«Mi trovo costretto a ritornare sulla questione degli accorpamenti degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio, dopo aver letto le considerazioni del sindaco di San Severino Marche, considerazioni che ritengo alquanto scomposte e del tutto incomprensibili, soprattutto quando si parla della difesa delle aree interne».
Così il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli , in risposta alle dichiarazioni del primo cittadino di San Severino Marche Rosa Piermattei.
«Giova precisare che l’esigenza di andare a modificare gli istituti scolastici presenti sul territorio, in dissonanza con le linee guida deliberate dall’assemblea legislativa della Regione Marche con atto n. 39 del 4 ottobre 2022 che testualmente riporta: “Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa deve essere derogato e non deve applicarsi ai Comuni colpiti dal sisma del 2016 e compresi nell’articolo 1 dell’ordinanza del commissario straordinario n. 101/2020”, il quale individua i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, deriva prevalentemente dall’Amministrazione comunale di San Severino Marche che vuole accorpare le due realtà scolastiche presenti nel suo territorio: l’Ipsia “Ercole Rosa” (attualmente sede associata dell’Ipia “Pocognoni” di Matelica) e l’Itis “E. Divini”.
Detto accorpamento - continua Lucarelli - colpisce automaticamente il comune di Matelica il quale, per un mero discorso di numeri, con il distacco dell’istituto “Ercole Rosa” verrebbe a perdere la dirigenza dell’Ipia “Pocognoni”.
Ed ecco che viene tirato in ballo il comune di Camerino con il suo Itcg“Antinori”: al fine di rimediare alla mancanza di numeri derivanti dalla proposta di accorpamento del comune di San Severino Marche, la provincia di Macerata propone la fusione dell’istituto “Antinori” di Camerino con l’Ipia “Pocognoni” di Matelica.
L’accorpamento dell’istituto “Ercole Rosa” con il “Divini”, che viene fatto passare dal sindaco di San Severino Marche come una risposta al territorio (non si sa a quale domanda!), nella sostanza di territori ne va ad indebolire due specifici, quello di Camerino e quello Matelica. Camerino perché perderebbe l’autonomia dell’ITCG “Antinori”, scuola in forte crescita, basti pensare che negli ultimi tre anni ha registrato un incremento di circa il 30 per cento di iscrizioni, e Matelica perché perderebbe un bacino importante di studenti che provengono dalla vallata del Potenza.
Vorrei chiedere al sindaco di San Severino Marche per quale motivo la sua proposta, definita “intelligente e lungimirante”, ha trovato il parere contrario di quasi tutta l’assise dei sindaci presenti alla conferenza provinciale delle autonomie, di gran parte delle sigle sindacali (che evidenziano come questa fusione comporterebbe la riduzione del personale ata, già oggi fortemente ridimensionato), della scuola Itcg “Antinori”, Ipia “Pocognoni” e anche dello stesso Itis “Divini”.
Il dirigente scolastico dell’Itis “Divini”, nella riunione del 21 settembre 2022, dichiara espressamente che l’accorpamento proposto non deriva da esigenze didattiche e scolastiche bensì da una mera volontà del comune, mettendo poi in evidenza come il vero problema dell’Itis sia la mancanza della sede. Quindi l’invito che rivolgo alla mia collega Piermattei è di impegnarsi per risolvere il problema degli spazi nel Comune che amministra, senza fare scelte che vanno a ledere altri territori.
E’ indispensabile rimarcare che la città di Camerino è da sempre il punto di riferimento della formazione scolastica, di ogni ordine e grado, nell’area montana e non solo e che questa è la sua vocazione anche per la presenza di un’antica Università degli Studi.
Quindi se il nobile intento del Sindaco di San Severino Marche fosse stato quello di tutelare le aree interne, l’unica proposta che doveva fare era quella di potenziare gli istituti scolastici della montagna, quindi anche di Camerino, sia per vicinanza territoriale che per vocazione storica.
Il sindaco di San Severino Marche si chiede come mai non mi abbia mai incontrato - evidenzia Lucarelli - . Questa è l’unica cosa che mi lascia veramente confuso, poiché sono io a non averla mai vista, e da quello che mi risulta, il sindaco Piermattei non ha mai partecipato ad incontri ufficiali sulle scuole. Forse i suoi collaboratori non l’hanno informata di quando sono stato presente.
Inoltre, riunioni che hanno il solo scopo di creare acredine tra territori già duramente provati non andrebbero convocate, quando c’è una legge superiore che va a garantire lo status quo.
Volendo condividere la visione futuristica del sindaco di San Severino Marche - conclude la nota firmata da sindaco di Camerino Roberto Lucarelli - per quello che riguarda la riorganizzazione dei servizi fondamentali del territorio, la invito ad estendere il suo stesso ragionamento illuminato alla sanità dove potremmo proporre insieme di accorpare l’ospedale di San Severino Marche a quello di Camerino per “fare il bene comune dei territori e dei cittadini che vi abitano”.
Così il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli , in risposta alle dichiarazioni del primo cittadino di San Severino Marche Rosa Piermattei.
«Giova precisare che l’esigenza di andare a modificare gli istituti scolastici presenti sul territorio, in dissonanza con le linee guida deliberate dall’assemblea legislativa della Regione Marche con atto n. 39 del 4 ottobre 2022 che testualmente riporta: “Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa deve essere derogato e non deve applicarsi ai Comuni colpiti dal sisma del 2016 e compresi nell’articolo 1 dell’ordinanza del commissario straordinario n. 101/2020”, il quale individua i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, deriva prevalentemente dall’Amministrazione comunale di San Severino Marche che vuole accorpare le due realtà scolastiche presenti nel suo territorio: l’Ipsia “Ercole Rosa” (attualmente sede associata dell’Ipia “Pocognoni” di Matelica) e l’Itis “E. Divini”.
Detto accorpamento - continua Lucarelli - colpisce automaticamente il comune di Matelica il quale, per un mero discorso di numeri, con il distacco dell’istituto “Ercole Rosa” verrebbe a perdere la dirigenza dell’Ipia “Pocognoni”.
Ed ecco che viene tirato in ballo il comune di Camerino con il suo Itcg“Antinori”: al fine di rimediare alla mancanza di numeri derivanti dalla proposta di accorpamento del comune di San Severino Marche, la provincia di Macerata propone la fusione dell’istituto “Antinori” di Camerino con l’Ipia “Pocognoni” di Matelica.
L’accorpamento dell’istituto “Ercole Rosa” con il “Divini”, che viene fatto passare dal sindaco di San Severino Marche come una risposta al territorio (non si sa a quale domanda!), nella sostanza di territori ne va ad indebolire due specifici, quello di Camerino e quello Matelica. Camerino perché perderebbe l’autonomia dell’ITCG “Antinori”, scuola in forte crescita, basti pensare che negli ultimi tre anni ha registrato un incremento di circa il 30 per cento di iscrizioni, e Matelica perché perderebbe un bacino importante di studenti che provengono dalla vallata del Potenza.
Vorrei chiedere al sindaco di San Severino Marche per quale motivo la sua proposta, definita “intelligente e lungimirante”, ha trovato il parere contrario di quasi tutta l’assise dei sindaci presenti alla conferenza provinciale delle autonomie, di gran parte delle sigle sindacali (che evidenziano come questa fusione comporterebbe la riduzione del personale ata, già oggi fortemente ridimensionato), della scuola Itcg “Antinori”, Ipia “Pocognoni” e anche dello stesso Itis “Divini”.
Il dirigente scolastico dell’Itis “Divini”, nella riunione del 21 settembre 2022, dichiara espressamente che l’accorpamento proposto non deriva da esigenze didattiche e scolastiche bensì da una mera volontà del comune, mettendo poi in evidenza come il vero problema dell’Itis sia la mancanza della sede. Quindi l’invito che rivolgo alla mia collega Piermattei è di impegnarsi per risolvere il problema degli spazi nel Comune che amministra, senza fare scelte che vanno a ledere altri territori.
E’ indispensabile rimarcare che la città di Camerino è da sempre il punto di riferimento della formazione scolastica, di ogni ordine e grado, nell’area montana e non solo e che questa è la sua vocazione anche per la presenza di un’antica Università degli Studi.
Quindi se il nobile intento del Sindaco di San Severino Marche fosse stato quello di tutelare le aree interne, l’unica proposta che doveva fare era quella di potenziare gli istituti scolastici della montagna, quindi anche di Camerino, sia per vicinanza territoriale che per vocazione storica.
Il sindaco di San Severino Marche si chiede come mai non mi abbia mai incontrato - evidenzia Lucarelli - . Questa è l’unica cosa che mi lascia veramente confuso, poiché sono io a non averla mai vista, e da quello che mi risulta, il sindaco Piermattei non ha mai partecipato ad incontri ufficiali sulle scuole. Forse i suoi collaboratori non l’hanno informata di quando sono stato presente.
Inoltre, riunioni che hanno il solo scopo di creare acredine tra territori già duramente provati non andrebbero convocate, quando c’è una legge superiore che va a garantire lo status quo.
Volendo condividere la visione futuristica del sindaco di San Severino Marche - conclude la nota firmata da sindaco di Camerino Roberto Lucarelli - per quello che riguarda la riorganizzazione dei servizi fondamentali del territorio, la invito ad estendere il suo stesso ragionamento illuminato alla sanità dove potremmo proporre insieme di accorpare l’ospedale di San Severino Marche a quello di Camerino per “fare il bene comune dei territori e dei cittadini che vi abitano”.
Il gesto simbolico della prima pietra posata sul cemento, ha dato l’avvio alla costruzione della nuova struttura di assistenza per anziani “Casa Amica” che sarà realizzata nell’area di Vallicelle a Camerino. Un'azione resa possibile da Croce Rossa Italiana in coordinamento col comune di Camerino e con l’apporto di vari partner.
A lungo attesa, l’opera si avvale del progetto donato dalla Scuola di architettura e design dell’Università di Camerino.
Una volta realizzata, la struttura garantirà accoglienza diurna e notturna alle persone anziane e, oltre all’assistenza medica, offrirà agli ospiti anche l'opportunità di svolgere attività ricreative e di socializzazione.
Un fondamentale passaggio,segno di vicinanza,amicizia e solidarietà, sottolineato in tutti gli interventi che hanno preceduto la cerimonia e che, in una sala consiliare gremita di volontari nonché autorità civili e militari, a partire dal sindaco di Camerino Roberto Lucarelli hanno visto prendere la parola il vicepresidente della CRI d’Italia Rosario Valastro, il segretario della commissione sanità in Senato Elena Leonardi, il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, i presidenti di Croce Rossa comitato di Camerino Gianfranco Broglia e della fondazione “Casa Amica” Sante Elisei, il responsabile Area manager Marche di BNL Valerio Principi.


