Radioc1inBlu

Nel settimanale L'Appennino camerte il Sindaco di Sarnano scrive un lungo articolo nel quale fa una cronistoria delle procedure amministrative messe in atto per la cessione a terzi del pacchetto di maggioranza della Società.

Lo fa e lo articola in maniera di mettere in cattiva luce le opposizioni consiliari, le quali nel consiglio comunale del 26 Luglio per l'approvazione del bando, a suo dire, hanno sic et simpliciter o votato contro o si sono astenute per non assumersi responsabilità, pur avendo precedentemente votato l'operazione di privatizzazione. Come a dire che chi rappresenta elettoralmente la maggioranza dei votanti sarnanesi - le due opposizioni purtroppo rappresentano a Sarnano il 70% della popolazione - si sia, poi, dimostrato ostile ad un'operazione che in teoria può risollevare le sorti della Società e salvare quello che ormai è il salvabile.

Perché il sindaco non riferisce ai lettori le vere motivazioni per le quali le opposizioni hanno “protestato” con il loro voto non favorevole. Troppo facile per lui tagliare corto e non riferire le discussioni, anche animate, che hanno preceduto la votazione. Discussioni che tendevano a far inserire nel bando alcune clausole di garanzia sia per il comune come pure per il personale delle terme. L'opposizione, consapevole che il comune è creditore verso la Società di circa 380 mila euro, chiedeva che fossero inserite clausole di salvaguardia di questo credito (nulla toglie che il nuovo azionista di maggioranza possa, per vicissitudini varie, diventare insolvente e quindi il comune perdere delle somme che ha scritte in bilancio. Un mancato introito delle stesse comporterebbe il dissesto del bilancio stesso). La seconda preoccupazione era per il personale al quale si intendeva garantire la continuità lavorativa e le indennità di fine rapporto maturate e qualche arretrato. Nulla impediva l'inserire una clausola con la quale chi si aggiudicava il bando si fosse obbligato a mantenere in forza gli attuali dipendenti e prestato fideiussione a garanzia del T.F.R. maturato.

Alla completa chiusura della maggioranza ad ogni forma di mediazione su quanto proposto, non si poteva che agire come si è agito, consapevoli che in ogni caso il bando sarebbe stato approvato e che le procedure sarebbero andate avanti ugualmente.

Altro che mancanza di responsabilità!

 

Le Opposizioni Consiliari

La guardia di finanza di Macerata ha scoperto e denunciato un falso cieco. Si tratta di P. S., 53enne di Caldarola, che percepiva la pensione da non vedente mentre, in realtà, la sua vita scorreva regolarmente. I finanzieri lo hanno ripreso mentre giocava alle "slot machine", passeggiava per strada e per le vie del paese, facendo bancomat e osservando le vetrine di alcuni negozi. Per l'uomo è scattata la denuncia per truffa aggravata ai danni dell'Inps. Dal 2009, infatti, Salvatori avrebbe percepito circa 20000 euro di pensione. L'operazione è stata coordinata dal capitano Claudio Izzo, comandante della compagnia della guardia di finanza di Macerata. Dopo quello avvenuto a San Severino è il secondo caso scoperto nel giro di pochi mesi nella provincia maceratese.

Il capitano Claudio Izzo intervistato da Mario Staffolani


 


 

C'è stato chi l'ha definito una sorta di “tiro al piccione”, chi un'accettata distruttiva ad un'architettura costituzionale che fino ad oggi ha permesso di valorizzare i territori, chi più semplicemente uno “zuccherino” all'antipolitica. Se una razionalizzazione della pubblica amministrazione locale doveva giustamente attuarsi, il modo scelto dal Governo con l'art. 17 della legge sullo “spending review” provocherà più danni che benefici, trasferendone pesantemente i costi sui cittadini che riceveranno meno servizi e li avranno in maniera meno efficiente. Questi, sostanzialmente, sono stati i giudizi espressi dal “Tavolo istituzionale per lo sviluppo economico” che, presieduto dal presidente della Provincia, Antonio Pettinari, è tornato a riunirsi oggi a Macerata per una valutazione complessiva del “pericolo” del momento: la perdita dell'identità e dei servizi provinciali a seguito della eventuale accorpamento della provincia di Macerata con quelle di Fermo ed Ascoli Piceno e lo spostamento del capoluogo all'estremo sud della regione.

