settore oggi più che mai sono alla ricerca di prodotti per rendere il settore più sicuro ed efficiente, redditizio e sostenibile. I prodotti e le soluzioni che l’Azienda Espositrice propone sono in grado di soddisfare tutte le esigenze del mercato ed Expo edile è il luogo dove i professionisti ed i privati  verranno a scoprirlo. I vantaggi di visitare Expo edile sono molteplici fra i quali scoprire i nuovi trend del mercato, conoscere in anteprima le novità del settore, aggiornarsi con i molteplici eventi e workshop offerti. Expo Edile è lo spazio dedicato agli incontri scientifici rivolto ai tecnici di settore, imprese e privati nell'intento di divulgare contenuti assolutamente innovativi per strutture abitative sempre più green.

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I visitatori potranno esaminare i prodotti in mostra suddivisi nei seguenti settori espositivi: Nuove tecniche costruttive/ Antisismica, Risparmio energetico, Involucro/Serramenti, Energia/Impianti, Finiture/Rivestimenti, Filiera Servizi, Macchine ed attrezzature edili. La manifestazione si rivolge ai professionisti ma anche ai privati che stanno per acquistare casa o debbono ristrutturarla o debbono effettuare piccoli interventi alla propria abitazione; durante la visita in fiera potranno trovare soluzioni, idee e consigli per effettuare al meglio i lavori programmati.

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Iniziata a Pieve Torina la serie di incontri organizzati dall’amministrazione comunale e rivolti ai cittadini per aiutarli a velocizzare il percorso della ricostruzione. Una campagna di aiuto e di ascolto che coinvolge da un lato i tecnici e dall’altro la comunità cittadina, per sciogliere i nodi soprattutto riferiti alle zone più critiche del paese e delle sue frazioni. Il primo appuntamento si è tenuto con grande partecipazione lo scorso giovedì. “ Lo scopo- spiega il sindaco Alessandro Gentilucci- è quello di accompagnare i cittadini in questo percorso, con le informazioni giuste e con tutto l’aiuto possibile al fine di velocizzare la ricostruzione all'interno del nostro territorio. Tutto l’appoggio possibile nel segno della Ricostruzione – continua il sindaco- prodighi nei confronti di chi deve animare le nostre zone. E’ questo il senso dell’iniziativa che ripeteremo periodicamente e che già nel suo primo passo si è rivelata, apprezzata e molto positiva nei riscontri”.

Nel tessuto devastato di uno dei centri più colpiti dell'entroterra il coraggio non è mai venuto meno, rafforzato anche da una solidarietà sensibile che ha permesso di realizzare nuove strutture che hanno rappresentato ottimi segnali di ripartenza. E intanto, Pieve Torina guarda già a quelle che saranno le nuove opere di cantiere, prima fra tutte la costruzione del nuovissimo asilo nido, del quale si attende la posa della prima pietra.

“Già venerdì-- dice il sindaco Alessandro Gentilucci- avremo un primo incontro dedicato al nuovo asilo per i più piccoli; credo che davvero a giorni sarà  possibile partire con questa grande opera che significherà ridare un'opportunità. Siamo anche in dirittura d'arrivo con la complessa e delicata procedura riferita al primo piano delle opere pubbliche- aggiunge- Un percorso davvero farraginoso e lungo che riguarda strutture significative per il nostro paese, includendo la nostra “casa di riposo” e la chiesa di Sant'Agostino. Anche per questa parte- conclude Gentilucci-., possiamo dire con soddisfazione di trovarci finalmente ai nastri di partenza”.

In fase di ultimazione a Bolognola i lavori di ristrutturazione della seconda opera pubblica. A circa un anno dall'’inaugurazione dell’ex caserma del Corpo forestale recuperata dal danneggiamento, il comune si appresta a segnare un'altra tappa significativa della ricostruzione. Era il 10 maggio 2018, allorché è stata restitutita la prima opera pubblica che, ricostruita con fondi dello Stato, ha consentito una sede per gli uffici comunali e la consegna di due appartamenti a famiglie rimaste senza casa. Alla cerimonia presenziarono il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la commissaria per la ricostruzione, Paola De Micheli, il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli.

Uno tra i più piccoli comuni colpiti dal sisma, sta ora ultimando la ricostruzione delle “case valanga”, costruite in passato per dare un alloggio alla popolazione rimasta senza abitazione, per effetto delle rovinose slavine che erano piombate sul borgo. Se tutto procede come dovrebbe, per inizio giugno sarà possibile la consegna di altri 8 appartamenti in sostituzione delle sae. Le “case valanga” di proprietà del comune, attualmente in fase di completamento nella ristrutturazione, dovrebbero essere ultimate per maggio e consentiranno il ritorno a casa delle famiglie che le occupavano in affitto prima del sisma del 2016. Un paio di appartamenti liberi, saranno a disposizione dei nuclei familiari che avevano fatto richiesta al comune di una soluzione abitativa di emergenza.

La vede come una nuova iniezione di fiducia la sindaca Cristina Gentili, trovatasi in prima linea a gestire le difficoltà dell’emergenza, già all’indomani della sua nomina a primo cittadino.

“ Ormai ci rido sopra- afferma Cristina Gentili-; sono stata eletta poco prima del sisma e con l'amministrazione, per sdrammatizzare un po' la situazione, dico che ci siamo trovati a collezionare le varie emergenze: tra rischio valanghe neve e tutto il resto, siamo riusciti nel gennaio del 2017 ad averne ben cinque, quasi in una frazione di secondo. Ma adesso è primavera e ripartiamo per l'ennesima volta –continua-; non pensiamo più alle emergenze ma solo alla ricostruzione. Le emergenze servono per fare la vecchia gavetta e adesso, cerchiamo di andare avanti il meglio possibile. La stagione invernale è stata ottima – sottolinea Cristina Gentili-; abbiamo avuto dei gestori per gli impianti che sanno fare molto bene il loro dovere e dunque siamo stati ripagati da molto turismo; speriamo che tante persone vengano a trovarci d'estate e che scelgano come méta tutti i nostri bellissimi territori. Le domeniche sono tante nell'arco di un anno quindi i turisti possono tranquillamente girare tutti i Sibillini e venire a trovare tutti noi. Come comune- spiega – lo scorso anno abbiamo finito un'opera pubblica, stiamo terminando la seconda e andiamo avanti fiduciosi con altri progetti. Speriamo che ci sia sempre meno burocrazia e si riesca a ripartire sempre più velocemente” .

C.C.

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