Notizie di politica nelle Marche
Camerino sospende il pagamento dei tributi.
Una decisione che arriva dopo la riunione di giunta avvenuta ieri in cui è stata, appunto, deliberata la sospensione del pagamento dei tributi per il periodo dell'emergenza, fino al 30 luglio 2020.
"In particolare - spiega il sindaco Sandro Sborgia - è stata deliberata la sospensione del pagamento della Tari, della Tosap, dell'imposta sulla pubblicità, deo canoni di locazione degli immobili comunali, ma anche le rette del trasporto scolastico e dell'asilo nido. Qualora dovesse proseguire lo stato di emergenza - annuncia il primo cittadino - dilateremo la misura anche per il periodo successivo. Sono misure lievi - dice - ma sognificative per attraversare questo momento di difficoltà che tutti stiamo vivendo".
Poi l'annuncio della pubblicazione della modulistica necessaria per avanzare l'istanza di accesso alla misura di sostegno per le famiglie bisognose. "Si tratta di una modulistica di facile compilazione - ha detto Sborgia - , con tutti i passaggi e i requisiti necessari per accedervi. Sempre sul sito del Comune è stato pubblicato anche l'Iban per chi volesse fare donazioni in favore delle famiglie che hanno necessità in questo momento".


GS



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Nessun caso di positività al Coronavirus o presenza di situazioni sospette è stato registrato sia negli ospiti della Casa di riposo Chierchetti di Gagliole, sia nella residenza protetta di Sarnano che in quella di Urbisaglia.  Le misure stringenti e le precauzioni adottate hanno dunque, nei tre casi, sortito degli effetti positivi.
" Ad ora -afferma il sindaco di Gagliole Sandro Botticelli- nessuna positività registrata.. E' l'esito dei tamponi tutti negativi effettuatti in via precauzionale sugli ospiti della struttura,  dopo l''invito rivolto da me medesimo e dalla direttrice Laura Taccari all'Asur . Al momento dunque- continua Botticelli- possiamo stare tranquilli, pur essendo ovvio che tutto è dipeso  prima di tutto dalla solerzia di chi dirige la casa di riposo, in quanto fin da subito sono state applicate tutte le misure restrittive e molto rigorose da parte di chi di dovere". A preoccupare era stata in particolare e, nonostante tutte le precauzioni prese, la positività al Covid-19 riscontrata nel medico della struttura.  "La nostra premura è stata proprio quella di chiedere  immediatamente i tamponi per gli ospiti che comunque  avessero avuto dei sintomi ma l'esito negativo dei test ci ha rincuorati . Del resto, - prosegue il sindaco- il medico giustamente si è immediatamente auto- isolato in casa e la possibilità di contagio ha dunque potuto essere prevenuta".  La solerzia nel rispettare molto rigidamente  le norme, come del resto è avvenuto  per  tutte le case di riposo non in tutte le situazioni ha sortito positivo effetto.  " In questo momento , di certo non possiamo parlare di bravura- sottolinea Botticelli-; oltre ai contatti che si sono potuto avere con una persona positiva, è infatti  anche la casualità che gioca molto in questo caso. Per quel che ci riguarda,  dobbiamo ringraziare solo il Signore  se  in questo momento,  così come per  altre case di riposo vicine, non abbiamo casi di positività". Anche nel caso di Gagliole tuttavia il sindaco lamenta carenze nei dispositivi di protezione individuale  di sicurezza per gli operatori della struttura e per gli stessi ospiti: " Le mascherine e tutti gli altri dispositivi di protezione sono assolutamente necessari; sappiamo che vanno utilizzati con parsimonia ma è anche vero che il loro utilizzo è di breve durata. Purtroppo vuoi la difficoltà di reperimento, vuoi i costi saliti alle stelle, ne siamo rimasti sprovvisti  ed è indispensabile averne una scorta.  L'impegno al reperimento di questi materiali indispensabili c'è naturalmente sia da parte dell'ammnistrazione comunale che della direzione della struttura, in quanto rappresentano  la garanzia e la sicurezza del personale e degli stessi ospiti e se venissero a mancare sarebbe davvero grave.  La Protezione Civile ne ha recapitata una fornitura, tuttavia si tratta di mascherine che non sono così professionali da far stare tranquilli gli operatori". La struttura di Gagliole ospita 42 persone anziane alle quali si aggiungono in una costruzione adiacente ulteriori 8 persone con disabilità. Sin dalla chiusura alle visite dall'esterno, gli ospiti hanno continuato a svolgere le loro attività e, assistiti da personale, attraverso le video chiamate, possono interagire con i loro cari.  " Noi sindaci ci teniamo in contatto quotidianamente proprio per attenzionare le nostre realtà delle residenze degli anziani e proprio ieri abbiamo inviato una lettera all'Asur Area Vasta 3 per cercare di intervenire  con l'effettuazione di tamponi , unica maniera per verificare che la situazione è tranquilla". 

