Sae marce, indaga la guardia di finanza

Giovedì, 18 Ottobre 2018 09:12 | Letto 2321 volte   Clicca per ascolare il testo Sae marce, indaga la guardia di finanza Indagine sulle Sae marce. A disporre le verifiche preliminari il procuratore Giovanni Giorgio che ha affidato l’incarico alla Guardia di Finanza di Camerino e Macerata. La prima cosa da fare è capire se ci siano gli estremi del reato di frode per pubblica fornitura. E mentre i militari stanno già effettuando i dovuti sopralluoghi, ritornano in mente le polemiche e i problemi susseguitisi col consorzio Arcale e alcune ditte esecutrici delle Sae, specie quelle costruite in montagna. Senza considerare le irregolarità commesse, con operai al limite dello sfruttamento nel migliore dei casi, quando non completamente in nero, senza dispositivi di sicurezza e anche minacciati in alcuni casi, tre sindaci della montagna fecero scalpore per le posizioni prese. Giuliano Pazzaglini di Visso, Franco Ceregioli di Sarnano e Mauro Falcucci di Castelsantangelo si rifiutarono di consegnare le casette, lo scorso Natale, perché in condizioni pietose, sporche e con le rifiniture non certo degne di una abitazione che così vuol chiamarsi. E proprio le ditte che hanno realizzato le Sae a Visso che ora presentano muffa e soffitti marci, erano le stesse finite nel mirino dei sindacati di Cgil di Macerata.  Ecco l’articolo in cui raccontavamo le irregolarità nei cantieri: http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/6347-cantieri-sae-e-non-solo-cgil-tante-irregolarita-questo-e-troppo Insomma l’ultima beffa per i terremotati della montagna, ritrovatisi senza casa dopo l’agosto e l’ottobre 2016, ora è che almeno 50 famiglie su 228 hanno dovuto o stanno per lasciare la loro Sae inutilizzabili per permettere alle ditte di rifare i tetti. E chissà che non sia finita qui. G.G.

Indagine sulle Sae marce. A disporre le verifiche preliminari il procuratore Giovanni Giorgio che ha affidato l’incarico alla Guardia di Finanza di Camerino e Macerata. La prima cosa da fare è capire se ci siano gli estremi del reato di frode per pubblica fornitura.

E mentre i militari stanno già effettuando i dovuti sopralluoghi, ritornano in mente le polemiche e i problemi susseguitisi col consorzio Arcale e alcune ditte esecutrici delle Sae, specie quelle costruite in montagna.

Senza considerare le irregolarità commesse, con operai al limite dello sfruttamento nel migliore dei casi, quando non completamente in nero, senza dispositivi di sicurezza e anche minacciati in alcuni casi, tre sindaci della montagna fecero scalpore per le posizioni prese. Giuliano Pazzaglini di Visso, Franco Ceregioli di Sarnano e Mauro Falcucci di Castelsantangelo si rifiutarono di consegnare le casette, lo scorso Natale, perché in condizioni pietose, sporche e con le rifiniture non certo degne di una abitazione che così vuol chiamarsi. E proprio le ditte che hanno realizzato le Sae a Visso che ora presentano muffa e soffitti marci, erano le stesse finite nel mirino dei sindacati di Cgil di Macerata. 

Ecco l’articolo in cui raccontavamo le irregolarità nei cantieri: http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/6347-cantieri-sae-e-non-solo-cgil-tante-irregolarita-questo-e-troppo

Insomma l’ultima beffa per i terremotati della montagna, ritrovatisi senza casa dopo l’agosto e l’ottobre 2016, ora è che almeno 50 famiglie su 228 hanno dovuto o stanno per lasciare la loro Sae inutilizzabili per permettere alle ditte di rifare i tetti. E chissà che non sia finita qui.

G.G.

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