A lungo attesa, l’opera si avvale del progetto donato dalla Scuola di architettura e design dell’Università di Camerino.
Una volta realizzata, la struttura garantirà accoglienza diurna e notturna alle persone anziane e, oltre all’assistenza medica, offrirà agli ospiti anche l'opportunità di svolgere attività ricreative e di socializzazione.
Un fondamentale passaggio,segno di vicinanza,amicizia e solidarietà, sottolineato in tutti gli interventi che hanno preceduto la cerimonia e che, in una sala consiliare gremita di volontari nonché autorità civili e militari, a partire dal sindaco di Camerino Roberto Lucarelli hanno visto prendere la parola il vicepresidente della CRI d’Italia Rosario Valastro, il segretario della commissione sanità in Senato Elena Leonardi, il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, i presidenti di Croce Rossa comitato di Camerino Gianfranco Broglia e della fondazione “Casa Amica” Sante Elisei, il responsabile Area manager Marche di BNL Valerio Principi.

« È il coronamento di un sogno – ha esordito Lucarelli - Croce Rossa oggi dona una struttura che la città attende dal 1997. Tutte le amministrazioni che si sono susseguite hanno lavorato per garantire una degna “casa per l’assistenza” delle persone anziane, fascia più debole e fragile della comunità. Nel 2016 eravamo pronti per inaugurare nel centro di Camerino la sistemazione appena ristrutturata dell’ex ospedale che avrebbe garantito 80 posti letto, poi è arrivata la notte del 26 ottobre e abbiamo ricominciato una corsa. Nel 2017 il presidente del comitato camerte di CRI Gianfranco Broglia ci ha prospettato questo dono che noi abbiamo accolto a braccia aperte. Oggi dico grazie alla Croce Rossa nazionale perché è davvero importante arrivare ala fine di una procedura che, così come tutte le opere che stanno partendo in questi anni, ha i suoi tempi e le sue difficoltà. Sono certo dell’impegno costante e quotidiano che verrà dispiegato – ha concluso-. Quello che chiediamo è velocità di realizzazione».
Nel portare innanzitutto il saluto del presidente Francesco Acquaroli, il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, da cittadino ed ex sindaco di Camerino, ha sottolineato con emozione il valore di un’opera a lungo desiderata per dare giusta e degna ospitalità alle persone anziane.
«Quella di oggi è una giornata di gioia e di festa, con un pensiero rivolto al futuro».
Contrapposta alle tante situazioni di drammatica devastazione prodotte dal sisma del 2016, c’è oggi «una giornata straordinaria, per questa città e per la sua montagna per l’intera regione, una giornata – ha detto Pasqui – che è un simbolo per tutta la nazione».
Nel ringraziare coloro che a tutti i livelli hanno reso possibile un traguardo aspettato da oltre vent’anni, Pasqui ha voluto sottolineare come il periodo difficile del post sisma sia stato caratterizzato da uno Stato presente con istituzioni come Croce Rossa che nell’immediato, fattivamente e in concreto, sono riuscite a dare alla comunità quello che serviva, a offrire certezze per rimanere e affrontare un futuro».
A evidenziare il prezioso operato del mondo del volontariato che in tante situazioni emergenziali e socio- sanitarie, rende grandi le Marche e l’Italia, il senatore Elena Leonardi, felice di presenziare alla posa della prima pietra della nuova “Casa Amica”, opera «importantissima per una comunità e per tutto l’entroterra della provincia di Macerata. Noi abbiamo un dovere che è quello di aiutare e di tutelare soprattutto le persone più fragili,e in primo luogo i ‘nonni d’Italia’ che hanno contribuito a fare grande la nostra nazione e a costruire le nostre comunità e portarle avanti negli anni. Persone che nella fase più delicata della loro vita, hanno bisogno di una struttura che li possa accogliere, garantire un servizio, tenerli ancorati alle proprie radici territoriali. Sono proprio loro ad aver dimostrato la maggiore caparbietà a restare in queste terre. La struttura che sorgerà a Camerino è significativa perché riconosce l’importanza di mantenere dei servizi in un entroterra la cui fragilità il sisma ha acuito. Io la definirei anche una infrastruttura – ha concluso- in quanto consente di avere un punto di riferimento, di mantenere attiva la comunità e di avere una prospettiva».
Visibilmente commosso nel ricordare i passaggi di un progetto partito 5 anni fa e tortuosamente approdato oggi ad un passaggio significativo, al ruolo ricoperto da Croce Rossa nell’emergenza del terremoto, Gianfranco Broglia ha accostato l’impegno fattivo dell’associazione umanitaria nell’adoperarsi anche per la costruzione degli alloggi per universitari di Unicam, per il sostegno psicologico alla comunità durato due anni, nonché per l’avvio di due cantieri di costruzione di centri polifunzionali, attualmente in fase di realizzazione l’uno a Muccia e l’altro a Valfornace.
«Caratteristica della nostra comunità è la sua longevità – ha affermato Sante Elisei – Una caratteristica che ha bisogno di strutture e servizi, senza i quali la comunità si impoverisce e rischia di perdere popolazione. Credo che questa festa ci porti anche quella speranza che purtroppo vedo affievolirsi tra i nostri concittadini, di vedere ricostruite le proprie case ma anche servizi. Servizi che per Camerino, centro principale di una montagna in difficoltà, debbono per forza andare avanti. Questa speranza oggi ce l’ha data la Croce rossa italiana e la sua unità sisma che, di fronte all’iter incredibilmente difficoltoso di questo progetto, non ha mollato di un centimetro e non si è arresa».
I valori della sostenibilità sociale e della responsabilità sono stati al centro dell’intervento del responsabile dell’Area Marche BNL Valerio Principi:«Valori che come banca cerchiamo di dimostrare non solo a parole ma anche nei fatti; un esempio è la nostra partnership con Telethon che ha portato a raccogliere 300 milioni di euro da destinare alla ricerca nell’ambito delle malattie rare e genetiche. Un altro esempio è quello portato avanti attraverso la fondazione BNL in occasione di eventi calamitosi che è già avvenuto per situazioni specifiche e, nel caso di Camerino, per aiutare CRI nel finanziare un’opera a medio- lungo termine. Questo è avvenuto grazie alla generosità di dieci mila persone, fra colleghi Bnl e clienti, che hanno donato oltre 500mila euro».