Tutto sotto controllo anche per quel che riguarda  la residenza protetta per anziani di Sarnano. " Fin dalla scorsa settimana- dichiara il sindaco Luca Piergentili-  siamo riusciti ad avere i tamponi e quindi  siamo sicuri che tra i nostri ospiti e tra i nostri operatori non ci sono casi di covid-19  Noi abbiamo fatto questo perché il dott. Bruè  che è il medico di base tra i suoi  utenti ha anche persone ospiti della casa di riposo. Il dottore è risultato positivo ed è domiciliato a San Ginesio, per cui a seguito di questo suo caso  abbiamo fatto i tamponi a tutti.  72 in tutto i tamponi negativi e riferiti ai 51 ospiti della struttura e al personale che vi opera".   Se non altro a Sarnano non viene evidenziata al momento una carenza di dispositivi di protezione  individuale.  "Fortunatamente siamo riusciti ad ovviare a questo problema perché con l'aiuto di donazioni private di aziende sarnesi e di una società locale,  la nostra casa di riposo è stata rifornita di tutti i dispositivi che permettono agli operatori di lavorare con tranquillità" .  Seppur limitate rispetto a prima, continuano a svolgersi gran parte  delle attività ricreative all'interno della struttura " Qualche restrizione c'è stata - dice il sindaco-  perché noi dai primi di marzo abbiamo dovuto vietare l'ingresso  alle associazioni che davano una mano per questa tipologia di attività ; adesso se ne sta occupando esclusivamente il  personale della Pars che ha la gestione della casa di riposo;  gli ospiti  hanno comunque la possibilità di fare  videochiamate con i loro cari, già dall'inizio dell'emergenza . La situazione è sotto controllo - conclude il sindaco - noi abbiamo preso tutte le precauzioni sin dal primo momento poi abbiamo anche personale molto qualificato e quindi andiamo avanti fortunatamente senza alcun tipo di problema.  Adesso abbiamo intrapreso un'iniziativa insieme a tutti i comuni dell'Unione Montana per chiedere che  i nostri medici di base e dei nostri presidi  siano forniti di un kit comprensivio di mascherine,calzari e tute . Speriamo di riuscire a venir fuori da questa situazione critica per tutti il prima possibile. L'importante è che le persone stiano a casa e osservino le regole,  soprattutto nel rispetto di chi sta lavorando per far sì che questa emergenza dura il meno possibile". 

C.C.








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Pioraco sale alla ribalta nazionale e approda su Rai Uno mediante un servizio andato in onda all’interno della trasmissione televisiva “Porta a Porta” condotta da Bruno Vespa. Al centro del dibattito i sei casi accertati di contagio da Coronavirus. Un numero importante, nonostante il paese sia così piccolo.
Durante il servizio dedicato a parlare è stato proprio uno dei contagiati, Andrea Passamonti, che lotta contro il Covid-19 a casa sua: “I sintomi che ho? Forte mal di testa, - ha detto- febbre, mancanza di sapori ed odori”. Poi ha aggiunto “Ho militarizzato un po’ casa in modo da lasciare mia madre sempre lontana. Stavo aspettando in questi giorni l’ultimo tampone per vedere se questa carica positiva si è negativizzata. Non ho avuto delle difficoltà respiratorie, ma solamente questi sintomi lievi però la paura è tanta, soprattutto se dentro casa si hanno altri familiari, vivi di paura”.
Un piccolo paese che piange le vittime di questo mostro invisibile, ma può farlo solo da lontano: “Noi non possiamo nemmeno avvicinare la famiglia - ha detto commosso il parroco di Pioraco, Don Cherubino Ferretti - per potergli dare un messaggio di consolazione. Siamo potuti solo andare al cimitero quando è arrivata la bara”.
Infine il sindaco, Matteo Cicconi, guida di un paese che ha tremato con un’incidenza così importante: “Per noi - ha detto - ovviamente è stato un momento difficile e di forte preoccupazione”.