Il presidente Antonio Pettinari ha sottolineato che il pericolo maggiore è costituito dallo smantellamento dei servizi, non solo quelli forniti dalla Provincia ma anche quelli di Prefettura, Direzione provinciale del Tesoro, Camera di commercio, Questura, Vigili del fuoco, Inail, Inps, Ufficio scolastico e molto altro ancora, con gravi rischi anche per l'area vasta sanitaria e i relativi servizi. Analoghi concetti, ma ancora più preoccupati, hanno espresso i due rettori delle Università di Macerata e Camerino, Luigi Lacchè e Flavio Corradini, il presidente dell'Accademia di Belle Arti, Evio Hermas Ercoli, i sindaci di Potenza Picena, Sergio Paolucci e di San Severino, Cesare Martini. Sulla stessa linea, i rappresentanti della Piccola industria di Confindustria Macerata, Sandro Bertini, di Confartiginato Giuseppe Tesei, di Cna Alfredo Santarelli, di Coldiretti Francesco Fucili, di Confcommercio Mario Volpini ed i segretari provinciale della Cgil, Aldo Benfatto, della Cisl, Marco Ferracuti e dell'Uil, Roberto Broglia, Tutti loro hanno espresso preoccupazione per l'eventuale perdita di un punto di riferimento istituzionale per l'economia, quale la Provincia di Macerata ha dimostrato di saper essere da lungo tempo e per la ricaduta negativa che la perdita di tanti servizi, costruiti da decenni e decenni su base provinciale, avrebbe per famiglie ed imprese.

Tutti hanno criticato il metodo previsto dall'art. 17 della legge 135 e sottolineato che i requisiti minimi individuati dal Governo per il riordino delle Province non tengono affatto conto dell'identità storico-economico-culturale e sociale dei territori. Il “Tavolo per lo sviluppo economico” ha fatto proprio ed approvato all'unanimità il documento che ha già avuto la piena adesione di quasi tutti i Comuni della provincia, del Consiglio provinciale e della Conferenza delle autonomie, con cui si chiede alla Regione Marche di sollevare la questione di legittimità costituzionale nei confronti dell'art. 17 della “spending review” in quanto in contrasto con diversi articoli della Costituzione italiana, tra cui l'art. 133 che attribuisce inequivocabilmente ai Comuni l'iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali. Il documento approvato invita la stessa Regione ad adoperarsi per una proposta di riordino delle province marchigiane che riconosca le peculiarità socio-economico, culturali, dei servizi della Provincia di Macerata, mantenendola in vita e lavorando pertanto su un'ipotesi di delimitazione regionale articolata su quattro province, come storicamente avvenuto.

"Musicando, cantando, ballando" è lo spettacolo offerto alla cittadinanza di Moie in occasione della festa patronale, sabato 8 settembre dalle 21 in piazza Kennedy. Promosso dal coro polifonico “David Brunori” è organizzato in collaborazione con la banda musicale “L'Esina” e la scuola di ballo “Danzando” e con il contributo della parrocchia Santa Maria di Moie. Il coro, diretto dal maestro Francesco Pesaresi, proporrà sette brani di musica leggera, sia a cappella che con accompagnamento. Le voci soliste saranno quelle di Elisabetta Braconi come soprano e Massimo Cacciani come basso, mentre il tenore M° Alessandro Pucci sarà ospite della serata come solista in "Vent'anni", "Over the rainbow” e "La Danza: Tarantella napoletana" che vedrà anche una coreografia delle ballerine della scuola “Danzando” diretta da Irene Ceppi, inoltre si esibiranno come solisti anche il flautista  Massimiliano Manoni e il chitarrista Moreno Bossoletti. Nel corso della serata sarà dedicato un omaggio al cantautore Lucio Dalla con il brano Caruso.