In chiusura, prima del gesto simbolico della prima pietra, le parole del vicepresidente nazionale di CRI Rosario Valastro, dettosi orgoglioso dei componenti l’unità sisma per come hanno rappresentato la croce rossa italiana. Rimarcati i tratti principali di umanità e attenzione verso i più vulnerabili dell’organismo umanitario, ha festeggiato l’ennesima opera che dallo stesso viene donata ai territori.
«In un contesto economico e normativo complesso come quello attuale, ne abbiamo 16 in programma di cui dieci già consegnate e altre di cui è stata poggiata la prima pietra come quella di Camerino. Questa per noi è l’ennesima manifestazione d’orgoglio e soprattutto di onore per come abbiamo dato risposta alla fiducia degli italiani e dei donatori.
Per una associazione umanitaria, la fiducia è la prima cosa e si sposa alla competenza. Saper rispondere con competenza alle richieste di chi ha bisogno di aiuto, è saper rispondere bene con integrità a chi dà anche un solo euro. Questa è per noi la scommessa».
Oltre a Bnl, partner di supporto dell’iniziativa sono l’Ambasciata di Berna,il Caf America, Becton Dickinson e Croce Rossa Svizzera.
Quale messaggio per il futuro, dopo che nel 2020 l’associazione ha donato alloggi per studenti ad Unicam, il vicepresidente di Cri si è augurato che la struttura di casa Amica che sarà certamente d’aiuto alla popolazione anziana «possa essere anche un trait d’union tra i giovani e gli anziani. Io credo che da esperienza e innovazione, possiamo davvero costruire una società più inclusiva, una società migliore,attenta agli uni e agli altri».

A seguire hanno avuto luogo una breve visita all’area di costruzione della nuova “Casa amica” e, presso la sede del comitato di Croce Rossa di viale Giacomo Leopardi, l'inaugurazione dello "sportello sociale" con tutti gli ospiti della giornata e con l’intervento della coordinatrice Mirella Buccolini.
Si tratta di un punto d’accesso che all’intera comunità, al singolo cittadino e alle famiglie, permetterà un riferimento per chiedere indicazioni su come poter beneficiare dei servizi che Croce Rossa e strutture di socio – assistenza, possono offrire alla persona.
C.C.
Nel portare innanzitutto il saluto del presidente Francesco Acquaroli, il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, da cittadino ed ex sindaco di Camerino, ha sottolineato con emozione il valore di un’opera a lungo desiderata per dare giusta e degna ospitalità alle persone anziane.
«Quella di oggi è una giornata di gioia e di festa, con un pensiero rivolto al futuro».
Contrapposta alle tante situazioni di drammatica devastazione prodotte dal sisma del 2016, c’è oggi «una giornata straordinaria, per questa città e per la sua montagna per l’intera regione, una giornata – ha detto Pasqui – che è un simbolo per tutta la nazione».
Nel ringraziare coloro che a tutti i livelli hanno reso possibile un traguardo aspettato da oltre vent’anni, Pasqui ha voluto sottolineare come il periodo difficile del post sisma sia stato caratterizzato da uno Stato presente con istituzioni come Croce Rossa che nell’immediato, fattivamente e in concreto, sono riuscite a dare alla comunità quello che serviva, a offrire certezze per rimanere e affrontare un futuro».
A evidenziare il prezioso operato del mondo del volontariato che in tante situazioni emergenziali e socio- sanitarie, rende grandi le Marche e l’Italia, il senatore Elena Leonardi, felice di presenziare alla posa della prima pietra della nuova “Casa Amica”, opera «importantissima per una comunità e per tutto l’entroterra della provincia di Macerata. Noi abbiamo un dovere che è quello di aiutare e di tutelare soprattutto le persone più fragili,e in primo luogo i ‘nonni d’Italia’ che hanno contribuito a fare grande la nostra nazione e a costruire le nostre comunità e portarle avanti negli anni. Persone che nella fase più delicata della loro vita, hanno bisogno di una struttura che li possa accogliere, garantire un servizio, tenerli ancorati alle proprie radici territoriali. Sono proprio loro ad aver dimostrato la maggiore caparbietà a restare in queste terre. La struttura che sorgerà a Camerino è significativa perché riconosce l’importanza di mantenere dei servizi in un entroterra la cui fragilità il sisma ha acuito. Io la definirei anche una infrastruttura – ha concluso- in quanto consente di avere un punto di riferimento, di mantenere attiva la comunità e di avere una prospettiva».
Visibilmente commosso nel ricordare i passaggi di un progetto partito 5 anni fa e tortuosamente approdato oggi ad un passaggio significativo, al ruolo ricoperto da Croce Rossa nell’emergenza del terremoto, Gianfranco Broglia ha accostato l’impegno fattivo dell’associazione umanitaria nell’adoperarsi anche per la costruzione degli alloggi per universitari di Unicam, per il sostegno psicologico alla comunità durato due anni, nonché per l’avvio di due cantieri di costruzione di centri polifunzionali, attualmente in fase di realizzazione l’uno a Muccia e l’altro a Valfornace.
«Caratteristica della nostra comunità è la sua longevità – ha affermato Sante Elisei – Una caratteristica che ha bisogno di strutture e servizi, senza i quali la comunità si impoverisce e rischia di perdere popolazione. Credo che questa festa ci porti anche quella speranza che purtroppo vedo affievolirsi tra i nostri concittadini, di vedere ricostruite le proprie case ma anche servizi. Servizi che per Camerino, centro principale di una montagna in difficoltà, debbono per forza andare avanti. Questa speranza oggi ce l’ha data la Croce rossa italiana e la sua unità sisma che, di fronte all’iter incredibilmente difficoltoso di questo progetto, non ha mollato di un centimetro e non si è arresa».
I valori della sostenibilità sociale e della responsabilità sono stati al centro dell’intervento del responsabile dell’Area Marche BNL Valerio Principi:«Valori che come banca cerchiamo di dimostrare non solo a parole ma anche nei fatti; un esempio è la nostra partnership con Telethon che ha portato a raccogliere 300 milioni di euro da destinare alla ricerca nell’ambito delle malattie rare e genetiche. Un altro esempio è quello portato avanti attraverso la fondazione BNL in occasione di eventi calamitosi che è già avvenuto per situazioni specifiche e, nel caso di Camerino, per aiutare CRI nel finanziare un’opera a medio- lungo termine. Questo è avvenuto grazie alla generosità di dieci mila persone, fra colleghi Bnl e clienti, che hanno donato oltre 500mila euro».

In chiusura, prima del gesto simbolico della prima pietra, le parole del vicepresidente nazionale di CRI Rosario Valastro, dettosi orgoglioso dei componenti l’unità sisma per come hanno rappresentato la croce rossa italiana. Rimarcati i tratti principali di umanità e attenzione verso i più vulnerabili dell’organismo umanitario, ha festeggiato l’ennesima opera che dallo stesso viene donata ai territori.
«In un contesto economico e normativo complesso come quello attuale, ne abbiamo 16 in programma di cui dieci già consegnate e altre di cui è stata poggiata la prima pietra come quella di Camerino. Questa per noi è l’ennesima manifestazione d’orgoglio e soprattutto di onore per come abbiamo dato risposta alla fiducia degli italiani e dei donatori.
Per una associazione umanitaria, la fiducia è la prima cosa e si sposa alla competenza. Saper rispondere con competenza alle richieste di chi ha bisogno di aiuto, è saper rispondere bene con integrità a chi dà anche un solo euro. Questa è per noi la scommessa».
Oltre a Bnl, partner di supporto dell’iniziativa sono l’Ambasciata di Berna,il Caf America, Becton Dickinson e Croce Rossa Svizzera.
Quale messaggio per il futuro, dopo che nel 2020 l’associazione ha donato alloggi per studenti ad Unicam, il vicepresidente di Cri si è augurato che la struttura di casa Amica che sarà certamente d’aiuto alla popolazione anziana «possa essere anche un trait d’union tra i giovani e gli anziani. Io credo che da esperienza e innovazione, possiamo davvero costruire una società più inclusiva, una società migliore,attenta agli uni e agli altri».

A seguire hanno avuto luogo una breve visita all’area di costruzione della nuova “Casa amica” e, presso la sede del comitato di Croce Rossa di viale Giacomo Leopardi, l'inaugurazione dello "sportello sociale" con tutti gli ospiti della giornata e con l’intervento della coordinatrice Mirella Buccolini.
Si tratta di un punto d’accesso che all’intera comunità, al singolo cittadino e alle famiglie, permetterà un riferimento per chiedere indicazioni su come poter beneficiare dei servizi che Croce Rossa e strutture di socio – assistenza, possono offrire alla persona.
C.C.