Lisa Grelloni
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Brillante operazione antidroga condotta questa notte dalla Compagnia dei Carabinieri di Camerino. Nonostante l’emergenza Coronavirus, che ha fortemente colpito il comune di Pioraco, i militari dell'arma non hanno mollato la presa nella lotta sul fronte dello spaccio di sostanze stupefacenti. Sono così stati individuati e colti in flagranza di reato un 22enne nato in Albania e una donna italiana incensurata di 32 anni convivente con l'uomo. I due, residenti in una frazione del comune di Pioraco, sono stati arrestati per possesso ai fini di spaccio di 150 grammi di cocaina suddivisa in cinque ovuli e ritrovata all’interno di un mobile in una piccola stanza della loro abitazione.

Lisa Grelloni
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Sulla corsa in montagna dell'ormai ex vicesindaco di Caldarola, Giovanni Ciarlantini, interviene il gruppo di opposizione dopo la riconsegna delle deleghe da assessore e vicesindaco, avvenuta ieri sera a seguito di una riunione della maggioranza convocata d'urgenza dal primo cittadino.
"Crediamo - scrive il gruppo guidato da Davide De Angelis - che sia più opportuno che le dimissioni siano date da Ciarlantini anche per la carica di consigliere comunale, altrimenti risulterebbero di facciata e pensate solo per l’opinione pubblica.
Bisogna dare un segnale deciso ai propri concittadini - aggiungono nella nota - . Considerata l'operosità e la costante presenza di Ciarlantini negli uffici comunali, si rischia di non essere credibili nella gestione dell’amministrazione. Ciarlantini - si chiede l'opposizione - potrebbe continuare a svolgere delle mansioni anche senza deleghe ufficiali e soprattutto potrebbe continuare a fare il suo lavoro nonostante la sfiducia degli stessi membri della maggioranza?
Calcolando anche altre sfaccettature aggravanti della vicenda non trattate - proseguono - , la minoranza chiede un provvedimento chiaro da parte del sindaco. Considerando anche il video, piuttosto colorito, rivolto ad alcuni concittadini giudicati poco ligi al rispetto delle regole, pensiamo che siano più coerenti le dimissioni anche dalla carica di consigliere da parte dell’ex vicesindaco".
Una richiesta ben precisa quella del gruppo di De Angelis che, se non dovesse avvenire quanto richiesto, annuncia di procedere "con la presentazione di una mozione di sfiducia, nella quale tutti i membri del consiglio dovranno dimostrare di essere coerenti riguardo quanto già deciso e dichiarato".
Poi le raccomandazioni ai concittadini nel continuare a rispettare le restrizioni: "Chiediamo ai nostri concittadini - concludono - di non rilassarsi nel rispettare le regole, magari invogliati dalle notizie riguardanti il calo dei contagi e dalle belle giornate di primavera che ci accompagnano in questa quarantena. Adesso ci aspetta la prova più difficile per non vanificare quanto fatto finora, più siamo rispettosi e prima usciremo da questa fase così delicata per tutti".

GS
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Sono cambiate solo le modalità di erogazione dei servizi ma fin dall’inizio dell’emergenza, l'Università di Camerino è rimasta sempre aperta. Modalità telematiche hanno consentito che continuassero ad essere erogati tutti i servizi, da quelli didattici (lezioni, lauree ed esami) a quelli ammnistrativi.
Dall'aula virtuale in collegamento telematico con i giornalisti delle varie testate, il rettore Claudio Pettinari  e la Governance hanno illustrato nel dettaglio quanto l'ateneo ha realizzato in questo periodo di emergenza dettato dalla pandemia presentando iniziative e attività già avviate o in cammino. La didattica infatti da 40 giorni sta continuando a funzionare in modalità telematica a distanza e per gli studenti è stato anche predisposto un utilissimo servizio online di ascolto e assistenza anche di tipo sanitario.   Coordinato dal prof. Amenta responsabile della Scuola del farmaco e dei Prodotti della Salute Unicam, ha permesso un contatto diretto con tutti i ragazzi che nell'immediatezza dell'emergenza, fossero un po' frastornati, sia per gli eventi che si stavano susseguendo, sia per essere rassicurati con competenza su leggeri malesseri che li stessero interessando. Nel servizio di ascolto dunque gli studenti, soprattutto quelli stranieri impossibiltati a tornare a casa, hanno trovato la disponibilità di una persona che ha potuto rispondere ai loro quesiti, essere tranquillizzati nonchè poter continuare ad usufruire di tutti i servizi di alloggio nei campus e della mensa. Queste le prime parole del rettore Claudio Pettinari nell'aprire la conferenza stampa alla quale sono virtualmente intervenuti il Direttore Generale Vincenzo Tedesco, il prorettore vicario Graziano Leoni e i prorettori Luciano Barboni e Andrea Spaterna.  