«Il coro “D. Brunori” è attivo a Moie da quattordici anni – spiega il presidente Olivio Mazzarini – e cerca di proporre spettacoli musicali in cui far ascoltare della buona musica e far conoscere la ricca tradizione musicale italiana. Il coro vuole instaurare la più ampia collaborazione con le altre realtà associative del comune e il concerto che sta preparando con la banda L'Esina ne è un esempio». I dirigenti e il maestro invitano la cittadinanza ad avvicinarsi alla musica corale e alle proposte del coro “Brunori”.

 

Un pressante invito alla Regione Marche a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro la norma sul riordino delle province è stato rinnovato oggi dall'esecutivo della Conferenza autonomie locali (CAL) di Macerata, che si è riunito, su convocazione del presidente Antonio Pettinari, insieme ai rappresentanti dei gruppi e delle forze politiche presenti nel Consiglio provinciale.

Pettinari, che ha relazionato sulla riunione del Cal regionale del 31 agosto scorso, ha ricordato come la Conferenza della autonomie locali già in una precedente seduta svoltasi ad Ancona abbia chiesto alla Regione Marche di attivarsi con sollecitudine per il ricorso di incostituzionalità delle norma introdotta dal decreto legge, già convertito dal Parlamento, sul cosiddetto spending review.

Nella riunione odierna di Macerata si è registrata una piena convergenza di tutte le forze politiche sulla necessità che il riordino della province marchigiane salvaguardi l'identità della provincia di Macerata e tutti i rappresentanti dei gruppi e dei partiti presenti hanno assicurato che continueranno nell'azione già singolarmente intrapresa per tale scopo.

Al termine delle riunione è stato decisa una nuova convocazione per la prossima settimana, invitando a parteciparvi tutti i consiglieri regionali ed assessori regionali che sono espressione del territorio della provincia di Macerata.

La Scuola di Specializzazione in diritto civile di Unicam, in collaborazione con il Centro di Studi giuridici sui Diritti dei consumatori dell'università di Perugia, organizza per i prossimi 14 e 15 settembre, presso il teatro “F. Marchetti” di Camerino, un convegno dedicato al tema della giustizia disciplinare nelle professioni legali. La manifestazione è stata onorata dal conferimento di una medaglia da parte del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, onorificenza concessa per la rilevanza nazionale e per i significativi temi trattati nel convegno. Nella lettera trasmessa al direttore della Scuola, prof.ssa Lucia Ruggeri, il presidente Napolitano esprime “vivo apprezzamento per l'iniziativa, che viene realizzata nel solco della tradizione prestigiosa dell'insegnamento del diritto civile nell'ateneo camerte e su impulso della Scuola di Specializzazione improntata al magistero di Pietro Perlingieri”. Il giudice, l'avvocato e il notaio svolgono funzioni fondamentali per il buon funzionamento della società civile. Cosa accade se lo svolgimento di queste professioni avviene in modo non corretto, violando codici comportamentali e regole giuridiche? Quali organi possono valutare la correttezza del comportamento dei professionisti nel settore legale? Di questo tema parleranno i numerosi relatori del convegno, che gode, tra l'altro, del patrocinio della prefettura di Macerata, della regione Marche, della provincia di Macerata, dell'ordine degli avvocati di Camerino, del consiglio notarile e del comune di Camerino. Le tre sessioni in cui è articolato il convegno saranno presiedute da Luigi Rovelli, presidente della II sezione della Cassazione Civile, da Guido Alpa, presidente del consiglio nazionale forense e da Giancarlo Laurini, presidente del consiglio nazionale del notariato.