“Antibiotico resistenza: sconfiggiamola insieme”. Questo il motto della Giornata europea degli antibiotici che a Camerino ha offerto un doppio appuntamento di sensibilizzazione nei confronti della popolazione, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza verso il corretto utilizzo dei farmaci anti-microbici contrastandone l’uso inappropriato e l’abuso.
“Preveniamo insieme la resistenza anit-microbica” il titolo della campagna promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, quest’anno anche insieme alla Fao, all’Unep (Programma nazioni unite per l’ambiente) e alla Woah (Organizzazione mondiale per la salute animale).
All’iniziativa hanno aderito a Camerino l’ospedale Santa Maria della Pietà, le scuole di bio-scienze Veterinaria e di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute di Unicam, col patrocinio del comune di Camerino e del comitato locale della Croce Rossa italiana.
Le postazioni informative sono state collocate nell’atrio dell’ospedale Santa Maria della Pietà e, nella mattinata di sabato 19 novembre, nell’area del Vallicenter. Nei due momenti d'incontro, rivolti alla cittadinanza, agli operatori del settore sanitario e alla comunità universitaria, è stato fornito materiale informativo e gli interessati hanno potuto rivolgere domande.
«Grazie anzitutto ai cittadini che si sono dimostrati interessati a questa nostra iniziativa presentandosi numerosi all’atrio dell’ospedale e nell’area del Vallicenter e a tutti coloro che ci hanno dato una mano nel portarla avanti» – ha affermato la promotrice dottoressa Anna Maria Schimizzi, primario dell’unità complessa di Medicina interna dell’ospedale di Camerino, nel salutare i rappresentanti dei vertici regionali, comunali e istituzionali intervenuti alla prima giornata.
Presenti per l’occasione anche i consiglieri regionali Renzo Marinelli in rappresentanza della maggioranza e, Romano Carancini, della minoranza PD e componente della commissione sanità.
«Tra le tante problematiche che assillano un direttore di ospedale è questo invece un bel momento ricco di soddisfazione- ha affermato nel portare il suo saluto il dottor Carlo Di Falco, direttore medico dell’Area Vasta 3-. Soddisfazione perché questa occasione ci dà la possibilità di dare una giusta visibilità, ben guadagnata dall’ospedale di Camerino e, in particolare, alla Unità complessa di Medicina diretta dalla dottoressa Anna Maria Schimizzi arrivata da poco ma che ha subito dimostrato capacità, vitalità, voglia e passione all’interno del suo lavoro. Un’attività che le sta riuscendo molto bene, proprio perché è aiutata e supportata da tutti i colleghi e dal resto del personale. La giornata europea sugli antibiotici- ha spiegato- pone l’accento su una problematica di estrema importanza e, anche preoccupante, visto che l’Italia è una delle nazioni dove la resistenza agli antibiotici è abbastanza diffusa e, oltretutto, riguarda aspetti di grande rilievo. Corriamo il rischio di non avere più delle armi per contrastare l’aggressione da parte dei germi patogeni. Ovviamente c’è bisogno della massima sensibilità legata anzitutto alla massima professionalità degli operatori sanitari che deve essere sempre più adeguata a quelle che sono le attuali conoscenze nel campo dell’utilizzo degli antibiotici ma- ha aggiunto- deve riguardare anche tutta la popolazione che va sensibilizzata e che deve capire che l’antibiotico, nella sua stessa etimologia, è anti-bios, cioè contro la vita. Ne discende che dobbiamo essere tutti molto attenti nell’utilizzarlo al momento giusto. Problematica che sicuramente va affrontata a livello di sistema sanitario nazionale che poi deve dare le giuste indicazioni affinché, noi che lavoriamo in periferia, possiamo metterle in pratica».
Il rilievo dell’iniziativa per l’ospedale di Camerino è stato messo in evidenza dal vicesindaco e assessore ai servizi sociali Antonella Nalli , sottolineando che la stretta sinergia tra istituzioni e comitati cittadini, nell’occasione specifica, si è rivolta alla prevenzione.
«Chi lavora nel territorio – ha detto – deve essere animato da grande spirito di sacrificio ma anche da tanta voglia di fare. Iniziative come questa sono uno dei segnali della volontà di tornare a sperare del nosocomio camerte e dell’intero territorio di riferimento».
Coinvolta nell’attività di sensibilizzazione dei cittadini l’Università di Camerino, con il concreto apporto dei docenti David Vitali e Dezemona Petrelli.
«L’università – ha sottolineato il prorettore vicario Graziano Leoni- è proprio il mondo in cui questi fenomeni vengono spiegati agli studenti e studiati, ma anche il luogo adatto per sensibilizzare tante persone. Per richiamare attenzione su questi temi, dall’inizio alla conclusione della settimana dedicata all’uso consapevole degli anti-microbici, la sede del rettorato è illuminata di blu. E siamo molto contenti che l’iniziativa sia partita proprio dall’ospedale di Camerino. Momenti importanti come questo danno forza a questa struttura sanitaria che nel contempo dà forza anche alla nostra università - ha aggiunto -. Credo che se tanti studenti si iscrivono all’università di Camerino è anche perché c’è un ospedale vicino. Altrimenti, se la città rimanesse isolata all’interno del territorio appenninico, avremo sicuramente una riduzione di quelle che sono le nostre potenzialità. E penso che questo non lo voglia nessuno».
C.C.
“Preveniamo insieme la resistenza anit-microbica” il titolo della campagna promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, quest’anno anche insieme alla Fao, all’Unep (Programma nazioni unite per l’ambiente) e alla Woah (Organizzazione mondiale per la salute animale).
All’iniziativa hanno aderito a Camerino l’ospedale Santa Maria della Pietà, le scuole di bio-scienze Veterinaria e di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute di Unicam, col patrocinio del comune di Camerino e del comitato locale della Croce Rossa italiana.
Le postazioni informative sono state collocate nell’atrio dell’ospedale Santa Maria della Pietà e, nella mattinata di sabato 19 novembre, nell’area del Vallicenter. Nei due momenti d'incontro, rivolti alla cittadinanza, agli operatori del settore sanitario e alla comunità universitaria, è stato fornito materiale informativo e gli interessati hanno potuto rivolgere domande.
«Grazie anzitutto ai cittadini che si sono dimostrati interessati a questa nostra iniziativa presentandosi numerosi all’atrio dell’ospedale e nell’area del Vallicenter e a tutti coloro che ci hanno dato una mano nel portarla avanti» – ha affermato la promotrice dottoressa Anna Maria Schimizzi, primario dell’unità complessa di Medicina interna dell’ospedale di Camerino, nel salutare i rappresentanti dei vertici regionali, comunali e istituzionali intervenuti alla prima giornata.
Presenti per l’occasione anche i consiglieri regionali Renzo Marinelli in rappresentanza della maggioranza e, Romano Carancini, della minoranza PD e componente della commissione sanità.
«Tra le tante problematiche che assillano un direttore di ospedale è questo invece un bel momento ricco di soddisfazione- ha affermato nel portare il suo saluto il dottor Carlo Di Falco, direttore medico dell’Area Vasta 3-. Soddisfazione perché questa occasione ci dà la possibilità di dare una giusta visibilità, ben guadagnata dall’ospedale di Camerino e, in particolare, alla Unità complessa di Medicina diretta dalla dottoressa Anna Maria Schimizzi arrivata da poco ma che ha subito dimostrato capacità, vitalità, voglia e passione all’interno del suo lavoro. Un’attività che le sta riuscendo molto bene, proprio perché è aiutata e supportata da tutti i colleghi e dal resto del personale. La giornata europea sugli antibiotici- ha spiegato- pone l’accento su una problematica di estrema importanza e, anche preoccupante, visto che l’Italia è una delle nazioni dove la resistenza agli antibiotici è abbastanza diffusa e, oltretutto, riguarda aspetti di grande rilievo. Corriamo il rischio di non avere più delle armi per contrastare l’aggressione da parte dei germi patogeni. Ovviamente c’è bisogno della massima sensibilità legata anzitutto alla massima professionalità degli operatori sanitari che deve essere sempre più adeguata a quelle che sono le attuali conoscenze nel campo dell’utilizzo degli antibiotici ma- ha aggiunto- deve riguardare anche tutta la popolazione che va sensibilizzata e che deve capire che l’antibiotico, nella sua stessa etimologia, è anti-bios, cioè contro la vita. Ne discende che dobbiamo essere tutti molto attenti nell’utilizzarlo al momento giusto. Problematica che sicuramente va affrontata a livello di sistema sanitario nazionale che poi deve dare le giuste indicazioni affinché, noi che lavoriamo in periferia, possiamo metterle in pratica».
Il rilievo dell’iniziativa per l’ospedale di Camerino è stato messo in evidenza dal vicesindaco e assessore ai servizi sociali Antonella Nalli , sottolineando che la stretta sinergia tra istituzioni e comitati cittadini, nell’occasione specifica, si è rivolta alla prevenzione.
«Chi lavora nel territorio – ha detto – deve essere animato da grande spirito di sacrificio ma anche da tanta voglia di fare. Iniziative come questa sono uno dei segnali della volontà di tornare a sperare del nosocomio camerte e dell’intero territorio di riferimento».
Coinvolta nell’attività di sensibilizzazione dei cittadini l’Università di Camerino, con il concreto apporto dei docenti David Vitali e Dezemona Petrelli.
«L’università – ha sottolineato il prorettore vicario Graziano Leoni- è proprio il mondo in cui questi fenomeni vengono spiegati agli studenti e studiati, ma anche il luogo adatto per sensibilizzare tante persone. Per richiamare attenzione su questi temi, dall’inizio alla conclusione della settimana dedicata all’uso consapevole degli anti-microbici, la sede del rettorato è illuminata di blu. E siamo molto contenti che l’iniziativa sia partita proprio dall’ospedale di Camerino. Momenti importanti come questo danno forza a questa struttura sanitaria che nel contempo dà forza anche alla nostra università - ha aggiunto -. Credo che se tanti studenti si iscrivono all’università di Camerino è anche perché c’è un ospedale vicino. Altrimenti, se la città rimanesse isolata all’interno del territorio appenninico, avremo sicuramente una riduzione di quelle che sono le nostre potenzialità. E penso che questo non lo voglia nessuno».
C.C.
“Per adesso il bilancio è solo il grande spavento a cui, purtroppo, siamo abituati” – Il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, ha voluto rassicurare la cittadinanza dopo le scosse di terremoto di questa mattina, avvertite distintamente anche in città.
“Immediatamente – ha aggiuntto – abbiamo messo in moto la macchina delle verifiche tecniche, provvedendo subito ai necessari accertamenti negli edifici scolastici.
Per quanto riguarda quelli di competenza comunale, non si sono registrate criticità di sorta e le lezioni si sono potute regolarmente svolgere. Siamo inoltre in contatto con i tecnici della Provincia di Macerata che stanno provvedendo alle medesime verifiche nelle strutture che fanno riferimento all’ente provinciale e, anche in questo caso, non abbiamo notizia di danni o di particolari disagi.
Contestualmente il nostro personale è al lavoro per ulteriori verifiche in altri edifici cittadini.
In via cautelativa, infine, abbiamo sospeso gli accessi nel centro storico, in Zona Rossa, così da poter effettuare tutti i necessari controlli e salvaguardare l’incolumità dei cittadini e di quanti operano in quell’area.
“Immediatamente – ha aggiuntto – abbiamo messo in moto la macchina delle verifiche tecniche, provvedendo subito ai necessari accertamenti negli edifici scolastici.
Per quanto riguarda quelli di competenza comunale, non si sono registrate criticità di sorta e le lezioni si sono potute regolarmente svolgere. Siamo inoltre in contatto con i tecnici della Provincia di Macerata che stanno provvedendo alle medesime verifiche nelle strutture che fanno riferimento all’ente provinciale e, anche in questo caso, non abbiamo notizia di danni o di particolari disagi.
Contestualmente il nostro personale è al lavoro per ulteriori verifiche in altri edifici cittadini.
In via cautelativa, infine, abbiamo sospeso gli accessi nel centro storico, in Zona Rossa, così da poter effettuare tutti i necessari controlli e salvaguardare l’incolumità dei cittadini e di quanti operano in quell’area.
Taglio del nastro questa mattina a Camerino per la nuova sede temporanea degli uffici comunali in via Conti di Statte.
Su una superficie di 2700 metri quadrati, in un unico edificio sono da oggi raggruppati tutti i settori operativi del Comune di Camerino.
Simbolica la data scelta per l'inaugurazione, coincidente con il sesto anniversario di una delle scosse più forti che stravolsero la vita e la fisionomia dei centri dell'entroterra maceratese.
Doppio il significato legato a quella data che, al ricordo della sofferenza e della forza di non mollare, aggiunge le energie del lavoro compiuto sin qui per ristabilire una situazione che superasse l'emergenza e la precarietà.
Ne portano il segno e l'esempio tutti i livelli delle tante istituzioni che la festosa cerimonia ha riunito oggi a Camerino, città delle Marche tra le più colpite e secondo centro dell'intero Cratere per livello di danneggiamento.
Sei anni in cui gli stessi dipendenti comunali, seppure in spazi ridotti e non senza difficoltà, hanno speso tutte le loro energie per garantire un costante e prezioso servizio alla cittadinanza.
Con l'introduzione musicale della banda città di Camerino, al taglio del nastro della funzionale e moderna costruzione interamente finanziata dalla Protezione civile nazionale con i fondi dell'emergenza per la cifra di due milioni e mezzo di euro, con il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e l'intera giunta comunale, sono intervenuti il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Subcommissario straordinario alla ricostruzione Gianluca Loffredo, il presidente della provincia di Macerata Sandro Parcaroli, il vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, il presidente del consiglio comunale Cesare Pierdominici.