  "In realtà come ateneo eravamo abbastanza preparati;- ha detto il Rettore Pettinari- . Le due parole resilienza e resistenza le avevamo fatte nostre già nel post sima e sono diventate anche in questa occasione le prime parole del nostro vocabolario. Già dal 2016 utilizzavamo piattaforme informatiche attravrso le quali erogare attivitàdidattiche a distanza per avvantaggiarne tutti gli studenti che non potevano venire a Camerino o trovare un alloggio che consentisse di seguire lezioni in aula . In  maniera previdente abbiamo esteso l'uso della piattaforma a tutte le nostre sedi collegate e fatto sì che rafforzando le infrastrutture ad Ascoli, San Benedetto, Civitanova e Matelica, fosse possibile fornire didattica a distanza. Tutta la comunità universitaria, docenti, personale tecnico e ammnistrativo, di fronte a questa emergenza si è messa a lavorare più  di prima, affinchè queste lezioni telematiche migliorassero ancora e affinchè a distanza si potessero svolgere anche esami e sedute di laurea. Abbiamo la dimostrazione che tutto ciò è possibile e lo stiamo verificando giorno per giorno. Fin da subito abbiamo compreso che l'emergenza non si sarebbe limitata a qualche settimana e che non l'avremmo superata semplicemente sostituendo la didattica in aula con la modalità telematica ma che il Paese nel contempo aveva bisogno di materiali. Lo dico da tempo: un Paese industrializzato come l’Italia non può rinunciare a realizzare dei prodotti necessari per le sue attività,  Avevamo già demandato la produzione di elementi e materiali  essenziali ad altri Paesi. Non stavamo più progettando ad esempio mascherine o dispositivi anche a basso costo in plastica, disinfettanti o prodotti per l'igiene.  Abbiamo pensato che un contributo potevamo darlo anche noi ed è importante che lo stesso facciano gli altri atenei d'Italia perchè parliamo di 56 milioni di persone che non sappiamo fino a quando, ma ne avranno bisogno: disinfettanti, detergenti, nuove sostanze per la sanificazione, nuovi pezzi in plastica per respiratori e tanti materiali che servono per ospedali. E' cosi che abbiamo attivato tanti ricercatori e creato una task force  per produrre camici e mascherine. Abbiamo anche predisposto degli acquisti di strumentazione che servirà la nostra capacità analitica; utilizzando le competenze che possedevano la nostra Scuola di Architettura e design e la Scuola di Scienze su tutto ciò che riguardava il settore della stampa 3D e dei materiali innovativi, abbiamo prodotto 250 valvole che a breve consegneremo alla  Regione Marche che consentiranno di adattare delle maschere da snorkeling per fornire agli ospedali dei sistemi di respirazione efficienti ed efficaci"
Nel suo intervento il rettore ha evidenziato anche la prontezza a rispondere di tutti gli operatori testimoniata dalla capacità delle Scuole di Unicam nella distribuzione di tali prodotti. Nel settore dei detergenti, è da sottolineare la task force coordinata da docenti di chimica che sta testando la possibilità di produrre dei gel certificati ed efficaci. Solo pochissimi giorni dopo l'aperura del Covid Hospital di Camerino, l'ateneo ha fornito delle creme per mani, utilissime al personale sanitario.  Il rettore ha poi aggiunto che nei settori della Biologia, delle  tecnologie Veterinarie e della Farmaceutica, si sta  verificando la possibilità di costituire un gruppo interdisciplinare per affrontare con la giusta preparazione anche l'eventualità  di emergenze future. "Attività di ricerca dunque ma anche attenzione al tema della Terza  missione - ha detto il Rettore- : stiamo molto vicini alle scuole del territorio convinti che potranno riscontrarsi difficoltà per i futuri studenti universitari ed è per questo che ci stiamo mettendo a disposizione degli istituti superiori  per lo svolgimento di attività seminariali e labooratoriali. Già questo sabato- ha annunciato-  proveremo a farlo con un seminario che si rivolgerà ai Licei di Camerino.  Non stiamo erogando solo quello che siamo come università - ha sottolineato- ma lo stiamo discutendo con la scuola stessa". La comunicazione continua poi ad essere veicolata attraverso le conoscenze dei ricercatori Unicam, con l'obiettivo di fornire informazioni corrette e tanto più necessarie in periodo di fake news. L’ateneo sta dunque mandando avanti tutte le attività precedenti; ha subìto qualche piccolo rallentamento solo la parte dell'attività di ricerca e dei dottorati che continua comunque in altre modalità:  in molti casi infatti esperimenti in laboratori, ricerche  e progettazioni possono continuare anche da casa.