 

 

Il professor Pietro Perlingieri, già rettore dell'università di Camerino, è stato il fondatore della Scuola di specializzazione in diritto civile, unica in Italia, e ha sempre mantenuto un forte legame con la città ducale e il suo ateneo, dove continua a tenere corsi di interpretazione annuali. “Insegno teoria dell'interpretazione – così il professor Perlingieri – anche sulla falsariga del grande Emilio Betti. Cerchiamo di mantenere vivo questo insegnamento come caratteristica propria della scuola, con un'apertura a tutte le nuove problematiche sia costituzionali che comunitarie ed europee, con un aggiornamento del metodo ermeneutico, base fondamentale per il giurista”. La scuola di specializzazione da lei fondata ha superato i decenni. Può sentirsi orgoglioso e soddisfatto. “Di questo sono molto felice, come del fatto di aver dedicato la mia attività a questo scuola. Spero che anche in futuro la scuola possa avere quello che merita perchè svolge una funzione sociale e culturale importantissima non solo per il territorio marchigiano, ma anche per tutto il paese”. Molti sono i giuristi, anche stranieri, che si sono formati in questa scuola. “Certamente. Diversi titolari di cattedre giuridiche dell'America latina sono nostri allievi e con essi abbiamo continui contatti. Forse è questa la strada che Camerino dovrebbe ripercorrere per rilanciarsi a livello nazionale e internazionale”. Il tema del prossimo convegno di Camerino tocca aspetti importanti, trattando degli errori di giudici, avvocati, notai. “Errare umanum est. Però è evidente che se ci sono delle responsabilità di queste bisogna rispondere. In questo convegno ci interessiamo soprattutto della responsabilità disciplinare, quindi di una responsabilità diversa da quella civile o amministrativa. La giustizia disciplinare, dunque, nel rispetto delle norme deontologiche che debbono esserci sia per i magistrati, sia per gli avvocati, sia per i notai. Chiaramente la distinzione delle funzioni comporta anche una diversa normativa, ma resta il principio di fondo che ogni potere deve avere una propria responsabilità. Se, infatti, c'è potere senza responsabilità possono avvenire anche degli arbitri”.

A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, si registrano novità e avvicendamenti nelle dirigenze di diversi istituti camerti. Come già preannunciato Maurizio Cavallaro, già dirigente per 6 anni a Matelica, presso il Circolo didattico di via Spontini e per 2 anni preside dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri 'Antinori', con l'inizio del nuovo anno scolastico 2012-2013, prenderà servizio all'Istituto Comprensivo 'Betti' di Camerino. Giancarlo Marcelli, per molti anni dirigente dell'Istituto Professionale di Stato Industria e Artigianato 'IPSIA Don Pocognoni', è stato ora designato all'Itcg Antinori, quale reggente. Il camerinese Francesco Rosati dal 1 settembre 2012, prende possesso della dirigenza all'Istituto d'istruzione Superiore 'Costanza Varano' di Camerino che comprende i licei Classico, Scientifico, Linguistico e delle Scienze Umane.

Al grido di "amnistia" e "libertà" i detenuti della casa circondariale di Camerino hanno dato vita, nella serata di giovedì 30 agosto, ad una clamorosa protesta per attirare l'attenzione sulle condizioni di vita di quanti vivono nell'istituto penitenziario camerte. Affacciati alle finestre delle loro celle, i detenuti per oltre un'ora hanno manifestato il loro dissenso battendo sulle inferriate e appicando anche il fuoco a lenzuola e pezzi di carta. Qualcuno ha anche gridato "i cani della Brambilla vivono meglio di noi", proprio per sottolineare le condizioni di vita all'interno del carcere. Anche l'arcivescovo Brugnaro, che da tempo svolge le funzioni di cappellano dell'istituo di pena e che più volte si è prodigato nel sostegno ai detenuti e alle loro famiglie, si è recato sul luogo per sincerarsi della situazione e prestare i propri uffici per far cessare la protesta.

Leggendo le affermazioni di Ucchielli siamo noi ad essere sconcertati caro Carancini, sia per il tuo tardivo interessamento allo sviluppo del ruolo di capoluogo di Provincia della Città di Macerata e ora per le affermazioni del segretario Regionale del tuo Partito, il PD che vuol riservare alla Città di Macerata una fine ingloriosa declassandola dal ruolo di capoluogo a vantaggio di Ascoli.