Intensi e significativi gli interventi che si sono susseguiti dal palco, in una giornata che ha trovato una sintonia e una condivisione particolare nelle parole che sono state pronunciate, anche da parte della folta schiera di sindaci del terriitorio arrivata in città a testimoniare vicinanza e unione d'intenti.

Subito i ringraziamenti del primo cittadino si sono rivolti a quanti hanno reso possibile questo positivo traguardo che permetterà una migliore organizzazione e un più proficuo lavoro degli uffici comunali, ma - ha detto Roberto Lucarelli- l'inaugurazione di oggi vuole testimoniare la necessità di un cambio di passo. Il segno di oggi è il punto zero di una fase della ricostruzione che deve essere necessariamente diversa. Noi siamo un territorio che già soffriva, dove lo spopolamento era già forte e dove il sisma ha accelerato alcuni processi. Oggi quelle misure diverse, anche economiche, debbono essere necessariamente impegnate in maniera di 'distinguo' - ha sottolineato il sindaco -. Quella filiera istituzionale che oggi è qui rappresentata in tutte le sue espressioni, dall'ente locale al Governo centrale, deve impegnarsi per quella che è e deve essere la rinascita di un territorio che è terriorio montano».
Ad oggi, su una popolazione di circa seimila residenti, le persone fuori casa nel comune di Camerino sono 1730, tra coloro che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione o abitano le soluzioni abitative di emergenza «dunque, anche nella riparizione dei fondi del Pnrrr, il rapporto con una città di sessantamila abitanti è sicuramente diverso, perchè diverse sono la parte sociale ed economica - ha continuato Lucarelli rimarcando la necessità di 'leggi speciali' riferite alle aree montane-, altrimenti domani ci troveremo a parlare di scuole senza alunni, a fare la lotta tra comuni, a puntellare quelle istituzioni che invece debbono rimanere salde sul territorio.
Da questa bella giornata - ha concluso- deve nascere quella collaborazione territoriale che inizi a fare della nostra città un grosso punto di riferimento per tutta la Regione Marche e per il Centro Italia».

Proprio alle complessità e alle difficoltà legate ai sei anni del sisma e alle peculiarità del territorio dell'entroterra, hanno fatto riferimento le parole del Governatore Francesco Acquaroli.
"Quello che è accaduto, è un dramma che ha cambiato il volto sociale, economico e urbanistico dei territori e ha fatto anche riflettere rispetto all'approccio che le istituzioni hanno avuto rispetto alle emergenze. Con molta difficoltà oggi la fase dell'emergenza è stata superata e ci accingiamo a velocizzare la fase della ricostruzione che però - ha affermato Acquaroli- necessariamente ci impone delle riflessioni, soprattutto in relazione alle strategie da mettere in campo.
Occore quindi che la filiera istituzionale sia in grado di mettere in campo quelle azioni rivolte non solo a garantire la ricostruzione privata e pubblica ma a dare anche il segnale di una rivitalizzazione economica e a riconoscere la centralità di questi territori affinché possano rinascere, non così come li si è lasciati la sera del 26 ottobre 2016, ma con delle opportunità aggiuntive ulteriori. È questa la sfida dei servizi, quella delle scuole che non debbono rappresentare una battaglia continua. Dobbiamo innescare un meccanismo che, una volta per tutte, sappia proiettare una programmazione che, da qui a prossimi mesi, porti a garantire le risorse, gli strumenti e la programmazione. Solo così potremo ottenere che, dopo anni di devastazione e sofferenza, si arrivi ad una fase dinamica e con più certezze, capace di ricollocare questi territori nella centralità che è importante per tutta la regione. Lo dico con la consapevolezza che lo spopolamento delle aree interne non è grave solo per le Marche ma per tutta l'Italia. Se perdiamo questo patrimonio, è come se noi rinunciassimo ad una parte della nostra capacità di prodotto interno lordo, ad una parte della nostra identità e capacità di essere attrattivi. Noi non lo dobbiamo consentire».
Al di là del sicuro segnale di ripresa, l'inaugurazione dei nuovi uffici comunali, è stata anche l'occasione per lanciare una rflessione più ampia sui temi delle emergenze che sempre più stanno riguardando varie zone di un fragile Paese.
Ripercorse e rivissute emotivamente le fasi concitate dei primissimi momenti seguiti alle scosse del 2016 con la mobilitazione di tanti gruppi di Protezione civile impegnati nel soccorso alle popolazioni, il capo Dipartimento Fabrizio Curcio, ha evidenziato come la presa di coscienza del dramma sia avvenuta rapportandosi con realtà che avevano ognuna proprie specificità, per ciascuna delle quali si è cercato di individuare la chiave per rimettere in moto subito quello che serviva.
Curcio si è poi riallacciato ai temi approfonditi in precedenza, perché "se si è affrontato il prima e il durante, davanti c'è un dopo che è di ripresa ma anche momento di analisi rispetto ai problemi che c'erano prima- ha dichiarato -. Perchè io non conosco emergenze che abbiano risolto problemi preesistenti ma ho solo conosciuto emergenze che li hanno amplificati. Allora noi dobbiamo recuperare l'opportunità "drammatica" di fare una riflessione sul dopo e sul come agire riguardo ad alcuni territori che avevano già delle dinamiche difficili, per riportarli a diventare risorsa. Un percorso che noi come sistema di protezione civile possiamo solo accompagnare. Un percorso che è di ricostruzione non solo materiale ma sociale, organizzativa, economica, lavorativa culturale».
La sfida futura si concentra soprattutto sui comuni più colpiti dalla devastazione, secondo il subcommissario Gianluca Loffredo, che ha puntato l'attenzione sulle aree interne dove, sebbene da tempo segnate dallo spopolamento, «una comunità c'è ed è importante accelerare e dare una qualità anche economico-sociale agli interventi.
Il problema è del legislatore a livello nazionale - ha sottolineato-. Occorre mettere in campo una ordinarietà della straordinarietà, in quanrto la straordinarietà non può cogliere impreparate sotto le future comunità che si troveranno di fronte a problemi simili, sotto il profilo organizzativo funzionale e di gestione».
Nel corso della cerimonia, a conclusione degli interventi, l'amministrazione ha voluto rendere omaggio ai dipendenti comunali che hanno raggiunto il pensionamento negli ultimi 10 anni.

A precedere il taglio del nastro, la benedizione dell'arcivescovo Francesco Massara il quale ha formulato l'augurio che la nuova sede comunale sia un luogo di rinascita e d'accoglienza e che possa essere a servizio di tutti i cittadini e del territorio.
Carla Campetella

Su una superficie di 2700 metri quadrati, in un unico edificio sono da oggi raggruppati tutti i settori operativi del Comune di Camerino.
Simbolica la data scelta per l'inaugurazione, coincidente con il sesto anniversario di una delle scosse più forti che stravolsero la vita e la fisionomia dei centri dell'entroterra maceratese.
Doppio il significato legato a quella data che, al ricordo della sofferenza e della forza di non mollare, aggiunge le energie del lavoro compiuto sin qui per ristabilire una situazione che superasse l'emergenza e la precarietà.
Ne portano il segno e l'esempio tutti i livelli delle tante istituzioni che la festosa cerimonia ha riunito oggi a Camerino, città delle Marche tra le più colpite e secondo centro dell'intero Cratere per livello di danneggiamento.
Sei anni in cui gli stessi dipendenti comunali, seppure in spazi ridotti e non senza difficoltà, hanno speso tutte le loro energie per garantire un costante e prezioso servizio alla cittadinanza.
Con l'introduzione musicale della banda città di Camerino, al taglio del nastro della funzionale e moderna costruzione interamente finanziata dalla Protezione civile nazionale con i fondi dell'emergenza per la cifra di due milioni e mezzo di euro, con il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e l'intera giunta comunale, sono intervenuti il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Subcommissario straordinario alla ricostruzione Gianluca Loffredo, il presidente della provincia di Macerata Sandro Parcaroli, il vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, il presidente del consiglio comunale Cesare Pierdominici.

Intensi e significativi gli interventi che si sono susseguiti dal palco, in una giornata che ha trovato una sintonia e una condivisione particolare nelle parole che sono state pronunciate, anche da parte della folta schiera di sindaci del terriitorio arrivata in città a testimoniare vicinanza e unione d'intenti.

Subito i ringraziamenti del primo cittadino si sono rivolti a quanti hanno reso possibile questo positivo traguardo che permetterà una migliore organizzazione e un più proficuo lavoro degli uffici comunali, ma - ha detto Roberto Lucarelli- l'inaugurazione di oggi vuole testimoniare la necessità di un cambio di passo. Il segno di oggi è il punto zero di una fase della ricostruzione che deve essere necessariamente diversa. Noi siamo un territorio che già soffriva, dove lo spopolamento era già forte e dove il sisma ha accelerato alcuni processi. Oggi quelle misure diverse, anche economiche, debbono essere necessariamente impegnate in maniera di 'distinguo' - ha sottolineato il sindaco -. Quella filiera istituzionale che oggi è qui rappresentata in tutte le sue espressioni, dall'ente locale al Governo centrale, deve impegnarsi per quella che è e deve essere la rinascita di un territorio che è terriorio montano».
Ad oggi, su una popolazione di circa seimila residenti, le persone fuori casa nel comune di Camerino sono 1730, tra coloro che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione o abitano le soluzioni abitative di emergenza «dunque, anche nella riparizione dei fondi del Pnrrr, il rapporto con una città di sessantamila abitanti è sicuramente diverso, perchè diverse sono la parte sociale ed economica - ha continuato Lucarelli rimarcando la necessità di 'leggi speciali' riferite alle aree montane-, altrimenti domani ci troveremo a parlare di scuole senza alunni, a fare la lotta tra comuni, a puntellare quelle istituzioni che invece debbono rimanere salde sul territorio.
Da questa bella giornata - ha concluso- deve nascere quella collaborazione territoriale che inizi a fare della nostra città un grosso punto di riferimento per tutta la Regione Marche e per il Centro Italia».

Proprio alle complessità e alle difficoltà legate ai sei anni del sisma e alle peculiarità del territorio dell'entroterra, hanno fatto riferimento le parole del Governatore Francesco Acquaroli.
"Quello che è accaduto, è un dramma che ha cambiato il volto sociale, economico e urbanistico dei territori e ha fatto anche riflettere rispetto all'approccio che le istituzioni hanno avuto rispetto alle emergenze. Con molta difficoltà oggi la fase dell'emergenza è stata superata e ci accingiamo a velocizzare la fase della ricostruzione che però - ha affermato Acquaroli- necessariamente ci impone delle riflessioni, soprattutto in relazione alle strategie da mettere in campo.
Occore quindi che la filiera istituzionale sia in grado di mettere in campo quelle azioni rivolte non solo a garantire la ricostruzione privata e pubblica ma a dare anche il segnale di una rivitalizzazione economica e a riconoscere la centralità di questi territori affinché possano rinascere, non così come li si è lasciati la sera del 26 ottobre 2016, ma con delle opportunità aggiuntive ulteriori. È questa la sfida dei servizi, quella delle scuole che non debbono rappresentare una battaglia continua. Dobbiamo innescare un meccanismo che, una volta per tutte, sappia proiettare una programmazione che, da qui a prossimi mesi, porti a garantire le risorse, gli strumenti e la programmazione. Solo così potremo ottenere che, dopo anni di devastazione e sofferenza, si arrivi ad una fase dinamica e con più certezze, capace di ricollocare questi territori nella centralità che è importante per tutta la regione. Lo dico con la consapevolezza che lo spopolamento delle aree interne non è grave solo per le Marche ma per tutta l'Italia. Se perdiamo questo patrimonio, è come se noi rinunciassimo ad una parte della nostra capacità di prodotto interno lordo, ad una parte della nostra identità e capacità di essere attrattivi. Noi non lo dobbiamo consentire».
Al di là del sicuro segnale di ripresa, l'inaugurazione dei nuovi uffici comunali, è stata anche l'occasione per lanciare una rflessione più ampia sui temi delle emergenze che sempre più stanno riguardando varie zone di un fragile Paese.
Ripercorse e rivissute emotivamente le fasi concitate dei primissimi momenti seguiti alle scosse del 2016 con la mobilitazione di tanti gruppi di Protezione civile impegnati nel soccorso alle popolazioni, il capo Dipartimento Fabrizio Curcio, ha evidenziato come la presa di coscienza del dramma sia avvenuta rapportandosi con realtà che avevano ognuna proprie specificità, per ciascuna delle quali si è cercato di individuare la chiave per rimettere in moto subito quello che serviva.
Curcio si è poi riallacciato ai temi approfonditi in precedenza, perché "se si è affrontato il prima e il durante, davanti c'è un dopo che è di ripresa ma anche momento di analisi rispetto ai problemi che c'erano prima- ha dichiarato -. Perchè io non conosco emergenze che abbiano risolto problemi preesistenti ma ho solo conosciuto emergenze che li hanno amplificati. Allora noi dobbiamo recuperare l'opportunità "drammatica" di fare una riflessione sul dopo e sul come agire riguardo ad alcuni territori che avevano già delle dinamiche difficili, per riportarli a diventare risorsa. Un percorso che noi come sistema di protezione civile possiamo solo accompagnare. Un percorso che è di ricostruzione non solo materiale ma sociale, organizzativa, economica, lavorativa culturale».
La sfida futura si concentra soprattutto sui comuni più colpiti dalla devastazione, secondo il subcommissario Gianluca Loffredo, che ha puntato l'attenzione sulle aree interne dove, sebbene da tempo segnate dallo spopolamento, «una comunità c'è ed è importante accelerare e dare una qualità anche economico-sociale agli interventi.
Il problema è del legislatore a livello nazionale - ha sottolineato-. Occorre mettere in campo una ordinarietà della straordinarietà, in quanrto la straordinarietà non può cogliere impreparate sotto le future comunità che si troveranno di fronte a problemi simili, sotto il profilo organizzativo funzionale e di gestione».
Nel corso della cerimonia, a conclusione degli interventi, l'amministrazione ha voluto rendere omaggio ai dipendenti comunali che hanno raggiunto il pensionamento negli ultimi 10 anni.