La parola è poi passata al Prorettore alla didattica Luciano Barboni il quale ha aggiunto dei dati che testimoniano l'impegno dell'ateneo in una fase così delicata. L'esperienza acquisita sul campo nel post-sisma ha permesso di affrontare al meglio l'emergenza attuale. "La modalità telematica è ora diventata esclusiva e lo sforzo dell'ateno è stato quello di collegare tutte le sedi. In questo momento si stanno svolgendo attività del secondo semestre e sono attivi 400 insegnamenti. A questi numeri si affiancano le attività di circa 350 sessioni di esame con la partecipazione oltre 3000 studenti. Alla prima sessione di laurea del 6 marzo  scorso se ne sono succedute tante altre : 100 gli studenti che hanno cnseguito il titolo e particolarmente affollata sarà come di consueto la seduta di aprile.  "Ci concentriamo a svolgere un lavoro da casa: circa il 70 per cento dei docenti riesce a farlo mentre un 30 per cento deve necessariamente raggiungere le sedi. Essendo l'Università di Camerino a prevalente carattere scientifico, moltissime sono attività laboratoriali per le quali si sta  lavorando affinchè si possano svolgere in maniera virtuale. Ce ne saranno di insostibuibili che stiamo verificando- ha affernato Barboni- e per le quali si è comunque pronti a lavorare in qualunque periodo dell’anno. Parallelamente alle attività didattiche, vengono svolte in modalità telematica anche le attività di sostegno e di orientamento per le scuole superiori.  Stiamo anche lavorando nel campo della mobilità  internazionale e abbiamo molti studenti che sono in atenei stranieri partner ed abbiamo emanato un decreto che permetta loro di svolgere esami anche nelle zone dove si trovino". Rimodulata anche l' attività di stage e tirocinio. Infine il prorettore ha fornito altri dati riferiti alle attività telematiche che si stanno svolgendo che evidenziano  sessioni di 2400 ore a settimana, mediamente seguite da oltre 30 studenti per ogni sessione, con il coinvolgimento di oltre 400 docenti e personale amministrativo. "Grazie agli studenti che hanno dimostrato comprensione, pazienza senso di responsabilità".
Di ridondanza che diventa resilienza ha parlato anche il Prorettore vicario Graziano Leoni, sottolineando il paradossale vantaggio venuto ad Unicam dall'aver già testato un'esperienza diventata indispensabile in una situazione come l'attuale. "L’emergenza ci ha però raggiunti in piena ricostruzione- ha dichiarato-  Avevamo cantieri che stavano andando avanti spediti" A tal proposito ha citato i cantieri del Centro di Ricerca di madonna delle Carceri, quello della  Croce rossa che si stava cercando di chiudere nella costruzione di nuovi alloggi per studenti per il mese di marzo per inaugurarlo  il 23 maggio prossimo, così come il nuovo Polo della chimica, Cantieri che dunque hanno subito per forza di cose un arresto.  " A questo blocco però Unicam risponde con la progettazione che sta continuando. "Siamo a buon punto con la progettazione del nuovo Studium Center che darà la possibilità di sistemare meglio i nostri studenti all'interno del Campus; stiamo consegnando i progetti esecutivi dell'a ristrutturazione e adeguamento funzionale di un'ala del Collegio Mattei, così come tutte le atività di progettazione che possono essere fatte lontano dal cantiere in maniera tale da poter mettervi mano non appena sarà possibile" Leoni ha anche preannunciato la predisposizione di un questionario utile a comprendere come abbia impattato l' evento Covid  sulla comunità e sulle attività per capire se potranno esservi delle attività  utili per il futuro. "Stavamo appunto  prevedendo un piano strategico con degli obiettivi e target che ora stiamo cercando di capire come rimodulare e comprendere ciò che potrà essere fatto  e i tempi che ci vorranno".
In collegamento da Pisa il DG Vincenzo Tedesco ha precisato che, anche dal punto di vista della struttura amministrativa dell'ateneo ci si è  mossi applicando le direttive governative e strategiche riferite al lavoro da casa . "Attualmente 190 unità di personale lavorano in smart working,  7  unità di personale in tele-lavoro; una ventina di dipendenti che stanno usufruendo di recuperi ferie e il resto del personale, in prevalenza tecnico, è chiamato invece a garantire alcuni servizi essenziali che vanno  dall’informatica alla cura e gestione degli animali di Veterinaria, alle attività di ricerca che vanno mantenute. Tre invece le unità di personale del cd.  "lavoro bianco" che prevede che si stia a casa, ugualmente retribuiti.
" Con la cabina di regia e col gruppo operativo, abbiamo subito informato  dal canale web di tutte le iniziative attive- ha detto Tedesco-  il che ha consentito di attrezzarci anche per l'eventualità di proroghe nei decreti e per l'evoluzione  delle situazioni in corso. Governare da lontano la macchina - ha aggiunto- vuol dire sacrificarsi un po’ ma il confronto con tutti è stato sempre mantenuto in modo tale da capire come andare avanti su tutti gli aspetti istituzionali di supporto. Stiamo comprando macchinari che permetteranno di svolgere atività di ricerca e, appena stanotte, abbiamo concluso un accordo con la Cina. L' attività ammnistrativa dunque non si ferma. Si parla di pro e contro lo smart working che nella situazione attuale vede il 70-80 per cento di tutte le PA coinvolte. Posso dire che siamo stati fortunati in quanto siamo tra le attività che non sono state chiuse per decreto, a differenza di altri colleghi le cui attività non possono continuare a svolgere il loro lavoro" .
Delle iniziative messe subito in campo dall'Università di Camerino a garanzia della salute degli studenti, ha poi parlato nel suo intervento il Prorettore agli Enti Andrea Spaterna.“ La grande attenzione che il nostro ateneo ha sempre dedicato agli studenti in tale contesto particolare si è tradotta inn tutta una serie di importanti precauzioni che hanno permesso di evitare e poi azzerare la presenza in aula. Misure stringenti e perentorie siono state adottate in tutte le strutture dell’ateneo e grazie ai rapporti instaurati con Erdis già prima dell'emergenza Covid, l'ateneo  ha potuto disporre di un presiudio sanitario con medico presente per 2 giorni a setiimana che nel caso specifico ha previsto una presenza telefonica continuativa per ogni esigenza di supporto a studenti. Un servizio  implementato anche con l’attivazione della mail curata dal prof Amenta e  finalizzato al supporto online continuativo a disposizione dei ragazzi. 
Il rapporto con l' ente regionale per il diritto allo Studio- ha continuato-  ha permesso di attenzionare ulteriori aspetti inerenti alla sicurezza e alle esigenze della popolazione studentesca. Ben prima dell'epidemia avevamo adottato norme stringenti per la sicurezza: rispetto delle distanze, divieto assoluto di far enrtrare estranei all’interno delle residenze, pasto da asporto serale e presto, per chi ne farrà richiesta , verrà anche attivato il nuovo servizio per pasto serale che verrà recapitato  direttamente a domicilio da operatori della risorazione locali. Di pochi giorni fa poi il decreto che riguarda gli studenti che , seppure già laureati,impossibilitati a far ritorno alle loro case, possano  mantenere l'alloggio a titolo gratuito e il servizio mensa. Nella gestione dell'emergenza coronavirus, - ha concluso- l' ateneo sta cercando di portare avanti anche una sorta di censimento di tutti i ricercatori che siano nella possibilità di continuare a portare avanti attività legate alle infezioni virali come il Covid-19". 
Prima di passare alle domande dei giornalisti, il rettore di Unicam Claudio Pettinari ha concluso la serie di interventi affermando il ruolo svolto dalle università in una fase così difficile  e tuttora critica, sottolineando la compattezza di tutti gli atenei. "Facciamo parte di una chat in cui sono rappresentate tutte le università italiane ed è da evidenziare un agire uniforme. Tutti abbiamo compreso della necessità di tenere un comportamento univoco ed omogeneo. Lo stesso è avvenuto tra rettori" . Il prof.Pettinari ha inoltre annunciato che l'Università di Camerino ha  deciso donare la somma di 10 mila euro all’ospedale di Camerino. Piuttosto che donare un macchinario che rischierebbe di essere un doppione, l'ateneo ha scelto di donare un contributo in denaro, augurandosi che venga speso per l'acquisto di qualcosa di assolutamente necessario per il Covid Hospital. "Vogliamo che la somma venga utilizzata per una struttura della quale  hanno bisogno i cittadini e anche i nostri studenti. Tutti stanno indicando il Covid Hospital come eccellenza e vogliamo che la struttura sia potenziata a servizio dell'intera comunità". 
C.C.


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Hanno tenuto fede a quanto annunciato qualche giorno fa. I sindaci Pietro Tapanelli e Vincenzo Felicioli, rispettivamente di Sefro e Fiuminata hanno presentato un esposto per i disagi alle linee telefoniche e internet e soprattutto alle reti della Rai: "Stamattina io e il collega Tapanelli abbiamo presentato l'esposto alla caserma dei Carabinieri di Fiuminata - spiega Felicioli -. E' rivolto al Procuratore Giovanni Giorgio e al Prefetto di Macerata Iolanda Rolli per quanto di loro competenza e abbiamo segnalato le disfunzioni che ormai da anni gravano su questi territori sia per quanto riguarda la telefonia mobile e internet ma soprattutto per quanto riguarda la Rai che è un servizio di Stato". Delle 12 reti nei territori di Sefro, Fiuminata e anche Pioraco, ne vengono captate solo quattro benché i cittadini, come tutti gli italiani, paghino regolarmente il canone. "Spesso e volentieri anche il segnale di queste reti salta per dei problemi tecnici al ripetitore che si trova tra il Comune di Fiuminata e quello di Pioraco. La situazione è insostenibile - incalza - lo diciamo da diverso tempo e lo sosteniamo con forza". Infatti non si può dire che i sindaci non abbiano cercato di risolvere il problema per altre vie. Hanno chiamato, scritto, alzato la voce, si sono appellati addirittura ai presidenti della Camera e del Senato, alle associazioni dei consumatori ma niente: "Mai avuto nessun tipo di riscontro, né positivo né negativo. Nessuno ci ha mai cercato e quindi abbiamo ritenuto che l'ultima ratio fosse quella di depositare questo esposto. Vedremo cosa ne sortirà".
g.g.
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Il tempo cupo della pandemia viene rischiarato da alcuni esempi di positiva reatttività che hanno consentito ad alcune case di riposo dell’entroterra di non registrare né casi di positività né casi sospetti tra le persone anziane che sono ospitate nelle strutture.

Misure stringenti e mirati accorgimenti hanno permesso ad esempio alla residenza per anziani di Matelica di evitare rischi di contagio tra i 90 ospiti e i 50 dipendenti della struttura. “Da oltre un mese e tempestivamente, sin dalle prime avvisaglie nel nord Italia- spiega Margherita Lancellotti, presidente della Fondazione Tommaso de Luca- Enrico Mattei Casa di riposo di Matelica - abbiamo interdetto tutte le visite dei parenti e conoscenti ai nostri numerosi ospiti. All’inizio qualche perplessità c’è stata ma hanno presto capito che tutto veniva fatto per tutelare non solo i nonni ma anche i 50 dipendenti che operano nella struttura.
Dal 13 marzo inoltre sia il personale infermieristico che le OSS , hanno accetato di fare turni di una settimana ciascuno a gruppi di 15 in modalità H24 e dunque senza uscire mai dalla struttura per una settimana e a tale scopo abbiamo predisposto dormitori spogliatoi, bagni distinti maschili e femminili e il tutto corrdinato dal personale della cucina, alberghiero e della lavanderia. Finora l’esperimento sta riuscendo in una maniera eccellente – continua l’avvocato Lancellotti-. Nella struttura abbiamo predisposto anche un’ala d’isolamento e, nel caso che ci auguriamo non avvenga di casi sospetti o simili, siamo già in grado di rispondere con delle stanze apposite. Aggiungo che il personale è dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale; ce ne sono stati donati tantissimi di ogni genere da chiunque, sia da enti pubblici che da privati e per ora l’esperimento adottatto sta rispondendo in maniera efficace ed eccellente”. Il legale rappresentante della Casa di riposo di Matelica, nell’organizzare l’emergenza ha agito in collaborazione e coordinamento con la direttrice della struttura dott.ssa Raffaella Cimarossa e con la responsabile sanitaria dott.ssa Maria Grazia Argalìa. I pasti vengono preparati nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza e prevedendo separazione tra i moduli A e B, allo scopo di evitare troppa commistione tra gli ospiti;  la stessa cucina si è dotata di scatole termiche messe a disposizione da una ditta di catering con l’accorgimento di impedire qualsiasi contatto tra il personale di cucina e quello sanitario che è in isolamento con turnazione settimanale. Telefoni cellulari e tablet attraverso video-chat, consentono un contatto quotidiano degli ospiti con i familiari da casa; continuano anche le attività ludiche e di cura della persona che vengono diffuse sulla pagina facebook della struttura e dunque visibili da parte dei loro cari. “ Ci fa piacere che tutti abbiano capito queste misure restrittive fatte nell’interesse dei nonni. Più noi teniamo le maglie strette e più abbiamo possibilità di tenere fuori il virus e questo vogliamo preservare”. 