Anche i piu' scettici e anticasta (inesistente in provincia) pensiamo abbiano capito che una simile posizione rischia di portare pesantissime ripercussioni in tema di servizi ai cittadini di tutta la Provincia ed in primis di Macerata con la scomparsa degli uffici periferici dello Stato quali Prefettura, Questura, Guardia di Finanza, Ufficio Imposte, e rischio perdita anche altri importanti presidi sia relativamente alle forze dell'ordine ma anche il rischio declassamento e indebolimento dei servizi sanitari già ampliamente penalizzati, il ruolo delle due Università di UniCam ed UniMC, per le quali noi ci eravamo impegnati nel rilancio e rafforzamento con il famoso accordo di programma con il MIUR, ma anche il rischio di perdere la Camera di Commercio e via dicendo. Siamo sconcertati soprattutto dallo sbando in cui versa il Partito Democratico a livello locale e regionale dopo quanto votato in Consiglio Provinciale da tutte le forze politiche responsabili (compreso PD) e quanto invece affermato dal Segretario regionale del PD Ucchielli.

Abbiamo condiviso come rappresentanti in Consiglio Provinciale dei Gruppi di opposizione PdL, PPE e Lega Nord con il Pd e l'UDC, sia in sede di Cal Provinciale che di Consiglio Provinciale, la posizione di assoluta contrarietà alla soppressione della Provincia di Macerata e alla possibilità che la Provincia di Macerata dovesse andare accorpata sotto il capoluogo Ascolano, con il distinguo della necessità del taglio dei costi della politica e sostenendo la tesi che gli organi di governo del nuovo Ente Provincia avvenga tra i Sindaci o gli eletti dell'ambito provinciale, tagliando ulteriori costi legati a funzioni superflue ealle ridondanze incongrue all'Ente provinciale, ora però restiamo interdetti quando apprendiamo che il PD regionale ed il suo segretario invece punterebbero a creare nelle Marche solo tre Province senza Macerata.

Questa soluzione sarebbe la piu' penalizzante per i Maceratesi, piu' penalizzante della totale soppressione di tutte le istituzioni provinciali.

Abbiamo sempre detto ai maceratesi della sudditanza del Pd maceratese a quello a trazione Pesarese – Anconetana (la sua efficacia politica puo' vedersi nello scempio compiuto dal PD a danno della Città di Ancona) ma ora, attraverso la Regione, di cui e' il maggiore azionista, il PD coinvolge gli organi che dovranno definire il riassetto (CAL e Regione) in una posizione ondivaga e Spacca e i suoi sono ancora incerti se presentare o meno il ricorso alla Consulta contro una legge che lede gravemente i diritti delle autonomie locali, smentendo tutta la programmazione regionale recente che ha individuato per tutti i settori l'ambito ottimale, di svolgimento dei servizi, proprio in un ambito come la Provincia.

Noi abbiamo anche espresso il concetto che alla Provincia di Macerata non interessa conquistare nessun territorio (nè Fermo ne' Ascoli) ma che vengano salvaguardati gli interessi e l'organizzazione virtuosa della nostra Provincia.

Virtuosità individuabile nel coacervo di distretti industriali e produttivi definiti e funzionanti che rispondono ancora adeguatamente alla funzione occupazionale ed economica, in un Ente Provinciale in assoluto equilibrio finanziario, nel miglior modello organizzativo regionale in tema di Gestione dei Rifiuti, nella qualità e nei costi del Servizio Idrico Integrato, nell'organizzazione dei Trasporti, della rete dei servizi sociali e di assistenza alle persone, nella valorizzazione dei sistemi museali e degli eventi culturali a valenza nazionale ed internazionale.

 

Tutto cio' e' confermato dal fatto che la Provincia oscilla tra il 4° (2010) e il 12° posto nella classifica di Sole 24 Ore in merito alla qualità della vita.