A precedere il taglio del nastro, la benedizione dell'arcivescovo Francesco Massara il quale ha formulato l'augurio che la nuova sede comunale sia un luogo di rinascita e d'accoglienza e che possa essere a servizio di tutti i cittadini e del territorio.
Carla Campetella

Domani, 26 ottobre 2022, alle ore 10.30, verrà inaugurata a Camerino la nuova sede temporanea degli uffici comunali in via Conti di Statte.
“Si tratta di una nuova sistemazione – spiega il sindaco Roberto Lucarelli – che vede in un unico edificio tutti i vari settori del comune: a piano terra gli affari generali, il settore finanziario e la polizia locale, nel piano superiore l’ufficio del sindaco e del segretario comunale, la segreteria, l’urbanistica, la ricostruzione privata e i lavori pubblici”.
Dal 27 ottobre tutti gli uffici saranno pienamente operativi.
Il numero del centralino è: 0737 431401.
“Si tratta di una nuova sistemazione – spiega il sindaco Roberto Lucarelli – che vede in un unico edificio tutti i vari settori del comune: a piano terra gli affari generali, il settore finanziario e la polizia locale, nel piano superiore l’ufficio del sindaco e del segretario comunale, la segreteria, l’urbanistica, la ricostruzione privata e i lavori pubblici”.
Dal 27 ottobre tutti gli uffici saranno pienamente operativi.
Il numero del centralino è: 0737 431401.
Avrà inizio il 24 novembre per concludersi il 20 aprile, la stagione teatrale 2022- 2023 organizzata dal comune di Camerino in collaborazione con Amat, associazione marchigiana attività teatrali, con il contributo di Regione Marche e Ministero della cultura e col patrocinio dell'Università di Camerino.
All'auditorium dell'Accademia musicale 'Franco Corelli', questa mattina la presentazione alla stampa da parte del sindaco Roberto Lucarelli , l'assessore alla cultura Antonella Nalli, il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e il direttore Amat Gilberto Santini.
Sei titoli, di cui cinque in abbonamento, compongono il variegato cartellone degli spettacoli che, tutti con inizio alle 21 e 15, si terranno all'auditorium Benedetto XIII in località Colle Paradiso.
«Una stagione che parte con una energia particolare - ha esordito il direttore di Amat Gilberto Santini- C'è voglia di coinvolgere gli spettatori con spettacoli di alto livello». Un'esperienza importante che riprende il suo corso nel solco tracciato con prestigio da tutte le stagioni teatrali camerti che si sono susseguite nel tempo, a detta del sindaco Roberto Lucarelli che non ha mancato di esprimere il suo ringraziamento a quanti hanno a vario titolo contribuito alla sua realizazione. «Un cartellone bellissimo che sicuramente incontrerà la partecipazione e il gradimento del grande pubblico».
L'eco dei ringraziamenti è stato prontamente raccolto dallo stesso vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, nella doppia veste di consigliere comunale e, a lungo, anche assessore alla cultura nell'amministrazione camerte.
«Mi complimento per il lavoro che, con capacità, si sta portando avanti- ha detto- e che sintetizza di come ci si deve comportare per tirar fuori quello che deve essere il fine ultimo e cioè il benessere e il piacere per i cittadini. La ricostruzione non è solo quella delle case. Diamola per scontata, anche se sono passati tanti anni. La ricostruzione è quella sociale, economica e culturale e dunque, a maggior ragione, una città come questa ha bisogno di iniziative eccellenti come questa stagione teatrale, per guardare al futuro di questi territori. Non un evento solo cittadino ma che per la sua qualità e per il suo essere così eterogeneo nei gusti, va oltre i confini e oltre quello che può essere il piacere della comunità di Camerino - ha aggiunto Pasqui-. La Regione Marche ha bisogno di comunità che esprimano il senso del percorso presente e futuro proprio in questi modi. Sono certo che questa è una amministrazione molto attenta al presente e al futuro della comunità cittadina e dei nostri figli».
La parola è poi passata all'assessore alla cultura Antonella Nalli che ha colto l'occasione per sottolineare ancora la varietà degli spettacoli in cartellone che lo rendono adatto ad ogni pubblico ed età.
"L'auspicio è che questa stagione rappresenti un nuovo e positivo segnale per il tessuto economico e sociale profondamente disgregato e provato non solo a causa del sisma ma soprattutto dalla pandemia. Da subito ho avuto dalla mia il supporto dell'intera squadra, a partire dal sindaco, perchè avere una stagione teatrale ha significato un costo a livello economico. Ma ci abbiamo fortemente creduto motivati dalla convinzione che il teatro così come le iniziative culturali, musicali e sportive, in questo momento storico, siano da simbolo per migliorare la condizione sociale e in funzione della crescita di ciascuno di noi a livello umano. Camerino - ha proseguito Nalli- non può prescindere dalla cultura e secondo noi è giustissimo puntare su una stagione teatrale del genere». L'assesore alla cultura ha poi evidenziato l'importanza dell'appuntamento fuori abbonamento dell'opera lirica , trasposizione su musica e libretto del celebre dramma bettiano "Delitto all'isola delle capre". «Ci auguriamo che questo particolare omaggio ad Ugo Betti possa essere apprezzato da tutto il territorio, anche per rivalutare la figura del nostro poeta».
Al direttore Amat Gilberto Santini il compito di illustrare nel dettaglio date e protagonisti degli spettacoli, precisando che abbomamenti e biglietti d'ingresso manterranno prezzi invariati.
Inaugura la stagione, giovedì 24 novembre, l'attore Alessandro Preziosi affiancato da Daniele Bonaviri alla chitarra, in scena con "Totò oltre la maschera". La carriera del principe della risata sarà ripercorsa tra lettere, interviste, musica e poesia, mettendo a nudo l'uomo Antonio De Curtis, oltre la maschera dell'interprete
Domenica 4 dicembre sarà la volta di "Figlie di Eva" commedia tutta al femminile interpretata dal trio di grandi attrici Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi, affiancate da Massimiliano Vado che firma anche la regia.
Quindi, domenica 12 febbraio, Antonio Milo e Adraino Falivene insieme ad Elisabetta Mirra , sono i protagonisti di "Mettici la mano" per la regia di Alessandro D'Alatri.
Gioved' 30 marzo, la stagione teatrale camerte continua con Roberto Ciufoli, Benedicta Boccoli, Simone Colombari e Sarah Biacchi che, tra battute di spirito e sferzanti dialoghi, porteranno sul palcoscenico "Il test".
La conclusione del cartellone in abbonamento è affidata, giovedì 20 aprile, a Lino Guanciale protagonista del recital "Non svegliate lo spettatore", omaggio alla vita e alle opere delll'indimenticabile scrittore e sceneggiatore Ennio Flaiano. Regia e musiche sono di Davide Cavuti.
Fuori abbonamento, l'omaggio al grande poeta e scrittore Ugo Betti di cui quest'anno ricorrono i 130 anni dala nascita: in programma mercoledì 30 novembre, la serata offrirà al pubblico la prima esecuzione assoluta dell'opera lirica "Delitto all'isola delle capre".
Dal celebre dramma in tre atti del drammaturgo camerte, con musica di Marco Taralli su libretto di Emilio Jona e per la regia di Matteo Mazzoni, l'opera sarà messa in scena dal Time Machine Ensemble diretto da Marco Attura.
Lo spettacolo è co-prodotto da Fondazione Pergolesi Spontini e Teatro dell'opera Giocosa di Savona.
C.C.
All'auditorium dell'Accademia musicale 'Franco Corelli', questa mattina la presentazione alla stampa da parte del sindaco Roberto Lucarelli , l'assessore alla cultura Antonella Nalli, il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e il direttore Amat Gilberto Santini.
Sei titoli, di cui cinque in abbonamento, compongono il variegato cartellone degli spettacoli che, tutti con inizio alle 21 e 15, si terranno all'auditorium Benedetto XIII in località Colle Paradiso.
«Una stagione che parte con una energia particolare - ha esordito il direttore di Amat Gilberto Santini- C'è voglia di coinvolgere gli spettatori con spettacoli di alto livello». Un'esperienza importante che riprende il suo corso nel solco tracciato con prestigio da tutte le stagioni teatrali camerti che si sono susseguite nel tempo, a detta del sindaco Roberto Lucarelli che non ha mancato di esprimere il suo ringraziamento a quanti hanno a vario titolo contribuito alla sua realizazione. «Un cartellone bellissimo che sicuramente incontrerà la partecipazione e il gradimento del grande pubblico».
L'eco dei ringraziamenti è stato prontamente raccolto dallo stesso vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, nella doppia veste di consigliere comunale e, a lungo, anche assessore alla cultura nell'amministrazione camerte.
«Mi complimento per il lavoro che, con capacità, si sta portando avanti- ha detto- e che sintetizza di come ci si deve comportare per tirar fuori quello che deve essere il fine ultimo e cioè il benessere e il piacere per i cittadini. La ricostruzione non è solo quella delle case. Diamola per scontata, anche se sono passati tanti anni. La ricostruzione è quella sociale, economica e culturale e dunque, a maggior ragione, una città come questa ha bisogno di iniziative eccellenti come questa stagione teatrale, per guardare al futuro di questi territori. Non un evento solo cittadino ma che per la sua qualità e per il suo essere così eterogeneo nei gusti, va oltre i confini e oltre quello che può essere il piacere della comunità di Camerino - ha aggiunto Pasqui-. La Regione Marche ha bisogno di comunità che esprimano il senso del percorso presente e futuro proprio in questi modi. Sono certo che questa è una amministrazione molto attenta al presente e al futuro della comunità cittadina e dei nostri figli».
La parola è poi passata all'assessore alla cultura Antonella Nalli che ha colto l'occasione per sottolineare ancora la varietà degli spettacoli in cartellone che lo rendono adatto ad ogni pubblico ed età.
"L'auspicio è che questa stagione rappresenti un nuovo e positivo segnale per il tessuto economico e sociale profondamente disgregato e provato non solo a causa del sisma ma soprattutto dalla pandemia. Da subito ho avuto dalla mia il supporto dell'intera squadra, a partire dal sindaco, perchè avere una stagione teatrale ha significato un costo a livello economico. Ma ci abbiamo fortemente creduto motivati dalla convinzione che il teatro così come le iniziative culturali, musicali e sportive, in questo momento storico, siano da simbolo per migliorare la condizione sociale e in funzione della crescita di ciascuno di noi a livello umano. Camerino - ha proseguito Nalli- non può prescindere dalla cultura e secondo noi è giustissimo puntare su una stagione teatrale del genere». L'assesore alla cultura ha poi evidenziato l'importanza dell'appuntamento fuori abbonamento dell'opera lirica , trasposizione su musica e libretto del celebre dramma bettiano "Delitto all'isola delle capre". «Ci auguriamo che questo particolare omaggio ad Ugo Betti possa essere apprezzato da tutto il territorio, anche per rivalutare la figura del nostro poeta».
Al direttore Amat Gilberto Santini il compito di illustrare nel dettaglio date e protagonisti degli spettacoli, precisando che abbomamenti e biglietti d'ingresso manterranno prezzi invariati.
Inaugura la stagione, giovedì 24 novembre, l'attore Alessandro Preziosi affiancato da Daniele Bonaviri alla chitarra, in scena con "Totò oltre la maschera". La carriera del principe della risata sarà ripercorsa tra lettere, interviste, musica e poesia, mettendo a nudo l'uomo Antonio De Curtis, oltre la maschera dell'interprete
Domenica 4 dicembre sarà la volta di "Figlie di Eva" commedia tutta al femminile interpretata dal trio di grandi attrici Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi, affiancate da Massimiliano Vado che firma anche la regia.
Quindi, domenica 12 febbraio, Antonio Milo e Adraino Falivene insieme ad Elisabetta Mirra , sono i protagonisti di "Mettici la mano" per la regia di Alessandro D'Alatri.
Gioved' 30 marzo, la stagione teatrale camerte continua con Roberto Ciufoli, Benedicta Boccoli, Simone Colombari e Sarah Biacchi che, tra battute di spirito e sferzanti dialoghi, porteranno sul palcoscenico "Il test".
La conclusione del cartellone in abbonamento è affidata, giovedì 20 aprile, a Lino Guanciale protagonista del recital "Non svegliate lo spettatore", omaggio alla vita e alle opere delll'indimenticabile scrittore e sceneggiatore Ennio Flaiano. Regia e musiche sono di Davide Cavuti.
Fuori abbonamento, l'omaggio al grande poeta e scrittore Ugo Betti di cui quest'anno ricorrono i 130 anni dala nascita: in programma mercoledì 30 novembre, la serata offrirà al pubblico la prima esecuzione assoluta dell'opera lirica "Delitto all'isola delle capre".
Dal celebre dramma in tre atti del drammaturgo camerte, con musica di Marco Taralli su libretto di Emilio Jona e per la regia di Matteo Mazzoni, l'opera sarà messa in scena dal Time Machine Ensemble diretto da Marco Attura.
Lo spettacolo è co-prodotto da Fondazione Pergolesi Spontini e Teatro dell'opera Giocosa di Savona.
C.C.
A Camerino, è prevista per mercoledì 26 ottobre alle ore 10.30, in via Conti di Statte, l'inaugurazione della nuova sede temporanea degli uffici comunali. Nella nuova struttura troveranno collocazione tutti gli uffici finora ospitati in diverse situazioni in località Le Mosse.
«Le operazioni di trasloco dei materiali e delle dotazioni informatiche - spiega l'ammnistrazione comunale- avranno inizio giovedì 20 ottobre e si protrarranno fino al giorno dell'inaugurazione».
Il sindaco Roberto Lucarelli ha pertanto disposto la chiusura al pubblico degli uffici comunali dal 20 al 26 ottobre, per consentire le operazioni di trasloco.
Da lunedì 24 ottobre, per esigenze improrogabili, i cittadini possono chiamare il numero 320 4316980 ed è parzxialmente attivo il nuovo centralino al numero 0737 431401.
«Le operazioni di trasloco dei materiali e delle dotazioni informatiche - spiega l'ammnistrazione comunale- avranno inizio giovedì 20 ottobre e si protrarranno fino al giorno dell'inaugurazione».
Il sindaco Roberto Lucarelli ha pertanto disposto la chiusura al pubblico degli uffici comunali dal 20 al 26 ottobre, per consentire le operazioni di trasloco.
Da lunedì 24 ottobre, per esigenze improrogabili, i cittadini possono chiamare il numero 320 4316980 ed è parzxialmente attivo il nuovo centralino al numero 0737 431401.
Il prossimo lunedì 17 ottobre torna a Camerino la fiera di Santa Camilla.
Dalle ore 8 alle ore 14, le bancarelle stazioneranno nell'area dell'ex City Park in via Madonna delle Carceri.
Dalle ore 8 alle ore 14, le bancarelle stazioneranno nell'area dell'ex City Park in via Madonna delle Carceri.
Ridotta la zona rossa nel cuore storico di Camerino. La città si riappropria di un’altra parte del centro che torna dunque ad essere fruibile dopo il sisma del 2016.
Riaperte le vie XX settembre e Vergelli, una porzione di via Lili nonchè porzioni di Piazza Mazzini, di via San Francesco, via Costanza Varano, via Morrotto e alcune porzioni di vicoli adiacenti.
La rimodulazione è stabilita dall'apposita ordinanza firmata dal sindaco Roberto Lucarelli che, valida dallo scorso 5 settembre, andando a sostituire integralmente quelle emesse in precedenza, specifica con apposita planimetria la nuova perimetrazione della zona rossa, così da tutelare l’incolumità pubblica.

Riaperte le vie XX settembre e Vergelli, una porzione di via Lili nonchè porzioni di Piazza Mazzini, di via San Francesco, via Costanza Varano, via Morrotto e alcune porzioni di vicoli adiacenti.
La rimodulazione è stabilita dall'apposita ordinanza firmata dal sindaco Roberto Lucarelli che, valida dallo scorso 5 settembre, andando a sostituire integralmente quelle emesse in precedenza, specifica con apposita planimetria la nuova perimetrazione della zona rossa, così da tutelare l’incolumità pubblica.

Diverse le persone che hanno potuto rivivere l'emozione unica di percorrere vie che, se non residenti in zona, da sei anni a questa parte non avevano più avuto la possibilità di praticare.

La nuova delimitazione, come evidenziato nel documento, riguarda esclusivamente la pubblica via e non la valutazione di agibilità dei singoli edifici che è ovviamente demandata all’apposita procedura di legge. Resta fermo il divieto assoluto di spostamento delle transenne apposte e l'ingresso nelle parti tuttora interdette della zona rossa nelle quali l'accesso è consentito solo alle forze di polizia, ai vigili del fuoco, ai possessori di regolare permesso, al personale dell'ufficio tecnico o persone e mezzi comunali.
C.C.

La nuova delimitazione, come evidenziato nel documento, riguarda esclusivamente la pubblica via e non la valutazione di agibilità dei singoli edifici che è ovviamente demandata all’apposita procedura di legge. Resta fermo il divieto assoluto di spostamento delle transenne apposte e l'ingresso nelle parti tuttora interdette della zona rossa nelle quali l'accesso è consentito solo alle forze di polizia, ai vigili del fuoco, ai possessori di regolare permesso, al personale dell'ufficio tecnico o persone e mezzi comunali.
C.C.