Esempio virtuoso anche quello della Casa di Riposo di Camerino, gestita dalla Fondazione Casa Amica.
“ Finora le misure stringenti adottate hanno sortito un effetto positivo- dice il presidente Sante Elisei-, anche se, visto quello che sta succedendo intorno e vicino a noi, è presto per cantare vittoria. Siamo stai scrupolosi nel seguire tutte le prescrizioni e indicazioni che sono venute da Governo, Regione e Ministero della salute, trovando piena collaborazione nei nostri operatori. Finora si è rivelata un’arma vincente che ha ben funzionato e speriamo di continuare in positivo su questa strada”.
Ma Sante Elisei aggiunge anche un aspetto che dovrebbe essere considerato primario e cioè quello della prevenzione che necessiterebbe di essere supportato da un maggiore ausilio da parte del Sistema Sanitario:
“ Noi come le altre case di riposo- sottolinea – abbiamo bisogno di uno screening da farsi sugli ospiti prima che si verifichi un’emergenza di casi sospetti.
Il sistema dei tamponi deve per noi essere attivato prima che si verifichi il primo caso ; solo in questo modo potremmo prevenire quello che purtroppo sta succedendo anche nelle strutture a noi vicine. Crediamo necessario il tampone sia per il personale che per gli ospiti; molti casi di coronavirus infatti sono asintomatici ed è sicuramente possibile che nella piena fede dell’operatore, magari ignaro della sua positività, possa innescarsi un’eventualità di contagio e di trasporto del virus in un sistema estremamente fragile quale una casa di riposo”.
Intanto video-chiamate mettono in contatto quotidiano gli ospiti con i loro cari mentre continuano i momenti ricreativi consueti che li tengono attivi. La raccolta fondi attivata dalla struttura per far fronte alla carenza di Dispositivi di protezione individuale, sta ottenendo buon riscontro. I contributi in denaro sono stati subito utilizzati per l’acquisto dell’occorrente, fondamentale per la sicurezza degli ospiti e del personale.

Positivo anche l'esempio della casa di riposo Lazzarelli di San Severino. Fin dal 25 febbraio la presidente Teresa Traversa ha disposto la limitazione delle visite da parte di esterni e per i fornitori è stato predisposto un percorso affinché non vi fosse un contatto diretto con gli ospiti. La decisione era stata presa "ascoltando la preoccupazione stessa di nonnini e nonnine che seguono le notizie sui giornali e dai telegiornali, di comune accordo con il sindaco e le autorità sanitarie". All'interno della struttura è stata messa in atto tutta una serie di buone prartiche tra cui la costante e continua sanificazione degli ambienti che, certo, non costa poco. Il sindaco poi, ha chiesto e ottenuto anche che a tutti, anziani e personale, fosse fatto il tampone per capire se vi fossero dei casi di positività e ha chiesto a gran voce raccolte fondi per pagare le sanificazioni e per acquistare i dispositivi di protezione individuale.
C.C. e G.G.



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Si accerti se siano state o meno rispettate le regole per la tutela di ospiti e personale delle case di riposo. Con questo obiettivo il Procuratore Giovanni Giorgio ha incaricato l'Arma dei Carabinieri di raccogliere informazioni relativamente alle strutture in cui si sono verificati focolai di Coronavirus. Prima fra tutte, a finire sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti è stata la struttura per anziani di Cingoli, dove 29 ospiti sono stati contagiati e sei persone sono decedute, dopo che una di essi, ormai un mese fa circa, era stata portata all'ospedale di Jesi per alcuni controlli. Colpite da simile sorte anche le case di riposo di Castelraimondo, dove si registrano per ora 18 persone infette, Recanati, che conta 7 vittime, e Corridonia dove 8 operatori e una 20ina di anziani sono stati contagiati. Insomma una conta che fra le altre cose non arresta a fermarsi e che quindi ha portato il Procuratore di Macerata a voler capire come si sono sprigionati questi focolai, eventuali carenze nella sicurezza e responsabilità.
g.g.
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