 

Come avevamo messo in guardia i maceratesi nel “non credere” all'accattivante Slogan elettorale di Pettinari “ Regione e Provincia insieme” del tutto sconfessato sinora dalla Regione (basta guardare la soluzione ACOM, il taglio delle risorse del FSE, la non soluzione delle vertenze economiche dei crediti vantati dalla Provincia di Macerata nei confronti della Regione, il taglio dei servizi sanitari).

Ora pero' la battaglia diventa piu' dura e' in gioco la sopravvivenza dell'organizzazione economico sociale di una Comunità come quella della Provincia di Macerata.

Basta allora politichese, basta doppie posizioni e le lingue biforcute del PD (e' stucchevole leggere gli articoli di Ucchielli e di Sciapichetti sul richiamo al populismo) ed anche dell'UDC (posizione del senatore Ciccanti e scontro con l'UDC maceratese).

I cittadini devono sapere chi perpreterà la debacle di un territorio come quello della nostra provincia di Macerata.

Noi siamo stati richiamati proprio dal PD a fare una battaglia comune e leale e abbiamo aderito ammonendo pero' al doppiogiochismo interno proprio al Partito Democratico (eravamo stati facili profeti).

Invitiamo Pettinari (anche come segretario dell'UDC) a prendere una posizione netta anche mettendo in guardia la tenuta della sua coalizione, altrimenti sarà solo sua la colpa di aver portato alla morte certa un territorio che proprio Lui ha svenduto nell'avventura dell'UDC con il centrosinistra.

La nostra posizione personale e' invece chiara e decisa: abbiamo chiesto al PDL di esprimersi per la riorganizzazione dei territori marchigiani in quattro Province, anche in deroga ai criteri fissati illegittimamente dalla Legge sulla Spending Review del governo Monti.

Abbiamo inoltre comunicato al segretario Lattanzi di definire entro la prossima settimana la chiara presa di posizione del Partito sul tema della riorganizzazione delle Province cosi come la posizione da parte di tutti i rappresentanti eletti al Senato, alla Camera e nel Consiglio Regionale.

Se il PDL regionale non adotterà atteggiamenti conseguenti cordinando il lavoro dei nostri rappresentanti nel CAL, vi sarà la decisione di quasi tutti i rappresentanti del PDL e del PPE in Consiglio provinciale di uscire dal partito.

 

Franco Capponi (capogruppo PPE (Partito Popolare Europeo) – Modello Macerata)

Nazareno Agostini (Capogruppo Popolo della Libertà – PPE)

L'Orto botanico dell'Università di Camerino è stato inserito nell'elenco delle Formazioni Vegetali Monumentali della Regione Marche, a seguito del recente censimento, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato. La ricognizione è stata effettuata con l'intento di individuare le formazioni vegetali di eccezionale valore presenti nel territorio marchigiano, per garantirne la conservazione mediante l'applicazione delle tutele previste dalla Legge Forestale Regionale.

 

La notizia – ha sottolineato la Dott.ssa Roberta Tacchi, Curatore dell'Orto botanico “Carmela Cortini” – ci ha resi particolarmente lieti. Sapere, infatti, che l'Orto botanico è stato riconosciuto fra le formazioni vegetali di interesse storico-culturale e di particolare pregio naturalistico-paesaggistico, rappresenta un importante motivo di orgoglio per il nostro Ateneo”.

 

L'Orto botanico Unicam è stato istituito nel 1828 e copre una superficie di circa un ettaro. La struttura, che si sviluppa ai piedi delle mura del Palazzo Ducale della città e al quale è collegato mediante una celebre scala elicoidale risalente al 1500, presenta una cospicua varietà di ambienti con un boschetto in pendio di impianto ottocentesco costituito da grandi alberi secolari e un'area pianeggiante suddivisa in aiuole fra le quali spicca il settore dedicato alle piante officinali. Negli ultimi anni l'Orto botanico ha rilanciato la sua funzione didattica attraverso programmi educativi e percorsi autoguidati che conducono alla scoperta del mondo vegetale.

 

 

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo